Sotto: « Paesaggio romano [...]. Il [...] del [...] 1 [...] conosciuto Mario [...] I in un caffè romano [...] 1934-35. I n I Sapevo di [...] che con [...] I ne (di Antonietta Raphael, [...] I [...] » ! Era appena sorto ed [...] Novecento di Margherita Sarfatti, che già questi due [...] loro interpretazione intima e misteriosa di una Roma [...] quella ufficiale, [...] il seme, senza alcuna [...] nuova, raccolta in parte [...] Mafai [...] e poi si seppe dalla Raphael [...] nella parte più segreta [...] quella che aveva visto [...] tenebroso di [...] crescere al fianco delle [...] cubismo e poi del [...] à [...] » classicheggiante. Mafai era la negazione [...] ufficiale. [...] suo incedere dinoccolato e [...] volto chiaro e sempre pronto a un [...] non amaro, il suo dire che si [...] colloquio con [...] se no si limitava [...] romanesca, erano già [...] stessa [...] burbanzosa, croce e delizia [...]. La solitudine, anche a [...] tre, era la [...]. Alle Biennali veneziane del [...] 1930 quei quadri avevano fatto la loro [...] in verità, erano stati subito notati. Mafai non è mai stato [...] misconosciuto. Le sue difficoltà sono sempre [...] la conseguenza della [...] incapacità a farsi assimilare da [...] ambiente, sia pure quello rivoluzionario, infatti Mafai fu [...] per natura. La [...] poesia discendeva dal sapore [...] quasi trapassato, delle cose. La [...] vita aveva sempre anche il [...] velo della morte. Un fiore, era un [...] muro, era un muro in demolizione; una [...] gusto della carne non più vigorósa, ma [...] un passato di intimità; una veste, aveva [...] del lungo uso, com'è di certe stoffe [...] Cinquecento. ///
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Un fiore, era un [...] muro, era un muro in demolizione; una [...] gusto della carne non più vigorósa, ma [...] un passato di intimità; una veste, aveva [...] del lungo uso, com'è di certe stoffe [...] Cinquecento.