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Sostene, Santa Caterina, S. /// [...] /// [...] paese appare inatteso, co-me un [...] inconfondibile con le sue case, i suoi palazzi, le [...] chiese, i [...] a una collina e si [...] stretti come per paura di essere trasportati [...]. Badolato, borgo medievale di [...] e ar-chitettonica, è la metafora della de-vastazione, [...] fuga, delle speranze di tutta la Calabria, [...] Mezzogiorno. Da [...] e da altri paesi [...] fu-ria devastatrice delle acque piova-ne, nel 1951 Alcide De Gasperi invi-tava i contadini e i braccianti cala-bresi [...] cercare fortuna altrove, in Svizzera, [...] Germania, nelle città del Nord Italia, nel Canada, [...] Australia. È a seguito [...] del [...] e delle ferite che essa [...] alla maggior [...] cominciano la discesa alla mari-na, [...] adesso sorge il nuovo abi-tato, o fuggono [...] dove na-scono altri doppi del [...]. [...] Calabria, come scriveva Alvaro, diventa [...] quegli anni una terra in fuga, da se stessa [...] da tutto. Provoca insieme impressione ed emozione [...] come una terra in cui la fuga, nel [...] una lunga e contro-versa storia, [...] dei suoi abitanti, oggi sia [...] scelta ad acco-gliere e ad ospitare [...]. Siamo in una picco-la [...] terra del Municipio di Ba-dolato, un antico [...] la strada principale [...]. Daniela Trapasso, giovane delegata [...] (Comitato Italiano Rifugiati), un [...] sorto [...] e appassionata, con un [...] curdi che la circonda-no e la incalzano [...] se fossero impegnati in un ballo di [...]. Parla in inglese, a [...] altre volte in un colori-to linguaggio inventato [...] dai vecchi e [...] abitanti di Badolato, [...] viene [...] e di speranza, [...]. Daniela ascolta e risponde alle [...] richieste sui permessi di soggiorno, sul mancato arrivo dei [...] previsti per i rifugiati, sulla possibilità di svolgere [...] per scendere al mare, [...] di un concerto di un [...] che [...]. I curdi ascoltano in [...] brevi e dirette, parlano con discrezione di [...]. A Badolato vivono oggi [...] accolti nelle vecchie ca-se in rovina e [...] e rese abitabili (sono fornite di acqua, [...] a gas, tele-visore) per iniziativa del sindaco [...] con [...] dei legittimi proprietari, sparsi [...] del mondo. Sono gli ultimi rimasti de-gli [...] esuli [...] egiziani, palestinesi) [...] il 26 dicembre, accolti con [...] solidarietà a Soverato, Badola-to, [...] poi [...] per la Germania. [...] con gli abitanti del luogo [...] avvenuto [...] di una koiné mediterranea spesse [...] rimossa, altre volte en-fatizzata, di rado considerata come dato [...] cui partire per costruire un mare di pace. Una koiné che ha [...] con il sole, il clima, il cibo, [...] storie simili di fuga e di erranza. La cucina -anche quella inventata [...] del mi-to della tipicità -rappresenta nello stesso tempo una [...] di lonta-nanza, ma anche [...] e vici-nanza tra i popoli. I curdi apprezza-no i [...] come dicono con linguaggio del luogo, [...] sono brucenti, e richiedono [...]. Le donne del paese [...] spontaneamente a preparare e a cu-cinare i [...] quasi sempre piccanti, che portano [...]. I curdi amano i [...] e non di rado camminano con sac-chettini [...] tasca per dare [...]. I curdi passano il [...] sorta di sospensione e di «attesa». Attendono un visto per [...] Germa-nia, [...] a restare, i soldi [...] governo italiano per il loro stato di [...] adulti spettano per tre mesi oltre 25. Le parole che i [...] più in fretta sono «doma-ni», «dopodomani», «poi» [...]. E [...] del «do-mani» i curdi [...] tra loro, cantano la nostalgia della terra [...] terra sognata con il [...] il loro stru-mento musicale [...] a ma-nico lungo diffuso nel Mediterraneo, che [...] che oggi viene adope-rato dai gruppi curdi [...] chia-ve moderna la musica tradizionale. Nella se-de del Comitato Cur-do, [...] scuola del paese, dove hanno in-stallato la «Paraboli-ca», [...] televisione, soprattut-to [...] Tv, una rete te-levisiva [...]. Nei bar giocano assieme [...] briscola, con le carte napole-tane, che sono [...]. Tuttavia [...] un rischio di «malinteso» [...] diversi in [...]. [...] i curdi potrebbero essere [...] sono segnali in questo sen-so -come «oziosi», [...] assistenza, non disponibili a lavorare. [...] loro che, non si [...] vendendo tutto, ma con una certa disponi-bilità [...] viag-gio degli adulti è costa-to mediamente 5-6 [...] quello dei bambini 4-5 milioni) e anche [...] e tecni-che (molti lavoravano come tessili, autisti, [...] sentirsi [...] mestieri, non ricono-sciuti nelle [...] nella terra [...]. Se prevale il «malinteso», se [...] porta [...] un linguaggio [...] è condannata al fallimento [...]. Nella metà degli anni Ottanta, Badolato [...] salito alla cronaca na-zionale e internazionale come [...]. La provocazio-ne veniva fatta, non [...] dagli amministratori del tempo che vedevano il loro [...] stadio di una lunga ago-nia, [...] come tanti altri paesi interni, ad una morte inarre-stabile. Quella provocazione per quanto [...] senso di disagio negli ultimi abitan-ti e [...] attenti alle vicende della Calabria. Vennero avanzate proposte da [...] costruttori, società immobi-liari italiane e straniere. Si pensò a palazzi [...] tu-ristiche e culturali. Non se ne fece [...] restò [...] che la possibile [...] do-vesse passare [...]. Adesso la speranza, in [...] arrivata dal mare, come è accaduto altre [...] Calabria (si pensi ai coloni del pe-riodo [...] santi [...] della Calabria bizantina, agli [...] a partire dal [...] paesi abbandonati [...]. I curdi sembrano ridare [...] case abbandonate, resti-tuiscono continuità a vite sospese [...] i desideri di quanti quelle case hanno [...] altrove una vita miglio-re. Sulla nave Ararat sembrano [...] solo i sogni dei curdi, ma anche [...] di Badolato. Questi ultimi si ren-dono [...] permanenza dei curdi [...] residua speran-za perché anche [...]. A dare segni di speranza [...] oggi cinque giovani cur-di che nel cuore [...] abitato, in un vicolo ripido [...] tortuoso intestato a Cesare Battisti, den-tro un grande basso [...] e risiste-mato alla meglio, hanno aperto il ri-storante curdo «Ara-rat», dove vengono cucinati, come [...] di vitello (ma anche di [...] per [...] ortaggi, [...] piatti della tradizione curda. Il loca-le, arredato con [...] sobria e raccolta, un aspetto accogliente e [...]. I cinque giovani che [...] dicono che contano molto sul contributo dei [...] affollano le spiagge vicine. [...] sul serio ed ha intenzione [...]. Altri curdi progettano [...] di una fabbrichetta tessile e [...] un [...]. Comunque andrà a finire [...] curdi hanno già modifica-to [...] degli spazi, la mentalità, [...] ultimi abitanti di un paese moribondo. Hanno fatto capire che [...] vocazione della Calabria è, di [...] frontiera, aperta sul Mediterraneo, [...]. Vito Teti Una donna [...] suo bambino, al suo arrivo in Italia [...] I curdi di Badolato Il [...] la [...] della Calabria UN PAESE che [...] a vivere nel sogno di una società [...] e tradizioni Uno studio sul Brasile del [...] di una comunità normanna che viveva con [...] Dalle pieghe della Storia spuntano i cannibali bianchi MARCO FERRARI Ogni lunedì due pagine dedicate ai libri e [...] DISPERDERSI NEL mondo, cambiare identità, trovare la [...] e nel diverso, farsi avvincere dal-la lontananza [...] oggi tutto ciò, fuori di necessità, è [...] una moda. [...] tra culture diverse ha [...] il confronto, il distacco, quasi mai il [...] di informazioni, la conta-minazione. La scoperta e la [...] Americhe ha mostrato il punto più alto di [...] tutte le tragiche conseguenze che sappiamo. Ci furono però dei [...] ambo le parti. Senza [...] traduttrice e guida [...] (Dona Marina per gli [...] per gli indiani) Cortés [...] il più grande impero [...] quello azteco. E dalla polvere della [...] una figura assoluta-mente anomala, dimenticata, og-getto quasi [...] dei [...] al centro di diversi [...] in Francia. Si trat-tava di interpreti [...] convertitisi alla vita e ai co-stumi dei [...] metà del 1500. Personaggi da romanzo, [...] culturali, [...] del medioevo, sbandati, persone [...] di [...] e persino capaci di aizzare [...] sollevare le tribù indigene [...] insediamento francese in Brasile, quello [...] vice ammiraglio [...] di [...] nella baia di Rio de Janeiro, che adesso [...]. Nella brutalità [...] la Conquista non badò a [...] vittime delle effusioni delle conturbanti [...] anzi al-la fine li strumentalizzò [...] nel traffico del pregiato pau [...]. Il piccolo fortilizio di [...] da utopico presidio di [...] trasformò in una palestra di forte scontro [...] cattolici e sfociò in una sorta di [...] vice ammiraglio. [...] quindi distrutto nel 1559 dai [...] che annientarono il sogno di un [...] francese. [...] gli ugonotti espulsi da [...] trovarono alloggio e soli-darietà presso [...] cannibali e [...]. A raccontare [...] francese in [...] furono due testimoni, il riformato Jean de [...] in «Histoire [...] en la terre du [...] e il cattolico André [...] nel li-bro «Le singolarità della Francia An-tartica», ora uscito dagli archivi e ri-proposto da Giulia Bogliolo Bruna [...]. Come per gli ammutinati del [...] di [...] nelle [...] non rappresentò un proble-ma per [...] manipolo di normanni attirati certamente dalle veneri bra-siliane ma [...] da quel mondo naturale e primordiale del buon sel-vaggio [...] diverso dal microco-smo della nave o del fortilizio con [...] militari. Il [...] accettare la [...]. Di [...] del potere coloniale di omologare [...] retrive del conosciuto e cioè nei vo-raci cannibali, una [...] che si è [...]. /// [...] /// Di [...] del potere coloniale di omologare [...] retrive del conosciuto e cioè nei vo-raci cannibali, una [...] che si è [...]. (0)
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