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Il luogo più rappresentativo: [...] Mosca Tamaro suicida? «Scherzo» di Luther Susanna Tamaro [...] ottima salute». È arrivata con un [...] editrice Baldini [...] la smentita ufficiale alle [...] presunto suicidio di Susanna Tamaro. Le prime voci su [...] la vita da parte [...] dove ti porta il [...] a circolare domenica, dopo che un anonimo [...] alcuni redazioni giornalistiche. E in serata è [...] piccolo giallo su questo «misterioso» finto suicidio: [...] ha rivendicato [...] la paternità dello scherzo [...] «Luther», che potrebbe essere quello dei «Luther [...] cui si attribuiscono molti [...] redazioni di giornali negli ultimi anni. Poco dopo [...] telefonata smentiva tutto: «Il Luther [...] -ha detto -non rivendica mai [...] andati male. È un tentativo di [...]. Insomma, il «mistero» resta [...] Tamaro, per fortuna, sta in ottima salute. A parlare con lei, [...] stato Alessandro [...] e amministratore delegato della Baldini [...] Castoldi. [...] ha chiamato la Tamaro a [...] nella [...] casa di campagna, vicino a Orvieto. Con [...] si è messo subito in [...] don Leonardo Zega, direttore di «Famiglia cristiana», settimanale sul [...] scorso la Tamaro tiene una [...] fissa. Secondo [...] sulla scrittrice triestina stanno addirittura [...] a nascere leggende metropolitane, soprattutto dopo le polemiche che [...] riguardata. Certo è che la [...] voci del genere appartengono più allo stile [...] dove notizie e smentite si rincorrono con [...] dove tutto concorre spesso a rialzare la [...] auditel del personaggio. In Fratello cicala, Updike [...] vecchio e di nuovo. Il vec-chio è che il [...] ro-manziere, ritrovando una vena che sembrava smarrita, torna a [...] nel gruppo dei [...] maggiori narratori americani viventi. Il nuovo è che [...] undicesimo libro di racconti egli non ci [...] del qua-le, [...] più, affiora qua e [...] impotente ricordo. Il che non è [...] autore che, assieme [...] di un anno più [...] Philip Roth, ha per decen-ni arditamente indagato [...] (della donna proprio no) [...] esplo-razione di peni, coiti, vagine. An-che se, veramente, rispetto [...] suoi racconti son sempre stati più casti, [...] passa-ti per le pagine del pudibondo «New [...]. Fratello cicala (titolo originale: The [...] è quasi esclusivamen-te abitato [...] si affac-ciano alla soglia della vecchiaia. Così è Carlyle, ex [...] il quale insensibilmente ma inesorabilmente è risucchiato [...] mobili degli anni. Così è Ellis, allorché, [...] dalle scale di una casa sco-nosciuta, scopre [...] dei sensi e il distac-co del corpo. Così è [...] il quale dolo-rosamente realizza [...] solo nostalgia della men-te quel corpo di [...] volta era invece «territo-rio da conquistare, coltivare, [...] cui fare il raccol-to» (come ci dice [...] per essere «politica-mente [...]. E via di-cendo. Insomma, ovunque uomini che [...] sono al-zati per andare dove, che si [...] occhiali crudeli non si fanno trovare, che [...] sognano volti (scomparsi), che scoprono di chiamarsi [...]. Il segno più sicuro della [...] ri-trovata è [...] di una metafora nuovamente esatta [...] potente. Questo scrittore cui si [...] di «Coniglio» (il pro-tagonista del ciclo di [...] una delle più efficaci [...] e incertezza [...] degli ultimi [...] torna di nuovo a [...] «necessaria» con fiuto di furetto, la piazza [...] del raccon-to, vi lascia crescere attorno la [...] semplicità apparente che è invece il segreto [...]. La metafora è soprattut-to [...] casa [...] ritrovata dalle nebbie [...]. Luogo [...] essa è da un [...] che racchiude affetti, ricordi, odori di genitori [...]. Che restituisce una quantità [...] di oggetti (come sempre pullulanti nei libri [...] Updike). [...] è invece antro ormai vuoto, [...] dalle cui fauci spalancate emana [...] del tempo che divora. La casa è talora [...] con la madre scomparsa (palesemente [...] rievocata senza velami o pudori [...] una toccante, acidula memoria di [...] il cui corpo doloroso si [...] e confonde con quello del vecchio edificio. Altra ricorrente metafora è [...]. Questo auto-re che si è [...] a una restitu-zione minutissima, pezzo per pez-zo [...] («io che volevo di-re tutta [...] scriverà [...] sorprende sovente i suoi personaggi [...] lontano da essa: in Italia, in Irlanda, nel Mediterraneo. Luoghi simbolo del nuovo [...] vi-ta, del congedo dalle abitudini, da-gli affetti, [...] che [...] e faceva cose che [...] più. Il congedo più spietato [...] racconto «Una Pasqua mol-to breve» (che però [...] America). Una parte della critica [...] sgomento e sorpresa questi spietati congedi. Ha scritto che [...] terrorizzato dalla vecchiaia, ha [...] il ro-manziere che era, [...] ossessi-vamente se stesso allo specchio. Ma, veramen-te, il dolore [...] questo non ci sembra meno universa-le di [...] la fuga del mediocre «Coniglio» dalla responsabilità, [...] mondo. O dei crudeli giochi [...] e dei tradi-menti di un [...]. Anzi, forse az-zarderemmo che [...] Updike abbia scritto più since-ramente e universalmente [...] vuol dire meglio) che [...]. Solo che ora lo [...]. [...] non [...] una riga di sesso. [...] «semplicemente» lo scandalo della morte. Che, poi, non è [...] «nuovo» in Updike. Il senso del congedo, [...] ci sia infatti sempre stato nelle pagine [...] che ha sì narrato lo splendore della [...] mai cessare di evocare lo scheletro sotto [...]. Premonizioni e immagini di [...] già un [...] ovunque nei libri passati [...] The [...] al ciclo di [...] a quel singolare romanzo [...] (The [...] che il poco più [...] sceglieva [...] -guarda caso -in un [...] impegnati in una par-tita a scacchi con [...]. /// [...] /// Ottima, e forse non ca-suale, [...] scelta da parte di Torino -città operaia e insieme [...] po-litiche e intellettuali -di propor-re [...] mostra [...] sovietica del periodo staliniano. Il titolo, «Urss: anni [...]. Pae-saggi [...] staliniana», ci dà immediatamente [...] prima di entrare nelle sale [...] Albertina) del più ampio [...] direi, filosofico -che la mani-festazione abbraccia. La mostra offre, agli [...] occidentale (e in parti-colare del pubblico che [...] storia del Novecento dalla peculiare angolazione politica [...] progettua-le su cui si è costruita [...] del programma politico sovietico [...] Stalin. Scorrono davanti ai nostri [...] disegni di altissi-mo livello qualitativo, vere e [...] di gusto estremamente raffinato, realiz-zati dai più [...] artisti del tempo [...]. /// [...] /// In un contesto storico [...] alla scoperta di grandiose realizzazioni monu-mentali (il Palazzo [...] Soviet; [...] del Commissariato del [...] la sistemazione del lungofiume [...] la «casa dei fanta-smi» [...] Trifonov nel suo romanzo La casa sul [...] per [...] pubblica e privata, prima [...] ricostruzione (complessi residenziali, modelli di edilizia abitativa, [...] rappresentativi), [...] industriale (lo stabilimento automobilistico «Stalin» [...] Mo-sca): diversi tasselli di un gran-dioso mosaico pensato [...] gloria, e le realizzazioni, del socialismo. Il luogo certamente più [...] com-prendere questo processo è co-stituito dalla metropolitana [...] Mosca, [...] cui precisa funzione ideologica e sociale, alla [...] 30, veniva [...] riflessa nelle parole del [...] L. [...] «Vogliamo mostrare la nostra [...] radica-le fra il presente e il passato [...] del metrò, voglia-mo mostrare un frammento del-la [...]. Il nostro la-voratore che [...] deve sentirsi gioioso e dina-mico nel metrò [...] quotidiana, alle riunioni, ai cir-coli, in fabbrica». Le splendide stazioni della [...] differenziate tra loro nelle affa-scinanti soluzioni architettoni-che [...] la misu-ra da un lato della ricchezza [...] ancora rela-tivamente «libere» in quegli an-ni, e [...] fondo per un linguaggio a carat-tere sostanzialmente [...] volte nella storia della cultura (la Francia [...] ventennio, in Roma antica [...] augustea), il Classico ritorna, [...] di [...] del reale in chia-ve [...] sociale e insieme capace di dare solidità [...] di [...] ideali. Se la mostra torinese [...] il punto critico, alla luce del dibattito [...] vitalità del-le tendenze architettoniche [...] anni -spesso contraddittorie, e sempre [...] -mostrandoci un panorama [...] che rigida-mente monolitico, essa [...] di riflettere su più di un aspetto [...] che è anche la nostra storia. Per un verso, ci [...] un mondo, final-mente, reale (pur se costituito [...] monu-menti realizzati e di edifici mai costruiti, [...] mondo che abbiamo sempre vissuto in modo [...] dalla propaganda, vuoi perché idealizzato vuoi perché [...]. Per un altro, sia-mo [...] con [...]. [...] che, ancor prima di [...] giro di po-chi anni è già scomparsa, [...] storia: quegli edifi-ci, nel loro significato primario, [...] esistono più. E questa precisa sensazione [...] fine di [...] il collasso storico di [...] vicina, ma ben più palpabile, alla fine [...] imperi della storia -si accom-pagna a una [...] disagio, che ci assale nel mo-mento in [...] a renderci conto di co-me, e in [...] straordi-narie possibilità di una stagione che voleva [...] ancorché mai realizzate, so-no state perdute [...] forse proprio anche [...] di palazzi troppo gran-di, [...] misura [...]. /// [...] /// Il ministero della cultura [...] Libera, 30 anni, per la Biennale di Venezia [...] di governo Jan Wojciechowski si è opposto. Ne sono seguite aspre [...] parlano giornali e settimanali. Ho fatto leva sul [...] Auschwitz ma ho pensato anche a Serbia, Bosnia [...] Croazia». Libera ha ideato un [...] scatole di diverse dimensioni con cubetti identici [...] Lego. Mettendo cubetto su cubetto [...] miniatura gli ex campi di sterminio nazisti. Lawrence Ferlinghetti a Firenze [...] libreria «City [...] succursale di quella americana «Confesso: [...] molte idee a Pasolini» Il poeta spiega [...] per [...] ricorda le performance del [...] Ginsberg e dice di [...] scoperto un alter ego [...]. /// [...] /// Una piccola libreria [...] continente. [...] «City [...] ed è la succursale (spiri-tuale) [...] quella fondata nel [...] da La-wrence Ferlinghetti a San Francisco. Per [...] di City [...] Fi-renze (che [...] Allen Ginsberg) [...] è riversata nel locale di [...] San Nicco-lò. [...] di [...] ricevuto telefonate da tutta Italia, [...] il primo maggio [...] silenzio le parole di Ferlinghetti, [...] apposta dagli States, pronun-ciate in ricordo [...] scompar-so: [...] di Allen Ginsberg/ È su [...] i giornali/ tutti i telegiornali/ Muore un grande poeta/ [...] la [...]. [...] che ai tempi della [...] erano ancora nati, hanno registrato sui loro [...] voce cantilenante di Ferlinghetti, [...] ritmico, strascicato, [...] che spiega il perché [...] America [...] lettura della poesia -il «reading» -sia un [...] addirittura un concorso na-zionale a squadre), mentre [...] poeti leggono pochissimo le loro poesie, quasi [...] preferi-scano [...] al silenzio della carta. Ferlinghetti ha poi firmato per [...] autografi, gli occhi [...] spiritati, la barba bianca alla Hemin-gway, in testa un cappello sbarazzino con la scritta «City [...] e [...] un brillantino, azzurro anche quello. Finalmente, dopo un altro [...] secondo bagno di folla, il grande poeta [...] un bre-ve incontro con i giornalisti. Anche se gli organizzatori giurano [...] è molto stanco, molto provato dalla morte [...] Ginsberg, Ferlin-ghetti sembra perfettamente a [...] agio: si sforza di rispondere in italia-no, si sincera [...] le sue parole venga-no capite, legge tre sue poesie [...] nuova raccolta -A far [...] the [...] (il seguito, a quaranta anni [...] distanza, di A [...] the [...] -e spara a raffica battute: «Vi ricordate il motto americano: [...] the [...] (rendiamo il mondo sicuro per [...] democrazia)? Ho coniato la mia personale versione: [...] the [...]. Ferlinghetti confessa di non [...] successo che gode ancora oggi il movimento [...]. Mi rendo conto che [...] più giovani che sentono questa esigen-za. Credo che sia perché [...] troppo materialista, troppo mili-tarista, aggressivo. Troppo interes-sato al profitto. Ed è proprio questa [...] alla base del messaggio lanciato quaranta anni [...] Ferlinghetti, Ginsberg, Kerouac, Corso e soci. I poeti della beat [...] hanno fatto del «reading» il [...] della rottu-ra, della rivolta (come Ginsberg che leggeva la [...] preghiera dei morti, il [...] davanti ai soldati americani). Con [...] della stampa la poesia è [...] silenziosa. Bisognava [...] nella voce parla-ta». Da [...] anche le ripetizioni, co-sì [...] frequenti nella poesia di questi artisti. Un vero esperto di questa [...] era Ginsberg: «Era capace di ripetersi anche per un [...]. City [...] Firenze non è certo [...] che unisce Ferlinghet-ti [...] (fra [...] ci tiene a sot-tolineare [...] un legame economico fra le due librerie: «Ci [...] che mi mettes-si a fare [...] cultura-le! È invece un amore [...] antiche [...] è un paese meno [...] cultura più profonda degli Stati Uniti», di-ce [...] un viaggio subito dopo la guerra, da Parigi [...] Firenze, in autostop naturalmente. In Italia Ferlinghetti ha [...] Pasolini: «Ho tradotto i suoi poemi romani -spiega -ma [...] molto da lui. Apprezzo molto più il Pasolini [...] il regista». E adesso Ferlinghetti si [...] alter ego italiano che dice di [...] scoperto a Roma, al Testaccio, [...] che è tutto un programma: Lorenzo Chiera [...]. Scrive poesie oscene, e [...] Ferlinghetti si è ri-fiutato di [...]. Il libro usci-rà invece [...] Italia [...] a City [...] Firenze, che è anche [...]. E se questo sporcaccione [...] Chiera [...] al suo inventore qualche giorno di galera [...] di The [...] di Gin-sberg? Ferlinghetti scoppia [...] «Qualche mese in prigione me lo farei volentieri. Adesso ho mol-to tempo [...]. Domitilla Marchi [...] 2. /// [...] /// Domitilla Marchi [...] 2. (0)
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