Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 661976633.

Perché si sono mossi [...] il segno di un interessamento non di [...]. E poi, soprattutto, perché [...] sono stati anzi i soli a parlare [...] inviare in messaggio preciso anche agli insorti. Mentre altri hanno sinora [...] questo, mantenere il si-lenzio o [...]. Gli altri non gli [...] di deporre le armi. Mi fa piacere anche perchè [...] ha una responsabilità sto-rica particolare nei confronti [...]. Dal Medioevo in poi. Una responsabilità non solo [...]. Cosa può fare [...] per la [...] Albania, signor [...] Cercare di rasserenare, mediare, o [...] «Credo che [...] debba essere [...] politico e morale. Che debbano venire [...] chiari, come quello che è [...] che non lascino adito a [...] dagli Stati Uniti. Messaggi rivolti a Tirana, [...] soprattutto agli insorti. Se si parla chiaro [...] essere ascoltati. In secondo luogo, si [...] internazionale. E, perché no?, se [...] militare per impedire un bagno di sangue, [...]. [...] deve essere riconosciuto, invocato, accettato. E chi dovrebbe [...] «Io faccio lo scrittore. Tutta la mia vita [...] fare lo scrittore, anche nelle circo-stanze più [...]. Non sono un uomo [...]. Non ho le risposte [...] mi chiede. Ma sono un albanese, [...] così al suicidio del mio Paese. Mi sembra che quan-do [...] Paese [...] dritto verso il precipizio, va be-ne tutto [...] tragedia, importano po-co forme e procedure. Tanto più che gli [...] paiono affatto ostili ad un arbitraggio internazionale. Anzi si sono mostrati [...] credo siano ben disposti a [...]. Perché non prevedere allora [...] militare col compito, non di reprimere, non [...] al conflitti, ma di interporsi, una forza [...] in grado di control-lare tre o quattro [...] torna la calma? Non ho pensato a [...]. Ma credo che basterebbe [...] uno o due Stati, anche uno solo. [...] non è come la Bosnia. Non [...] uno scontro tra due etnie. Sono convinto che per [...] basterebbe un [...] di sangue freddo. Del resto tutti sono [...] sulla necessità di [...]. Quel che manca è [...] linguaggio comune. Ismail [...] 61 anni, il più [...] più tra-dotto scrittore albanese di tutti i [...] di successo [...] da quando si rivelò [...] con Il generale [...] morta e I tamburi [...] da molti co-me uno che ha la [...] Nobel, vive a Parigi da quando aveva chiesto [...] degli anni [...]. A leggere [...] suo ro-manzo in libreria, [...] dove si parla di [...] maledizioni radi-cate nelle leggende della [...] terra, verrebbe da pensare [...] letteratura ha sempre qualcosa di profetico. Qualche giorno fa aveva [...] essere mai stato così dispe-rato». Il [...] albanese sta [...] il proprio suicidio», aveva dichiarato. Sempre così pessimista, o un [...] meno, ora che [...] «Appena un [...] meno pessimista. Credo che la cosa [...] capacità del mio [...] di mantenere il [...] meno. Lei sa bene che [...] impulsivi. Molto rapi-di a fare [...] a riportare le cose [...] della ragione. Ci hanno messo 5 [...] un cambio di primo mini-stro. Ma [...] voluto un nonnulla perché pren-dessero [...] armi. Ecco perché considero così [...] sangue freddo. Ma per questo bisogna che [...] ci dia una ma-no. Ma non nel Paese, [...] essere in preda al caos, ora la [...]. Sono giorni che leggo [...] tutto il Sud è in mano agli [...] non è esattamente così. Direi persino che in [...] percepisce quasi come un de-siderio di bagno [...]. Ma a quanto mi [...] città sono ancora calme. So-stanzialmente fuori controllo resta Valona. Un intervento esterno, anche ben [...] anche pacificatore, anche economicamente disinte-ressato, attento e rispettoso finché [...] voglia, non [...] non è la Serbia o [...] Bosnia. E nem-meno la Romania. Nel corso della tempesta [...] sconvolto in questi anni i Bal-cani, e [...] il Kosovo, siamo riu-sciti a non [...] trascinati. [...] non ha una tradizione di [...] aggressivo o di intolleranza religiosa. Al contrario, [...] una tra-dizione multisecolare di rispetto [...] dello straniero. Io non credo che [...] sia un eccesso di nazionalismo. Al contrario, credo che [...] di orgo-glio nazionale, incoraggiata, istillata spesso in [...] come antidoto al nazionali-smo: ciò che definirei [...]. Il ve-ro pericolo non [...] il passa parola con cui dal di [...] si dà per scontato che gli albanesi [...] niente di buono. Capisco che ci possano [...] per quello che per decenni era stato [...] e stalini-sta dei regimi. Ma non posso accettare [...] au-to-distruzione, la psicosi [...] che impre-gna [...] di molti intellettuali del [...] Paese. E diventato di moda [...] da noi continuare a ripetersi giorno e [...] è un Paese maledetto, senza avvenire, che [...]. Sembra quasi che se [...] allinea su questo non ci si possa [...] chi governa. Che per essere [...] bisogna gettare fango sul proprio Paese, [...] male. Non intendo spendere nemmeno [...] difesa dei po-litici, governo o opposizione che [...]. Hanno tutti le loro [...] che sta succe-dendo. Ma non se ne [...] si ricostruisce il sentimento naturale, umano di [...] del proprio Paese. Mi pare essenziale anche [...] e rendere normali i rap-porti [...] gli altri Paesi. Se manca questo senso [...] è la catastrofe». ///
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[...] «Ci torno ogni anno, a [...]. Penso di [...] anche [...] anche se non ho ancora [...] programmi». [...] «Ci sono stato diverse volte. E un paese che amo, [...] ho molti amici». ///
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E un paese che amo, [...] ho molti amici».