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[...] / SABATO 10 NOVEMBRE [...] Arthur Miller, in anni non [...] e per parecchio tempo, ha luminosamente rappresentato il «simbolo» [...] il bersaglio) di una generazione di invidiosi. Di tutti quelli (e [...] da sempre, cronicamente, sognano gli Stati Uniti (States, [...] amici), ma anche di giovani intellettuali innamorati [...] di meno giovani letterati innamorati di se [...]. Perché Miller, oltre ad [...] intellettuale irrequieto, oltre ad essere stato uno [...] oltre ad essere stato un autore teatrale [...] è stato anche sposato a Marilyn Monroe, [...] è davvero cosa da poco. Diciamo, dunque, [...] ma diciamo anche [...] che Miller ha suscitato [...] suscitare (malgrado il suo teatro appaia oggi [...] in certi casi) un misterioso interesse. Alcuni lo hanno definito [...] degli scrittori americani (ma di tutti [...] scrittori americani, prima o [...] che sono i più europei), mentre probabilmente [...] americano degli scrittori americani. Nel senso che ha [...] (che con un termine un po' sbrigativo [...] «realismo») tutto proprio, tutto statunitense e difficile [...] modelli [...] Continente. Per questi e anche [...] motivi [...] in Italia di Arthur Miller [...] Ravenna alla rappresentazione del «suo» "Sguardo dal [...] regìa di. An-, tonio [...] e [...] di Gastone Moschin, [...] Pavese e Graziano Giusti) smuove [...] curiosità culturale abbastanza inconsueta. E non bisogna dimenticare [...] alle cronache che arrivano da noi, alla [...] il teatro di Arthur Miller sta conoscendo [...] Stati Uniti una seconda giovinezza, dovuta principalmente ad un [...] quel singolare «realismo americano» e alle prove [...] di [...] nei ruoli creati appunto [...] Miller [...] caso di Dustin Hof-fman interprete di "Morte [...] viaggiatore" non è che [...] più eclatante). A Roma, quindi, Miller Lo [...] a Roma, parla di sé e delle [...] Reagan e di [...] di vecchi divi e [...]. IL REALISMO: «Non sono [...] anzi, le [...] commedie sono sempre nate [...] stimoli particolari, quasi simbolici. Certo, mi interessa molto [...] e sociale degli uomini, ma questo non [...] il mio teatro sia naturalista, almeno nel [...] viene utilizzata questa etichetta a proposito di [...] europea di oggi e di ieri. Non è neanche vero, [...] negli Stati Uniti ci sia un [...] di interesse nei confronti [...] e del mio modo di interpretare la [...] commedie si recitano [...] negli Stati Uniti come [...] da almeno venticinque anni. [...] differenza è che ultimamente [...] cinema o della televisione hanno chiesto di [...]. IL DIVISMO: «Oggi, soprattutto [...] New York, fare teatro è molto difficile: lo [...] degli anni Ottanta ha [...] scene, così gli unici spettacoli che possono [...] quelli che portano in scena i nomi [...] che, da soli, richiamano in platea molto [...]. Il problema è che [...] nessuno, proprio perché i loro testi difficilmente [...]. Per questo ogni novità fatica [...] a raggiungere una qualche popolarità. Fuori da New York [...] in provincia è ancora possibile [...] qualcosa di buono, ma è pur sempre molto difficile, [...] tutti i produttori, grandi e piccoli, dicono di non [...] soldi e di non [...] rischiare. In questi giorni, per [...] piccolo teatro di New York si sta [...] lavoro di David [...] (quello di [...] buffalo", rappresentato anche in Italia [...] a [...] da Al Pacino. Io stesso non sono un [...] in quanto il pubblico non viene a teatro [...] una mia commedia: viene a [...] per vedere [...] che interpreta una mia commedia». IL TEATRO POLITICO: «Tutte le [...] commedie [...] Miller in una foto del [...] di Fiumicino. In alto, il commediografo [...] da [...] politica della realtà. Mi piace raccontare [...] e andare a trovare in [...] i problemi generali. Diciamo che ogni aspetto [...] che racconto è filtrata attraverso la mia [...]. Quale è questa concezione? Mi [...] andare a leggere [...] magari [...] di certe convenzioni sociali. Sto scrivendo un testo, [...] accusa [...] del sistema carcerario negli Stati Uniti: [...] di dimostrare come e quanto sia squilibrato [...] gli esseri umani e la più vasta [...]. Ecco, la mia politica [...] non credo la si possa riallacciare al [...]. In questo caso, poi, [...] avessero dovuto scegliere [...] del Presidente degli Stati Uniti [...] commedia: e Reagan era più adatto alla [...]. La televisione è fondamentale [...] e in tv, da noi, ci sono [...] divi, simili a Ronald Reagan è pochissimi [...] gli elettori hanno scelto [...] era e gli sarà più familiare. Non credo, comunque, che [...] un inasprimento delle tendenze conservatrici negli Stati Uniti: [...] Congresso è rimasto in mano ai Democratici, e [...] il Congresso gestisce il bilancio, non sarà [...] Reagan imporre la propria politica. Eppoi non penso che [...] Stati Uniti di oggi sia possibile ipotizzare un rivolgimento [...] di una qualche consistenza. Gli americani, oggi, vivono [...] ricchi, altri sperano di [...] quindi non hanno alcun [...] Io stato delle cose. Reagan è stato rieletto [...] buon attore, anzi un buon attore da [...]. Nicola Fano ROMA [...] Dice la pubblicità di [...] che scrive, disegna, taglia, cancella, dipinge, sfuma [...] e rimpicciolisce, che «. Quale posto e quale [...] computer nella ricerca e nello sviluppo [...] contemporanea è questione aperta [...] nel nostro incerto futuro. Molti artisti, sconsolati o [...] da parte. Alcuni, con struggente nostalgia, [...]. Altri, invece, provano a [...] per costruire delle [...] ma, quasi sempre. Io fanno con una progettazione, [...] o [...] che sia, quasi sempre «antica». Intanto i computer vanno [...] zone sempre più vaste dei territori [...] di massa con una [...] rassomiglia a [...] e a una vecchia [...] di serial, di figure tipiche ed eloquenti [...] che ormai occupa gran parte del tempo [...] si voglia o no, passiamo in compagnia [...]. [...] mia di cronista che [...] a vedere immagini è che si [...] un inquietante nuovo ordine [...] la creatività possa diventare carne da macello [...] integrata in tale ordine. C'è qualche raro pittore [...] Ugo Nespolo è tra questi [...] che accetta la sfida. Visitando la [...] bellissima mostra «Videogiochi» alla [...] in via Nazionale a Roma, [...] aperta fino al 12 novembre (sono aperte [...] sue: una di dipinti e disegni recenti [...] Giulia, al 13 di via della Barchetta, e [...] grafiche alla galleria Alzaia, al 5 di [...] Minerva), m'è tornata in mente quella fi-Nella mostra «Videogiochi» [...] le favole elettroniche e le ripropone con [...] Nespolo mette il puzzle nel computer Una delle [...] Ugo Nespolo esposte a [...] di ragazzo, di un [...] che fa riflettere, il quale col suo [...] suoi videogiochi si inserisce nel computer «universale» [...] Pentagono [...] in tilt. Ecco, Nespolo ha fatto [...] con [...] della pittura si è [...] elettronici, è risalito a certe radici della [...] le ha messe a nudo una per [...] e lirismo, ha distrutto e ricostruito le [...] videogiochi dando al nostro occhio e alla [...] la capacità di analizzare e dominare certe [...]. Potremmo dire che soggetti [...] sono di produzione americana e giapponese [...] i superman, i [...]. Nespolo, nella serie dei «Videogiochi», [...] portato al massimo [...] e della comunicazione una [...] tecnica [...] del puzzle e del fumetto [...] per anni. Nespolo usa il legno, [...] riveste di colore lucido o opaco, e [...] i tasselli a puzzle [...] con una maestria antica [...] tarsie marmoree del duomo di Siena disegnate [...] e le tarsìe [...] generate dalla visione prospettica [...] Piero [...] Francesca. Voglio sottolineare che i [...] puzzle hanno un mestiere superiore, una sapienza [...] esecuzione antiche. Certo, i pittori consanguinei [...] Matisse e i [...]. [...] nei suoi momenti più [...] Sonia [...] col suo colore fuso [...] vetro di vetrata, Léger anche col suo [...] qualche suggestione pop ilare e fumettistica. E, poi, come compagni [...] pittori nostri che sono riusciti a creare [...] dalle immagini di massa: un Baj, un [...] un Ta-dini, un Adami. Se le favole elettroniche [...] televisione mirano a un nuovo ordine elettronico [...] possibile è quella funzionale alla produzione e [...] esperienze possibili; Nespolo smonta le favole elettroniche [...] in immagini sgangherate, beffardi, di elettrica ironia, [...] composizione dei tasselli figurali che [...] qualità critica e [...] di colori radianti e [...] la violenza, le parure [...] la stessa qualità demenziale di tanti messaggi [...] favole. Stupendo, direi quasi magico, [...] del ritaglio a puzzle che è il [...] demolisce e ricostruisce, dove Nespolo ha occhio [...] lievi che la manualità quasi scompare o [...] la [...]. Ma quale fondamento sia [...] anni lo dice quel [...] di dieci metri per [...] il «Museo» dei [...] da vicino si gode [...] quadro, i giganteschi tasselli, i ricami con [...] con gran divertimento, cose di Dine, Segai, [...] Stella, [...] fuori della filiale [...] dal marciapiede, nella gran [...] con la gente che circola tra i [...] «Museo» lo si vede come [...] bagliore di luce felice [...] dal colore: e la figura [...] Nespolo che guarda le [...] museo personale alla fine si fonde con [...] visitatori della mostra. Si esce allegri, rinfrancati: [...] il [...] per far ragionare, spesso [...] laddove non riesce a entrare [...] più aggressiva e critica. Cerio, nei «Videogiochi» di Nespolo [...] rischio della ripetizione, e quindi della monotonia [...] del gioco. Ma è importante la [...] gioco di [...] fanciulla può farsi beffa [...] tilt il progetto [...] elettronico. Max Ernst, negli anni [...] «giardini [...] Ugo Nespolo ha dipinto [...]. Dario [...] Italia e Francia hanno deciso [...] sostenere in comune la loro produzione cinematografica e audiovisiva. A tale agenzia [...] che avrà la forma di [...] pubblica con capitale aperto [...] potranno partecipare altri paesi della CEE. Può esistere nel mondo [...] di disprezzo per le proprie sorelle? Il [...] della scrittrice Patricia Highsmith sostiene di sìMa [...] riassumere un racconto, CO' [...] il contenuto in due [...] mal operazione meritoria nei confronti di chi [...] scritto. E [...] pensato per [...] entro quella «breve» lunghezza, [...] da sistemare in un mosaico che, senza [...] incompiuto. /// [...] /// Nel caso di « Piccoli [...] misoginia» scritti da Patricia Highsmith (edizioni La Tartaruga Nera), [...] risulta quasi indispensabile. Però, nel nostro caso, [...] nel caso dei racconti di Patricia Highsmith, [...] rovescia mentre lei descrive, fulmineamente, la misoginia, [...] disprezzo che una donna prova per le [...]. Per parlare di questo [...] ci occorrono degli esempi. Dei riassunti, assai incompleti, [...] racconti delta Highsmith. /// [...] /// Nella [...] è questo: [...] giovane chiese a un padre [...] mano della figlia, e ricevette in una scatola la [...] sinistra». Padre: «Hai chiesto la [...] mano e [...] avuta. Ma lo credo che [...] cose, e che te le sia già [...]. Nella [...] la civetta, Yvonne, viene uccisa [...] vari colpi in [...] da due corteggiatori insistenti che [...] tentato di mettere uno contro [...] per [...] in un colpo solo. O di quante volte [...] fatto la [...] rivale». Inutile proseguire più di [...] a una tipologia così lunga e esauriente. Tipologia anche crudele, nel [...] casalinghe piccolo-borghesi che rivendicano un posto in [...] lavoro nostro è di [...] accogliente e con una [...] cresciuti negli [...] alleverete una generazione di [...]. Sono ritratti di smaniose [...] genere di arte, oppure medaglioni di puttane [...] suocere silenziose, puritane, vittime, [...]. /// [...] /// Tutte che finiscono malissimo. Colpite da una scatola [...] muoiono senza che si sappia a chi [...] omicida. Oppure scompaiono non compiante [...] Marocco; [...] con II pavimento di un rumore spaventoso; [...] scale fracassandosi 11 cranio. Il « femminile» subisce [...] per opera di Patricia Highsmith, [...] speciale torsione. Il suo sorriso si fa [...] la [...] protervia ottusa. Sono queste le [...] conoscete, naturalmente, le doti [...] Highsmith. Là più grande giallista [...]. Nata nel 1921 a [...] nel Texas. Decisa a [...] scrittrice fin da giovanissima: [...] abita tra Francia e Svìzzera. Ha pubblicato linoni diciotto romanzi [...] cinque libri di [...] Fra gli altri [...] di Edith», [...] della civetta», «27 talento di Mister [...]. Capace di descrivere un [...] posto delle vìttime viene occupato dal carnefici. Descrive un mondo nel [...] quando ci entra dentro, che correrà terrìbili [...]. Il bene, per la Highsmith, [...] a stingere nel male. Per-ciò, in quel mondo, [...] trasformano in assassini e le madri in [...]. Mondo percorso da brividi [...] di panico. Ma non sarà mica il [...] chi le chiedeva se lei, [...] del mistero, avesse mai paura, ha risposto: [...] della gente». In questi «Piccoli racconti [...] le donne a mettere paura. Sono le donne a [...] finora, fino al femminismo, sconosciuta. /// [...] /// Le donne non possono [...] la misoginia. Fra loro, contro di [...]. Da parte dì altre [...]. Troppo disprezzo è stato [...] femminile per non [...] in blocco. Per non negare [...] e fermamente [...] che in chi è come [...] possa nascondersi violenza, meschinità, indegnità. Tutto questo si copre, [...] vedere o perché una parte di quello [...] non è poi cosi lontana da noi, [...] cosi estranea a noi. In qualche modo quella [...] noi la conosciamo bene. Secondo la Muraro, senza il [...] questa misoginia non ci sarebbe [...] stata. /// [...] /// Giacché con il femminismo [...] davanti agli occhi quei rapporti ambigui, umiliando [...] donne intrattengono con gli uomini. E con il mondo. O, per [...] meglio, che legano le donne [...] un modello appiccicato loro addosso da una società costruita [...] uomini. Se questo ha mostrato [...] conoscenza e presa di coscienza [...] e quindi di sé [...] deriva la visione della condizione femminile a [...] Insopportabile. Tant'è vero che una questa [...] vuole cambiare. E non convince quella [...] risalire tutti 1 nostri guaì a una [...] cui [...] donna, si rovescia in [...] scusa ogni errore, ogni difetto; ogni pìccolo [...]. La miseria femminile è una [...] moneta; non paga. Ora, nella misoginia descritta da Patricia Highsmith si capisce che una donna può detestare [...] donna, se quella le rinvia [...] avvilente del suo sesso, al punto da farla desiderare [...] non [...] una donna». [...] che trae vantaggio dalla [...] che in fondo è convinta, da perdente, [...] solo su quella e attraverso quella deformità. [...] che [...] restituisce è sempre avvaloramento [...] di sé, di un [...] inespresso». Se io guardo nello specchio [...] vedo riflessa una Immagine povera, e solo una immagine [...] io dovrò accettare che quella immagine sia la mia, [...] si tratta dì una mia simile. /// [...] /// Finché non si rompe [...] pure ha avuto una importanza grande, per [...] donne hanno lo stesso valore (o disvalore X [...] smettiamo di [...] uguali solo a certe Immagini [...] appaiono allo specchio, e che ci vendono [...] come fosse ricchezza, ne trarremo pochi vantaggi [...]. E molto disprezzo per [...] cioè per noi stesse. /// [...] /// E molto disprezzo per [...] cioè per noi stesse. (0)
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