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[...] scoperta Ennio Concina. Ma questa [...] navale», cos'è? [...] Ennio [...] prende corpo in [...] poi nel De re [...] sempre [...]. La [...] radicale novità è la [...] estendere I [...] arte di solida terrai, [...] suoi spazi abissali, il mare. [...] che s inscrive in [...] mare che allora lo immaginava come un [...] spazio di furore e di rabbia. Chi osava [...] navigava sul [...] lambisce le vie della vita [...] quelle della morte. Una misteriosa parentela congiungeva [...] acquatiche. Per essa, [...] muore solo quando le [...] le maree, lasciate le spiagge, si ritirano [...]. Il mare è questo [...]. Il Grande Abisso su [...] spirito di Dio, come tuona il Genesi [...]. Da [...] che solo col dominio [...] cingono le terre e chiudono il creato, [...] architetto del mondo e [...] attingere la [...] ambizione suprema. Essere, cioè, marina [...] scienza e dominio del [...] di regole costruttive potenti, ben più certe [...] pratica cantieristica corrente. Con essa si sarebbero [...] di galere e le [...] cui poi attenderà [...] Fausto, capaci di rinnovare [...] quel [...] che il visionario Leonardo [...] e bellissimo i mari antichi». Di quel [...] correva voce, nella seconda metà [...]. [...] di Ennio Concina, anch'esso intitolato [...] prende avvio da [...] del [...] recupero delle navi romane, che [...] dirige assistito da esperti [...] genovesi. [...] ha più modo di [...] la [...] proposta di una marina [...] in uno scenario che la [...] da un lato con te tecniche di costruzione e [...] strutture [...] edificatorie [...] con la civiltà marina del [...] mediterraneo, centrata sul sistema dei convogli mercantili di galere. Poi, il racconto del libro [...] snoda, inseguendo fortune e sviluppi [...] di marina [...]. A Venezia, dove per [...] si fa storia di una vita: quella [...] Fausto, che II operò [...] insegnando lettere greche, curando codici antichi e, [...] progettando e costruendo galere e galeoni per [...] Serenissima. Che differenze marcano questa [...] da quelle dei [...] non meno avventurosi e [...] ternani nel fare pratico? «Si può ravvisare [...] il forte interesse di entrambi a idee [...] fermo proposito a uscire dalla scienza per [...] consapevolmente. Ma poi sono nette [...]. [...] Fausto non si muove in [...] cultura religiosa di comunità democratiche orientate [...] e al successo privato. Il suo contesto è, invece, [...] cultura [...] di [...] aristocratiche orientate [...] della Repubblica. E una cultura, quindi, [...] miti della Serenissima, che vuol essere nuova Roma, [...] chiede conoscenze d i pubblica utilità a [...] marittima di Venezia, della [...] potenza sui mari. [...] Fausto incarna queste esigenze, unendo [...] di greco alla cattedra di San Marco col suo impegno [...] dove progetta e costruisce navi, [...] con le sue stesse mani [...] degli scafi messi in opera [...] innovando tecnicamente a partire [...]. Non fa tutto ciò [...] suo capitale e procurarsi un posto nel [...]. Lo fa perché è [...] servizio della Repubblica, da cui si attende [...]. E invece la Serenissima gli [...] patria ingrata». Ma il [...] minuto, [...] terraferma che non erano -cives-, con che [...] mare? [...] si progettò la difesa [...] il mare, per la [...] era [...] un mondo novo. Era il territorio del [...]. Non diversamente dalla montagna [...] è ancora per tutti il deserto [...]. Dopo che il progetto di [...] Fausto, di aprire nella Venezia [...] della marina [...] naufraga, trasmigrando altrove, [...] dell [...] del mare che sosteneva quel [...] «Il nuovo mare, che diventa col [...] nella [...] dimensione oceanica, teatro delle grandi. Il ricorso [...] alla potenza di Roma [...] strumentale: è il tentativo continuo di legittimare [...] al dominio territoriale del mare. Il fascino delle flottiglie [...] se ne continua la messa in opera, [...] al rinnovarsi delle idee di impero: sono [...] flotta di Cesare, che correva sovrana i [...]. E ora, nella civiltà [...] merci, che spazio ha [...] del mare"! Che la civiltà dei [...] verso le immagini edulcorate di crociere, viaggi [...]. [...] soverchia con gli usi e [...] riti collettivi, che ripropongono di continuo "il consumo del [...]. Un immaginario antico ci [...] alla spiaggia, ma poi viene tutto bruciato [...] questi luoghi. Solo le immagini di [...] attingere, nella protesta ecologica, a [...] componenti [...] antico, che riemergono modificate. Penso alle [...] immagini [...] un abisso in cui [...] salvifiche che purificano e rigenerano, all'acqua fonte [...] cui pendono ora minacce di morte. A Venezia, sul finire [...] SO, abbiamo visto spegnersi gli ultimi frammenti della [...] marittima, viva in immagini come quella degli [...] in molte parole del dialetto che, per [...] scolopendre "galie". Ora, col mare della [...] Venezia manca di mare anche in senso [...] più cultura; è alla mercé di culture [...]. Che la consumano». Da Ulisse a Lord Jim [...] tante burrasche [...] La struttura del viaggio [...] della fantasia ENRICO PALANDRI Nelle classi di [...] dove ho iniziato a farmi [...] della letteratura [...] (per quanto arbitraria e [...] primi poeti che ho incontrato alcuni bevevano, [...]. Eravamo tutti lontani dal [...] cittadina severa circondata da montagne, eppure su [...] i marinai mezzi ubriachi e mezzi assopiti [...] a intravedere qualcosa che si muoveva. Oggi direi che chi [...] assopito, nonostante non avesse vino, era il [...] vivevamo o credevamo di vivere. Le preoccupazioni immediate, (interrogazioni, [...] politica) erano talmente immerse nella necessità di [...] di [...] di società, che ci [...] loro urgenza astratta, ci chiudevano gli occhi, [...] il cuore. Distrattamente, tra i compiti, [...] televisione, le telefonate alle compagne di classe, [...] necessità né convenzione riusciva a farsi luce, [...] le piante e le cose. Era un attimo che [...] marinai sul ponte della nave di cui [...]. Passano gli anni, i [...] circostanze. Altre necessità, altre convenzioni [...] quotidiana, altre navi appaiono e scompaiono. I sentimenti confusi e [...] il posto a desideri più precisi, brutali, [...] per pigrizia, più spazio a quello che [...]. La nave diventa una metafora [...]. Elsa Morante paragonò il [...] Saba a [...] . Un romanzo, ma in [...] di scrittura, è sempre [...] di fronte al tutto. Mentre la materia si [...] scrive, può spingersi in territori diversissimi e [...]. Il rischio presente a [...] quello di perdersi. Si può annegare. La forma è la [...]. [...] possibilità di attraversare questo tutto [...] nello strutturare una rappresentazione che attraversi, ìndichi, e arrivi [...] una fine. Se ci arriva troppo [...] ci appare spesso leggero, poco importante (cosa [...] nave che viaggiava cosi veloce?) ; è [...] cui i gialli, i Nave mercantile veneziana [...] noir (i generi colorati), appartengono alla letteratura [...]. A volle sono bellissimi, [...] la loro preoccupazione formale è cosi interna [...] queste navi talvolta non prendono mai il [...] le tante imbarcazioni che affollano un porto, [...] uno sguardo sinottico anche se a bene [...] diverse Ira loro, ognuna ha un nome. La grandezza formale di Kafka [...] Tolstoj, di Dante, non è solo nella superficie. Certo, è solo di [...] parlare, ma se la forma è solo [...] a [...] classificazioni da naturalista. La forma invece respira dentro [...] fuori [...] è ciò che appare ma [...] ciò che non si 6 riusciti a dire, ed [...] proprio sulle dimensioni di [...] che misuriamo la [...] grandezza. È il tipo di [...] o di vastità che doveva attraversare che [...] qualità del legno. Ma questi discorsi, purtroppo, [...] mia professoressa, anche se [...] è invece ancora legata [...] ubriachi sul ponte della nave di [...]. Il tutto come mare, [...] come barca li troviamo nei luoghi più [...] dal [...] alla navicella del mio [...] Dante. Sono le navi d [...] Dante [...] che [...] i paiono segnare questa [...] fluviali, come i traghetti dell'Inferno e del Purgatorio. Imbarcazioni del passaggio tra [...]. Le forme in cui [...] rappresentazione del mondo devono avere solidità ma [...] confondersi con il viaggio. Dante è uno straordinario [...] descrivere i suoi mezzi di trasporto (anche [...] ed è impressionante quanto ad esempio [...] oggi paia realistico quando Dante [...] avuto che una esperienza [...]. Ma è uno straordinario [...] come sa lasciare i mezzi del suo [...]. La più grande idea [...] comunque per me senza dubbio quella [...]. Gli spazi che Omero [...] costanti. L'isola è la società [...] soggetta alle angherie dei. Il mare è la [...] Ulisse e ì suoi compagni sono particolarmente vittime [...] Poseidone. La nave è quel [...]. Atena, quando porta a Telemaco [...] buone parole espresse nel primo [...] conciliabolo degli dei, arrivo [...]. Va a scambiare rame [...] di Mente. È la nave il [...] Ulisse, ciò che lo porta da situazione [...] uomini e semidei a altri uomini e [...] natura. [...] la nave è assai [...] non la forma o il passaggio, è [...] da cui dipende la vita e la [...]. È legandosi [...] della nave che Ulisse può [...] le sirene, ed è al destino della [...] nave che anche Dante affiderà [...]. /// [...] /// Oggi non so se [...] vere navi nella letteratura: il senso [...] che c'è di là [...] mare come limite della terra sono stati [...]. Vere navi sono ancora [...] Conrad, quella con cui Arturo lascia Procida nel [...] Morante. Solo navi cosi reali possono [...] una carica metaforica senza [...] travolte e affondate. Possono essere navi da [...] traghettano isole relativamente vicine, ma sarò certamente [...] buon libro saprà contraddire queste [...] impressioni. Mezzanotte a Capo [...] Mario Spagnol racconta il [...] MARCO FERRA RI Viaggio in (ondo al [...]. Giù dove impera il [...] fantasmi di . Quel luogo inaccessibile e [...] mille canali, centinaia di stretti, gole senza [...] passaggi è e rimane il miraggio di [...]. Capo [...] il passaggio ad ovest, [...] Atlantico e Pacifico appare come [...] sterile e rocciosa, una [...] a picco verso le acque e dirada [...] uno scoglio appena affiorante. Un luogo insignificante se [...] leggenda, se non fosse stato ricercato da [...] se la [...] esistenza non fosse stata [...]. Finché Magellano non apri [...] sud nel 1520 e [...] nel 1616, cercando ancora [...] non scopri la punta delle [...] oltre la quale si [...] oceani e un nuovo infinito ignoto che [...] Antartide. Miraggio di marinai veri [...] amore, capolinea dei velisti e dei giramondo, [...] battezzato da [...] col nome del suo [...]. Per chi ha fatto [...] vele e del mare il luogo della [...] Capo [...] rimane il culmine [...]. [...] Mario Spagnol, nato e [...] posto [...] mare, velista di vecchia [...] il suo sogno nel gennaio dello scorso [...] che lui stesso definisce «un pellegrinaggio» lontano [...] dagli eccessi [...]. Mi sono imbarcato alle [...] e dopo qualche giorno [...] individuato la Terra del Fuoco. Siamo passati davanti a Capo [...] a mezzanotte: tutto pareva [...] dal silenzio. Il mare apparentemente era calmo, [...] calma [...] spezzata dal rumore lieve delle [...]. Il bollettino non ci [...] belle eppure il mare era liscio e [...] soffiava come avevamo previsto. Doppiato il punto più [...] continente americano, ci siamo fermati a quello [...] chiamato il Falso Capo [...] e quindi abbiamo gettato [...] Baia [...] a sud della penisola [...] Hardy, [...] modo da appropriarsi compiutamente [...] del luogo. Siamo stati fermi un [...] poi abbiamo visto un bel sole e [...] allegri, ci siamo mossi. [...] stato allora che Capo [...] ha voluto [...] della [...] fama: è cominciata [...] di Dio mentre eravamo diretti [...] nord, al primo porto cileno. Non ho parole per descrivere [...] abbiamo passato. Capo [...] lo ricorderò anche per [...]. Da Capo [...] a via Salvini la [...] non solo in [...]. Negli uffici della Longanesi nulla [...] pensare ad una nave. Eppure le somiglianze tra [...] veliero e quello di una casa editrice [...] in termini di organizzazione del lavoro. Cosa ne pensa il [...] Spagnol? «La principale assonanza che si può cogliere è [...] una rapidità di decisione sia in mare [...] della letteratura. Tra i due ambienti [...] è quello letterario. Di [...] le previsioni che si [...] con sistemi meteorologici collaudati, sono più affidabili [...] possono avanzare per i successi letterari». Navigatore solitario in mare e [...] dei libri, come dimostrano le recenti polemiche sollevate dalla [...] assenza al Salone del libro di Torino, il patron [...] Longanesi pare [...] sposato proprio la solitudine come [...] di conquista di mercato. [...] vero? «Siamo una casa editrice [...] non abbiamo legami di sorta, possiamo fare i libri [...] piacciono senza nessuna remora. Non abbiamo una collana [...] mare ma spesso torniamo sul mare. In questi giorni abbiamo [...] «Il grande cerchio» di Sam Llewellyn che [...] «il Wilburn Smith del mare». [...] della speranza e della [...] segue la regata attorno al mondo, da [...] a [...] via Rio de Janeiro. Ma credo di [...] fatto [...] cosa pubblicando la trilogia [...] William Golding, paragonabile ad una «Divina Commedia del mare»: «Riti [...] passaggio», «Calma di vento» e «Fuoco sottocoperta». Si tratta di [...] avventura attraversata da elementi [...] terrore, la disperazione e [...]. L'impronta della Longanesi è [...] scoperta, dai luoghi più nascosti del Mediterraneo [...] ai grandi spazi [...] e del Pacifico. C'è qualcosa di personale [...] chiediamo a Spagnol. Insomma, coltiviamo il caso. Per quanto concerne [...] di mare, la mia [...] 1959 quando preparai per Feltrinelli, insieme a Dossena, [...] «Avventure e viaggi di mare». /// [...] /// [...] stato il mio primo scoop». Che rapporti aveva con Ugo Mursia, [...] di Conrad? «Devo dire che la prima [...] stata una polemica, poi siamo diventati amici. La polemica era nata [...] Salgari. Feci [...] commentata di Salgari e [...] era la prima in cui ero andato [...] testo. Mursia si era un [...] veniva trascurata la [...] pregevole edizione. Poi la cosa fu [...]. Diventammo amici nel nome di [...] comune passione: il mare». Come mai, secondo lei, [...] ha subito un declino cosi frettoloso? «Il [...] più il luogo deputato [...]. Può succedere che una regata [...] in tragedia. Ma altri luoghi hanno [...]. La città è diventata [...] avventura. Grandi imprese marine sconfinano [...]. Francis [...] («Il giro del mondo [...] Joshua [...] («Solo [...] al mondo») hanno scritto [...] mare: dietro questi c'è una quantità di [...] non fanno più notizia. I [...] mezzi di [...] metodi di costruzione hanno tolto molto senso [...]. A larici, dove sono [...] più nessuno, pur essendo un paese di [...]. Anche II si vive [...]. Dunque dobbiamo rassegnarci a [...] la vela e [...] come una passione da [...] «A [...] manderemo in libreria un libro di Vincenzo Zaccagnino, «Visti [...] barca», in cui i grandi costruttori e [...] spiegano il senso di questa passione. C'è anche chi considera [...] di più. A loro consiglio di [...] portoghese» di Piero Ottone [...] alcuni mesi fa. Adesso Ottone è in [...] Azzorre: lui non è un [...] ha un rapporto filosofico [...] a vela. Andare per mare non è [...] una moda». /// [...] /// Andare per mare non è [...] una moda». (0)
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