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Politica [...] a Pajetta Credeva in questo: [...] mondo migliore per cui [...] tamburrano "Non ho [...] mollo Gian Carlo Paletta, ma [...] di [...] capito ugualmente bene. Le poche volte che ho [...] con lui ho sentito in me una lotte sintonia [...] e una profonda simpa-tia: quel poco è bastato a [...] amare. [...] Senza d'amore: I sentimenti spesso [...] hanno [...] più della conoscenza e [...]. Ho capito che Paletta [...] uomini che vivono di eroismo e di [...] le convinzioni diventano certezze, e le certezze [...]. Può sembrare strano che [...] proclive al sarcasmo e [...] potesse nutrire certezze: queste [...] più degli scettici. Ma il sarcasmo in Paletta [...] era [...] il lucile -era [...] contro gli avversari delle sue [...]. Quando disse che tra [...] il partito sceglieva il partito intendeva dire [...] è al si sopra di tutto e [...] II [...] era lo strumento per rendere gli uomini [...] uguali. Come chi [...] Dio e si preoccupa più [...] salvezza [...] che della verità di questa [...]. Paletta [...] ammesso in una recente [...] detto: «Non ho più una [...] gli ideali di giustizia [...] tutti gli uomini sono stati scossi da [...] abbattuti. E sono rimasti certi [...] Pajetta. La rivoluzione, la dittatura [...] Il centralismo, [...]. Bisogna forse rinunciare a [...] o continuare a combattere per una società [...] Sono dubbi di tanti in questi [...] sconvolgimenti. Ma in lui restava Incrollabile [...] che un mondo migliore c'è e che [...] le donne, i lavoratori lo possono [...] anche un partito [...] servizio [...] e immortale idea del [...]. Ma se questo partito, quale [...] sia il nome, lo [...] lo disgregate, che cosa resta? Ed ecco Pajetta confessare nella [...] ultima intervista: [...] in carcere ho sofferto tanto». Ma se I [...] comunisti si dividono, socialisti e [...] si [...] combattono in una lotta fratricida, [...] mondo non vedrà mai la luce. E Pajetta difende [...] delle sinistre. Ma se gli ideali [...] a che serve vivere? Nullo va a Reggio Emilia, [...] Modena a combattere la [...] ultima battaglia per la Resistenza: [...] povero cuor» non ha retto alle emozioni [...] morto per quei valori ai quali ha. Voglio raccontare un episodio [...] con lui. Il Comune di Roma [...] Fondazione Nen-ni di tornire un elenco col [...] donne acuì dedicare i viali di Villa [...]. Tra le altre abbiamo [...] della madre di Gian Carlo, questa autentica [...]. Gli ho telefonato la [...] ironia scherzosa che la proposta era venuta [...] che porta il nome di un socialista. E rimasto in silenzio [...] ha detto: [...] ti [...]. [...] la [...] voce si è rotta ed [...] ha posato [...] il ricevitore. A Villa [...] sono vicini i viali Elvira Paletta [...] Vittoria Nenni, due donne che hanno vissuto [...] gli Ideali che accomunarono il figlio e [...]. Guardando [...] il viso sereno nel [...] del nostro Gian Carlo ho detto: Ci [...] vivo», e la [...] Miriam ha soggiunto: «E [...]. Ma guardando il lettino [...] il suo esile corpo, i mobili, le [...] modesto appartamento in un quartiere popolare e [...] lussuose di tanti, di [...] trattenuto dentro di me un malinconico pensiero: «No, Il [...] è un esempio da leggenda, lontana, remota [...] povero degli ideali e delle certezze che [...] fatto grande la tua vita». Intervista a Gerardo Chiaromonte« Allora [...] Mao: il Papa ha [...] Chiaromonte, anzi» tutto un [...]. Ricordo quando ero a Napoli, [...] spesso a Roma. Amendola mi portava sempre [...] lui. E con lui [...] Pajetta, Alicata, spesso [...]. In quelle serate ho conosciuto [...] da vicino Giancarlo Paletta, la [...] inesauribile vena caustica, il suo [...] sui fatti del mondo e la [...] passione per questi fatti». Che cosa significava, chi Gerardo Chiaromonte [...] rapporti intensi di amicizia con Pajetta. Dagli anni della gioventù, [...] vita mi apparve come quella di un [...]. Alla lunga esperienza di [...] «Facevamo litigi anche aspri, e alla fine mi [...]. E [...] ansia di tutto». [...] che negli ultimi tempi [...] angoscia. Per gli sconvolgimenti [...] europeo («Sentiva che la [...] vita faceva parte di quel [...] per le divisioni nel Pei. Una volta «Nullo» convinse Mao [...] Papa aveva ragione. In occasione di un [...]. Ed era proprio cosi: [...] ricordo persino In alcuni comizi in Basilicata [...] per la terra, o ad traina, o Montesca-glioso. E poi il ricordo [...] Gaspare, ucciso dai fascisti. Giuliano, combattente della Repubblica [...]. E infine lui, il [...] Resistenza, [...] delle forze di sinistra [...] reduce dalla galera in cui [...] messo Mussolini sin [...]. Il vostro fu, dunque, [...] Intenso. Il proverbiale «carattere», la [...] pesava nella [...] di un dialogo nel [...] e quello umano si [...] quasi impossibile trarre dalla [...] ricordi da [...] vita che poi si [...]. Voglio dire che i [...] amicizia con Pajetta hanno resistito in molte [...]. Persino quando ero direttore [...] in cui ero ossessionato dalle telefonate di Pajetta, [...] volte al giorno. Facevamo litigate anche aspre. E alla fine mi [...]. E discutevamo con ansia [...] che accadeva nel mondo. [...] quella di Pretta, che [...] deve essere diventata angoscia. Si, Pajetta era sconvolto [...] Duello [...] sentiva, che [...] da quel che accadeva [...]. E da ogni . Sentiva che la [...] vita era parte di [...] essendo Pajetta un uomo che non ha [...] ventesimo congresso per parlare male di Stalin. Ricordo il suo dolore [...] Mosca, quella volta che non lo avevano [...] del congresso. La perestroika ed 11 [...] non lo colsero, quindi, [...] esitazioni. Era decisamente dalla parte [...]. Ma soffriva I travagli [...] Urss, come se fossero un fatto che [...]. E ricordo anche la [...] indignazione quando [...] vollero destituire [...] già morente, da Presidente del Partito operaio socialista ungherese. Un fatto che egli definì [...] crudeltà inutile e spaventosa. E naturalmente corse a [...] ci furono i funerali [...]. Il fatto è che Pajetta [...] mai avuto un atteggiamento elogiativo o conformista [...] realtà di quei paesi. Tuttavia si irritava quando [...] male. A volle sembrava che [...] solo lui il diritto di criticare le [...] in quei partiti o in quei paesi. Viaggi, colloqui, delegazioni: per [...] Pajetta [...] del Pei nel movimento [...] qualche episodio che renda li senso ed [...] dima di questo [...] colloqui con I dirigenti [...] non ebbe mai un atteggiamento docile o [...]. Paletta guidava una delegazione del [...] della quale anch'io facevo par-te. Mao ci ricevette alle [...]. E Pajetta subito commentò: «Ha [...] abitudini di Stalin». Si parlò di molte [...] molte ore. Poi si venne a [...] dei vescovi cattolici e della disputa [...] cinese e città del [...]. Mao sosteneva, in verità [...] che il cielo che stava sopra alla Cina [...] Cina, e quindi che spettava al governo [...] di quei vescovi. Pajetta, con lunga e [...] spiegava che era compito del rapa nominare [...] quelli cinesi. Alla fine del colloquio [...] -Pajetta mi chiese: «Come è andata?». E io risposi: «Secondo [...] Mao [...] ha capito se eravamo una delegazione del Pei [...] Città del Vaticano». E lui non rinunciò [...] rimando: «Allora è andata benissimo». E poi [...] il Pajetta «grande comunicatore»,, [...] Aio diretto permanente con la gente, motto prima [...] antenne tv e computer. [...] e, MUOVO ARRIVATO [...] Otto DI [...] Ni O TI,. Fu un grande oratore [...] massa, forse il più grande «comiziante» che [...] Pei [...] mai avuto. Ed in una certa [...] Cinquanta è stato a mio parere il [...] televisivo» delle tribune politiche. Basta ricordare la polemica [...] Bonomi [...] la Coldi-retti. E poi con la [...] in giro per le [...] Italia, nei colloqui con quelli che lo [...] strada. Mesi drammatici per Pajetta, [...]. Negli ultimi mesi anche [...] si erano allentati; per le sue condizioni [...] i miei impegni di lavoro che non [...] rapporto stretto come nel passato con la [...]. Ma soprattutto in relazione [...] alle divisioni in atto net Pei, che [...] mesi scorsi anche riflessi sul piano dei [...] molti di noi. Pajetta aveva sostenuto ed [...] un nuovo gruppo dirigente ed un ricambio [...]. Ma non si [...] dire che ne fosse [...] Del [...] egli non era stato tenero con nessuno [...] dei gruppi dirigenti del passato. Comunque, egli non comprendeva [...] non voleva accettare quello che accadeva nel [...]. Gli sembrava abnorme, pericoloso, [...]. [...] aperto alle più radicali [...] culturali restava, tuttavìa, un uomo della [...] epoca per [...] riguarda la concezione e [...] partito che egli aveva conosciuto e contribuito [...]. E non si stancava mai [...] ripetere un appello [...] del partito. Appello che io mi [...] raccogliere, senza per questo rinunciare alle proprie [...] culturali. E senza, soprattutto, rinunciare [...] la costruzione di un nuovo partito della [...] socialista, coerentemente riformatore, basato, nella [...] vita interna, sul pluralismo [...] sui principi di maggioranza e minoranza che [...] di ogni organismo democratico. [...] temuto, detestato, amato Mi mancherà GIORGIO [...] conosciuto Pajetta nel [...] in birreria, alla Mazzini dei [...] ben nota ai nottambuli degli [...] Cinquanta e Sessanta. Allora, a Torino, le [...] non le quasi duecento di adesso, e [...] Mazzini [...] una sorta di dopo Consiglio (comunale), e [...] di giornalisti, politici, artisti, personaggi vari. Mi ha presentato un giornalista [...] ero [...] una anno al partito e [...] da un palo di mesi; il compagno [...] ha detto «viene dal mondo [...] e Pajetta -Un altro?». Pajetta era un mito [...] ma al Congresso provinciale del [...] al circolo Aurora di Collegno [...] intervento per cui lo detestai. Non si può dire [...] con il movimento degli [...] fase. Studente non lo ero [...] cancellai [...] dei delegati al congresso [...]. Non fui il solo, [...] fu un bel guaio. Non sopportava chi pretendeva [...] sinistra e non sopportava che il partito [...] o restasse inattivo di fronte a un [...]. [...] degli anni 70 (1972?) i [...] avevano indetto una manifestazione di piazza a Torino; noi [...] deciso, assieme agli altri partiti antifascisti e ai sindacati [...] «non accettare provocazioni» e di far loro trovare una [...] Indifferente e sdegnata, di [...] insomma. Lotta Continua ed altri [...] avevano invece organizzato un corteo da piazza Arborei [...] fronte alla sede di allora [...]. Pajetta, a Torino per [...] partito, fremeva in un ufficio della Federazione [...] non bisognava cadere in provocazioni ma brontolando [...] posto, e il suo, erano in mezzo [...] stavano scendendo in piazza. Mi colpi più volte [...] per ogni forma di costrizione delia libertà, [...] pure aveva tante volle dovuto spiegare le [...] Stato e della politica. Quattro anni fa chiese a Fassino ed a me di [...] una cena con Bobbio per [...] dopo la sconfitta al referendum, il discorso [...]. Fassino ed io non [...] tutta la serata e assistemmo al dialogo [...] divertente, per schermaglie e rimpalli, tra l [...]. Pajetta sosteneva che vent'anni [...] di libertà di vita che si può [...] uomo, [...] crimine, e proponeva [...] dei padri della Repubblica [...] a vita. A Bobbio che consentiva [...]. Amava stare tra la [...] tra i giovani, perciò quand'era a Torino [...] a cena in circoli giovanili e a [...] ventenni. Al circolo In-contro, lungo [...] Po, [...] e ragazzi a rischio [...] di curiosità e [...] radiche di domande: in [...] mon amour, ad un dibattito degli indipendenti, [...] per tutta la sera poiché quasi tutti [...] e circolò tra punk e metallari lasciandosi [...] prime diffidenze, persino ad un «però questo Migone, [...] è stato bravo»: da amici si è [...] ha scoperto che uno spilungone, giocatore di [...] da quando, adolescente, [...] visto in tv, quella [...] e seducente. Sovente prima di venire a Torino, [...] sulle iniziative [...] turali della città, [...] mostre, spettacoli e si divertiva [...] cogliere in fallo (con cattiveria, a volte) [...] dimostrando una curiosità inesauribile e [...] continuo interesse per la [...] Torino: ricordo una lunghissima visita [...] della mostra degli artisti russi e sovietici al Lingotto [...] la [...] competenza. Si lamentava, a volle, [...] lui, lo chiamavamo troppo poco. Per [...] a ripetizione e [...] campagna elettorale gli ho preparato [...] programma mozzafiato: mi ha accusato di [...] far ammalare ma non ha [...] un solo impegno. /// [...] /// Il 25 aprile ha [...] al Carignano e poi, ad un pranzo [...] compagni [...] lui e Isacco [...] altro grande compagno da [...] hanno impartito una lezione di storia. Tra le ultime cose [...] in carcere ho sofferto in questo modo» [...] nel partito. Questa era la [...] grande preoccupazione. Il 22 aprile di [...] Casa del [...] di Borgo San Paolo, [...] elettorale, ha ripetuto più volte che divisioni [...] dovevano in qualche modo indebolire la capacità [...] del partito, che cambiamenti e innovazioni non [...] sabbia ma partendo dalla nostra storia. Abbiamo litigato un po' [...] temuto, detestato anche, poi. Quel [...] nel carcere di [...] Era una domenica di aprile. [...] treno che doveva portare Pajetta, [...] altri da Civitavecchia a Roma era pronto [...] bestiame erano a disposizione dei detenuti. La genie vedendo quegli [...] casacche a strisce e ammanettati aveva capito [...]. Non curandosi dei carabinieri [...] guardavano, ostentatamente con simpatia. Pajetta come sempre faceva [...] feroci. Il treno si mise [...] binario si vedeva un [...] dalla parte opposta del treno e agitava [...] rossa verso i compagni in segno di [...]. Il treno si mise [...] Roma, e Civitavecchia scomparve. Arrivammo a Roma verso [...] la stazione era [...]. Sempre per tre (cosi [...] trovammo sotto la pensilina. Dagli sportelli dei treni [...] a guardare io spettacolo e la forza [...] viaggiatori in due ali e I compagni [...]. I ferrovieri avevano già [...] di che si trattava. Più [...] una donna gridò [...] -Coraggio, poveri figli, finirà -e Paletta gli fece coro [...] finire voi! Tutti fummo rinchiusi e [...] vecchia sala da toilette, fuori uso. Ciò non d sfuggi [...] tempo. Ordinammo che ci venissero [...] le manette. Ci tacemmo comprare dei [...] del vino, delle sigarette, e tutto ciò [...] stazione di Roma e che era proibito [...] «politici». Il pomeriggio, partenza. Questa volta i detenuti [...] signori in scompartimenti di terza [...] treno arrivò troppo presto [...] Sulmona: [...] furgoni erano ad [...]. Avremmo voluto viaggiare chissà [...] ancora. La [...] viaggio da Civitavecchia a Sulmona [...] per Roma, la giornata d'aria di aprile [...] le facce delle donne ci avevano un [...] come ubriachi. La casa di pena [...] centro, ai piedi del monte Morone, la Badia [...] Sulmona, ed 0 un vecchio monastero trasformato in [...]. /// [...] /// E il [...] e pesante portone si [...] noi. Il capo delle guardie [...] corpo di guardia ci prese in consegna, [...] dei carabinieri gli aveva consegnato gli incartamenti [...] noi. Già erano stati allestiti [...]. Non era passata nemmeno [...] senti il rumore della chiave che girava [...]. SI sentiva una mano poco [...] di uno che forse aveva vinto il concorso per [...] carceraria con una forte raccomandazione. Già, perché le guardie [...] Civitavecchia [...] che gli esami erano molto difficili: oltre [...] contare e ad avere in mente, in [...] numero complessivo della forza a loro in [...] sapere «battere i ferri» e tante altre [...]. Ma [...] più duro e decisivo [...] prova era mettere la chiave nella toppa [...] aprire con un sol colpo e gridare [...] e pulizia! Quello di Sulmona manovrava [...] lentamente. Ma la porta si [...] il direttore e il capoguardia, accompagnati da [...] guardie. [...] c'è aria buona e [...] sono un padre di famiglia, ma non [...]. Badate che ho delle [...] da anni non ci mando più nessuno, [...] tanto sono pesanti: chi va in quelle [...] vivo. Fate attenzione che sono [...]. Capimmo che questo «padre [...] si severo ma allo stesso tempo ci [...] ergastolani. Cosi facemmo conoscenza con [...] Sulmona, dopo che per lunghi anni avevamo [...] perle, Doni e Carretta, anch'essi modesti [...] di [...] direttori, uno dopo [...] di Civitavecchia. Era il mese di [...]. Il camerone aveva tre [...] di lupo») che davano su un pezzo [...] a grano, si vedevano due case coloniche [...] che lavoravano. Era una novità vedere la [...] vestita in borghese. Dopo alcuni giorni il [...] era stato organizzato, con il barbiere (un [...] II camerone dei greci (detenuti politici delle Isole), [...]. Le discussioni vertevano -a [...] -sempre sul mese e sul luogo dello [...] delle masse alla lotta per abbattere Mussolini, [...] di governo: se saremmo andati subito al [...] ci sarebbe stato un periodo di transizione [...]. Un giorno Pajetta fu [...] giornale che aveva «trafficato». La guardia gli fece [...]. De Jano (pare che cosi [...] chiamasse 11 direttore, come un bandito famoso [...] lo mandò per otto giorni [...] una di quelle celle. Naturalmente tornò con le [...] ammaccate. Le notizie che entravano [...] i fascisti erano in agonia. Una certa aria di [...]. I detenuti intensificarono il [...] loro educazione e lavoravano sodo. A Sulmona era più [...] partecipavano alle discussioni collettive mentre a Civitavecchia [...] In più di tre. Le guardie di Sulmona [...] abitudini dei politici e si comportavano con [...] fossero del detenuti comuni (anche se era [...] presi da un complesso di inferiorità. E il superiore rimaneva [...] i «papabili» con gli occhi languidi). La notte del 25 [...] e i detenuti non riuscivano a dormire [...]. Qualcuno, ad un certo [...] spioncino. Un compagno si avvicinò [...] senti: è caduto Mussolini. La notizia svegliò tutti [...] si sedette sulla [...] branda. Non potevamo né vestirci, [...] voluto: era notte, dovevamo stare nel «letto». Ma tutte le misure [...] il mattino seguente, era indispensabile mostrare indifferenza [...] fino alla certezza della notizia. Fu dato incarico ad [...] che doveva andare a prendere fuori I [...] di latte di appurare, ed il compagno [...] riceveva il suo latte, tra i denti [...] governi, -disse [...] 1) compagno comunicò questa [...] precisa di quella della notte. Una cosa era ormai [...] di grosso era avvenuto, e tutti ci [...]. Le facce delle guardie erano [...] non tradivano niente, era una gara [...] tra i detenuti e le [...]. Si doveva allora organizzare [...] che le guardie potessero preordinare delle misure, [...] essere presa di sorpresa. A mezzogiorno, mentre in [...] camerone si distribuiva la minestra al politici, [...] parte del cortile, vi erano due detenuti [...] pulire, che ad un certo momento spiegarono [...]. Si vedeva un titolo [...] colonne e questo diede la certezza che [...] accaduta. Decidemmo che [...] del passeggio assolutamente dovevamo essere Informati di tutto. Un compagno fu [...] di farsi [...] dal sottocapo delle guardie al [...] si erano rotti gli zoccoli [...] non poteva camminare, li voleva cambiare. Quando si trovarono soli, [...] magazzino, Il compagno gli [...] hanno messo Mussolini? -Il [...] faccia un po' feroce, e [...] avete [...] -rispose [...]. Per carità, abbiamo [...] di reprimere qualsiasi disordine. /// [...] /// I compagni passeggiavano nel [...]. Il sottocapo scomparve. Un gruppo di detenuti [...] compagno, tutti fecero cerchio, i greci e [...] attaccati alle loro inferriate. II povero Di Donato [...] Cerignola) sali su un poggiolo e incominciò [...]. Gli italiani intonarono [...] i greci e gli [...]. Il comandante accorse con [...] e tentò di prendere il sopravvento, con [...]. Tremava dai piedi ai [...] capoguardia. Rossi lo affrontò: «Questa [...] ingoiare! Tutti gridarono «basta». I greci e gli [...]. Finiti i canti segui [...] un silenzio glaciale. Il gruppo delle guardie [...] detenuti erano schierati [...] di [...] solo alcuni metri ci [...] punto Paletta avanzò verso il comandante e [...] che tutti sentissero disse: «Una delegazione dal [...]. Con lei non discutiamo». Il comandante, pallido, disse: «Va [...] annuncerò al direttore». La battaglia era vinta. La delegazione fu ricevuta [...]. Alle spalle del direttore [...] di un quadro, era stata levata la [...] Mussolini, vestito da maresciallo [...]. Seduto di fronte al direttore [...] un uomo, il giudice di vigilanza, sul tavolo [...] il Corriere della Sera. Pajetta, capo della delegazione, [...] ed il direttore spiegò come stavano le [...] del Gran Consiglio, chi era il nuovo [...] erano I ministri, [...] di [...] ecc. Però aggiunse: «State calmi, io [...] a vostra disposizione, [...] c'è anche il giudice, [...] parte sono [...] sempre buono con [...] vostro padre, è una persona [...] modo, anzi [...] tanto». Pajetta lo [...] «SI, lei è molto [...] ricordò il discorso che aveva fatto sulle [...] gli otto giorni che proprio a lui [...] per un giornale come questo, e toccando [...] sul tavolo se lo prese, senza [...]. Poi aggiunse: «A nome [...] politici vi chiedo: scrivete a chi vogliamo, [...]. /// [...] /// E la delegazione tornò [...]. Tutti fummo intorniati. Dai finestroni si vedevano [...] agitavano vestaglie di donne con colori vivaci, [...] appiccicati alle grate salutavano e cantavano. Da lutti i cameroni [...] anche i detenuti comuni. II direttore venne al [...]. Io sono con voi. Ma ricordatevi che vi [...]. Come larò a [...] che ve ne sarete [...]. Voi mi rovinate». Tutti risposero: «Parliamoci chiaro, [...] e il paternalismo non attaccano, noi dobbiamo [...] liberta». La sera, dopo il [...] cantare e a gridare «libertà, libertà», il [...] guardie avevano ancora i [...] sulle mostrine, un compagno [...] gli altri lì misero sotto i piedi. Sapemmo che il carcere [...] dai militari. [...] gli inni che conoscevamo furono [...] per tulio il giorno. Il carcere era diventato [...] il direttore. Facemmo cosi ogni giorno. Finché un pomeriggio del [...] del 1943 i detenuti politici italiani «lasciarono» [...] Badia [...] Sulmona, lo mi diressi verso il Sud, [...] Napoli. Pajetta verso il Nord, [...] Milano. Ci rincontrammo dopo la Liberazione. /// [...] /// Ci rincontrammo dopo la Liberazione. (0)
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