È un ex marittimo [...] in Brasile [...] lo scaricarono dalla nave, [...] e lo mandarono in giro per il Paese, [...] di guerra e mezzo cuoco. Mi confessa che la [...] della guerra non glie la leva più [...]. Guarda le cose, agisce, [...] di questa paura. Teme che una « prossima [...] guerra lo precipiti in altri guai [...] quanto ha fatto in questi [...]. Accetta subito di [...] le sue vicende. Le vuole scrivere direttamente. Dice che ha imparato [...] solo e gli piace scrivere. Dopo due giorni mi [...] protocollo riempito da cima a fondo con [...] e fitta. Il mio destino nel Brasile [...] 1939 quando stavo navigando girando il mondo. Poi sono andato nelle Indie, [...] delle Indie chiamato Calcutta, e lì sono [...] guerra per Londra e così, da un [...] attraversato pericoli e pericoli in tutti i [...] tutti i grandi pericoli, finalmente sono riuscito [...] Londra con molto sacrificio e naturalmente arrischiando la [...] caricamento era materiale di guerra ed era [...] Germania. Poi, dopo Londra, sono [...] Nord America e là sono conosciuto la città [...] stato il mio grande sogno. Durante quattordici giorni sono [...] stesso tempo ho sempre pensato di disertare, [...] destino non era il Nord America e [...]. Dopo questo tempo, dico [...] hanno caricato e il nostro caricamento era [...] patria, questa era [...] e il porto che [...] si chiamava Savona. Ma né questo fu [...] dopo quattro giorni che il vapore era [...] un telegramma che solo diceva una parola: [...] più rapido del Brasile. E così, tutti noi, [...] che era la guerra, ma in cinque [...] rotta e siamo diretti nella piccola città [...] San Luigi do [...]. Navigante durante venti giorni, [...] cento per cento la [...] i giorni più pericolosi della mia vita. ///
[...] ///
Navigante durante venti giorni, [...] cento per cento la [...] i giorni più pericolosi della mia vita.