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A bottega a 12 [...] allo spaccio? La ricerca italiana sta per [...]. E scusate se è [...] paese che, nonostante i pre-mi Nobel, è [...] classifica dei Paesi sviluppati in quanto a [...] ri-cerca scientifica, a esporta-zione di tecnologie, a [...]. [...] spende poco, e spen-de denaro [...]. E lo fa sempre [...] nono-stante [...] non darà più a [...] di esportare svalutando la mo-neta nazionale, da [...] non credono ad uno dei pochissimi strumenti [...] concorren-ziali: la ricerca scientifica, appunto. Tagliano i fondi, tagliano [...] a spasso i ricercatori. Lo Stato tiene, e [...] mentre tutto il com-parto pubblico ha pagato [...] il traguardo europeo, la ricerca se [...] in-vece cavata mantenendo più [...] stesse cifre. Ma re-stare a galla [...] in bocca non basta. Questo è il paese [...] gra-va sulle spalle della scienza in forme [...] Nel [...] scorso, il mini-stro Luigi Berlinguer, titolare della Ricerca [...] Università, oltre che della Pubblica Istruzione, ha [...] firma in calce alla relazione predisposta per [...] questo comparto. Ma il ministro ha [...] alcuni spezzoni di riforma e altri si [...] a casa. Per evitare il solito [...] leggi di riforma «totali» che finiscono per [...]. Luigi Ber-linguer ha adottato [...] «salto della rana»: prende la legge che [...] sia essa firmata da Bersani e comprendente [...] nel Mezzogiorno, o firmata da [...] o da Bassanini. /// [...] /// Un articolo [...] uno là e le [...] una distorsione burocratica vie-ne sanata, un processo [...] messo in moto. Certo il ministro Berlinguer appare [...] sui media con notizie che ri-guardano sia le cose [...] sia quelle in corso [...] sia le sue promesse. Il corso de-gli eventi è [...] veloce che si può stentare a distinguere questi tre [...] ciò che [...] ciò che sta per esserci, [...] che si farà. Gli abbiamo chiesto perciò [...] elencare e spiegare. Facciamo un elenco delle [...] questo anno e mezzo. Quali sono quelle più [...] «Innanzitutto, [...] mobilità dei ricercatori. In Italia man-cano le [...] mobilità, ma abbiamo predi-sposto un decreto in [...]. Il primo dice che [...] enti pubbli-ci possono lavorare fino a tre [...] imprese me-dio grandi, che possono an-che [...]. Al posto di questi [...] possono prendere dei giova-ni a contratto (nel [...] ricercatori hanno in media più di 40 [...]. Il se-condo comma afferma [...] possono assume-re ricercatori free lance, in cambio [...] Stato [...] il loro costo. Questo testo andrà nella legge [...] nel Mezzo-giorno. Sono riuscito a far [...] Bassanini un articolo che modifica con una [...] la norma che permette alle università di [...] personalità di chiara fama straniere e italiane. Pri-ma erano solo gli [...] questo privilegio. La prima applicazione di [...] è stata la chia-mata di Carlo Rubbia [...] di Pavia. Il premio Nobel, infatti, [...] insegnare in Italia fino ad ora. Sempre nella Bassanini siamo [...] inserire un rinnovato finanziamento delle ricerche italiane [...] An-tartide, [...] che hanno ottenuto risultati scientifici clamorosi. Inoltre, abbiamo finalmente il [...] snellisce il dottora-to di ricerca. Che ora è [...] alle Università e agli [...] esclusi). Ma che soprattutto prevede [...] venga consegnato alla fine della dissertazione e [...] e mezzo dopo, come accade ora. Abbiamo inoltre previ-sto incentivi [...] dei dottorati di ricerca in consorzio con [...] Universi-tà [...]. [...] «No, non è finito. Abbia-mo fatto un decreto [...] le procedure della legge 46 per il [...] del-le imprese. Ora [...] e partono paralle-lamente la valutazione [...] (fatta dal [...] e quella economica [...]. Tutto si deve concludere [...]. Insomma, siamo pas-sati da [...] almeno un anno di istruttoria a 3 [...] si debbono aggiungere 2 me-si per realizzare [...]. Ma dopo la prima [...] i primi tre mesi, [...] può già co-minciare a [...] previsti. Infine, il contributo del [...] finanziamen-to dei progetti di interesse nazionale. Storicamente, la Fisica faceva la [...] del leo-ne, gli altri progetti prende-vano 3 o al [...] 5 milio-ni [...] una inezia. Col tempo, le richieste [...] finanziamenti anche. [...] siamo passati invece da 90 [...] 156 miliardi. Abbiamo difatti cambiato [...] del meccanismo di valutazione. Che ora funzio-na così: [...] una commissio-ne di garanzia formata [...] 5 persone scelte in una rosa di 15 individuata [...] Conferenza dei rettori. I cinque vengono scelti [...] a loro volta nomi-nano 3 [...] anonimi per ogni progetto. Il progetto, si badi, [...] via tele-matica con software criptato per mantenere [...]. È stata compilata una lista [...] 2500 [...]. Questo è quello che [...] nel carniere. /// [...] /// Che cosa pensa di [...] Conto senza dubbio di af-frontare il nodo del [...] secondo lo sche-ma illustrato dalla relazione: il [...] diviene la sede per [...] avrà il compito di approvare il pro-gramma [...] ricerca e [...] oltre a quello di [...] del Fondo in-tegrativo per interventi di ri-levanza [...]. Il mini-stero [...] e della Ricerca scientifica, [...] tramite il [...] avranno la consulenza del Comitato [...] ricerca e la tecnologia, una struttura di [...]. Voglio riu-scire a implementare [...] riforma, che sono decisive. Il secondo nodo che [...] quel-lo della valutazione, con la costruzione del [...] livelli». E le iniziative di [...] «Innanzitutto, vorrei dire del Cnr, che è [...] più grande. Io ho, [...] due timori. Il primo: il Cnr [...]. Ha sovrabbondanza di per-sonale [...]. Va ricostituito un equilibrio [...] e am-ministrativo e questo sarà possibile anche [...] Cnr [...] di effettuare una serie [...] e faremo sì che si limiti alla [...]. Il secondo problema: il [...] scorta [...] nazionale di fisica nucleare [...] magnifica espe-rienza, tutte le altre discipli-ne tendano [...] loro isti-tuto, spezzettando ulterior-mente la struttura della [...]. Io sono contrario allo [...]. Occorre [...] di organizza-zione verticali strutturate [...] come istituti autonomi. Perché questa è la [...] i doppioni e la dispersione. Le strutture affini possono [...] in ne-twork, facendo viaggiare le informazioni, non [...]. Il Cnr deve rimanere [...] di propulsore della ricerca di punta in Ita-lia. Del resto, è già accaduto [...] e le biotec-nologie. Dunque, perché non andare [...]. /// [...] /// Francesco, 15 anni, dovreb-be [...] media. [...] scorso si era messo a [...] in una pizzeria e dunque. Ma [...] In aula non è mai [...] delle lezioni. La pre-side lo chiama [...]. È [...] di pranzo, ma Francesco non [...]. La madre spiega che [...] scale e che non vuole parlare al [...]. La madre aggiunge che [...] i banchi. Resta in pizzeria a [...]. A casa hanno bisogno [...]. E se si provasse [...] se-rali di educazione per gli adulti? Se [...] lui degli orari flessibili cercando un accordo [...] e la pizzeria? No, non serve il [...]. Francesco deve lavorare e [...]. Marina di anni ne [...]. I ban-chi li ha [...] anni. È la figlia più [...] più equilibrata di una famiglia di-sgregata. Suo padre è alcolizzato [...] è depressa. Non può ba-dare né [...] né ai tre figli il più piccolo [...] solo quattro anni. Marina resta a casa. /// [...] /// Francesco e gli altri, Marina [...] altre. Siamo partiti verso il [...] ricerca di facce e sto-rie dietro un [...] alla Conferenza inter-nazionale di Oslo contro il [...]. Una settimana fa [...] era lì, con i suoi [...] e i suoi esperti, era lì insieme a 30 [...] chiamati [...] a dare ragione di quei [...] di pic-coli schiavi che fanno [...] di alcuni stati soprattutto asiatici. [...] in qualche modo incri-minata [...] qualche fonda-mento quella «classifica» che la mette [...] in Europa (dopo il Portogallo e [...] prima della Romania e [...] Bul-garia) [...] uno [...] di minori al lavoro, [...]. Un numero che nessuno [...] censimento di cui nessuno si vuole assumere [...]. E allora saranno [...] o [...] come dicono le stime [...] degli incidenti sul lavoro, saranno 5000 o [...] che ha collaborato con [...] E quando ci sono, dove sono i [...] La risposta degli esperti, le dure cifre [...] se i piccoli lavorano, lo fanno al Sud. Lì dove risiede [...] della povertà minorile. Le notizie di cronaca [...] laboratori di abbiglia-mento nascosti in seminterrati e [...] donne e ragaz-zine pagate [...] lire per 10 ore; [...] fondo di prima pagi-na che denunciano lo [...] caduto [...] in un cantiere edile, [...] Puglia, ma anche dalla Campania, dalla Sici-lia. E allora il Sud [...] Bari, il suo centro storico marto-riato dalla guerra [...] spesso i media identificano come [...] la [...] immediata periferia assediata dallo [...] il suo [...] (Centro edilizia popolare) cresciuto [...] de-gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta [...] promettente zona industriale. Gli «analisti», gli [...] gli «statistici» di una [...] illegale, perseguita dalla legge, quando la legge [...] conoscenza, di-ventano gli insegnanti, i presidi delle [...] assi-stenti sociali, gli «addetti alla di-spersione scolastica», [...] sindacalisti, i preti di frontie-ra, i paladini [...] nate in mezzo a un deserto di [...]. Il viaggio comincia in [...] la «Melo da Bari» di via Maresciallo Turitto, [...] Libertà. La città vecchia, il [...] Gioacchino [...] a imitazione dei boulevard [...] poche centinaia di me-tri. Siamo nella prima periferia. La preside, Licia [...] regge la scuola da [...]. Non ha vo-luto inferriate [...] le altre scuole, ma a volte ne [...] come quando un ragazzo, sospeso per tre [...] strada lanciando una pietra diretta verso le [...] classe. Ragazzi «diffici-li», ne ha [...]. Figli di gente po-vera, [...]. Figli di gente che [...] per spaccio, contrabbando o altro. Lei non sceglie gli [...] chi ha problemi gravi. È anche disposta a [...] la scuola che i suoi ragazzi vorrebbero [...] «con meno ore di italiano, meno compiti [...] delle lingue straniere, meno matematica, ma più [...] educazione fisica». È anche dispo-sta ad [...] ma-nifesti che raccontano la scuola «come un [...] professori come carabinieri». È disposta a urlare [...] di «salva-re» qualcuno. È disposta a creare [...] che si adattino con il lavoro pur [...] più di finire «almeno la terza media». Ha 300 ragazzi e [...] corsi di educazione per adulti. Il dato più recente è [...] scolastico 1996-97: al-meno una quarantina [...] alunni lavorava nel pomeriggio. O un bimbo di [...] riempie le buste in super-mercato o ancora [...] che durante la Fiera del Le-vante faceva [...]. Fu la madre a [...] che il figlio non poteva venire a [...] casa avevano biso-gno di soldi. Lavoro minorile? Quando li [...] garzoni al bar o al supermercato siamo [...]. [...] è la strada, la [...] criminalità, con lo spaccio il contrabbando». Non è dello stesso [...] Fran-co De Pasquale che dal 1968 si oc-cupa di [...]. Ora gestisce due centri [...] (la sigla sta per Ente Nazionale Acli Istru-zione Professionale), un [...] e una casa alloggio [...] al limite della cri-minalità o soltanto poverissimi [...]. A questi bambini viene rubata [...] il periodo dei giochi. È vero, nella nostra [...] stu-pisce vedere i cosiddetti [...] nei bar o i [...] come meccanici. È diventato normale, ma [...]. Siamo diventati og-getto di [...] per libri a psicologi ed esperti. Ma nessuno è mai voluto [...]. Non le istituzioni politiche [...] neanche a spendere i soldi che vengono [...] per esem-pio, [...] eu-ropea per i piani [...] fami-glie». E il sindacato? Giu-seppe [...] è nel-la segreteria della [...] di Bari, fino a [...] si occupava di edili, ha seguito il [...] di 12 anni caduto [...]. Anche di ragazzi molto [...]. Non riusciamo a [...] emergere neppure [...] ai dato-ri di lavoro di [...] pa-gare allo stato il lavo-ro [...]. Che fare per non [...] del lavoro minori-le o comunque del lavoro [...] della microcriminali-tà, dello spacciatore in calzoni corti? La [...] fino al [...] quartiere San Paolo. Sessan-tamila abitanti divisi tra Bari [...] Modugno. È strano, ma arrivati [...] Lombardia si può parlare a de-stra con gli [...] pugliese e a sinistra con i «de-portati» [...] Modugno. Il quartiere che ha [...] è un vero deserto di cemento. Palazzo-ni dietro palazzoni che [...] ad altro. /// [...] /// Palazzo-ni dietro palazzoni che [...] ad altro. (0)
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