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Perché la competizione tra [...] base di eguaglianza Sì, la libertà individuale [...] Ma vale per tutti, non solo per pochi Prendere [...] il liberalismo vuol dire sviluppare le sue [...] dunque capovolgere le le impostazioni [...] di [...] che ricalcano quelle di [...] in aperto contrasto con [...] Smith. La competizione è una componente [...] moderno. Donne e uomini [...] per il riconoscimento e il [...]. Per-ché dunque [...] In realtà una buona ragione [...]. Soprattutto [...] Perry Anderson nella [...] critica al libro di Norberto Bobbio su «Destra e sinistra», che la fine del comunismo [...] significato la vit-toria del mercato e che [...] non può [...] figurare come la distinzione [...]. Se poi ci misuriamo direttamente [...] le posizioni di [...] de «La fine della storia», [...] con il valore che egli attribui-sce [...] come appariva bene dalla [...] intervista pubblicata giovedì [...] e la democrazia non sono [...] la stessa cosa. Il che può essere [...] per la sinistra, perchè questa differenza le [...] di scegliere una posizione coerentemente democratica. In altre parole il confronto [...] mostra che [...] è ancora fra il [...] e una democrazia che riconosca [...] valore [...] il valore [...] in [...]. La scelta è tra una [...] alla [...] e [...] alla [...]. E una sinistra non [...] con chi stare senza troppi tentennamenti. Ma Anderson dice altre [...] tutto che men-tre la competizione è naturale, [...] e [...] quindi ha bisogno di [...] la democrazia deve confessare la [...] intrinseca ostilità sia verso [...] verso [...]. Ritengo che entrambe le [...] e che non sia vero che la [...] né che la [...]. Al contrario, penso che [...] più [...] di un li-berista nel [...] la competizio-ne, proprio [...] prende molto più sul [...]. Voglio dire che la compe-tizione [...] hanno bisogno [...] e che la vera alternativa [...] com-petizione non è [...] ma il mono-polio. E assumo [...] nel senso di [...] di competere per i beni [...] come il [...] e [...] eguali nel [...]. In maniera molto schematica [...] la competizione come relazione fra più di [...] gruppi di persone che aspi-rano a un [...]. Competizione im-plica scarsità delle [...] delle opportunità: e tra le ri-sorse scarse [...] tempo, perché in una prospettiva di eternità [...] la competizione diviene priva di senso. [...] deve essere presunta, perché [...] scopo il riconoscimen-to; non un qualsiasi riconoscimento, [...] espresso volontariamente da soggetti eguali. La competizione vuole [...] perché non vuole semplice-mente il [...] ma un successo ricono-sciuto dagli [...]. La competizione implica una re-lazione [...] non predeter-minato, fra competitori. Presume che la ga-ra [...] avvenga secondo regole che i competitori accettano, [...] le hanno [...] direttamente. Competiamo per un lavoro [...] soddisfare i re-quisiti che qualcun altro ha [...]. Dunque la competizione è [...] che naturale. Essa presume una cultura morale [...] il consenso [...] soprattutto, la capacità di astrarre [...] ruolo [...] solo in relazione alle qualità [...] la gara ri-chiede: cioè solo come un nemico parziale. Come Adam Smith sosteneva, la [...] isolati. È una forma di [...] vero conflitto; consolida i legami sociali e [...] gli individui. È una forza [...]. Il pensiero democratico non ha [...] re-spinto la competizione. Tra gli antichi De-mostene [...] meglio rice-vere ammirazione, per ciò che si [...] simili che da un padrone». Quando il [...] dei regimi hanno scelto [...] de-spota è totalmente solo e dissociato. Brutale perché non ha [...] competere. Nel nostro secolo John [...] che con più coerenza [...] definendo [...] democrati-co come un essere [...] perciò cooperativo, non gregario. Egli definiva [...] di vita individuale». [...] democratica è dunque [...] e il privilegio. E questo vale non [...] sfera politica. Ma proviamo a guardare [...] punto di vista [...]. Come i fondatori della «Lega [...] libero scambio» compresero nel secolo scorso, il [...] com-petizione: viola il principio [...] tutti devono avere [...] di vincere o di [...]. Nella vita sociale ed [...] aspira a sospende-re la competizione e a [...] o in eccesso ad alcuni a scapito [...] crea privilegio e il privilegio è ne-mico [...] quanto della democrazia, perché genera relazioni [...]. [...] decidere in quale momento della [...] con-sideriamo una persona perdente. Da quale prospettiva si [...] gara? In quale momento, lungo il continuum [...] che il perdente è un perdente? Il [...] povera è già alla [...] o invece deve ancora [...] È un perdente o [...] Sono le risposte a queste domande che marcano [...]. Se i liberisti fossero [...] il campo della competizione aperto. Ma essi guardano la [...] fosse sempre allo stadio iniziale, alla prima [...] statica e immobile, non prendono sul serio [...] la formazione [...] delle acquisizioni, delle conoscenze, [...]. [...] la dimensione del tempo, [...] la situazione nella quale gli individui si [...]. I [...] lo spettro delle possibili violazione [...] re-gole del gioco. Vedono i programmi statali di [...] come una viola-zione delle [...] che anche la storia sociale [...] sono altrettanto formidabili ragioni di [...]. Considerano lo stato il sommo [...] e assolvono [...]. Contrariamen-te a loro, i [...] del peso del passato sul presente, e [...] guardare criticamente anche alla società. Capiscono, molto meglio dei [...] riproduzione sociale e cul-turale possono generare o [...] un impoverimento delle opportunità. La famiglia e la [...] spesso [...] del monopolio del passato [...]. Tocqueville ha legato la [...] degli individui alla loro avversione per il [...]. Nondimeno sa-rebbe scorretto [...] la democra-zia con la dimenticanza: [...] meglio dire che la democrazia, proprio per la [...] devozione [...] assegna la priorità al presente, [...] valuta o onora gli individui per ciò che essi [...] e ora, personalmente. Quando il passato pren-de [...] il feu-dalismo torna a [...]. La politica democratica può [...] come una diga che cerca di contenere [...] la seconda natura. La [...] implicita aspirazione utopica è di [...] i sedimenti del tempo, o co-munque a far sì [...] ciascuno sia giudica-to per ciò che riesce a fare [...] e ora, per non dover subire una condizione che [...] ha scelto. La [...] individuale e [...] cioè la natura democratica di [...] società, esistono in proporzione in-versa [...] e al peso del passato [...] presente. [...] una soglia oltre la quale [...] differenze tendono a diventare inegua-glianze e a mettere a [...] la de-mocrazia. Questa soglia è rappresentabile [...] del tempo. La democrazia ha una [...] i mo-nopoli perchè è individualista ed eguali-taria [...] la competizio-ne non è [...] nemica. Per rispondere agli zelanti [...] direi infine che un demo-cratico non ha [...] stare dal-la parte di Adam Smith, il [...] così cieco come [...] da non vedere che [...] monopolizzare le risor-se è una minaccia per [...] è una minaccia per le eguali opportunità [...]. Nadia Urbinati [...] 3. Questa distinzione non consentirebbe [...] tra politiche di destra e politiche di [...]. E ne sarebbe una [...] che le politiche delle coalizioni o dei [...] che vincono le elezioni in Inghilterra, negli Stati Uniti, [...] anche in Italia, sono equivalenti, o addirittura [...] politiche dei loro avversari di centrodestra. La questione è stata [...] filosofico in due convegni dedicati al concetto [...] i quali hanno cercato di rispondere alla [...] più spazio alla competizione o questo significa [...] della eguaglianza e della solidarietà? Davvero la [...] individui per il primato è il motore [...] Il primo di questi convegni organizzato da «Reset» [...] a metà novembre alla Columbia University con [...] Nadia Urbinati, Giovanna [...] Jean Cohen, Jürgen [...] Michael Walzer; il secondo, [...] «Reset» e da «Informazione Filosofica», si è [...] a Milano con Salvatore Veca, Pier Aldo [...] Marco Santambrogio, Riccardo Dottori, Maurizio Ferraris. [...] accanto Nadia Urbinati sintetizza [...] la competizione è bene, ma perchè sia [...] essa deve svolgersi tra individui posti in [...] altrimenti non è competizione ma prevaricazione. Per Michael Walzer la [...] della più fiera competizione sul piano politico, [...] la competizione sottrae [...] delle cariche pubbliche alla [...] a varie forme di oppressione. Anche [...] la competizione deve essere [...] nella politica si pongono limiti e regole [...] e della corruzione, così [...] stabiliscono limitazioni [...] che della ricchezza si [...] ai metodi con i quali si può [...]. Per [...] la tendenza a una [...] propria delle società contemporanee, ma sarebbe un [...] normative che contrappongano la libertà [...]. Solo il lavorìo del [...] contenere le tendenze più preoccupanti del sistema [...]. La difficoltà sta nello [...] dal livello [...] dove ha dato discreti [...] internazionale. Pier Aldo [...] colloca il nostro tempo [...] di tensione tra eguaglianza e competizione e [...] da filosofo conservatore descriva, [...] soggetto così carico di un desiderio di [...] quello che sta accadendo alle società contemporanee. La risposta di Veca [...] la elaborazione [...] democratico capace di fornire [...] nei confronti del neoliberalismo della destra. [...] della globalizzazione rischia sì [...] squilibri, ma la politica democratica può trovare [...]. E alla prospettiva del [...] secondo il quale le [...] da sole, strada facendo, preferisce quella di [...] secondo il quale le [...] di governi, [...] verificati. Senza dimenticare -aggiunge Veca -che [...] continua ad esserci spazio per [...] politica che si fa anche attraverso [...] collettiva, perché la politica rimane [...] solo in quanto procedura ma anche come «offerta di [...]. Giancarlo Bosetti Tommaso [...] Pera Morto a Parigi [...] origine russa che dedicò tutta la [...] vita alla ricerca sulle [...] il grande scrutatore [...] Emigrato in Francia negli [...] dedicò alla lotta contro [...] ma iniziò la [...] carriera di storico in Italia. Amava [...] Léon [...] grande stori-co [...] morto ieri a Parigi [...] di 97 anni. Per motivi biografici. E an-che per ragioni [...] monumentale lavoro iniziato più di [...] fa pro-prio a Roma [...] Sapienza, dove si conservavano gli antichi manoscritti [...]. [...] lo aiutarono a sottrarsi alla [...] in Germania. E [...] su consiglio di [...] gli fornì gli stimoli [...] «tallo-nare» passo le migrazioni ebraiche con rela-tivi [...] mediterraneo e resto del mondo. E fu infine in Italia [...] suo lavoro ricevette i primi riconoscimenti pubblici. Nella prefazione [...] ricorda ad esempio che fu [...] pagina il suo celebre «Il [...] e lo stermi-nio degli ebrei», tradotto per la [...] Anna [...]. Ma, al di là di [...] «dettagli» fu una [...] quella di [...]. /// [...] /// Pietroburgo nel 1910 ed [...] Francia durante la rivoluzione, viaggia in Germania dove [...] si dedica al giornalismo, fon-dando con il [...] trenta [...] quotidiano [...]. Sempre in Francia falsifica [...] per cittadini ebrei braccati dai nazisti. E poi, sfuggito alla [...] i «periti» storiografi che raccoglieranno la documentazione [...] Norimberga, [...]. [...] svuota gli archivi della Gestapo [...] Francia, divenendo uno dei fondatori del Centro di Documentazione Ebraica Con-temporanea. Immensa la [...] produzione storica, nella quale spicca [...] suo capolavoro, «La storia [...] dalle origini al 1993 (ed. E mappa capillare, in [...] con la forza [...] narrativo tutti i meandri [...]. Insomma una storia universale vista [...] delle persecuzioni, delle assimilazioni e [...] precaria convivenza che hanno [...] millenaria dia-spora ebraica. E tra le idee centrali [...] questa: la peculiarità ebraica nelle sue vi-cissitudini è stata [...] la cartina [...] di una [...] decisa a mantenersi integra pur [...] suo mondialismo itinerante e coatto. Di più: in [...] rifiutata [...] ha volu-to maledire le sue [...] radici religiose. Che da un lato testimoniavano [...] vere origini [...] delegittimavano come invenzione [...]. Antisemitismo quindi come tragedia [...]. Simbolo per [...] del problema stesso [...] della «diversità» da as-sorbire [...] storia universale. E inoltre, [...] in questione, una fitta trama [...] riscontri, di scoperte [...] appassionanti, con [...]. Difficile [...] della filosofia, «tolleranti» magari come Voltaire, e snidati nella loro [...] antisemita, [...] della gente minuta infiammata dalle [...]. Proprio ad Agostino tuttavia [...] ri-servò un importante considerazione. Per il vescovo di [...] gli ebrei dovevano essere [...] sterminati: in quanto testi-moni di un «errore». Come [...] «sviato». E a ciò poteva [...] un grado di ostilità [...] da consentire agli ebrei di resistere e [...] distrutti o inghiottiti culturalmente. Ecco, erano proprio questi [...] del grande storico, rita-gliati peraltro sullo sfondo [...] storico che non smetteva di [...] e di [...] inquietanti paralleli. Certo, per lo studioso [...] un ripe-tersi della tragedia di Auschwitz. [...] vicenda delle grandi migrazioni, il [...] le faide tra popoli, dipanava-no davanti ai suoi occhi [...] problematica non inedita, riattivata a fine secolo [...] economica e sociale del glo-bo [...]. Insomma -questa la conclusione [...] (che pure guardava [...] potevano riaffacciarsi in modo [...]. Ed era per lui come [...] la millenaria vicenda degli ebrei avesse già [...] una gamma di «eventualità» interetni-che. /// [...] /// Ed era per lui come [...] la millenaria vicenda degli ebrei avesse già [...] una gamma di «eventualità» interetni-che. (0)
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