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Un problema di cui [...] di meno, in questa fase. Un problema che ha [...] importanza, invece, per chi si occupa di [...] di criminalità. Pas-sa ormai esclusivamente dalla [...] diffusione delle infezioni da Hiv. Ha problemi di droga, [...] terzo abbondante della popolazione carceraria. Non accenna a diminui-re [...] reati legati al traffico ed allo spaccio [...]. Gli interventi di polizia [...] sempre più difficili, [...] parte, mentre si disperde [...] indipendenti [...] un traffico robustamente coordi-nato [...] grandi centrali del crimine e largamente affidato [...] e piccoli gruppi di persone che si [...] fa-cilità ulteriormente aumentata [...] del-le frontiere soprattutto in Germania: [...] che è diventato dopo la caduta del Muro [...] Ber-lino il punto [...] più facile per i [...] le droghe naturali (cocaina dal [...] ed eroina [...] e sintetiche (dai paesi, [...]. Sicuramente giustificato appare, in [...] grido di allarme lanciato da Galli [...]. Del proble-ma droga dobbiamo [...] sul serio se vogliamo davvero dare corso [...] forte di prevenzione del crimine e di [...] dei nostri giovani. Se la diagnosi è corretta, [...] il rimedio proposto dal procuratore generale sembra [...] un [...] meno. [...] di controllare gli effet-ti [...] della droga con la distri-buzione controllata è [...] e stret-tamente collegata, comunque, alle tossicoma-nie da [...]. In una fase caratterizzata [...] nuove droghe sintetiche, droghe che non determinano [...] che sono oggetto di abuso sporadico più [...] questa proposta suo-na leggermente [...]. La somministra-zione terapeutica di [...] altri analo-ghi [...] è praticata già troppo [...] servizi. [...] di somministrare [...] come si è provato [...] Svizzera ed Inghilterra, ha dato risultati im-portanti [...] vista politico e giornalisti-co più che da [...] di efficacia. Occuparsi di tossicomanie da [...] di più oggi, da noi ed altrove, [...] cronici con problemi più meno gravi di [...]. Più che distribuzione control-lata [...] un ampliamento forte delle [...] di strada [...] alla persona. [...] versante, quello sempre più [...] delle nuove droghe, soprat-tutto a livello dei [...] di un intervento forte e nuovo risulta [...]. Si sta correttamente orientando [...] in questi mesi, la campagna [...] predisposta dal ministero degli Affari So-ciali: [...] campagna centrata in generale sul tentativo di [...] dalla pericolosità delle illusioni legate ad un [...] pillole e, più in particolare, sul tentativo [...] giovani ed i giovanissimi a [...] in modo più consapevole [...] fronte ad offerte, continue, difficili da evitare, [...] loro rifiutare nel modo più secco possibile. In una direzione complementare andrebbero [...] tuttavia, gli sforzi di tutta [...] dello Stato. Proponendo una riflessio-ne attenta, [...] sanità pubblica e di orga-ni giudiziari, delle [...] il pro-blema delle nuove droghe con leggi [...] tempo in cui ci si occupava quasi [...]. La necessità con cui [...] Galli [...] ci confronta ancora una [...] ef-fetti quella di un coordinamento più stretto [...] delle politiche in tema di droga. Tali politiche sono affidate [...] numero troppo grande di ministeri. Dovrebbe essere possibile, [...] di un governo che [...] per il nuovo, immaginare che esse siano [...] ente, agenzia, ministero. Sta nel coordinamento degli [...] mettere in campo la più forte delle [...] disponiamo di fronte ad un flagello che [...] rinnovare continuamente le sue tattiche e le [...]. RITANNA ARMENI Ma è così [...] parlare di una riduzione [...] di lavo-ro a 35 ore [...] In Italia parrebbe proprio di sì a leggere opinionisti, [...] e socio-logi nostrani. E anche a sentire [...] importanti sin-dacalisti, che unico caso in Euro-pa [...] notare la mi-nistra del lavoro francese Marti-ne Aubry [...] hanno una posizione più [...] del governo. Tanto scandalo a dire [...] si capisce. E non solo per [...] la riduzione [...] è già un fatto [...] in mol-tissimi paesi europei e in molte [...] docu-menta in modo puntuale il libro Le [...] Mario Agostinelli e Carla [...] ma perché sulla necessità [...] di lavoro a 35 ore si erano [...] stessi sindacati mentre in Parlamen-to sono stati [...] di-segni di legge che ri-guardano la diminu-zione [...] lavoro. Ricordiamo fra tutti quello [...] Antonio [...] del 1992, [...] di legge popolare vo-luta [...] Livia Turco ed Elena Cordoni, oltre ai sei progetti [...] Rifon-dazione comunista. Perché allora tanta rabbia [...] una legge che il governo si accinge [...] un accordo con il parti-to di [...] Per-ché questa condan-na indiscriminata [...] vedere i dati reali? Si ha [...] che per le 35 [...] 98 quale che sul Vietnam avvenne nel [...]. Sul Vietnam -di diceva [...] si unisce ci si divide. Nel senso che in [...] dalla parte dei vietcong o stare dalla [...] indi-cava due concezioni del mondo e della [...]. Così oggi pare avvenire per [...] 35 ore. Chi non le vuole [...] nel caso il progetto di legge fosse [...]. Chi le vuole argo-menta il [...] appoggio al proget-to di riduzione [...] con motivazioni che non sono [...] sindacali, ma abbracciano [...] modo di concepire lo sviluppo [...] sociale. Vediamo allora quali sono [...] che premo-no sul governo Prodi e sui [...] questi preparano la «legge della discordia. Chi sostiene la riduzione [...] che [...] svi-luppo non coincida più [...] più coincidere con una crescita della occupazione [...] difesa dei suoi livelli attuali. Afferma che le tecnologie [...] «mangiato» lavoro. Affidare quindi [...] e a suoi even-tuali [...] finanziati dallo stato, la possibi-lità di bloccare [...] non di crescere [...] è irreale. Oggi un operaio Fiat [...] nello stesso tempo che quindici anni fa [...] 9 e 350 persone fanno a Bollate [...] fa alla Bicocca fa-cevano [...]. Ridurre [...] di lavoro significa almeno lenire [...] maggior male del ventesimo secolo e [...] industria-lizzato: la incapacità di dare [...] e quindi piena cittadinanza a tutti. E fare [...] il nuovo principio ordinatore [...] su scala europea e mondiale Chi non vuole la riduzione [...] sostiene semplicemente che è proprio [...] taglio degli orari a portare una riduzione [...]. Il costo del lavoro [...] sareb-bero spinti o a portare le loro [...] la manodo-pera costa di meno o a [...] tecnologie infor-matizzate. Le difficoltà delle aziende [...] invece di aiutare [...] sommersa ad emer-gere se [...]. Guai a non finire [...]. [...] invece potrebbe dare oc-cupazione [...] e a minor costo e liberandosi com-pletamente [...] laccioli che lo stato e il sindacato [...]. In questo modo i [...] reinvestiti. In questo caso e [...] principio ordinatore è il profitto, motore sicuro [...] di occupa-zione. /// [...] /// Chi vuole una ri-duzione [...] non ritiene og-gi la crescita [...] un bene prioritario, ma privilegia la qua-lità della vita. Un più alto livello [...] di consumi non equivalgono più ad un [...] di benessere. [...] è meglio [...] il tempo dalle leggi [...] della produzione anche a costo di una [...] di una maggiore sobrietà dello stile di [...] più centrate su quel che si è [...] quel che si ha. Produrre di meno significa [...] meno ricchez-za? Meglio così -affermano -se questo [...] maggior ri-spetto per [...] ormai sof-focato [...] di merci e dai [...] rapporti umani, fami-liari, amicali più autentici. Non è difficile capire [...] su questa questione chi condanna la riduzione [...]. Produrre ricchezza è [...] mo-do per [...]. La qualità della vita [...] della produzione in modo auto-matico, imprescindibile. E con essa discendono [...] decenni fa benessere, qualità migliore della vita [...]. Altre strade, oltre questa, [...] vedono, sono [...] utopiche e dannose. E per quanto possa [...] sostenitori e i detrattori delle 35 ore [...] sulla concezione della famiglia e dei ruoli [...]. Oggi le donne -spiega Carla [...] nel libro citato -cumulano [...] domestica ed esterna quasi 90 ore di [...]. Gli uomini -si sa [...] del paese lavorano 60 o 70 ore [...]. E queste ore non [...] se alle loro spalle non ci fossero [...] madri, sorelle che sbrigano il lavoro domestico [...]. Va da sé che [...] è affrontato nei numerosi articoli, saggi e [...] è contrario alla riduzione di ora-rio. Si può ragionevolmente rite-nere, [...] dei ruoli e dei [...] per questi osservatori bene così. Nessuna meraviglia quindi, essendo [...] posi-zioni [...] lo svilup-po, la famiglia, [...] della vita e gli stessi ruolo sessua-li [...] 35 ore stia di-ventando una guerra di [...] riduzione di orario oggetto di scandalo e [...]. Tanto più in questi [...] si stan-no svolgendo le trattative fra i [...] vari schieramenti politici e i toni apocalittici [...] di pressione. La discussione che invece [...] fra le parti è molto più concreta [...] meno aspra. Al centro ci sono [...] scarseggiano nelle invettive e negli editoriali. Quali incentivi devono essere [...] che accettano di ridurre [...] per aumentare [...] Come ovviare [...] del costo del lavoro [...] E [...] : come disincentivare quel lavoro straordinario che, [...] complici anche alcune vecchie leggi, in Italia [...] costituisce un vero sbarra-mento alla riduzione effettiva [...] E ancora: in che modo attuare la [...] fissando un monte ore annuo inferiore a [...] poi adeguando [...] giorna-liero ai ritmi aziendali, [...] alla riduzione settimanale? Quali sono le con-seguenze [...] nel secon-do caso nei rapporti fra lavorato-ri [...] Infine: come rego-lare la famosa flessibilità negli orari [...] 18 disegni di legge erano già approdati [...] Parlamento Sostenitori e detrattori divisi anche sulla concezione della [...] Le [...] ore? Nessuno scandalo «Cosa 2», vero amalgama [...] ROMANO FORLEO NON HO dubbi: la novità [...] del 1998 sarà la «Cosa 2». Al di là infatti [...] di chi già milita nei partiti, legate [...] di per-dere spazio e potere nella propria [...] darà i primi frutti già da questo [...]. Qualsiasi osservatore attento comprende [...] partiti oggi esistenti sono ormai con il [...] voti ad ogni consultazione, hanno difficoltà a [...] soprat-tutto cresce la perplessità [...] della strada verso queste [...] politica, che non sente più appartenere al [...] ancor più a quello del domani. Le «regole» stesse della [...] crisi, le scelte sempre meno [...]. Un primo rifugio è [...] puntare su un leader, più che sulle [...] più che sui progetti, [...] del contingente più che [...]. La tentazione è quella [...] meno dei partiti», liberandosi così, una volta [...] che do-minano da anni [...] livello locale. Rischian-do però così di [...] caotico mondo dove i giudici dettano al Parlamento [...] la giustizia, e un Parlamento pletorico e [...] suo tempo a cercare compromessi fra gruppi [...] tarpando le ali [...] governo che negli ultimi [...] la rotta verso il baratro cui stava [...] pae-se. Mentre la tv continua [...] quoti-dianamente le opinioni dei Casini, Buttiglione, [...]. Per questo, giustamente, si [...] e non di «partiti», di «progetti» e [...] di «servizi alla comunità» [...] di potere». È il domani infatti che [...] interessa e [...]. Anche il «capita-lismo» è [...] mantenuto a galla da interessi corporativi e [...] privilegi a chi ne ha già tanti. Accerchiato da disoccupazione, da [...] povertà, da improvvise e rapide mutazioni di [...] si rivela un folle apprendista stre-gone, che [...] proprio [...] imprenditore attivo e dinamico, [...]. Le due grandi ideologie [...] secolo hanno perso così di «profezia» e [...] in un mondo che non è certo [...] Pa-radiso Terrestre. Occorre perciò che si [...] po-litico attraverso un [...] di formiche e [...]. [...] urgente bisogno di democrazia [...] e nello stesso tempo costruita, con [...] quotidiano, non guidato da [...] ma da spirito di servi-zio, atteggiamenti di [...] idee e proposte di tutti. Occorre cioè [...] una «cosa» che fino ad [...] non [...]. Neppure [...] stupenda al-leanza popolare, [...] riuscito. Ancora frammen-tato [...] da personalismi troppo spesso [...] se stessi ed i propri amici, non [...] quella unione par-titica degli innovatori, che nella [...] conservatori poteva far maturare il paese. Strada verso quel bipolarismo [...] può oggi concretamente [...] solo se «i cespugli, [...] si riuniranno in [...] «cosa», e la sinistra [...] par-tito realmente e radicalmente [...]. Pa-teracchi ballerini di «destra» [...] di centro solo per essere ago della [...] così in pochi il destino del paese, [...] estate, poiché non è possibile risuscitare chi [...] tomba da tempo. Potere dunque alla fantasia, [...] di trasformare il mondo, capacità di mescolare [...] con i piedi ben fermi sul presente. Soprattutto «coraggio politico», che [...] anche in prima linea, incuranti del fuoco [...]. Oggi non [...] solo bisogno di amministratori [...] a livello centrale, regio-nale o comunale (ed [...] si sono fatti enormi passi [...] ma [...] la cosiddetta «società civile» si rimbocchi le [...] la propria creatività soprattut-to nella trasformazione dei [...]. Molte persone sono «sulla [...] un invito alla danza. Quel [...] di non vo-tanti e quel [...] che ondeggia fra [...] e [...] Polo non è infatti una [...] qualunquista «di centro», ma una rilevante quantità di «perso-naggi [...] cerca [...] anzi con «voglia di far-si [...]. Ecco perché la «Cosa [...] grandi culture riformiste ed innovative del pae-se, [...] un nome, e sta, in silenzio con [...] che accol-gano le istanze della gente, e [...] come strumenti di lavoro non definitori né [...]. Nel febbraio prossimo la Sinistra [...] più coraggiosamente aperta al [...] non per imporre predomini o egemonizza-re ruoli [...] per testimoniare come il confronto fra varie [...] cui ciascuno deve essere orgoglioso) può riuscire [...] luogo, uno stile, una «cosa», veramen-te nuova, [...] moltiplicarsi e rinno-varsi in modo permanente per [...] una moderna aggregazione politica. Personalmente penso che valga [...] in questa nuova avventu-ra. È infatti da là, [...] un governo soli-do e ben guidato, che [...] co-struire un mondo migliore. /// [...] /// È infatti da là, [...] un governo soli-do e ben guidato, che [...] co-struire un mondo migliore. (0)
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