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Ma dal sondaggio emerge [...] particolare a metà tra il grottesco e [...]. Risulta, infatti, che il [...] sa che la sfida è tra Clinton [...] ma [...] anche un [...] che pensa che a [...] Casa Bianca siano invece [...] e Clinton; un [...] pensa che lo sfidante [...] Clinton [...] Kennedy junior. Può darsi che la [...] sia pari a quella americana. Pochi gli illusi su [...] e strisce. Nel campione analizzato prevedono [...] degli intervistati, mentre un [...] aspetta che le cose restino come sono. Italiani, [...] avrebbe votato democratico [...] 2. Perfino i suoi fan [...] a scatola chiusa. Dicono che in cima alla [...] dei suoi difetti [...]. [...] tira e molla sulle questioni [...] grande ri-lievo. Subito dopo [...] la [...] testar-daggine. Poi il suo «carattere», molti [...] la [...] mancanza di fran-chezza. Ma William Jefferson [...] Clinton resta il migliore [...] dato il panorama politi-co. Del resto gli americani [...] non identificarsi trop-po con il loro presidente. Ha dato [...] ai quaranta [...] scorso per diventare un cinquan-tenne [...] ineccepibile. /// [...] /// Forse appena appena pesante [...] e il golf. Ma bisogna dire che Bill Clinton [...] ammirevolmente la ten-denza alla corpulenza che un [...] sembrava [...] preso la mano. Da vero americano ama il [...] «cattivo», quello che fa male, au-menta il colesterolo e [...] ingrassare. [...] hamburger e patatine. Il cibo della [...] infanzia a Hope, Ar-kansas. Orfano di padre ancora [...] Bill ha vissuto con i nonni fino [...]. Una fami-glia povera che [...] i quartieri bianchi. Il presidente ha imparato [...] detestare il segregazioni-smo. I nonni gli hanno [...]. La mamma in-tanto studiava [...] Loui-siana. Incontrò Roger Clinton, com-merciante [...] lo sposò. Ora Bill aveva un [...] nuovo cogno-me ma non era un bambino [...]. Roger beveva e picchiava [...] Bill a quattordici anni lo affrontò e gli [...] «Se [...] ancora mia madre ti uccido». Difendere le sue donne gli [...] ancora. [...] disse [...] del New York [...] Wil-liam [...] Ringrazia di essere tanto più [...] di me sennò [...] ti avrei spaccato il naso [...] un pugno». [...] aveva scritto che Hillary [...] Clinton era una bugiarda incallita. In ogni famiglia [...] una pecora nera ma [...] è toccato a lui: è Roger, il [...] messo nei pasticci con la cocai-na. Bill Clinton, accusato dai [...] «morbido» con i drogati oggi risponde: «So [...] la mia famiglia ne ha sofferto. Odio la droga più [...] cosa al mondo». La campagna elettorale per Clinton [...] stata una passeggiata. Sulla strada al secondo [...] stato nean-che un ostacolo [...]. La questio-ne etica che [...] far diventare la bandiera [...] è evaporata poco alla [...] nessun presunto scandalo -da quello del [...] che si è trascinato [...] quello dei documenti [...] fino alla [...] questione dei fi-nanziamenti al [...] mai eguagliare la «bom-ba» Jennifer [...] della campa-gna del [...]. Superato quattro anni fa [...] aiuto della mo-glie Hillary lo scandalo delle [...] Clinton è riusci-to a rifarsi [...] di padre-famiglia. Lo ha aiutato, stavolta, [...] Chelsea. Nel [...] i Clinton [...] letteralmente te-nuta nascosta. Questa volta Chel-sea ha [...] brave apparizio-ni al fianco del padre con [...] da brutto anatroccolo che non si decide [...]. La campagna è diventata [...] quando Clinton ha abbandonato il [...] al suo destino. Gli attivisti demo-cratici, che [...] no, han-no fatto la campagna elettorale nei [...] che quella del [...] è stata solo una [...] che il presidente, una volta rieletto, avrebbe [...] suo «rigore» nella spesa pubblica. Ma se non vince anche [...] Congresso ripristinare il [...] sarà [...] impossibile. Ed è [...] che Clinton si è [...] di una consistente fetta della classe media [...] da rifiutare [...] ma non tanto da [...] solidarismo verso [...] di poveri americani. Clinton è un veterano [...]. [...] fatta sin da ragazzino nel Sessantotto. Ed è un [...] made man», mito (sempre [...] democrazia ameri-cana. Il percorso uni-versitario -George-town [...] Washington, [...] di studio a Oxford e poi la [...] legge a Yale -pur [...] partecipe del movimento politico [...] gli ha regalato una buona dose di [...] in politica. Hillary, incontra-ta a Yale, [...] buona famiglia che non si era do-vuta [...] di studio, è stata sempre più idealista [...]. La carriera politica di Bill Clin-ton [...] cominciata nella capitale. William [...] (lo ricordate? quello delle borse [...] studio), se-natore [...] lo prese sotto la [...] ala protettiva e lo lanciò [...] dirigere la campagna elettorale di Mc Govern in Texas. Poi Clinton cercò di [...] alla Camera e tornò a casa, nel [...] Stato, [...] venne sconfitto per una manciata di voti [...] uscen-te, in corsa per il suo quarto [...]. Nel [...] si presentò alle ele-zioni per [...] governatore. Aveva 32 anni, vinse [...] più giovane governatore americano. Gli anni da governatore [...] torbidi, quelli che gli hanno creato la [...] trafficante di affari e appoggi elet-torali. Non solo anziani senatori [...] come [...] erano allora i suoi [...]. [...] potentissimi, i notabili della [...] e del com-mercio in Arkansas. Democratici per tradizione meridionale [...] le unghie ad interessi che un «buon» [...] a difendere. Gente che da Clinton voleva [...] leggi del-lo Stato come quella sui limiti di peso [...] trasporto delle merci sui camion. Bill non mantenne tutte [...] così al secondo man-dato ebbe una lezione [...] perse. Imparata la lezione il [...] alla carica [...] e restò appiccicato alla [...] per dieci anni conse-cutivi. [...] avrebbe già potuto correre per [...] presidenza. Fu sag-gio e aspettò [...]. Da sconosciuto governatore del [...] la scalata [...] più che vincere delle [...] partito democratico. E quando il momento [...] paese non sapeva chi fosse quel giova-notto [...] avuto una relazione con una cantante di [...] si lasciava travolgere dallo scandalo. Quello strano can-didato che, [...] in New Hampshire contro [...] si era presentato in [...] «In realtà la vittoria è mia perché [...] neanche chi sono ed io sono intenzionato [...]. Se oggi ho perso [...] di voti vuol dire che vin-cerò domani». I primi due anni della [...] presi-denza sono stati difficili. Ha man-cato il colpo [...] attirandosi velenose critiche per [...] affidato un così importante [...] moglie. Ma è riuscito a far [...] la [...] legge sulla criminalità intaccando uno [...] diritti che molti americani con-siderano sacro: [...] comprare una pistola come si [...] un te-levisore. Poi ha perso il Congresso [...] dovuto affrontare il cattivissi-mo [...] e il suo contratto [...]. Due anni fa lo [...]. Ma Clinton ha tirato [...] rielezione: se non poteva far passare leggi [...] incaponito a porre il veto su quelle [...]. Veti su veti per [...] della rete sociale del paese. Un braccio di ferro [...] Bilancio [...] ha provocato due settimane di blocco del [...]. Una raffica di provvedimenti [...] quello che concede alle donne sette gior-ni [...] è necessario -dopo il parto e che [...] la possibilità di prendersi [...] per motivi di famiglia. [...] della paga minima e, [...] sorpresa, ha detto sì ai tagli repubblicani [...]. Ed è un così [...] è riuscito a scippare la vittoria ai [...] apparire lui il vincitore. Gli elettori ieri glielo [...]. /// [...] /// Con lui esce di scena [...] grande generazione, quella della guerra Si ritira [...] dei «magnifici 8» [...] YORK. [...] maggio del 1945, giorno [...] dichiarata la vittoria degli alleati sulla Germania, John Kennedy [...] a bordo della [...] portaerei, al largo della Francia. George [...] Richard Nixon e Ge-rald Ford [...] Pacifico, ancora in attesa della resa giappo-nese. Ronald Reagan era in [...] a Washington, a qualche isolato dal comando [...] servizio [...] Jo-hnson. Jimmy Carter era a Charle-ston, [...] arruolato [...] navale. Bob [...] Era in un lettino [...] Maggiore di Bologna, immobile, pa-ralizzato [...] di una gra-nata che gli aveva maciullato la schiena [...] quasi portato via il braccio destro appena due settimane [...] mentre con un mitra fra le mani dava [...] alle ultime trincee tedesche [...]. Di questa pattuglia di [...] speranze il più vecchio era Jo-hnson, che [...] trenta. Il più giovane era George [...] tenen-te e studentello [...] eroico in battaglia, ferito [...] contraerea giapponese, decorato con la medaglia militare. Dagli anni sessanta in [...] ot-to», uno ad uno, salirono i gradini [...] fino alle soglie più alte. Tutti, tranne uno, fino [...] Casa Bianca. Tranne uno: Bob [...]. Lui non ce [...] fatta. E oggi esce di [...] sorridente, atletico e im-pettito, a dispetto dei [...] bello come un cow-boy e con il [...] fatica di una cam-pagna elettorale massacrante, scon-fitto [...] Clinton (che [...] maggio del [...] ancora non era stato [...] ma-dre), e con sé [...] ere-dità della formidabile generazione della guerra. Il cucciolo più debole [...] è stato il cucciolo [...] covata. Non perché avesse scarse [...] politico. Anzi, da quel punto [...] è stato inferiore solo a Nixon. Ma per-ché gli è [...] lo «scat-to», la sicurezza personale che gli [...] un Presi-dente. E soprattutto gli è [...]. [...] è sempre stato [...]. La generazione di [...] che oggi lascia definitivamente [...] impresso un segno non solo in Ame-rica, [...] del mondo. Un segno profondo davvero. I «magnifi-ci sette» presidenti [...] alter-nati alla Casa Bianca dal gennaio del [...] del 1992 sono gli uomini che hanno [...] la grande impresa politica ed economica avviata [...] Roosevelt, [...] hanno fatto [...] la pri-ma super-potenza del [...] sono gli uomini che hanno guidato con [...] gli anni [...] del maccarti-smo e di Eisenhower [...] e la lotta vittoriosa contro [...] sovietica e il modello [...]. Nei 32 anni che [...] presidenza Kennedy alla scon-fitta di [...] il mondo intero ha [...] sul piano econo-mico e dello sviluppo e [...] diritti civili e delle libertà. Ha com-piuto i passi [...] tutta la Sto-ria. E deve molto a quella [...] di americani, un [...] sbrigativi, un [...] rozzi, un [...] demagoghi, talvolta anche un [...] cialtroni, ma [...] capaci di azioni di go-verno, [...] concretezza e di coraggio politico. Come Kennedy e Reagan, [...] più nobili. Ma anche come [...]. Forse è anche per questo [...] oggi [...] saluta Robert [...] al qua-le ha riservato una [...] cocente, anche se meno del previsto, senza [...] e senza [...]. Ma anzi con grandissima simpatia, [...] affet-to, con una buona dose di nostalgia e perfino [...] di commozione. Robert Joseph [...] è nato il 22 [...] a Russell, cittadina di cinquemila abitanti che [...] del Kansas, lo Stato perfetta-mente rettangolare disegnato [...] della mappa degli Stati Uniti. Stato povero, agricoltura e un [...] di petrolio. Pochi abitanti, scarse tradizioni [...]. Infanzia povera Anche Russell è [...] cittadina po-vera. E anche la famiglia [...]. Bob, suo fratello, le [...] i geni-tori vivono in sei, stipati in [...] un piano seminterrato di una piccola casa [...]. Bob fa le ele-mentari, [...] e il liceo ed è sempre il [...]. È un campione in [...] sera lavora fino a tardi in un [...] i ge-nitori. Insomma, un ragazzo model-lo. I nonni, ex contadini, [...] non lavorano più, né hanno un dollaro [...]. Come vivono? Coi sussidi [...] inventato in que-gli anni [...] Franklin Roosevelt. Se non ci fosse [...] Roosevelt [...] finiti in mezzo a una strada oppu-re [...]. E infatti la famiglia [...] è una famiglia di democratici [...]. Roosevelt è quasi un [...]. E più tardi anche Truman [...] un ido-lo. Come mai allora [...] diventa re-pubblicano? Perché un [...] degli anni [...] avendo Bob de-ciso di [...] Parlamento del Kansas, si trovò di fronte [...] repubblicani di Russell che gli fece questo [...] «Ragazzo, [...] ti pre-senti coi democratici non hai nessu-na [...] eletto, se vie-ni con noi hai già [...]. [...] gli die-de retta, diventò [...] un uomo politico di successo. Già, Robert [...] non è mai stato [...] si dice -«di princi-pi». Dicono che Clinton sia [...] un tecnico della politica, ma da questo [...] lo supera di sicuro. Non perché sia un [...] un infedele. /// [...] /// Tra tutti i leader [...] forse fu [...] a non abbandonare Richard Nixon [...]. Solo che [...] concepisce la poli-tica come [...] lotta dove bi-sogna essere molto duttili, agili, [...] oggi è buona domani può essere vecchissima, [...] sicuro può diventare un nemi-co in ventiquattrore, [...]. Contro il [...] ha fatto la cam-pagna [...] il [...] contro le leggi che [...] etniche, contro i [...] ai poveri e contro [...]. Ma tutte le leggi [...] abolire, lui [...] fa le ha sostenute. [...] volta che non fu [...] Nixon, alla fine degli anni sessanta, fu quando [...] de-mocratico di sinistra George Mc Go-vern per [...] di tagli alla spesa sociale messo a [...]. Mc Govern e [...] la spuntarono. Due anni dopo Mc Go-vern [...] Nixon per le presi-denziali del [...] e [...] lo aggredì in Tv. Gli gridò: «sei un [...] un infame mentitore». La «malleabilità» politica è [...] del successo di [...]. Avver-sari ed amici lo [...] da Parlamento» tra i più bravi della [...]. Forse al suo livello [...] solo Ted Kennedy. [...] conosce perfettamente la macchina [...] politico, i tra-bocchetti, i trucchi della legislazio-ne. La carriera politica del [...] iniziò [...] di Alfred Lan-don, ex [...] Kansas ed ex sfidante di Roosevelt per la Presi-denza [...] Stati Uniti. Landon deci-se che quel [...] immobilizzato dalle ferite di guerra, se aveva [...] e la determi-nazione per lottare tre anni [...] avrebbe anche trovato la forza per [...] in politica. /// [...] /// [...] arrivò sulla grande scena nazionale [...] con Nixon. Un paio [...] dopo diventò segre-tario del [...] tardi capo dei senatori. Per tre volte tentò inutil-mente [...] presidenziale. La prima volta entrò [...] Ford nel ticket repubblicano sfidato da Carter. /// [...] /// Nel 1980 andò alle [...] avere buone chance, perché il suo avversario [...] at-tore, governatore della California, Reagan. Perse: prese il 2 [...]. [...] finita [...] Reagan, pensò che fosse venuto [...] suo turno. Sfidò il debole [...]. /// [...] /// Niente da fare neanche [...] final-mente, era riuscito a strappare la no-mination. Ora torna a casa, [...] suo Kansas e forse scriverà un libro. Pas-sa alla storia come [...] secondo. Come il celebre ciclista [...]. Sconfitto e simpatico come [...] e come tutti gli [...]. /// [...] /// Sconfitto e simpatico come [...] e come tutti gli [...]. (0)
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