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Il secondo Novecento» a [...] Francesco Dal Co: il primo di 8 volumi [...] «Storia [...] italiana», con uscita a cadenza annuale, dal [...]. Tra i curatori, Francesco Paolo Fiore, Giovanna Curcio, Elisabeth [...] Giorgio Ciucci, Giorgio Muratore, Claudia Conforti, Richard [...] e Amerigo [...]. Da segnalare, in questo volume, [...] saggio fotografico di Gabriele Basilico su [...] del dopoguerra. [...] di Dal Co, per [...] casa editrice Electa, pubblichiamo uno stralcio su [...] di edilizia pubblica che hanno segnato il [...] dopoguerra. Che cosa vedrebbe e [...] se lo si invitasse oggi, nel 1997, [...] villaggio [...] Nel migliore dei casi [...] dotato di un occhio allenato a osservare [...] edi-fici, noterebbe che le case del borgo [...] si-mili, che sono state costruite ricor-rendo ai [...] si renderebbe conto che tutto lì è [...] modo, [...] progettato. Che probabilità ci sono [...] associ le sue prime impressioni alla politica [...] figure di Adriano Olivetti, di Federico Gorio, Piero Maria Lugli, Ludovico [...] Michele Valori, gli architetti [...] che probabilità vi sono oggi che La Martella [...] qualcuno il bisogno di [...] la storia? Si può [...] cadere nel ridicolo o, nel migliore dei [...] considerati inguaribili no-stalgici, sostenendo [...] gruppo di giovani studenti che La Martella [...] cioè un documento edificato a monito di [...] emblematici della ricostruzione? Come si può [...] a chi non abbia [...] anni o non li abbia accuratamente studia-ti, [...] che [...] di-segnò della piazza del [...] sullo sfondo, la «sottana» del prete in [...] «cafoni» in-torno al centro della comunità -è [...] di allora? Come ogni [...] sa, è già così difficile [...] con-to agli studenti del [...] della [...] lo [...] per il quartiere [...] alle Barene di San Giuliano [...] della chiesa parrocchiale della nuova Gibellina [...]. Per chi ha la nostra [...] e si occupa di storia [...] è impossi-bile non provare una [...] emozione visitando La Martella, perché lì in quel borgo [...] percepisce -o meglio si materializza -il riflesso diretto di [...] vicenda più vasta e tragica, una vi-cenda che attribuisce [...] quelle misere costruzioni [...] solennità. La piazza de La Martella, [...] come illuminata dalla storia terribile dei [...] alla quale si intese [...] la legge speciale del 1952, [...] seguito alla pubblicazione, nel [...] Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi. Sul pavi-mento erano sdraiati [...] pe-core, i maiali. Ogni famiglia ha, in [...] di quelle grotte per tutta abitazione e [...] insieme, uomini, donne, bambini e bestie». La Martella di [...] borgo Venusio di [...] e più tardi, dal [...] di Carlo [...] Giancarlo De Carlo, Federico Gorio, Mario Fiorentino e di altri come loro giovani architetti, [...] che ospitaro-no gli abitanti dei Sassi e [...] lo «sfollamento» di uno dei più sconvolgenti [...]. Per chi conosce questa [...] chi Cristo si è fermato a Eboli [...] narra-zione di qualcosa di terribilmente prossimo, La Martella, [...] Ve-nusio, [...] anche perché così diversi [...] un si-gnificato e [...] che al-tre generazioni non [...] non in forma mediata e lontana. In quelle opere di archi-tettura [...] può percepire, sotto la patina del degrado, una nobiltà [...] forme e di intenti, [...] rifles-so di una partecipazione e [...] un impegno che solo uno sguardo ca-pace di [...] idealmente i profili sui contorni [...] Sassi («han-no la forma con cui, a scuola, im-maginavo [...] di Dante» scri-veva Levi) può avvertire. Per quanto possa sembrare [...] le opere della ricostruzione a Matera pos-seggono [...] tutto effimera, relativa e diversamente visibile a [...] di os-servazione dal quale [...] storica viene compiuta. Tale gran-dezza è divenuta [...] man mano che si è an-data spegnendo [...] dal momento, cioè, in [...] Sassi hanno cessato di essere un angoscioso problema, [...] per la cattiva coscien-za collettiva -e adesso [...] si è fatto confuso. Torniamo al nostro giovane [...] 1997. Come può com-prendere tutto [...] più, [...] esperienza diretta? Dopo essersi [...] vicoli e le scale dei Sassi, ormai [...] della migliore borghesia cit-tadina, tra innumerevoli cantieri, [...] le evidenti avvi-saglie di un imminente sfrutta-mento [...] un processo di [...] privo di memoria, do-po [...] un bar arre-dato con gli orpelli [...] moda, come potrebbe capire [...] (e perché dovrebbe capire?) che la rigorosa [...] parsimonia delle [...] di [...] De Carlo e [...] corrispondeva-no in realtà [...] esibizio-ne di una collettiva [...] volontà di riscatto dalla mise-ria, che rappresentavano [...] fede nella possibilità di contri-buire con [...] al progres-so civile della [...] Semplificando [...] questioni al li-mite del consentito, gli episodi [...] illustrano quanto realizzato nei primi anni della [...] analoghe a quelle svolte a proposito della Martella. Si pensi, a puro [...] al monu-mento alle Fosse Ardeatine (Mario Fiorentino, [...] Tiburtino ancora a Roma (Ludovi-co [...] Mario Ridolfi, [...] al [...] a Milano (Piero Botto-ni, [...]. Nel frattempo, curato da Ridolfi, Fiorentino, [...] e Car-delli, veniva pubblicato [...] Manuale [...]. [...] promossa dal Cnr e [...] dota-va la cultura architettonica di [...] prontuario consono alle esigenze immediate del tempo. Analoga-mente ai fascicoli normativi [...] approntati dallo stesso Ridolfi, il Manuale rifletteva [...] del dibat-tito e delle proposte avanzate nel [...] ambienti. Consegnava [...] postfascista», come ha scritto Manfredo Tafuri nel 1986, «un prontuario [...] e codifica-va per gli architetti [...] esperanto vernacolare», esaltando «la concre-tezza della tradizione costruttiva frutto [...] una media di culture re-gionali». Resta incontestabile il fatto che [...] rappresentava il ten-tativo di definire i modi [...] di una lingua finalmente comune, [...] una non restrittiva koiné. Il Ma-nuale possedeva [...] duplice; non offriva prescrizioni linguisti-che, [...] intendeva normalizzare [...] della lingua. Le modalità rite-nute più [...] fronte alle emergenze del dopoguerra non ve-nivano [...] mobili-tazione della tecnica e in un salto [...] edili-zia, come Rogers (e altri) pensava nel [...]. Per gli estensori del Ma-nuale, [...] di modi era espressione del valore intrinse-co [...] che non identificavano unicamente con i modelli [...] si erano con-frontati anche durante il fascismo. Successivamente, ma comunque molto [...] e poi senza più freni è ini-ziata [...] più velo-ce, sempre più disarmante. Ogni punto di ormeggio [...] alcuna sicurezza. Persino i parame-tri di giudizio [...] i presupposti delle valutazioni critiche non sembrano trasferibili da [...] situazione [...] da [...]. Al punto che molte ragioni [...] non sempre convincenti) potrebbero essere addotte a sostegno della [...] che negli ultimi [...] italiana ha da-to vita a [...] storia. [...] della ricostruzione», dunque, si [...] una lingua parlata ai margini (e, a [...] per altre ragioni, anche [...] e Scarpa hanno subito [...] non è la stessa cosa, ma forse [...] oggi [...] alligna in quelli periferici [...] vecchi centri). I «dialetti» di tale [...] comu-nicato, per un tempo molto breve, sulla [...] progetto comune, sebbene perseguito in modi diver-si, [...] personalità de-gli architetti, delle differenze geo-grafiche e [...]. Lo rivelano la castigatezza, [...] la condivisa cura nella povertà con cui [...] i quartieri che abbiamo sommaria-mente ricordato, nel [...] quanto [...] costituisce la loro «cifra». Giunti a questo punto, [...] convincente, succinta e risolutiva spiegazione del fenome-no [...] sforzati di indivi-duare, dobbiamo per un momento [...] della storia [...] e ricordare la con-clusione [...] Italo Calvino è perve-nuto nel commentare [...] di Elio Vittorini: [...] lette-rario (Vittorini) sceglie la [...] di produzione e sa-crifica (anzi condanna come [...] produzione di beni di consumo». La scelta che il Ma-nuale [...] 1946 e che alcuni architetti condivisero negli [...] sembra dello stesso genere, e analoghi furono [...] ciò che concerne «la bella architettura». Uno [...] tradotto in mattoni, laterizi e [...] di scarsa qualità: come ogni stato [...] esso doveva essere [...]. Il lavoro di quanti [...] presente volume è iniziato di fat-to da [...] logico che, nel medesimo punto, anche que-sta [...]. Le pagine che compongono [...] il volume racconta, tentano di spiegare perché [...] e speranza dopo il «1945» sono rapidamente [...] quietamente si siano asso-pite. Gli autori che in [...] sono dati convegno, si so-no sforzati di [...] articolata, dettagliata e, ci augu-riamo, precisa di [...] dopo, allorché quello «stato [...] di cui parlava Tafuri [...] e, in se-guito, definitivamente rimosso. La mappa è stata [...] momento particolare: fissa, infatti, lo stato delle [...] di un secolo. Come tutti i grandi [...] che ci apprestia-mo a vivere porterà nuove [...] speranze; probabilmen-te, indurrà molti e molti dei [...] indirizzare nuovamente lo sguardo verso il futuro [...] il passato. Se sarà così, al lungo [...] che inizia lì dove questa «introduzione» si arresta, seguirà [...] oscurità. Non sarà, questa, «una notte [...]. [...] pagina del più bel [...] dedicato al nostro paese, Fernand [...] ricorda in-fatti come «le [...] due notti che nel 1450 e nel [...] siano state splendenti: «Tutto il cielo [...] ne fu illuminato». Parrebbe dif-ficile sperare che [...] che ha avvolto [...] italiana negli ultimi [...] possa illu-minare alcunché. Siamo però sicu-ri che [...] millennio non sapremo riconoscere la luce che [...] oscurità, poche saranno le speranze di vedere [...] civetta di Mi-nerva: il rapace, come tutti [...] volo solo al [...] della se-ra. Su [...] di 8,8 ettari, vengono [...] per un totale di 4. Il progetto è firmato [...] della cultura architettonica del dopoguerra: [...] Fiorentino, Gorio, Lugli, Ridolfi, [...] studenti [...] Chiarini, Lanza, Lenci e Melograni. Tre le tipologie usate: [...] di [...] piani, case collettive fino [...] e case a schiera. È un tentativo di [...] razionalista e di contrapporsi [...] che in quegli anni cominciavano ad infestare [...]. Il risultato, sul piano [...] dai forti accenti vernacolari, [...] di tecniche e materiali edilizi «poveri». Il borgo La Martella [...] insediamento per 250 famiglie contadine, presso Matera. Il progetto nasce dopo [...] condizioni di vita del Sud, in particolare [...] Sassi [...] Matera, descritti nel libro di Carlo Levi «Cristo [...] fermato a Eboli». Lo firma Ludovico [...] assieme ad Agati, Gorio, Lugli [...] Valori. Ma la vera anima [...] Adriano Olivetti, presidente [...] Nazionale di Urbanistica e [...]. [...] dopo [...] del Tiburtino a Roma, [...] neorealista in un borgo che tenta di [...] campagna: la forma è cittadina, in alternativa [...] insediamenti rurali, ma la scala umana delle [...] tipiche dei Sassi viene mantenuta fino [...] con la riproposizione dei [...] come punti di aggregazione. Le case alte di Viale Etiopia [...] Roma di Mario Ridolfi, realizzate tra il [...] 1954, furono realizzate per [...] Casa. Con la collaborazione del [...] Wolfgang [...] Ridolfi (a cui si [...] tanti progetti, la compilazione del celebre «Manuale [...] nucleo di case basate sulla tipologia della [...]. Ancora una volta è [...] quasi «brutale» del materiale (il cemento in [...] lavorato, le maioliche smaltate), a caratterizzare [...]. Manfredo Tafuri scriverà, a [...] progetto, di «epica popolare» e di un [...] neorealismo al realismo». Ma la ricerca di Ridolfi [...] anche sul piano della tipologia e prevede [...] metà altezza, spazi (poi non realizzati) destinati [...] e a nidi [...]. /// [...] /// Ma la ricerca di Ridolfi [...] anche sul piano della tipologia e prevede [...] metà altezza, spazi (poi non realizzati) destinati [...] e a nidi [...]. (0)
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