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[...] invece si comporta in modo [...] diverso: al gratuito sostituisce [...] alla ripetizione la sfida. [...] i caduti delle foibe andarono [...] finire nella memoria storica [...] fron-te e vi rimasero senza [...] di contatto. Più che di rimozione della [...] della memoria, che produce [...]. Oggi, che il lungo dopoguerra [...] fini-to, [...] di questa storia». Così Giampaolo [...] coautore di un bel [...] «Foibe. Il peso del passato», [...] la storia del movimento di liberazio-ne nel [...] Giulia. Quali i risultati di [...] Come ri-comporre la memoria? Innanzitutto [...]. [...] ricorda le cifre, volta per [...] fornite. [...] del 1945 un comitato [...] alleato parla solo per Trieste [...] arrestati, dei quali [...] rilasciati, [...] in Jugoslavia. Sem-brano questi, però, commenta [...] del saggio, dati per ec-cesso. Recenti fonti slovene, ad [...] sareb-bero stati 1. A questi andrebbero poi [...]. Nel 1947 il [...] chiese ragione di 2. [...] organismi internazionali. Raoul Pu-po, anche lui [...] bel libro, ricorda le stime fatte dai [...]. Qualcuno ha parlato anche di [...] morti. Ma queste sarebbe-ro valutazioni [...] pro-pagandistico». [...] pub-blica circola invece in modo [...] dif-fuso una cifra oscillante fra le 10 e le [...]. Il dato però considera-to [...] vero da Raoul Pupo è quello di [...]. Cinque-mila morti probabili, dunque, [...] momenti diversi. Il fenomeno delle foibe [...] sia subito dopo [...] settembre, sia, in forme [...] specifiche, nella [...]. Secondo [...] i fatti del [...] na-scono dalla «dissoluzione dello [...]. È la fine «di [...] che provoca [...] nella Venezia -Giulia e [...] Istria, dove vengono uccise fra le [...]. Nel mag-gio del 1945, [...] è del tutto diversa. Ormai si presenta sulla [...] politico titoi-sta. Per il gruppo dirigente [...] in gioco era la creazione di [...] non racchiusa in sè, [...]. È dunque [...] lunga del [...] che spinge [...] nazionale jugoslavo». Se la componente del [...] così rilevante, il nemico non è più [...] ma tutto ciò che ostacola [...] del sociali-smo. Certamente, in primo luogo, [...] di poli-zia italiano, che nel recente passato [...] in secondo luogo, i possi-bili antagonisti politici [...]. Quindi, parti [...] italiano, chiunque, insomma, si sottragga [...] di Tito, che puntava a annettere Trieste. Per Raoul Pupo la sostanza [...] del progetto jugoslavo [...] non ave-va [...] impronta [...] ma voleva distruggere tutti i [...] del socialismo. Da questo punto di [...] comunisti sloveni era reazionaria tutta la resistenza [...]. Per Pupo anche nel [...] trattò solo di vio-lenza spontanea, ma già [...] forme, seppure ancora embrionali, di organiz-zazione. Accanto a que-sti [...] di una studiosa slove-na, [...]. Si tratta di un [...]. Al centro [...] infatti, viene messa la questione [...] jugo-slava e si preferisce relegare in [...] comunista. Non viene taciuta [...] tesa ad impedire «il formarsi [...] una opposizione nei confronti delle autorità socialiste di Belgrado», [...] le ragioni principali delle liquidazioni vengono [...] con-seguenza dei provvedimenti di sna-zionalizzazione [...] dalle autorità italiane contro sloveni e croati della Venezia Giulia, del comportamento verso la sinistra italiana, dei [...] di Lubiana, e, infine, [...] dei [...] nazista». In questo li-bro, insomma, [...]. Gli esiti [...] sono altret-tanto diversificati, e [...] assai serie. Nessuno dei saggi, i [...] più del terzo, è ope-ra di natura [...] un carattere di rigore e serietà. Il confronto fra due [...] è iniziato, ma entrambe hanno [...]. Gabriella Mecucci [...] uguali con il trascorrere [...] Che i mutamenti hanno riguarda-to soltanto le parti [...] intrinseco del giocare? Sembra [...]. I giochi del passato [...] le loro regole si ritrovano ancora oggi [...]. È rimasta intatta nel tempo [...] categoria [...] in-dagata dal filosofo olandese Johan [...]. Almeno per quel che riguarda [...] non ha subito muta-menti significativi. Oggi due o più [...] grandi, si impe-gnano in giochi di strategia [...] replicano la dinamica della battaglia di Waterloo, [...] tavolo o lo [...]. Intorno al primo secolo [...] Cristo [...] faceva lo stesso, ma per [...]. Secondo la testimonianza di [...] una lettera [...] «Si dividono in barchette [...] riproduce sotto il tuo co-mando la battaglia [...] Azio. Il documento è riportato [...] Marco Fittà in Giochi e giocattoli [...] Leonardo editore, a pro-posito [...] emulazione [...] (giocare ai gladia-tori, alle [...] ai giudi-ci. Un altro gioco che [...] secoli mantenendosi sostanzialmente intatto è il cer-chio, [...] Fittà fornisce una ricca documentazione di te-sti [...]. La più antica raffigurazione [...] Egizi. La civiltà greca e [...] un cospicuo nume-ro di [...] del gioco. Quella certamente più interes-sante [...] Ganimede che gioca con il cerchio, raffigu-rato [...] risalente al quin-to secolo a. Secondo Ora-zio la paternità [...] deve ai greci: «Il giovinetto nobile. Si può [...] aggiungere che nel Medioevo [...] diffuso in tutta Italia. Nel Glossario Latino Italiano di Pietro Sella, edito dal-la Biblioteca Apostolica Vatica-na nel 1944, una [...] voce dedicata ai giochi registra diver-se denominazioni del gioco: [...] ad [...] ad [...] ruelle (per questa deno-minazione si [...] un avviso ricavato da uno Statuto di Atri del [...] «Ad [...] in [...] nulli [...] a nessuno sia permesso di [...] con il cerchio per le stra-de pubbliche), ad [...] (ancora oggi nei dialetti meridionali [...] cerchio è detto [...]. La storia del cerchio [...] più interessante dal mate-riale di cui era [...]. [...] di norma era di [...] più delle volte i bambini utiliz-zavano cerchioni [...] car-ro. Marziale in un epigramma parla [...] rota per ruota a uso di lavoro e di [...] per il cerchio da gioco. Fino a qualche decen-nio [...] adottavano per i loro giochi i cerchioni [...]. Quando gli adulti gioca-vano a [...] usavano una for-ma rotonda di legno o di metal-lo [...] una forma di formag-gio («. Analoghe considerazioni sulla inalterabilità [...] nel tempo si potrebbero fare per la [...] giochi per bambini e per adulti, docu-mentati [...] Fittà: [...] bambole e il loro corredo (la celebre [...] di [...] del 20 sec. Insomma come si giocava [...] gioca oggi. Quel che varia è [...] del gioco a seconda [...]. [...] il gioco assume un [...] necessi-tà [...] e psicologica, serve come [...] del mondo e di crescita. [...] adulta, pur conservan-do la [...] un che di artificioso. [...] che gioca assume di [...] che lo porta a complicare le cose, [...] può cambiare le regole del gioco per [...] aggira [...] e alza la posta [...]. Anche quando semplice-mente è [...] il treni-no, ama rendere più difficile il [...]. A lui non basta [...] il gioco. Mira ad un qualche [...]. Per [...] soprattutto non ha valore [...] ripetizione» che, se-condo Walter Benjamin («Gio-cattolo e [...] Ombre corte, a c. [...] Einaudi), co-stituisce [...] del gioco in-fantile. Non è già un [...] come [...] ma [...] fare sempre di [...] la trasforma-zione [...] più scon-volgente in [...] ciò che costituisce [...] del gio-co». [...] del gioco adulto (ogni gioco [...] sembra essere a volte esattamente oppo-sta: tende a esorcizzare [...] e la ripetizione, a osare sem-pre di più, a [...] esperienze sem-pre più sconvolgenti. Dal gioco disinteressato, gra-tuito [...] si passa al gioco interessato [...] al gioco [...]. Ai giochi [...] (dadi, astra-gali, morra, combattimenti tra [...] Marco Fittà dedica un capitolo in cui si può [...] un monito di Giovenale: «Quando mai [...] fu più grande? Ma non è pazzia [...] giocarsi centomila / sesterzi e non [...] cucire la tunica al [...]. Anche per questo aspetto [...] come si giocava ieri. Carmine De Luca [...] 3. Virgilio nel VII libro [...] ne canta il vorticoso roteare. Ovidio, invece, negli «Amori», [...] divinatorio: «Ella conosce le arti magiche. Una motocicletta in latta [...] del 1935 Foibe. Il peso del passato [...] G. [...] Marsilio [...]. Quando, intorno al 42 [...]. Ma non è solo la [...] da amici e cariche pubbli-che, [...] esacerbare [...] del No-stro. Poco tempo prima della [...] stato funestato da una serie di lutti [...] del padre, della moglie e del figliolo. [...] il componimento «Ad [...] de [...] (Lucio Anneo Seneca, Alla madre, Sellerio, [...]. Alla madre Seneca scrive come [...] sventure, perdita di [...] o beni ter-reni non dovrebbero [...] in-felicità, giacché felice «è la [...] ce ne allontaniamo». Il saggio infatti stima [...] le cose contingenti, poiché, [...] a contare solo sudi [...] trarre so-lo da se stesso «ogni gioia», [...] attacchi del-la cattiva sorte. È la tesi della [...] parte del filosofo nei confronti di ogni [...] coniugata al non attaccamen-to e al distacco [...] doni elargiti dalla «fortuna». In questa prospettiva chi «non [...] esalta per i successi, non si deprime quando le [...] cambiano; di fronte [...] e [...] situazione mantiene saldo [...]. Così, secondo Seneca, ad on-ta [...] ogni perdita e nonostante il [...] meno delle [...] alcun esilio, alcuna spoliazione potrà [...] di ognuno. E [...] a trovare conforto [...] la contemplazio-ne del cielo stellato [...] quale possia-mo volgere gli occhi [...] più remoto del pianeta -affiora [...] religioso e insieme metafisico che pervade un [...] tutta la [...] opera, da cui emerge una [...] dualistica, vicina alle tesi del [...] platoni-co, dove il corpo, visto [...] «prigio-ne» e «legame [...] viene ad essere colpito da [...] e traversìe, al contrario [...] che, «sacro ed eterno», non [...] patire violenza, al-lorché la virtù [...] temprato [...] invulnerabile. Virtù ricondu-cibile in [...] alla [...] da cui deriva quella forza [...] in gra-do di tollerare con serenità anche la prova [...] che riusciremo ad af-frontare senza angoscia, nella consa-pevolezza che [...] morte non è una condanna, bensì «una legge natura-le», [...] la quale [...] non [...]. Benché tale controllo emozionale, [...] e ragio-ne -due parole chiave della filosofia [...] a distanza di quasi [...] do-po la lezione della psicanalisi, po-tremmo nutrire [...]. Un dominio degli eventi [...] se stessi, che comunque non [...] da tutti, come [...] rimedio contro il dolore, che [...] Nostro ritiene essere lo studio, in particolare quello filosofico, [...] quale, se prestiamo fede ad una lette-ra a Lucilio, [...] a salvare Seneca da una [...] condotto [...] del suicidio. In [...] libro Salvatore Guglielmino (cui si [...] la puntuale traduzione), sebbe-ne la [...] sia rivolta alla ma-dre, è Seneca stesso a fruire [...] aduna modalità di scrittura che [...] permette di riflet-tere sulle proprie esperienze doloro-se. Ma al di là di [...] pretesto, [...] calata in [...] intimi-stica che non ha eguali [...] altri scritti analoghi, riassume in modo emble-matico la tensione [...] che attra-versa la filosofia di Seneca e insieme ne [...] sprezza-tura, volta ad [...] della [...]. /// [...] /// Ma al di là di [...] pretesto, [...] calata in [...] intimi-stica che non ha eguali [...] altri scritti analoghi, riassume in modo emble-matico la tensione [...] che attra-versa la filosofia di Seneca e insieme ne [...] sprezza-tura, volta ad [...] della [...]. (0)
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