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Che cosa [...] circa un quarto di secolo [...] e [...] alle stampe, non è [...]. In poche settimane «Mason [...] Di-xon» [...] New York, [...]. Charles [...] due astronomi inglesi ai [...] fra [...] tra il 1763 e [...] del confine meri-dionale della Pennsylvania, la famo-sa [...] in seguito spartiacque fra [...] Stati [...] e quelli della Confederazione. Il ro-manzo di [...] ne traccia, in cer-ta [...] secondo i det-tami di un sottogenere narrativo [...] fra le pratiche lette-rarie postmoderne: il falso [...]. Già John [...] con «Il colti-vatore del Maryland», [...] ne-gli anni [...] magistrale prova in [...] seguito poi da uno [...] autori (da Erica [...] a Umber-to Eco). [...] Proprio no. Ogni cosa che tocca [...] Mida [...] narrativa diventa me-tallo prezioso, e [...] processo filosofale riesce ogni [...] a un [...] che vive di in-venzioni [...] che [...]. [...] che si rispetti anche «Mason [...] Di-xon» è raccontato da qualcuno, il re-verendo [...] sedicente stori-co e scienziato [...] avere viaggiato con gli eroi titolari e [...] la storia a un gruppo di pa-renti [...] Natale [...] 1786. Questa in-comincia un quarto di [...] prima, durante una spedizione in Sudafrica, il cui obiettivo [...] del passaggio di [...]. In seguito vediamo i [...] calcoli provetti la fa-mosa linea eponima, seguita [...] per cir-ca otto metri [...] lungo 244 miglia fra [...] e il fiume Ohio. Condito di personaggi storici [...] «Mason [...] Dixon» è tuttavia opera [...]. [...] è [...] di quegli anni, così come [...] ecce-zionalmente competente in fatto di lingua, di arcaismi, di [...] di termini obsoleti o [...] sicché su questo piano [...] ogni rigore e serietà di [...]. Ma [...] non sarebbe [...] se non vi immettesse [...] e le storie più strani: un cane [...] che chiacchiera con i protagonisti e con [...] che finisce per arrabbiarsi minac-ciando idrofobia e [...] Di-xon, che vorrebbe trovare il suo pa-drone: «Sono [...] signo-re. /// [...] /// Ma non [...] bisogno di andare tan-to [...] animali par-lanti. Persino quando entra in [...] storico come George [...] colonnello Washington, infatti, pos-siede [...] racconta con-tinuamente barzellette sul re in stile [...]. È anzi forse proprio sul [...] storico che [...] parodie di Benjamin Franklin, [...]. La storia sacra [...] bianca che preparava la [...] cultura di lingua inglese diventa nel-le sue [...] da cui trarre fi-gurine stralunate e assurde [...] mescolano eroi popolari di [...] cultura, con Braccio di Ferro, [...]. [...] ci rinfresca la mente [...] di fantasia così massic-cia da buttare nel [...] gruppo di gesuiti fanatici che inten-dono mettere [...] rete di [...] di enormi palloni aerei, [...] con la luna piena si trasforma in [...] orologi parlanti e addirittura un Golem. Non [...] dub-bio che cose del genere [...] avevamo già viste nella [...] narrativa. Ossessio-nato [...] di un sistema di comu-nicazione [...] aveva creato, in [...] del Lotto 49», quel [...] ormai divenuto quasi proverbiale. E nello stesso romanzo [...] falsa tragedia [...] cui dopotutto rimanda-no, in «Mason [...] Dixon» i romanzi gotici che vanno sotto il [...] The [...] uno dei quali -pro-prio [...] di cui sopra -si scoprirà connesso con [...]. [...] la nuova opera narrativa [...] pone in fondo [...] cui certa-mente appartiene: che [...] E la ri-sposta è sempre la stessa: in [...] ha perso il senso della prospettiva e [...] possiamo aspet-tarci che la narrativa non faccia [...]. Specchio non del-la realtà, ma [...] suo [...] si adegua allo stato delle [...]. La do-manda da fare [...] è la differenza fra [...] oggi, fra il primo [...] (o il primo romanzo [...] fresco di stampa. In apparenza essi sono molto [...] a tratti addirittura identici, e va bene che a [...] taluni [...] Storia [...] demen-ziale che abbiamo letto sin [...] spesso sui pa-ginoni [...] -ma è possibile che or-mai [...] sia sempre [...] No, il primo [...] soprattutto [...] «V. Mentre in passato [...] aveva so-spettato un disegno oscuro [...] la superficie della realtà, oggi egli sem-bra [...] compreso e sostenere che non [...] sono cospirazioni e che è [...] meccanismo della Storia ad andare [...] e della confusione. Situato in epoca illuminista, il [...] esemplare rappresentato dalla coppia Mason [...] di demar-cazione fra due diversi [...] libertà di fantasticare e quello [...] un presente «moderno» che dietro [...] della scienza ha dato la [...] a [...] che gli apprendisti stregoni di [...] ancora non sono riusciti a im-brigliare. È possibile [...] suo pros-simo romanzo [...] si chiederà se qualcuno si [...] mai posto davvero [...]. Franco La Polla [...] che non volle farsi [...] Quando [...] un comico a ritirare un suo premio Thomas [...] ovvero il segreto biografico [...]. Lo scrittore che è [...] un grado di privacy superiore a quello, [...] Jerome D. /// [...] /// Si sa che è [...] Glen Cove, Long [...] nel 1937, che, vinta [...] studio, si è diplomato a [...] in fisica ingegneristica per [...] dipartimento di letteratura inglese. Nel 1955 si fece [...] Marina [...] Virginia, scoperse la letteratura [...] entusiasmò. Tornato quindi a [...] nel 1957, seguì un [...] Vladimir Nabokov, il quale in seguito disse [...] affatto. Nel 1959 era laureato [...]. [...] il quadro incomincia ad oscurarsi. Pare abbia passato un [...] a New York, poi a [...] lavorando per la Boeing [...] 1962. Il suo primo racconto [...] e [...] dopo la prestigiosa Kenyon [...] gli pubblica il famoso «Entropia», [...] che avrebbe fatto epoca. Negli anni 60 i [...] romanzi, «V. Da questo momento di [...] si perde ogni traccia. Il mondo giornalistico è [...] e coloristi vengono sguinzagliati dai maggiori quotidiani [...] rintracciare il misterioso romanziere, ma [...] voce che corre lo [...] Messico, dove peraltro è certo che si [...] tempo sottoposto a una seria cura dentaria [...] suo editore lo ha mai visto in [...]. Dopo anni di silenzio [...] ponderoso romanzo, [...] (1973), un libro così [...] paragonato [...] di Joyce, non [...] per il fatto che, [...] ne parla più di quanto non lo [...] letto. La giuria del [...] lo sceglie per il [...] responsabili lo giudicano «illeggibile» e «osceno» cancellando [...]. [...] deve allora accontentarsi del [...] Book [...] che gli viene assegnato a [...] con una raccolta di racconti di Isaac [...] Singer. E a questo punto, [...] scena di stile squisitamente [...] alla cerimonia di premiazione [...] Irwin Corey, un comico specialista in macchiette [...] il quale si profonde in un discorso [...] una perfetta satira del linguaggio pomposo e [...] milieu. Non pochi in sala [...] Corey [...] e la cosa fa [...]. Da quel giorno il romanziere [...] ogni [...]. Di lì a poco, [...] viene assegnata la [...] e [...] risponde con una lettera [...] di [...] a qualcun altro. Silenzio assoluto, dunque? Non [...]. Di tanto in tanto [...] compare nelle occasioni più imprevedibili. Nel 1996, ad esempio, [...] la rivista [...] un gruppo rock, The [...]. Come un poltergeist, [...] si diverte a [...] fuori dove e quando [...] aspetta. La [...] fotografia più recente figura [...] del liceo di [...] Bay. /// [...] /// Quella a fianco è [...] immagine «autorizzata» di Thomas [...] viene [...] del liceo di Glen Cove, [...] sobborgo di Long [...] dove lo scrittore è cresciuto, [...] lo ritrae [...] di 17 anni. In linea con una tradizione [...] cominciata da B. Traven, il misterioso autore [...] «Tesoro [...] Sierra Madre» [...] ritratto del quale è [...] ne ha fatto John Huston nella [...] autobiografia), [...] di [...] difende con le unghie [...]. Ma, come successe alcuni [...] a un altro grande «scrittore in fuga», Jerome D. Salinger, sorpreso dopo innumerevoli [...] fotografo e ritratto nella posa di un [...] tana, mentre agita un bastone per difendersi, [...] di recente è uscito [...] anonimato. Il [...] e il «New York» [...] diverse foto che lo ritraggono mentre, tenendo [...] figlio, fa la spesa sotto casa, [...] Side di Manhattan. Il fotografo stavolta ha [...] ha trovato [...] di [...] su un sito di Internet. Nella fotografia pubblicata dal [...] è ripreso di spalle, [...] un uomo ormai alto, massiccio, con baffi [...]. [...] è passato alle vie legali: [...] gli avvocati della casa editrice Henry [...] ha chiesto ai settimanali la [...] dei negativi. Atteso da 20 anni, è [...] il nuovo romanzo del misterioso autore di [...] zoo Lo zoo Thomas Jefferson [...] da Gilbert Stuart: In alto, Thomas [...] di [...] (falsa) del [...] Mason [...] Dixon di Thomas [...] Co. New York [...] 774 [...] In [...] capolavoro del [...] 73 mai tradotto in italiano, [...] analogie con [...] In fuga da Joyce per [...] Un sotterraneo, forse goliardico omaggio [...] grande irlandese. Ma poi [...] decolla per i suoi apocalittici [...] metropolitani. Leggendo le pagine iniziali [...] il mai tradotto capo-lavoro del [...] Tho-mas [...] si scoprono delle sorprendenti (e, [...] quel che ci risul-ta, mai riscontrate) somiglianze con il [...] inizio [...] di Joyce. Le prime pagine [...] sono ambientate in una Martel-lo [...] -una delle dirute torri [...] sventare una possibile invasione napoleonica -ove il [...] Stephen [...] assieme a altri due studenti (Mulligan e [...] e in cui si [...]. In [...] si sveglia in [...] malridotto villi-no abbandonato [...] ove coabita con altri giovanotti. Come Stephen, anche lui sale [...] tetto a guardare il panorama [...] (lì Dublino, [...] Londra). Co-me nella torre Martello alitava [...] il fantasma delle cannoniere napoleoniche [...] del mare, così sul villi-no [...] incombe la minaccia delle mortifere [...] tedesche prove-nienti [...] del cielo. Simili sono anche il [...] strategie di «attacco». Ambedue i romanzi si aprono [...] in [...] in [...]. [...] Mulligan salu-ta il mattino sollevando [...] bacinel-la con la saponata per la barba, e intonando [...] blasfema parodia della messa. In [...] uno dei compagni di [...] «lancia un segno di riconoscimento» [...] con [...] canzoncina che irride al patriottismo [...] guerra. Oltre alle situazioni, [...] poi una continua corrispondenza semanti-ca, [...] non, addirittura, lessicale. Joyce usa più volte la [...] parola [...] per il fazzoletto di Stephen, [...] irriverente al colore (e al degrado) [...] «Isola di smeraldo», la patria Irlanda. [...] costringe ripetutamente il lettore [...] disgustevole impasto di morchia, vomito, ori-na, espettorazioni, [...] degrado materiale e morale della Londra apocalittica [...]. Quanto alle parole identiche, so-no [...] mezza dozzina: [...] («schiuma»: in [...] riecheggiato tre volte dal curioso [...]. Infine, a pagina 1 [...] Joy-ce, alludendo alle otturazioni [...] di Mulligan, usa la parola [...] (in greco: «bocca [...]. A pagina 6 di [...] scrive: «il freddo [...] ferì le otturazioni dei [...]. Dunque, [...] imitatore di Joyce? Non [...]. In realtà, lo scrittore [...] veramente al grande irlandese. Quel sotterraneo, goliardico omag-gio [...] questo pensia-mo si tratti) non sarebbe dunque [...] affiliazione, quanto di rispettoso commiato. Come per tanti altri [...] Joyce è per [...] un grande esempio da [...] partire, ma non da imitare. [...] una vera rivoluzione delle strutture [...] tradizio-nali. /// [...] /// [...] adotta, in realtà, una tecnica [...] racconto tradizionale, ottocente-sca addirittura, con una fitta tra-scrizione ambientale [...] apparen-temente ricorda la [...] il den-so realismo atmosferico di [...] Bal-zac. /// [...] /// In realtà [...] una grande differenza. La [...] di [...] al contrario della dili-gente mimesi [...] razionalità del-la storia che era in Balzac, è [...] che [...] ansia di as-sorbire un reale [...] e folle che attanaglia [...] moderno. In [...] insomma, [...] accumularsi delle cose, delle [...] immagini del mondo non è conquistare ma [...] decentrata registrazione impaz-zita di una storia impazzita. In questa [...] ansia di inseguimento del [...] si spinge ad esplorare [...] faccia del mondo, ma an-che il suo [...] il den-tro (sintomatici i viaggi dentro fo-gne, [...] che si tro-vano in [...] e V: il romanzo [...]. Ciò con una caotica [...] che, se da un lato fa di [...] autori più sintomatici del pazzo moltiplicarsi di [...] della [...] costituisce la grande trappola [...] suoi lettori. I quali ri-schiano di essere [...] dalle sue [...] macchine narrative. Di non più uscire [...] della feroce, soffocante pianta car-nivora in cui [...] indi-scutibili azzurre bellezze e seduzio-ni) sono stati [...]. Paradossal-mente (o, forse, non [...] grande Joyce ha moltissimi discendenti indiretti ma [...] molto meno grande [...] ne ha. Lawrence [...] il [...] nuovo romanziere bri-tannico, è un [...]. Il suo ster-minato, ottocentesco, [...] somiglia in maniera impressionan-te [...] e V, dei quali [...] complotto planetario (vedi Eco), [...] narrazione alternata alla Dickens. Quanto [...] scenario di apertura di [...] con la cupa città [...] turbe di sbandati, esso anticipa evidente-mente le [...] di entropia metropolitana raccon-tate poi dalla letteratura, [...] cinema. /// [...] /// Quanto [...] scenario di apertura di [...] con la cupa città [...] turbe di sbandati, esso anticipa evidente-mente le [...] di entropia metropolitana raccon-tate poi dalla letteratura, [...] cinema. (0)
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