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La [...] è risultata essere [...] politico che gode del [...] di stima e di popolarità tra democratici [...] donne, giovani e anziani, neri e bian-chi, [...]. Sembra quasi incredibile, ma [...] ha dichiarato di [...] qualche difetto; per tutti [...] Madelei-ne è la più felice [...] scelte del presidente. Per Clinton, che in [...] bersagliato da pesanti frecciate relative ai suoi [...] di finanzia-menti alla campagna elettora-le, questo è [...] Clinton infatti, gioca al mo-mento tutto il [...] seconda presidenza sulla [...] e, [...] affidato la direzione di [...] ma anche furbesca-mente) a una donna. Se in que-sto campo [...] riesce a coprirsi di gloria, per esempio [...] la questione [...] il giu-dizio dei posteri [...] il fatto che abbia fatto dormire nella [...] Lincoln», alla Casa Bianca, in cambio di un [...] partito, qualche procacciatore [...] di Taiwan. In questo momento la [...] è proprio il suo [...]. Quando fu nominata, lo scorso [...] a succedere a Warren Christopher, sui gior-nali fiorì una [...] di aneddoti che la riguardavano. E una se-conda ondata [...] dopo, quando anche il gran pubblico venne [...] particolare che la [...] aveva di fatto «dimenticato»: [...] di origine ebrea, che [...] morti nei campi di [...] portata via a due anni dai geni-tori, [...]. Credo che il segreto [...] secondo il sondag-gio, dopo soltanto poche setti-mane [...] dovuto pro-prio a [...] e al ti-po di [...] descri-ve. Per quel che può [...] il mio caso personale: io sono rimasto [...] a sapere che Madeleine [...] nei quattro anni in [...] rappresentante ame-ricano alle Nazioni Unite, tene-va in [...] di [...] Stevenson, a cui aveva [...]. Ero studente, in America, [...] nonostante non avessi alcun [...] alla campagna presidenziale di [...] Stevenson, democratico, contro Dwight Eisenhower, [...] della seconda guerra mondiale, repubblica-no. Stevenson era colto, ironi-co, [...] progressisti e dotato di una grande [...]. Fece scalpore a quel tempo [...] foto in cui per caso [...] vi-de che girava con una scarpa bucata. Quando fu travolto da Eisenhower [...] sconfitta fu annunciata, io [...] bruciavano gli occhi dal pian-to. Lui commentò con una [...] tra quelle poche che ciascuno di noi [...] nella vita: «Mi sento co-me quel bambino [...] pestato un piede: sono troppo grande per [...] fa male». Se un politico ancora [...] suo studio un busto di Stevenson, il [...] pren-de. Alle Nazioni Unite, prima della [...] stata [...] donna di calibro: [...] repubblicana di de-stra, oltranzista, anche [...] grin-tosa e decisa, vera faccia ostile [...] dei governi Reagan e [...]. La diabolica abilità di Clin-ton, [...] questo, fu di individuare e di scegliere per quella [...] una donna altrettanto grinto-sa, ma politicamente [...] per [...] trascorso una vita dalla [...]. [...] biografia e [...]. La [...] è una militante del partito [...]. Sposata [...] di un impero della [...] volle il divorzio, nel 1982: «un trauma [...] disse apertamente lei), madre di tre figlie, [...] di come [...] morto nelle campagne eletto-rali [...] sinistra de-mocratica: Edmund [...] (governatore del Maine), Geraldine Ferraro [...] vicepresi-denza); Michael [...]. Questo non le impedì [...] anti-comunista ai tem-pi della guerra fredda (fu [...] di [...] altro falco, grande conosci-tore [...] di op-porsi decisamente alla rielezio-ni di [...] a segretario [...] («Se [...] non possiamo [...] con qualcuno che va [...] ca-pelli»), di rimangiarsi come er-rore una scelta [...] contro la guerra del Golfo, [...] aveva [...]. E [...] Hus-sein [...] definita «una strega», ha [...] accanto al busto di Stevenson, [...] scopa di saggi-na, che è il Concorde delle stre-ghe. [...] anche il suo fisico, [...] di famiglia che non fa niente per [...] donna. Eppure il fatto di [...] molto. Un nemi-co giurato di [...] senatore Jesse [...] figura chiave per otte-nere [...] Sena-to alla nomina a Segretario di Stato, è [...] suo ammiratore, stregato dalla parlantina e dai [...] lei. Il risultato: quando il Senato [...] sul-la nomina, il voto è stato di [...]. Così, con [...] pub-blica che giudica Clinton [...] sul piano politi-co, ma in modo negativo [...] (sfuggente, bugiardello, un [...] pavido), si può capire [...] tosto, e pronto a essere sempre e [...] quello che è, come la [...] faccia il pieno di [...]. È la prima volta che [...]. Speria-mo che i sondaggi [...] anche al termine della presidenza Clinton. Significhe-rebbe che ne abbiamo [...]. /// [...] /// In testa non [...] ma cappelli o berretti [...] «in mare la notte è sempre fred-da». Partono prima dei «marò», gli [...] che hanno [...] in Albania, e che vogliono [...] a vedere [...] successo ai miei impianti». [...] e siccome non ci chiamiamo Agnelli o [...] partire tocca [...]. An-diamo a difendere il nostro [...] ed [...]. Mare nero e cielo [...]. La piccola [...] è [...] nave che an-cora va [...] fra Brindisi e Durazzo. Nessuna aria da «crociera». Si sta a gruppi, [...] suo: gli italiani che hanno le fabbriche, [...] tornano a casa [...] la famiglia e vedere [...] sparano, come dice la televisione; gli albanesi [...] sulla nave dalla polizia e rispediti a [...] marchio: «indesiderabili». Non si vedono più [...] porto. I tavoli sparecchiati del [...] sala di riunione per gli italia-ni in [...]. Ma prima di partire, [...] otto italiani -ab-biamo le aziende tutte vicine, [...] di Tirana -abbiamo assunto [...]. [...] a badare alle macchine da [...]. Almeno fino a ieri, [...] danni. Sono sempre stato [...]. Birre e caffè, nessuno [...] andare in cabina, perchè «si balla an-cora [...] il mare che sta incaz-zato». [...] povero [...] albanese». /// [...] /// In Italia il costo [...] di lavoro, nel mio settore, è [...]. [...] a Firenze sono arrivati i [...] che [...] chiudere tutti noi italiani. Vero, Ma-rio, hanno fatto [...] Poi, quei bravi figlioli, rimasti senza con-correnza, [...] prezzi, ed ora lavorano a 300 -350 [...]. E noi che si [...] Si [...] in Albania, do-ve un minuto di lavoro [...] e si fanno fuori anche quei furboni [...]. /// [...] /// Un pezzo di carta, una [...] per fare due conti. Se un minuto costa [...]. [...] viene pagata 10. /// [...] /// E poi, guardiamo un [...]. [...] albanese comincia alle sette [...] al-le sette e mezzo già chiede di [...]. Io a fare il [...] non ci riesco, ed assumo uno che [...]. Ma se ci fosse [...] meglio». Mario, quello «fregato dai [...] Prato, ha riaperto a Tirana. Camicie e [...] tagliati in [...] confezionati in Albania e [...]. Insom-ma, centomila lire per [...] non sono poche. /// [...] /// Solo in questi giorni, per [...] in servizio gli agenti scap-pati via, hanno promesso [...] i loro stipendi, [...]. Gli sfruttatori veri sono [...] in Thailandia. Noi siamo in Albania in [...] del casino [...]. Racconti di [...] notte sul mare. Corri [...] di [...] non ci sono. La nave parte alle [...] 12, e quella è [...]. [...] il presidente, con la [...] la nave è andata via subito, lasciando [...] imprenditori italiani. Il giorno dopo sono [...]. Gino, te lo ricordi? [...] è caduto il [...] gli grido mentre corria-mo verso [...] soldati italiani. Ci sono tre categorie, [...] i delin-quenti, gli scoppiati, e gli imprendi-tori [...]. Questi ultimi vanno in [...] dei loro guai ma non rischiano nulla, [...] mandano i loro direttori ed i loro [...]. Quelli come me sono [...] hanno già fatto di tutto. Io ho cominciato [...] vendendo abiti usati, poi [...]. Ora abbiamo le fabbriche, [...] come [...]. In-somma, che dobbiamo fare: [...]. Alle sei del mattino il [...] si colora [...] di Durazzo. Sui sedili del bar [...] mette a piangere. Ci hanno mandato [...]. Perchè? Vallo a chiedere [...] ci hanno preso al campo profu-ghi, caricati [...]. Si svegliano anche [...] ed i suoi tre [...] i sette ed i tre-dici anni. Tutto è nor-male, adesso». Non è vero nulla. [...] i fratelli ed i [...] alla nave su un furgone della polizia. Meglio così, forse. Al campo [...]. [...] come fossimo in un carcere». I bambini hanno jeans [...] giacche a vento, regalati al campo di Monopoli. [...] è contento perché gli hanno [...] anche [...] nere con la riga bianca. Le farà vedere [...]. Il primo caffè, mentre Durazzo [...] più vicina, ed il mare è diven-tato [...]. Chiacchere fra italiani e [...] si sentono a casa. Noi di Valona siamo [...] che succederà con [...]. Sei militari italiani [...] per aiutare il [...] bene. Se vengono per salvare [...] ci [...] guerra. /// [...] /// Le ho telefonato due giorni [...]. [...] ed ha i contributi in [...]. Ma ci so-no italiani [...] di no-vantamila lire, e non mettono in [...]. Ecco, se vai a Valona, [...] sono proprio queste le fab-briche che sono [...] incendiate». Anche Victor C. Non vede [...]. /// [...] /// Il momento è buo-no. In Italia ci sono [...] anche troppo. Alla nave mi ha [...] ieri sera, così non ho pagato nemmeno [...]. Due settimane fa ho [...] canotto, ho caricato ventitrè persone, e sono [...]. Io conosco bene i [...] ho portati a Brindisi [...]. [...] due italiani che hanno pre-so [...] mia gente e portata verso le sta-zioni dei treni. /// [...] /// Ma al ri-torno, ecco le [...] della Finanza, una di [...]. /// [...] /// Ma adesso torno, a Valona [...] di affari. [...] per tutti, siamo stati noi [...] fare [...]. /// [...] /// [...] per tutti, siamo stati noi [...] fare [...]. (0)
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