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Le autorità di Bonn, ieri, [...] iniziato le pratiche per [...] delle Ardeatine mandato libero dalla Corte mili-tare di Roma. Trasmessa la richiesta perché [...] nuovo arresto. Il codice della Repubblica [...] prescrizione per gli omicidi gravi. [...] sbarra le porte [...] ufficiale delle Ss. /// [...] /// Ora la Germania sco-pre [...] Erich [...] è una «storia tedesca». La vicenda che [...] era stata seguita con [...] poca attenzione che si riserva agli «affari [...] paese, dopo la [...] di Roma è arri-vata [...] la coscienza pubblica della Repubblica federale. Lo [...] delle SS po-trebbe essere [...] proprio [...] e sarebbe probabilmen-te [...] grande processo a un [...] spettacolare rentrée di quel «passato che non [...] della Ger-mania moderna ha [...] a fare i conti. Per quanto riguarda la [...] dottrina, anzi, si può anche fare a [...] deve essere processato davanti [...] che la Corte federale [...] co-me competente a occuparsi del caso. I cittadini tedeschi che [...] vengono giu-dicati anche in patria e il [...] intenzionale particolar-mente efferato (quello che in te-desco [...] non cade mai in [...]. La nor-ma fu introdotta [...] negli anni [...] proprio in relazione al [...] del Terzo Reich, quando un procuratore co-raggioso [...] alla sbar-ra gli aguzzini di Auschwitz, [...] vero, grande processo mai [...] Germania al nazismo dalla giustizia tedesca. [...] come ha ricordato ieri [...] ministero federale della Giusti-zia Bernhard Böhm, il [...] Bonn ha sempre detto che nel ca-so fosse [...] dalla magistratura italiana [...] «lo avremmo voluto noi». Via, dunque, alle procedure [...]. Ieri il ministero di Bonn, [...] della Pro-cura di [...] ha trasmesso a Roma [...] del fer-mo provvisorio [...] ufficiale delle SS. [...] era stato già arre-stato [...] la richiesta di Bonn era comunque necessaria [...] base di essa che la Procura di Roma [...] la liceità del nuovo arresto. Da quel momento, le [...] 40 giorni per presentare la vera e [...] estra-dizione, accompagnata dai (mol-ti) documenti necessari. La Re-pubblica federale, secondo [...] ministero della Giustizia, insisterà per avere il [...] nel caso che si profili [...] di un nuovo processo [...] Roma. [...] però, una ulteriore complicazione: la [...] sul desti-no [...] SS non si gioca solo [...] e la Germania. Come ha ri-cordato ancora [...] il procuratore di [...] Klaus [...] concesse a suo tempo [...] con la condizione che le autorità italia-ne [...] solo per i fatti delle Ardeatine e [...] comunque consegnato a loro volta alla Germania. Perché [...] rimetta piede nel suo [...] imputato e non da turista come ha [...] ultimi anni, è necessario quindi che Buenos Aires [...] pro-prio atteggiamento. [...] è arrivato un segnale [...] decisione presa dai ministri [...] della Giustizia [...] e degli Esteri Di Tella, [...] dallo stesso presidente Carlos [...] di dichiarare [...] «persona non grata». Ma que-sto non significa [...] autorità di quel paese siano favorevoli alla [...] nuovo processo, nel corso del quale (se [...] fra [...] fuori storie imbarazzanti sulla [...] in passato dal paese sudamericana ai criminali [...]. [...] argenti-no [...] molto la determinazione con cui Bonn insisterà per avere il «suo» imputato. E si ritorna, così, [...] par-tenza: sempre più quella di [...] diventa una «storia tedesca». Il giornale che [...] più sprez-zantemente aveva liquidato il [...] come una delle tante bizzar-rie italiane, [...] ac-canimento contro «un povero vec-chio», [...] ha liquidato la scandalo-sa sentenza con un trafiletto in [...] al quale [...] una gelida ri-ga sulla «delusione [...] parenti del-le vittime». /// [...] /// Il tono generale è [...]. Dalla comunità ebraica sono [...] di amarezza ma anche di speranza che [...] sarà fatta. Il presidente della comunità [...] ha detto di ritenere [...] che si possano far cadere [...] prescrizione i crimini contro [...] e ha approvato il nuovo [...] di [...] che «ha già dimo-strato abbondantemente [...] ca-pacità di sfuggire alla giustizia». Neppure in tempo di [...] a [...] volta Michel Friedman, altro [...] della comunità, «può essere considerato lecito uccidere [...] guerre sono già abbastanza orribili quando si [...]. Friedman ritiene che se [...] il processo in Germania si farà. È [...] espressa, ieri, da quasi [...] un senso comu-ne che si va diffondendo [...] certa diffidenza verso la nostra giustizia, la [...] non è stata in grado di processare [...] 1300 criminali di guerra italiani indicati dalle Nazioni Unite. /// [...] /// Tullia [...] «È un uomo che non [...] capito» «Le Fosse Ardeatine sono una tragedia italiana» [...] De [...] è un uomo che non [...] capito: non ha capito che si difende [...] del proprio paese e di [...] stessi anche rin-negando una parte della propria vita». Tullia [...] presidente [...] delle Comunità ebraiche, pensa [...] trasmettere la memoria ai giovani con il [...] usando il presente. /// [...] /// Immersa nei colori ripo-santi [...] -moquette vio-la pallido, legno chiaro, vetro, poltrone [...] strisce verde oliva e oro -Tullia [...] ha tra-scorso ieri la [...] (parziale) ricompensa. [...] non [...] mai un totale rime-dio. Dopo la giornata [...] un lungo colloquio con il [...] ieri a tarda sera, ha [...] del riconoscimento. Per questo, io che [...] quartiere ebraico, [...] sera ho sentito [...] di andare subito là, [...] fiori a quei nostri morti. Ho chiesto lo-ro perdono. Un perdono che non [...] vivi, concedere in-vece per conto dei morti [...] «Non [...] perdonare, io, non ho diritto di perdonare [...] un altro, nessuno mi ha auto-rizzata a [...] potrebbero fare soltanto loro, ma non possono [...]. Tullia [...] è una signora calma e [...] gentile, pacata. /// [...] /// Come si sente e come [...] sentiva [...] ieri? [...] ieri ho visto confermate le [...] apprensioni, quindi ero non troppo delusa, ma molto amareg-giata. E anche un [...] arrabbiata. Amareggiata per [...] per-duta, perché questo processo pote-va [...] una grossa occasione per fare chiarezza una volta per [...]. E mi pareva che [...] soprattutto i giovani. Ne ho avuto conferma [...] ab-biamo cercato le famiglie da porta-re al Quirinale, [...] fila di gio-vani che volevano essere inclusi. Non è vero che [...] voglio-no sapere, sono i vecchi che non [...]. Ora come si sente? Si [...] e so-no convinta che [...] bisogna continuare veramen-te imperterriti. Io capisco che ad [...] si diventa un [...] noiosi, ma la Bibbia [...] che la memoria è proprio un ingrediente [...] società giusta: non bisogna dimenticare. Per cercare di evitare [...] quello che abbiamo do-vuto vivere noi. Nel corso degli ulti-mi [...] ha acquistato una maggiore urgenza: sono im-pressionanti [...] la solu-zione finale e [...] etnica, entriamo in questo [...] un bagaglio di aggressività e di odio [...] che sono spaventose. Perché non si riesce [...] esperienze del passato senso co-mune, secondo lei? Anche [...] natura umana è portata a lasciarsi dietro [...] cose che pesano. Credo perché è co-me [...] e conti-nuo, che la gente è stanca [...]. Si ha paura di [...] sé, dietro di sé e davanti. Come possiamo conservare la [...] con uno spiri-to di comunità, non vendicativo? Con [...] fatto con la regione un esperimento, un [...] linguaggio del [...] che crea un parallelo [...] della seconda guerra mondiale e il razzismo [...]. I ragazzi stavano lì, [...]. È una questione di memoria [...] di lin-guaggio. Da una generazione [...] si estingue lo spirito di [...]. Quello che deve fare [...] è sorvegliare la pro-pria aggressività, cercare di [...] questo, iden-tificare i segnali di pericolo che [...] ripeta. Perché, secondo lei, in Italia [...] lavoro di educazione non è stato fatto? Perché [...]. Mi ricor-do, ero ragazzina, [...] gli amici antifascisti di mio padre dicevano: [...] che siano, non sono niente. Ecco, il pregio degli [...] ad un certo punto se dicono basta, [...]. Ed è ora di [...]. Da ieri Erich [...] è a Regina Coeli, [...] comincia a manifestare qualche segno di tur-bamento. Lei cosa ne pensa? [...] visto da vicino, [...] sembrato un poveraccio completamente mi-neralizzato, [...] ancora oggi con-sidera [...] non rinnegare il proprio passato, [...] dissociarsi [...] che ha servito. Per un uomo di [...] questo brusco passaggio dalle due stan-ze e [...] Forte [...] a Re-gina Coeli non [...] apre per lui un periodo [...]. Ma è un uomo [...] capito niente, che ha attraversato la vita [...] ha at-traversato delle vicende epocali in tutto [...] e non ha capito. Non ha capito che [...] un paese e di se stessi si [...] una parte della propria vita. Gli augu-ro che capisca, [...] molta fiducia. IL GHETTO Parla Riccardo Pacifici: [...] alle forze [...] «La rabbia di noi [...] LUANA BENINI [...]. Ieri la Comunità ebraica [...] per i disordini avvenuti nella sede del [...] ore terribili seguite alla sentenza su [...]. È stato lui a [...] e a condurre la trattativa. Rac-conta come è esplosa [...] lo sdegno. Abbiamo subito sospettato che [...] stata di assoluzio-ne, che prevedevano una reazione [...] sdegno della gente. /// [...] /// Qualcuno mi ha chiesto: [...] Pensiamo tutti che andrà male, ho risposto, [...] sperare che la giusti-zia e il buon [...]. È ar-rivato il momento [...]. La scena: un corridoio [...] e un solo monitor. Non po-tevamo né vedere [...]. Non si riusciva a [...]. Poi, [...] letta sul vi-so di [...] di ghiaccio, ferreo, fino a [...] momento: ha ascoltato la sen-tenza, non [...] capita, se [...] fatta spiegare dal suo avvocato, [...] poi ha sorriso, appena, quasi una smorfia di scherno. Quella di chi pensa: [...] libero. [...] di quel sorriso sulla folla [...] stato tremendo. La gente ha cominciato [...] prevalso un urlo: [...]. Da quel momento gli [...] difensore e lo stesso [...] sono diventati ostaggio della [...] aveva deciso di barri-carsi in quel corridoio. E nella ressa lo [...] ripeteva: [...] vergogno di essere [...]. Ho alzato la voce, [...] quella frase non era giusta perché noi [...] tutto, a essere or-gogliosi di essere italiani. Perché questa sentenza non [...] italiano ma da tre giudici che [...] la responsabilità del verdetto. Perché questa Repub-blica è nata [...] valori della Resisten-za, [...] sul coraggio di uomini che [...] combattuto per la libertà e [...] del paese, per la giustizia. E noi, per quelli [...] per le strade o nei campi di [...] permetter-ci di vergognarci di essere italiani». Questo il primo scenario. Poi, la visita del [...] i segnali, sempre più [...] parlamentare aveva condan-nato, di [...]. Ma la gente non [...] di riflettere, era un fiume in piena. Un altro fatto giudicato [...] costretti a lasciare [...]. I senatori Athos De Luca [...] Paolo Cento si sono prodigati per far rientrare [...]. Le forze [...] erano nel caos più assoluto. Eppure siamo certi che [...] là dentro, era con noi. Anche se poi ci [...] incidenti». [...] acca-duto? «Insieme alla senatrice Carla Rocchi [...] andato a parlare con il presidente [...] in rappresen-tanza della folla [...] di passare nel tribunale tutta la notte [...] lì finché non si fosse otte-nuto qualcosa. [...] era impauri-to: [...] qualcosa per mandare via la [...] altrimenti dovete assu-mervi la responsabilità delle [...]. Ho detto che avrei [...] sgomberare solo se me lo avesse chiesto [...]. Ma [...] interrogato, ha risposto: [...] non ve lo posso [...] coscienza. Questo che state facendo [...]. [...] non può essere un uomo [...]. Dentro il corridoio una situazione [...]. Tutte le finestre chiuse, mancava [...]. Ho chiesto alla gente [...] di portare [...]. Sono saliti dei ragazzi, [...]. Insieme a lo-ro, donne, [...]. È sta-to un attimo. Hanno travolto le tran-senne [...] qualcuno è arrivato fino [...] del tribunale. Volevano guardare in faccia [...]. Gridava-no: [...] almeno [...]. [...] era terrorizzato. Poi, fortunatamen-te, le forze [...] hanno avuto la meglio. Il corridoio è diventato [...] trattativa. Abbiamo chie-sto di parlare [...] della Giustizia. Volevamo [...] che avrebbe fatto tutto il [...] per realizzare [...] in Ger-mania». Una contraddizione inquie-tante, [...] beffata dai fatti che spera [...] del criminale nel paese che lo ha partorito». Ades-so che succede? [...] è nelle ma-ni [...]. Di lui si occuperà [...] e la Corte di Ap-pello ordinaria e [...]. È un fatto positivo. Ora bisogna lavorare perché [...] della Germania, ma bisogna anche capire quali [...]. /// [...] /// È innegabile che la [...] reagi-to in prima persona. Ma questo pro-cesso non [...] ebrei, non solo Roma, ma [...]. Noi siamo solo una componente [...] questa tragedia. Alle Fosse Ardeati-ne le [...] e solo 75 erano ebrei. Dopo questa sentenza tutti coloro [...] hanno commesso crimini contro [...] potrebbero farla franca. La sentenza non può [...] la storia ha già condannato. Alla Comunità arriva-no tante [...]. Chiedono: [...] cosa [...]. Noi non pro-muoviamo assolutamente [...]. Stiamo con chiunque organizza [...]. /// [...] /// Stiamo con chiunque organizza [...]. (0)
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