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Utopie del passato e progetti [...] oggi «Matera è una delle piccole capitali della cultura [...] ebbe a scri-vere Geno Pampaloni una quindici-na [...] fa, «Matera è una bellissi-ma [...] amata patria del cuore». Matera ha un suo [...] città meridionali non hanno avuto. Esso ha nutrito due [...] di meridionalisti, di operatori so-ciali, di militanti [...] che sognavano il sogno di un Sud [...] miglior lascito della ci-viltà contadina potesse fondersi [...] razionalità demo-cratica, in [...] possibile, at-tuabile, edificabile. Il tempo ci ha [...] di un sogno si trattava, [...] spazzata dalle pessime amministrazioni [...] anni Cinquan-ta -la [...] e i suoi alleati [...] dalla fuga dei contadini verso il ricco Nord [...] degli anni Sessanta, e dai suoi disordinati [...] Sud. Prima di allora i [...] maggioranza contadini, e si spostavano dai Sassi, [...] e tramonto dopo tramonto, in lunghe file [...] asini che si snodavano lungo ripidi sentieri [...] povere ter-re di valle. Su meno di 30 [...] Sassi ne accoglievano 20 mila. Cosa essi siano diventati, [...] sa bene, come dovunque. Possiamo [...] «terziario arre-trato»? Visito periodicamente Matera. Vi ho alcuni amici [...] e tra i vecchi, nella provincia, a Tricarico, [...] maestro in cui ritrovare più che in [...] modello e [...] Rocco [...] anzi «don Rocco», co-me [...] affetto e ri-spetto in tutta la Lucania [...] meridionalismo più attivo, fondatore della medicina sociale [...]. E poi [...] Leonardo Sacco, irre-quieto per [...] discutere e al fare, che vi ha [...] la rivista «Basilica-ta». Su due luoghi, parlando [...] Ma-tera [...] si accentra la mia [...] mia attenzione, [...] noto a tutti e [...] due luoghi diversamente impor-tanti nella storia della [...] importanti in quella della mia e di [...] anni Cinquanta «meridionalisti», i Sassi e La Martella. Tra questi due poli [...] una vicenda esemplare che attende ancora il [...] se ha già avuto il suo storico [...] Sacco, [...] tra [...] di Matera contemporanea (1983). Dei Sassi tanti sanno, [...] visitati o li visitano oggi che sono [...] protetto perfi-no [...]. Sono, diceva Car-lo Levi [...] in-namorato di Matera e tra i fonda-tori [...] qualcosa di comparabile al Canal Grande a Venezia. Grotte antiche, poi città [...] parte della gravina o canyon che precipita [...] Matera sul tor-rente che si chiama appunto Gra-vina, [...] città con-tadina sotto la città dei nobili [...] commercianti, i Sassi avevano accolto nelle loro [...] esuli bizantini, pastori miserrimi e altri vari [...]. Si costituì lentamente, [...] scenografia dei Sas-si: le [...] piazzette, le stra-de di collegamento e le [...] luoghi del sacro e quel-li [...] le configurazioni fantasiose e [...] e del vicinato; mentre si proten-deva verso [...] aprendosi in spazi animali e umani, in [...] simbiotico. Oggi sono vuoti, puliti, [...] Sassi oggi non sono deserti co-me Pompei, ma [...] Pompei [...] vivono i turisti. I Sassi confinanti con [...] con la «città buo-na» dei materani mutati, [...] ristrutturano e adeguano gli interni alle loro [...] di materano mutati, che non soffrono più [...] la cui identità non viene più dalla [...]. Si consumano convegni e [...] progetti attorno ai Sassi, da decenni. Devono essere mo-numento del [...] per visitatori dal mondo, come Pompei, come Petra, [...] oppure luogo vivo di [...] nel flusso della storia e del tempo? Sono [...] di cui è fatta Matera, ri-mangono loro, [...] e il nuovo, Matera. Ho visto pe la [...] Sassi quando ancora erano, in una parte [...] contadini, ancora presepe contadino fitto di miti [...] bambini seminudi, ru-morosi e bellissimi. Li rividi abita-ti, dopo [...] Vangelo di Pa-solini, sfondo vivissimo per la Pa-lestina [...] Messia, [...] fuori [...] e anzi, per il [...] mondo occidentale, e se allora, al tempo [...] «Quaderni [...] mi irritò questa fuga conta-dina dal mito [...] ogni nuova visione, sempre più mi commuove, [...] i Sassi, grazie a lui, nella dimensio-ne [...] del perenne. Per un breve periodo, [...] Settanta, i Sassi furono invasi da giovani e [...] nuova sottocultura ai mar-gini dei movimenti. Di quella stra-na occupazione [...] disordinate immagini fotografi-che, a loro modo suggestive. Una sottocultura, certo, di [...] scelta, però senza pro-getto. Eppure, nonostante ogni diffidenza, [...] disordi-ne i Sassi sembravano ancora spazio [...]. Oltre quello dei Sassi, [...] Matera ha un mito piccolo e per pochi. La Martella fu il sogno, [...] tempo [...] di una comunità contadina inserita [...] pieno titolo in una possibile mo-dernità; fu il sogno [...] delle campagne», più al-to, adeguato e degno del motto [...] (lo si vide presto, di fronte alla fuga [...] della plastica») predica-to dai comunisti, [...] terra ai con-tadini». La Martella fu, dopo Bor-go Venusio, [...] progetto esempla-re, che coinvolse energie e idee [...] alla realtà e alle potenzialità [...]. [...] che si voleva concreta, fattibile. [...] disegnò per gli sfollati [...] Sassi [...] villaggio contadino più avanzato che fosse pensabile, [...] suoi servizi e le sue autonomie e [...] recuperassero e rispettassero tra-dizioni e stimolassero nuove [...] conforti. At-torno al progetto agirono Adriano Olivetti, [...] e Rocco [...] Carlo Levi, il [...] di Angela Zucconi e [...] che erano addestrati pionieri della democrazia comu-nitaria, [...] e il dimenticato urba-nista [...] Carlo Doglio, e tanti altri. Ma questo progetto non [...] dai comunisti e ancor meno dai democristiani. Dice [...] che «per i comu-nisti [...] i de-mocristiani comunista». I demo-cristiani (la burocrazia [...] democristiana), [...] isolato, poterono rapi-damente [...]. La Martella fu osteggiata [...] appe-na nata, con uno scandalo che segnò [...] gli anni Cinquanta del Sud e della [...] fu un se-gnale [...] scelta che avreb-be indirizzato [...] della nazione: quella del compromes-so continuo nel [...] comune di una «catti-va modernità», di una [...] di una incapacità ma soprattutto [...] assoluta di darsi un [...] un mondo migliore negli anni in cui [...] in una o [...] direzione avrebbe deter-minato il [...]. Le utopie materane avevano [...] proprio, che non quello delle lotte e [...]. Altri pic-coli miti: le [...] se-colo guidate dal «monaco bian-co», singolare figura [...] quel migliaio di contadini protestanti che negli [...] furono pre-senti e attivi in un comune [...] 30 mila abitanti incisero per qualcosa -e [...] insurrezionale guidata da France-sco Nitti contro il [...] fa-scista del 21 settembre [...]. Il mo-vimento operaio e [...] a Matera un focolaio forte e duraturo. E la figura di Carlo Levi, [...] volte [...] ricordata, richiama la constatazione [...] dai confinati antifascisti nella Lu-cania della seconda [...] Trenta -anche se vi furono confinati curiosi [...] modi loro possibili, verso la realtà loca-le, [...] nella loro di-stanza sul tipo, per intenderci, [...] piemontese, Pavese, di-sattento ad altro che a [...]. Ma basta parlare di [...]. E oggi? Oggi Matera [...] puli-ta e bene organizzata, di pochi abitanti [...] grande spazio; ha un piano regolatore ri-spettato, [...] un suo equilibrio non attorno ai Sassi, [...] il margine sul pre-cipizio, [...] subalterna e «bassa», la [...] af-fettuosa e dolorosa e per altri di-sturbante [...] e della passata civiltà contadina. Questa [...] «diversità» non sa-rebbe comprensibile [...] a quel passato e ai quei sogni, [...] ha messo radi-ci. È una città meridionale -non [...] sola! Anche que-sta è oggi [...] contrasti e queste diffe-renze, del tutto «contemporanei». Matera appare bene amministra-ta. Dopo quello degli anni Cin-quanta [...] che bloccò molti scempi, [...] di appro-vazione un nuovo piano regolato-re [...] (autore di un bel [...] Matera presso Einaudi, mentre si deve al più [...] Laureano [...] altro bel libro [...] logica uscito da Bollati Boringhieri, [...] Mario Cre-sci, fotografo venuto dal Nord e [...] anni a Ma-tera, un più recente volume [...] e di bellissime im-magini pubblicato da Vanni Scheiwiller). Ha un buon sinda-co, [...] Mario Man-fredi, cresciuto fuori dei partiti. È una città piena [...] hanno a volte il loro cuore nel Centro Levi, [...] ospita i gran-di dipinti sulla Lucania [...] del Cristo, proprio al [...] Sassi e a strapiombo sulla gravina. Nonostante [...] e ir-risolta questione della [...] ferrovia, che disastro nel Sud sotto il [...] e oggi! Ma che futuro ha [...] amata Matera? [...] le di-scussioni si accendono [...] si scaldano, i dibattiti non tro-vano tregua. Cosa fare dei Sassi? Che [...] destinazione economica può avere la città? La [...] cit-tà «di terziario avanzato», attorno al turismo, [...] e relative competenze ugualmente «avanzati», può essere [...] Non [...] intravedono altre soluzio-ni: questa strada sarà indispensa-bile [...] bene. Ma basterà? Ma dovrà [...] Matera è [...] di aiuti ricevuti, perfino [...] e so-gna altri sogni che quelli del [...]. I giovani che frequentano, [...] sacco di scuole [...] tipo e mediocri e [...] per il centro tra le belle chiese [...] vec-chie case padronali e tra i bruttis-simi [...] della [...] e del comunista [...] che idea si fanno [...] Matera, [...] suo e del proprio futuro, del mondo? Può [...] -e sarà loro «assi-curato» -il quieto benessere [...] protette in cui sono [...] padri e i loro fratelli maggiori? E [...] stanno questi gio-vani con quelli della provincia, [...] aspro territorio che accerchia Matera, e che [...] in paese rapporti ambi-gui con la città, [...] di autonomia? Noi che [...] vista prima del turismo [...] turisti, come membri dello strano volontariato meridionale [...] boom; noi che abbiamo sognato con il [...] Matera il sogno di uno sviluppo diverso per [...] Sud e per tutto il Paese, noi non [...] chiare, siamo frastor-nati [...] trasformazione e fatichiamo a [...] da sostituire alle antiche, e alle nostre [...]. Ci resta, [...] per questi luoghi, la certezza [...] una città dove si può vivere e di una [...] un poco, appena un po-co più saggia che altrove. Ci resta la struggente [...] però incantata e arcaica bellezza dei Sassi, [...] su un immenso paesaggio dorato, volgendo lo [...] piana e alle bibliche colli-ne, austere e [...] sole bruciante [...] meridionale, ci resta il [...] co-municazione con coloro che -uomini e bestie [...] hanno amato e sofferto, che que-ste terre [...] hanno percorso e sudato: la certezza che [...] e di queste sto-rie dimenticate qualcosa tuttavia [...]. MATERA Goffredo Fofi: nord [...] «Ombre rosse» a «Linea [...] Goffredo Fofi è nato [...] Gubbio [...] 1937. Dopo [...] studiato da maestro, alla [...] cinquanta ha lavorato in Sicilia, a Partinico, [...] di Danilo Dolci. Critico cinematografico e scrittore, [...] «Quaderni piacentini», fondatore della rivista di cinema «Ombre [...] creato a Milano il mensile di letteratura [...] «Linea [...]. Ha curato e pubblicato [...] dove si intrecciano la parte critica e [...] polemica. Tra le sue opere «Il [...] italiano: servi e padroni» (Feltrinelli, 1971), [...] meridionale a Torino» (1974), «Capire [...] il cinema. /// [...] /// Il teatro di Totò. Di recente ha pubblicato «Prima [...] (1990), «Strana gente» (Donzelli) diario di un [...] denso di progetti, da quelli al Sud [...] inchiesta sugli immigrati, «Benché [...] due libri di cinema [...] del centenario: «Più stelle [...] (e/o), sugli attori e «Come in uno [...] (Donzelli) [...] grandi registi. Collaboratore di Panorama, Fofi, [...] Roma, Napoli e Milano, due anni fa [...] rivista «La terra vista dalla luna» (Donzelli), [...] direttore. Quel sogno tra i Sassi. GOFFREDO FOFI Matera ha [...] che altre città meridionali non hanno avuto. Esso ha nutrito due [...] di meridionalisti, di operatori sociali di militanti [...] Oggi sono vuoti, puliti, inodori; i Sassi [...] deserti come Pompei, ma come Pompei li [...]. I Sassi confinanti con [...] con la «città buona». /// [...] /// I Sassi confinanti con [...] con la «città buona». (0)
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