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S IL DOTTOR [...] Hadi [...] riconobbe Sami nella salma [...] aveva tirato fuori dalla cella [...] volto, trattenuto da una [...] stretta sotto il mento e sopra le [...] testa a evitare che la bocca si [...] segni della cianosi. Gli [...] chi, dei quali [...] aspettava di vedere le [...] dilatate degli annegati, gli erano stati pietosamente [...] Altre [...] legavano le mani, posate a croce sul [...] piedi, perché non penzolassero fuori della barella. Nella [...] carriera di medico [...] ne aveva visti tanti [...] questo era diverso: era il cadavere di [...]. Sentì le lacrime [...] gli occhi, ma non [...] da quel giovane volto devastato, troppo giovane, [...] appariva [...] velato per riemergere bel-o [...] ricordo [...] volta In fui [...] visto vivo, due anni [...] casa di [...] in Giordania, dove la [...] era rifugiata dopo che il loro villaggio [...] del fiume era stato raso al suolo [...] nella guerra del 1967. Sami si preparava a [...]. Come [...] stesso alcuni anni prima, aveva [...] alla [...] coltà di medicina [...] di Roma. Anche lui, nel rispetto [...] famiglia, voleva diventare medico. /// [...] /// [...] come rassegnato al suo tran [...] quotidiano tra la clinica, [...] e le case dei malati. Della [...] terra occupata dagli invasori, [...] e dai conflitti razziali e religiosi, era [...] sentimento di dolore e di rimpianto, che [...] alture di [...] la fertile vallata, tagliata [...] e azzurro del Giordano, al di là [...] un punto preciso, sfocato dalla lontananza e [...] volta si ergevano le case, la scuola, [...] piccola moschea e il cimitero del suo [...]. Sami, al contrario di [...] accettato quel destino con la stessa rassegnazione. Le bombe israeliane avevano [...] padre, una loro sorella e i compagni [...] Sami giocava nel cortile. La madre, ferita al midollo [...] da una scheggi già, viveva [...] su una sedia a rotelle. A dif-ferenza di [...] che nel 1967 era [...] che la guerra e la morte del [...] in fretta diventare uomo, Sami era ancora [...]. Non aveva altro da [...] e coltivare [...] per coloro che gli [...] padre quando lui aveva appena cominciato a [...] ginocchia. La [...] infanzia si era riempita [...] della paura, tra fughe e disperazione, della [...] intorno, che lo stringeva a sé, lo [...]. Il suo impegno politico [...] era stato una conseguenza naturale. A Roma, nel giro [...] era diventato il coordinatore del gruppo degli [...] alla facoltà di medicina. Quando aveva assunto quel [...] Sami [...] scritto a [...] una lettera piena di [...] di idee. Poi la [...] corrispondenza si era via [...] anche le poche righe che talvolta si [...] a casa si erano ridotte ormai a [...] israeliano e [...] americano che Io sosteneva. Era facile per [...] intuire una radicalizzazio-ne politica del [...] ma tuo si era mai eccessivamente preoccupato di ciò, [...] anche quei messaggi smisero di arrivare. [...] aveva cominciato ad [...] invano, mentre i giornali [...] di notizie, provenienti da Roma, di azioni [...] al [...] de Paris di via Veneto, [...] alla [...] di via Bissolati, la [...] Fiumicino. [...] oscuramente temeva una implicazione del [...] e, a un certo momento, prese a [...]. [...] gli confermò ciò che temeva: Sami aveva lasciato [...] di rappresentante [...] e si era avvicinato a [...] estremisti oppositori della linea politica di Yasser Arafat. Era invece di due [...] telefonata del console giordano a Roma che [...] maniera estremamente scarna-. Il tentativo di [...] di [...] di più era stato praticamente [...]. Alle sue insistenze il [...] limitato ad aggiungere che il cadavere era [...] giudiziaria italiana presso [...] di medicina legale. Il giorno dopo [...] salì ad Amman sul [...] partenza per Roma, era il volo [...] delle 10. In tutte quelle ore, da [...] aveva appreso la notizia, [...] non aveva fatto altro che [...] «Cosa significa morto annegato?». Ma qualsiasi risposta arrivava [...] ipotesi riuscisse a Imbastire, si sentiva riempire [...]. Sbarcato a Roma, prese [...] di qualunque altra cosa, prima di andare [...] di mettersi in contatto con il console, [...] di medicina legale dove, oltre a vedere [...] di avere notizie non di parte sulle [...] morte. Ed ora, ecco, si [...]. Riusciva a parlare ancora [...] aveva tanto praticato negli anni [...]. Prima ancora di vedere [...] Sami, al medico di turno [...] aveva chiesto: «Com'è annegato?». Il medico si strinse [...] «Per noi si tratta di un accidente. [...] non offre elementi sufficienti [...] diverse da quelle del comune annegamento». Il rapporto di polizia [...] registrare che un pescatore ha visto affiorare [...] tratto di mare antistante Tor-vaianica». A proposito [...] disse il medico in tono [...] può anche ritirare gli effetti [...] suo fratello. Il medico si alzò [...] chiamare un addetto. Poco dopo [...] si trovava davanti al [...] Sami. Per un po' lasciò [...] che quel corpo e quel volto avevano [...] alle lacrime. Ma poi, ricordando i versi [...] un antico poeta arabo [...] «quali alberi lasciano cadere le [...] per il freddo, se non [...] il carrubo e [...] del fiume?» [...] di dare ragione [...]. [...] primavera avrebbe dato vita [...]. [...] fece segno al portantino [...] cadavere di Sami nella cella frigorifera. Gli consegnarono una busta [...] e con i manici annodati. Avrebbe controllato dopo, in [...] contenesse oltre ai vestiti. [...] uscì [...] di medicina legale e, con [...] valigia che [...] portato da casa in una [...] e la busta di plastica [...] verso il piazzale antistante il [...] del Verano, dove stazionavano i taxi, per [...] uno. Aveva attraversato un tratto [...] il marciapiede salvagente al centro di essa, [...] chiamare alle spalle: [...]. Era una voce di donna. [...] si voltò e vide una [...] araba che non conosceva a un paio di metri [...] lui. Lasciò che si avvicinasse. Era una bella ragazza, minuta [...] proporzionata, con due occhi grandi e scuri, come accesi [...] una luce interiore. Indossava un paio di jeans [...] una maglietta bianca. Quando lei gli si [...] si presentò: «Mi chiamo Leila, ero [...] di Sami». [...] annuì e posò la valigia [...] terra. Leila abbozzò un sorriso. Ci hanno avvertito da Amman [...] partenza. Ero a Fiumicino ad [...] da D che ti sto dietro». [...] sollevò, con uno scatto, gli [...] su [...] di Leila, vi cercò la [...] prima che fossero le sue parole a [...]. /// [...] /// Il cuore di [...] ebbe un arresto, [...] sentì il bisogno di [...] profondo. Leila continuò: «Lo hanno [...] in un loro covo a Ostia, lo [...] due giorni di fila, senza sosta, fino [...]. [...] AGOSTO [...] DIEGO [...] classe 1948, è di origine [...]. Ila pubblicato un libro [...] «Ore ferme» (Società artistico letteraria, Trieste), il saggio «Invito [...] di Andric» (Mursia, Milano) e il romanzo «Massacro [...] presidente» (Mondadori, Milano). Suoi racconti sono apparsi [...] e riviste. Collabora a «Paese Sera» [...]. Vive e lavora a Roma, [...] occupa di stampa aziendale. Non gli hanno dato [...] di riprendersi. Probabilmente lo hanno addormentato, [...] a [...] in mare». [...] chiuse gli occhi per trattenere [...] lacrime. Il mento gli tremò. E Leila subito incalzò: «Quelli [...] non [...] protetto. Anzi, da quando Sami [...] per mettersi con noi, hanno fatto di [...] in pasto agli israeliani, al [...]. Lo hanno esposto per [...]. Siamo dei veri combattenti [...] rivoluzionari che non accettano nessun tipo di [...] nemici, come fa Arafat». Ci riuniamo soltanto quando veniamo [...] per una missione». Leila scosse la testa. Non bisogna più credere [...]. [...] guardò il volto giovane [...] Leila, i suoi occhi accesi, percepì la [...] covava dentro, una recondita sofferenza. Erano queste cose, prima [...] che le davano bellezza. Gli venne spontaneo alzare la [...] per [...] una guancia. Leila mise la [...] di mano, pìccola e [...] di lui, la spostò verso la propria [...] baciò. Aveva lasciato Leila in [...] letto. Quella notte avevano fatto le [...] piccole. [...] portata a cena e [...] sorrise al ricordo, e [...]. Stupida, pensò, se crede [...] questi mezzucci. Non era cosi vecchio da [...] per un po' di carne fresca, né tanto giovane [...] illudersi di [...] scoperto [...]. A lui interessava soltanto [...] morte di suo fratello, non cercava armi [...] E [...] quella verità Leila poteva ancora [...] utile Per questo non [...] anzi, acconsentito, senza che lui le chiedesse [...] che lei gli aveva miagolato dal letto [...] restare il, in albergo, ad attendere il [...]. Quello, probabilmente, era per lei [...] a un ordine, una missione. Il console giordano accolse [...] con [...] compunta del viso che [...] ma [...] pochi convenevoli Porgendo subito [...] per la firma, le [...] della salma di Sami. Non era, qualunque fosse [...] le stava dietro, una morte naturale quella. Ma [...] non era venuto a Roma [...] firmare dei documenti. Ora più che mai. E prima di porre [...] foglio che il console gli sottoponeva, [...] chiese: «Vorrei sapere la [...] di mio fratello». Il console assunse [...] sfuggente. Il console tossicchiò [...] quindi rispose: «Per noi [...] rapporto [...] giudiziaria italiana, secondo il [...] è morto annegato, lì caso è stato [...] accidente, non presentando. Il console annuì, dando [...]. Socchiuse per un attimo [...] a cercare una decisione, o un p V [...] dentro di sé. Tornò ad aprire gli [...] guardarsi intorno come sospettando orecchie indiscrete «Quello [...] disse [...] sono soltanto voci La [...] come tali e dette a titolo personale, [...] per la carica che io. /// [...] /// Purtroppo è stato scoperto [...]. [...] portò il viso tra ie [...] come a isolarsi [...] e concentrarsi sui propri pensieri, [...] sentiva improvvisamente confusi. Le parole del console [...] una nuova immagine di suo fratello, gli [...] diversa chiave di lettura del comportamento che Sami [...] con lui e la famiglia in quegli [...]. Se era vero quanto [...] console, e non aveva motivo per [...] le lettere esasperate prima [...] poi di Sami rientravano nella logica della [...] accettato dì vivere per aderire al suo [...]. Considerò la condizione di [...] una simile scelta aveva dovuto comportare per [...]. Ma più di tutto, [...] il cinismo dei presunti assassini di Sami [...] Leila, cercavano di voltare a proprio profitto propagandistico [...] loro stessi avevano compiuto. [...] sentì la rabbia montare dentro [...] lui e, insieme, il proposito di [...] in qualche modo pagare. Era un bene che Leila [...] in albergo. Si alzò deciso a raggiungere [...] ragazza, [...] strizzata come un limone per [...] di fronte alla [...] menzogna. Con freddezza, si disse, [...] emozioni che ora lo agitavano dentro. Il console gli ricordò [...] aveva lasciato in sospeso. Glielo farò sapere in [...]. Ormai voleva soltanto raggiungere Leila [...]. Scese in strada, una [...] le automobili posteggiate sopra il marciapiede. Trovò un taxi e [...] in albergo. Alla reception mancavano le [...] che la ragazza era ancora in camera. Salì con [...] arrivò al piano, raggiunse [...] camera e [...] senza bussare. Ma subito [...] seduto su una poltroncina [...] salotto [...] un uomo, gli occhi coperti [...] un paio di scuri occhiali da sole. Mi chiamo [...] e sono un ufficiale [...] in missione [...] a Roma». [...] gli gettò [...] rassegnata. Doveva [...] ormai che i servizi segreti [...] si sarebbero fatti vivi con [...] la ragazza?» gli chiese. Ma se ho appena [...] stato ucciso perché hanno scoperto che era [...]. [...] disperato, cercò invano gli [...] oltre le scure lenti [...]. [...] corrugò la fronte, facendo [...] il volto, nonostante la protezione degli occhiali, [...]. Ma oltre a passare [...] informazioni, le passava anche al [...]. [...] accusò il colpo, sentì [...] il fiato. Ma subito la cosa [...] abnorme, che cominciò a ridere [...] dire che Sami collaborava [...] segreto israeliano? No no no, non conoscete Sami, [...] commettere questo errore con lui. [...] cavò dalla tasca una busta, [...] e tirò fuori delle fotografie, che passò a [...]. [...] afferrò le fotografìe Erano [...] strada, in un bar all'aperto, nel verde [...] nelle quali si vedeva Sami in compagnia [...] ragazza, dai capelli chiari, forse biondi, i [...] una donna appena uscita [...]. Entrambi apparivano allegri, sorridenti Camminavano [...] mano, intrecciando le dita, o allacciati per [...] le spalle, si baciavano, si guardavano teneramente [...] coppia di innamorati. Ma [...] non capiva il senso [...]. Guardò [...] che ora, quasi senza [...] disse: «La ragazza si fa chiamare Giovanna, [...] vero nome è [...]. Con le sue moine gli [...] fuori tutto, a Sami». [...] per un momento trattenne il [...]. [...] fatta così, poteva non [...] Disse: «Tu bai parlato di tradimento, io parlerei [...]. Sami forse sapeva con [...] che fare?». E quando siamo intervenuti [...] Sami era già troppo tardi. Tuo fratello ci ha [...] ci ha detto che lei era italiana, [...] quella ragazza si amavano e che nessuno [...] di sputare sul loro amore, che avevano [...] presto. Ci ha accusato di [...] che ormai vedono spie, nemici, dappertutto. Quel discorso per [...] aveva una sola logica. [...] scosse la testa. Sami probabilmente ha confidato [...] nostri sospetti su di lei e gli [...] scoperti, hanno provveduto a [...]. Allora, pensò [...] aveva ragione Leila. Fu incerto se parlare [...] ma scelse di tacere. [...] cosa che restava da [...] punto, era partire prima possìbile e dimenticare [...]. /// [...] /// Si tolse gli occhiali [...] uno sguardo fermo, duro. [...] si limitò a guardare [...] senza parlare. Fu sufficiente perché capisse [...] aveva bisogno di quei consigli, che sapeva [...] testa. Si alzarono insieme e, [...] si strinsero la mano. [...] uscì dalla camera. Rimasto solo, [...] si gettò sul letto, si [...] una sigaretta. Aveva bisogno di riflettere. La trappola in cui [...] fratello in parte ne disonorava la memoria. [...] però capiva che la [...] soia: i vent'anni dì Sami, [...] in cui contano ancora, [...] le emozioni. Né il vento di [...] odio che spazzava la loro terra aveva [...] ragione. Sami, comprendeva [...] aveva pagato per colpe [...] soltanto sue. Non aveva ancora finito [...] sigaretta, quando bussarono alla porta. C'è una lettera per lei». Una lettera?, chiese tra [...] stupito. [...] dal letto e andò alla [...]. Vide il fattorino davanti [...] un piccolo vassoio in mano, sul quale [...] busta. [...] e, dopo [...] dato la mancia al fattorino, [...] a richiudere la porta. La busta era intestata [...] «riservata, personale». Incuriosito, [...] si affrettò ad [...]. /// [...] /// Con stupore riconobbe la [...] fratello. Cominciò a leggere: «Cara Giovanna [...] come forse preferisci essere [...] questa lettera io sarò morto. Mi uccido perché ho [...] mia vita non ha più senso. Allah ha voluto che la [...] donna della quale [...] fossi tu, [...] una nemica. Ma non è questo ciò [...] conta. /// [...] /// Ti ho amato per [...] ma anche per la dolcezza, [...] i sogni che hai [...]. È stato triste scoprire [...] un inganno. Non ti condanno per [...]. Compivi una missione, hai [...] dovere Ma non posso ora, per questo, [...] t'ho amato per davvero, come ho creduto [...] amassi per davvero. Ho capito che la [...] simile orrore è soltanto nostra: in un [...] abbiamo diviso in due, in buoni e [...] e nemici, perché avrei dovuto sospettare, io [...] libertà della Palestina, che la donna che [...] mi diceva tenere parole d'amore e mi [...] dedizione, fosse [...] sionista, una nemica? I [...] sono cattivi, e tu eri un angelo; [...] spietati, e tu mostravi compassione per il [...] dalla [...] terra; i nemici sono [...] invece, alleviavi le ferite della mia anima. Come potevi essere [...] Mi sento vuoto, freddo, [...] lacrime per piangere. Dopo il primo addio [...] Palestina, [...] la via di un secondo esilio, quello [...]. Mi getterò in mare, [...] correnti mi portino lontano, lontano. /// [...] /// Allegato alla terra di Sami [...] un altro biglietto, anch'esso vergato a mano, una scrittura [...] non conosceva. [...] attraverso il velo delle [...] «Questa è la lettera che mi ha scritto [...] Sami prima di morire. Quando la riceverà anch'io [...] più. Il mio posto è [...] Sami. La mia colpa è [...] rivelato in tempo la mia identità, ma [...] rompere per sempre il sogno stupendo che [...]. /// [...] /// La mia colpa è [...] rivelato in tempo la mia identità, ma [...] rompere per sempre il sogno stupendo che [...]. (0)
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