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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 778686964.

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Il cambia-mento porta del [...] del male. [...] è non cadere pre-da [...] accontentarsi di un ottimismo acritico e ingenuo. La tesi che Aris Accornero [...] ex operaio Fiat -ha sviluppato nel suo [...] («Era il secolo del La-voro», il Mulino) è [...]. Se non si guarda a [...] prossimo ventennio». Accornero condivide molto delle [...] lavoro autonomo. Questo è il grande [...]. Crescono quelli che lavorano [...]. E non è po-co. Però la tutela, la [...] si sta perdendo. La bilancia [...]. Conta di più la trasformazione [...] lavoro da dipendente a auto-nomo, oppure [...]. Togliamo dal tavolo la [...]. [...] che in Italia già agli [...] degli an-ni [...] il lavoro autonomo era molto [...]. [...] al settore commerciale polverizza-to, anomalia [...] resta. Le statistiche non distinguono [...] del lavoro autonomo. [...] stato invece uno sviluppo [...] chi si è iscritto alla par-tita iva [...] previden-ziale del 10 per cento. Ma penso che in [...] soggetti che vorrebbero [...] un lavoro [...]. È difficile pensare che [...] la-voro indipendente superino il 30 per cento [...]. Non bisogna prendere abbagli. [...] un motivo profondo e giusto [...] cui [...] e il lavoratore sono mestieri [...]. [...] tutti e due è pesantissi-mo. ///
[...] ///
Esaminiamo alcune [...] del dibattito sul lavoro, [...] la crisi [...] Ormai anche il sindacato [...] convinto che la manovra sugli orari è [...] molto articola-ta. Basta non illudersi che [...] lavorate possano corrispondere più posti di lavoro. Manovrando [...] non creare occupazione. So-prattutto può migliorare la qualità [...] lavoro e la [...] vita. Con accordi che coinvolgano [...] Comuni, per armonizzare tutti gli [...]. Nicola Cacace insiste con [...]. Ma che facciamo, chiediamo [...] 120 mila dipendenti per [...] La gente poi cercherebbe altri impieghi per [...] vuote. Invece una maggiore flessibi-lità [...] giovare al lavoro e alle imprese, ma [...] qualitativi. È un fatto che [...] più occupati, Usa e Giappone, han-no orari [...]. La Germania, ha orari [...] più disoccupa-zione. La tua risposta al problema [...] è classica: [...]. La tecnologia non si [...]. Occupazione e riforma del [...] in Europa sono pro-blemi strettamente [...]. Ogni vol-ta che si [...] perde tempo. I sistemi [...] si sono affermati negli anni [...] quan-do i tassi di sviluppano erano doppi, e le [...] demografiche diverse. Nessuno prevedeva di non [...] pa-gare in futuro le pensioni. Oggi una delle risposte [...] di investire e produrre di più. Penso a programmi per [...] paesaggi, devastati da un certo [...]. [...] internazionali di investimento [...]. [...] non ha solo biso-gno [...] e di prestiti, ma anche di opere. Però, per decide-re, ci [...] grado di durare. Un grande cambiamento del [...]. Il tuo libro lo sottolinea [...] maè [...]. Possibile che non si capisca [...] il [...] perchè cambia la composizione per [...] della mano [...] di economisti che guardano solo [...] numeri. Eppure negli ultimi [...] milioni di donne, mentre i [...] sono meno di prima. [...] idea è che le [...] in nulla questa realtà. ///
[...] ///
Il nuovo lavoro, più [...] at-tento alla qualità, è più femminile. Non è un luogo [...]. Le donne sono più [...] del prodotto anche per chi lo deve [...]. Accettano meglio, un [...] per scelta, un [...] perchè indotte dalla cura della [...] la maggiore fles-sibilità. Sviluppano più facilmente i [...] di comuni-cazione. Se prima erano un [...] diceva: non assumo donne [...]. Non corri il rischio di [...] visio-ne assolutamente non [...] conflitto che [...] Il [...] per quasi tutto il secolo [...] altro aspetto del conflitto sociale. Ma a partire dagli [...] movi-menti, dai giovani, ai neri, alle fem-ministe, [...] evidenza altri conflitti fondamentali. Ri-schiamo di cercare il conflitto [...] non [...] più, e di non [...] dove si manifesta. Potrei usare una [...] un conflitto centrale, ai lavori [...] conflitti plu-rali, a volte del tutto [...] e difficil-mente [...] con le vecchie [...]. Il sindacato si sta [...] O invade la sfera del poli-tico, magari [...] Non vedo assolutamente questo significato nelle cene [...] e [...] con Marini e [...]. Il sindacato [...] mai [...] tanto autonomo come oggi. La «cinghia di trasmissione» [...] ricordo del passato. Non era scontato, perchè [...] poteva pensare a un ruolo subalterno del [...]. In Germania, quando governa [...] i sindacati in genere [...]. Anche [...] svolta contro il se-cessionismo [...] Bossi [...] dimostrato la capacità del sindacato italiano di [...] e nazionali. Il mantenimento di [...] di «con-federalità», di [...]. La cosa importante è [...] delle garanzie valide per tutti sia snellito, [...] una capaci-tà contrattuale attenta alle diverse [...]. Mentre [...] al Nord, Trentin ha difeso [...] contrattazione nazionale. [...] Essere aiutati e assistiti [...] lavoro, e non precipitare nel nulla se [...] cittadinan-za universale irrinunciabili. Non vuol dire però [...] sempre quello stesso lavoro, che non potrai [...]. Ci vogliono [...] istituti [...] nuo-ve norme. Per esempio un nuovo [...] sindaca-ti e imprenditori. Per esempio diritti alla [...]. In-somma, le [...] per con-quistare pari [...]. I contratti nazionali devono [...] più snelli e cogenti, fissando magari la [...] vicina a quello che io definisco reddito [...]. Poi il sindacato deve [...] capacità di contrattare nelle aziende, e dove [...] troppo piccole, sul territorio. La de-strutturazione e ristrutturazione [...] produrre chiede anche un sindacato di dipo [...]. Ultima parola chiave: globaliz-zazione. Non sarà che dopo [...] piccolo e [...] ora le imprese si [...] con gerarchie più forti del passato? [...] anche chi parla di [...] In [...] è vero. Se si studia [...] si vede che le [...] sono ridotte, ma per contare e co-mandare [...]. La dialettica tra chi [...] esegue è ben presente. ///
[...] ///
Non [...] tutto da sè. [...] molta interdipen-denza, le imprese competono [...] col-laborano. Insomma, [...] stata una profonda «autocoscienza» anche [...] capitalistica. La globa-lizzazione è lo [...] sviluppo capitalistico, del resto pre-conizzato già da Marx. È bella? È brutta? Cadute [...] del sociali-smo, il vettore che spinge la [...] esclusivamente economico. Altri vettori, come i [...] preferibili. Però non credo a [...] possa essere governato solo dal Fondo [...]. ///
[...] ///
Però non credo a [...] possa essere governato solo dal Fondo [...].

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(191)


(186)


(204)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(87)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .