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Nelle ultime settimane e [...] infatti si sono registrati vari interventi e [...] Palermo, nel quarantennale del completamento della stesura [...] nel centenario della nascita di Tomasi di Lampedusa. Tra [...] di Alfonso Berardinelli sul «Diario» [...] di Matteo Collura sul «Corriere della Sera», [...] sulla fortuna critica del romanzo negli anni [...] particolare sullo schieramento di ispirazione marxista che [...] o meno severamente: schieramento ben più articolato [...] Alicata a Fortini, per fare solo due [...] abbia dichiarato Carlo Bo in una intervista [...] «Corriere [...] Sera», tesa a ricollegare lo stesso «parere [...] da parte di Vittorini, a una presunta [...] in campo culturale: mistificatorio luogo comune, questo, [...] volta da vari intellettuali nel corso del [...] stessa sede. In particolare Giovanni Raboni [...] rifiuto del Vittorini consulente [...] «nacque dalla passione per [...] una questione di gusto, non di ideologia, [...] Vittorini in quel tempo aveva già assunto posizioni [...] confronti del Pci». Ma in alcuni interventi [...] Bo [...] Berardinelli) ha continuato a circolare la vecchia [...] di un rifiuto [...] tout court. È ormai largamente documentato [...] Vittorini, consulente negli anni cinquanta sia di Mondadori [...] Einaudi, consigliò al primo di portare [...] Tomasi (ciò che Mondadori non fece) e [...] accogliere il romanzo nella collana [...] dei Gettoni da lui [...]. Vittorini insomma riteneva «Il Gattopardo» [...] romanzo di successo adatto alla strategia [...] mentre lo considerava un romanzo [...] dalla [...] idea di letteratura e dalla [...] collana sperimentale. Lo ha ricordato una [...] Felice [...] proprio di recente, in [...] su «Vittorini» (Palumbo editore), osservando tra [...] a che fare I [...] compassata, classica, ricca prosa di Lampedusa, col [...] suoi quadri, col giudizio storico lucido e [...] di morte che investe i personaggi, con [...] mitologia vitalistica, con la sospetta apologia di [...] di una condizione, quella aristocratica, ormai da [...] Carlo Ferretti Il Gattopardo rifiutato FELICE RAPP AZZO VITTORINI PALUMBO P. Le tesi di Mafai, [...] Asor Rosa e Cafagna Nonostante [...] delle tesi, mi sembra che nei lavo-ri [...] Miriam Mafai (già di-scusso su queste pagine da Gian-carlo Gaeta [...] Marcello Flores) , Giuseppe [...] Luciano Ca-fagna e Alberto Asor Rosa [...] alcuni elementi: la richiamata distinzione tra un [...] il 1972 e il 1979 -prosegue tenacemente [...] e un secondo Berlinguer, [...] di Salerno» del 1980, della «denuncia impla-cabile [...] vita politica e [...] or-gogliosa della diversità comuni-sta»; [...] elezioni del 20 giugno 1976 (quando al [...] «uniti sì, ma contro la [...] seguì [...] di governo proprio con [...] lo scontro sulla scala [...] referendum del 9 giugno 1985, in cui, [...] Mafai, «rinne-gando la parte migliore della [...] tradizione e della [...] storia» il Pci corse [...] «ripiegare in un ruolo di pura opposizione [...] tipo operai-stico, estremistico, radicale». Su questi episodi ci [...] giudizio con differen-ze più o meno marcate: [...] «solidarietà nazionale», ad esempio, tutti sottolineano il [...] tra la volontà [...] e le decisioni adottate [...] partiti: fu una ferita aperta nei meccanismi [...] consenso democratico, [...] di una reciproca chiusura [...] della politica e quello dei processi sociali. Da questi libri, comunque, [...] complesso delle ri-cerche, affiora un quadro che [...] alcune ipotesi interpretative che sem-brano in grado [...] tempo, [...] dal-le priorità dettate di [...] dalle diverse fasi politiche. Era già accaduto in [...] economico degli anni [...]. Non è tanto la [...] pau-peristica e catastrofistica delle analisi economiche del Pci; [...] la storia [...] repubbli-cana il Pci è [...] realtà, più bravo ad accompa-gnare le trasformazioni [...] timido e impac-ciato nel promuovere innova-zioni e [...] Pci è stato, in-sieme con la [...] un grande me-diatore collettivo, [...] di massa grazie so-prattutto alla [...] capacità di proteggere i [...] dagli effetti dirompenti del cambia-mento economico: è [...] ricorda Cafagna, in grado di risolvere il [...] mediazione. È questo un ele-mento [...] con la tesi complessiva di [...] che, in alcune delle [...] del suo libro, indica invece [...] storica del Pci in [...] «non più sulla conquista del potere statale [...] cambiare la società, ma [...] una progressiva modificazione nei rapporti di forza [...] nelle sue stesse strutture, attraverso la po-litica [...] delle al-leanze, così da affermare [...] della classe operaia e [...] accedere anche al governo dello Stato». In realtà, ogni volta [...] Pci si è avvicina-to [...] del governo (1945-1947 e [...] i due binomi [...] e [...] civile ad essere pre-ferito [...] è sempre stato il primo. Una visione il cui [...] dalla ri-flessione «sulla natura della so-cietà e [...] Stato [...] sulla [...] storia, sul peso dei [...] di grandi questioni sociali ma anche poli-tiche [...]. Nel modello organiz-zativo [...] nel Pci [...] una insistita vena pedagogica, il [...] di ridefinire in un mon-do di incontaminata purezza [...] universo delle relazioni sociali, [...] ai «vizi» del-le appartenenze naturali [...] delle aggregazioni spontanee. In altri settori della [...] virtù terapeutiche sono appan-naggio dei movimenti collettivi, [...] visione conflit-tuale della democrazia; per il Pci [...] solo il partito è in gra-do di [...] civi-le dai rischi della disgregazione. Per il resto, il Pci [...] nel tramonto dei suoi interlocutori sociali, nel [...] «centralità operaia» che ne scompagina gli assetti [...] riferimenti programma-tici almeno quanto il crollo [...] e gli eventi del [...]. [...] infatti, nel [...] una sfida ultima e definitiva [...] sinistra, risolta intera-mente [...] di soprav-vivere a tutti i [...] anche cam-biando pelle e patrimonio gene-tico. Con [...] il problema non è [...] di difendere i valori della sinistra e [...] socialista -«libertà, laicismo, giustizia socia-le e modernità» (Cafagna) [...] garantire la continuità della [...] configurazione «di potere», la [...] e apparati che quei valori tende-vano ad [...] sorta di «pensiero unico neoliberista». Certamente [...] fu il primo -a [...] il mutamen-to di fase, a confrontarsi con [...] selvaggi della nostra modernizzazione. Ma lo fece at-tingendo [...] il cui strumento più nobile si dimostrò [...] e preca-rio di Amato e dello stesso Cafa-gna: [...] che «re-spinge [...] che sia lecito e [...] disegno in qual-che modo generale che la [...] compito di tradurre e di realizzare» (Asor Rosa), [...] ogni dimensione pro-gettuale, a «sovrapporre un pro-prio [...] quello che i fatti stanno realizzando». Poi anche questo ancoraggio, comunque [...] sparì e la grande riforma [...] si risol-se tutta [...] «del rapporto tra il Capo [...] la Folla» in una deriva al cui interno «la [...] del Psi a farsi largo oltre [...] dei suoi consensi elettora-li» finì [...] il nesso [...]. Gli effetti furono devastanti [...] delle scel-te compiute dopo il 20 giugno [...] Pci e [...]. Quel-la che sembrava una battaglia [...] retroguardia si rivela oggi una scelta strategica decisiva per [...] stessa sopravvivenza [...] di un partito di sinistra. Ci fu molto estremismo [...] Berlinguer, ma [...] di impegno etico fu [...] rischi che correva, insieme al Pci, [...] patrimonio politico e cultu-rale [...]. A differenza di [...] e della Mafai, Asor Rosa [...] il ruolo di [...] dentro il Pci, le [...] un mondo comunista incerto e an-sioso di [...] fatale esercitata dal-la prospettiva [...] condizioni» in un Pentapartito vi-sto come «partito [...] e allora è legitti-mo [...] «cosa sarebbe ac-caduto in [...] comunista, se non si fosse preoccupata di [...] possibile il pro-prio radicamento», se Berlinguer non [...] impe-gnato a «preservare sotto il fuo-co concentrico [...] le ragioni profonde e inelimina-bili [...] del suo partito». Per salvare il Pci dalla [...] partitocratica non bastava una «normale» moralità; [...] biso-gno proprio della [...] «aridità» di Berlinguer, della [...] intransigenza radicale ed estre-ma. Il sussulto di commozione [...] la morte non fu una semplice «ondata [...] (Mafai); [...] storiciz-zando quei funerali, si può co-gliere il [...] collettiva con-tro la corruzione, [...] di un uragano destinato a travol-gere i [...] uomini) della prima Repubblica. Compromesso austerità e rapporto [...] contrastata Il dibattito sul Pci di Berlinguer [...] i segni di un confronto tra diverse [...]. La più riduttiva è [...] Miriam Mafai («Dimenticare Berlinguer», Donzelli, 1996), che sottolinea [...] del «primo» che del «secondo» Berlinguer: uno [...] con la Democrazia Cristiana («Il Pci [...] era avvicinato alle responsabilità di governo. Meno critico è [...] di Giuseppe [...] («Da Togliatti a [...] La tradizione dei comunisti Italiani [...] origini del Pds», Laterza, 1996) che pure [...] Berlinguer una certa incomprensione nei confronti «delle trasformazioni [...] il corpo del paese» insieme a [...] eccessiva posta sulla dimensione [...] della politica. Più in sintonia con [...] Mafai [...] Luciano Cafagna («Una strana disfatta. La parabola [...] socialista», Marsilio, 1996) [...] il deficit di cultura [...] gravava sul Pci di Berlinguer: «il Pci [...] era più in grado di assumersi le [...] dalla congiuntura. Chiedeva affannosamente, in cambio [...] la situazione economica imponeva, delle contropartite imprecisate [...] avrebbero aggravato quella stessa situazione economica e [...]. Per Asor Rosa («La [...]. Considerazioni sul ventennio 1976-1996», Einaudi, [...] la sconfitta di Berlinguer sarebbe scaturita dal [...] di «tentare di canalizzare dentro uno schema [...] la crescente obbiettiva polarizzazione del paese». È probabile che ognuna [...] contenga brandelli di verità e che [...] compiutamente storiografica dovrà tenere [...] questi elementi; per ora è importante, però, [...] le argomentazioni che le sorreggono. Il libro della Mafai [...] in modo specifico a Berlinguer; gli altri [...] «oggetti» molto più ampi, (la storia del [...] per [...] e [...] socialista per Cafagna), a [...] comprendono gli anni della prima repubblica o, [...] Asor Rosa, almeno il suo ultimo ventennio. I nodi interpretativi che [...] con la [...] la svolta di Salerno, [...] 1976, lo scontro sulla scala mobile. [...] pulita e la [...]. Perchè diciamo questo? Perchè [...] ma la morte del [...] don Giuseppe [...] tra i padri della [...] i padri della [...] e del cattolice-simo politico [...] i pa-dri perfino del Concilio Vaticano II, [...] a nudo una ve-rità di cui, francamente, [...]. Tranne qualche rara eccezione, [...] uomini di Stato e di governo, giorna-listi [...] magistrati e capitani [...] hanno fatto a gara [...] loro com-mosso debito politico e spirituale verso [...]. Sui giornali sono state [...] mappe per aiutarci a individuare i nomi [...] di cui si ignorava fino a oggi [...]. Ma quanto era amato [...] Giuseppe, [...] dirà. Amato da tutti in-distintamente. Solo quelli di Liberal [...] vero, attribuiscono invece al [...] di tutti i vizi [...] della [...] prima Repubblica. Eppure qualco-sa vorrà anche [...] distanza di mezzo secolo manchi ancora una [...] politico. È bene ricordare che [...] politica diretta di [...] durò solo otto brevissimi ma [...] anni, dal 1943 al [...]. Poi la pausa, [...] brevissima, sui banchi [...] al comu-ne di Bologna. Poi finalmente il si-lenzio [...] del mona-stero. Tranne i lavori di [...] e di [...] Bozzo, su [...] si è fat-to subito [...]. Un silenzio mol-to imbarazzante [...] indi-cava una clamorosa rimozione, sia da parte [...] parte lai-ca. Ci domandiamo: ma [...] tutti costoro che oggi [...] farci sapere di essere stati suoi al-lievi [...] avuto come nume tutelare o spirituale? Chissà [...]. Se [...] forse dormivano, come si [...] storia poli-tica di questo paese continuava il [...] inesorabile «incivili-mento»: dalla polizia di [...] alle stragi di Stato, [...] a tangento-poli, da Seveso [...] car-tone degli emigranti meridionali, da Andreotti a [...] passando na-turalmente per Berlusconi, [...] alle mani specu-lative sulle città. [...] di cui [...] presagì i caratte-ri inquietanti [...] ad alta voce. Ma non fu ascoltato e [...] la [...] battaglia politica. Quella di portare «la [...] Stato», come gli disse suo padre in punto [...] preferì [...]. Tutti costoro dormivano sonni [...] fragore del casino che in-tanto si era [...] è riuscito a [...]. Solo [...] scorso sono apparsi gli Scritti [...] presso Marietti, cu-rati da Giuseppe Trotta. Mentre [...] di Trotta, è uscita la [...] prima biografia politi-ca (Giuseppe [...] La rivolu-zione nello Stato). Ecco, forse la lettura [...] conse-guirà due risultati. Primo: farci co-noscere finalmente [...] di [...]. Secondo: farci capire le [...] appa-rentemente inspiegabile e imme-diata rimozione e nello [...] di aprire finalmente la «questione politica» di [...] dopo che un intero [...] ormai alle nostre spalle, decompo-sto e irriconoscibile. /// [...] /// Secondo: farci capire le [...] appa-rentemente inspiegabile e imme-diata rimozione e nello [...] di aprire finalmente la «questione politica» di [...] dopo che un intero [...] ormai alle nostre spalle, decompo-sto e irriconoscibile. (0)
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