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Alain [...] so-ciologo francese del «post-industriale», [...] giungla messicana. A fare uno «stage» [...] Marcos (da la Stampa, del 7 Agosto). /// [...] /// Però certi entu-siasmi «terzomondisti» sono [...] buffi. Spe-cie in uno studioso [...] idealizzato solennemente la centralità [...]. Esempio: «La rivoluzione liberale. /// [...] /// Eppure il socialismo democratico [...] Svezia, Norvegia, Belgio, Olanda, è forte in Germania, [...] Inghilterra, non è piegato in Spagna né [...] Francia. Mentre in Italia è [...] dibattito del Pds. [...] infine, dalla giungla, ci [...] del «ter-zo debole», in Europa e nel [...]. Ma chi ha lanciato politicamente [...] questi discorsi? E chi ha descritto [...] «società dei due terzi»? /// [...] /// E dopo [...] dappri-ma lodato, Francois [...] attaccò Ernst Nolte. Dove? [...] «carteggio» tra i due sto-rici, [...] Liberal. Scrive dapprima Nolte: caro [...] ho solo sostenuto che Auschwitz [...] spiegazione «razionale». E che [...] pur anteriore al nazi-smo, [...] prese a modello il Gulag, [...] specie di lotta di classe contro gli [...]. Dunque, il nazismo co-me [...] minaccia co-munista, poi scaricata sugli ebrei. Quindi «la tua tesi», [...] Nolte, [...] ambigua». E poi, dice [...] ammettere che [...] «viene prima», significa negare [...] sia un puro contraccolpo del bolscevismo. Insomma ci vuole anche [...] Hitler: «la cultura del 900, il nazionalismo, [...]. Perciò, conclude [...] le «emozioni naziona-li», invocate [...] Nolte [...] capire il nazismo, sono la vera «maledizione [...] tedesca». Più chiaro di così. /// [...] /// E oggi? Oggi, dice [...] «è stata la forza [...] irrequietezza a scaraventarmi fuori dal mio studio,. /// [...] /// [...] è uscita a prendere una [...]. /// [...] /// Rivelano un certo interesse [...] per la «scrittura», per Ba-taille [...]. Pier Aldo [...] nel [...] su Repubblica, ha parlato [...] letterario». /// [...] /// [...] in questione era solo filosofico. Teso a cogliere nella [...] movenze del Potere. I maestri di scrittura [...]. [...] dopo, che cosa resta [...] DALLA PRIMA PAGINA Tante culture [...] la premes-sa al bel [...] Cesare Molinari [...] Brecht», recentemente pub-blicato nella Biblioteca Universale Laterza, si intitola «Cosa direbbe». Già, cosa direbbe il [...] di cui proprio og-gi ricorre il quarantesimo [...] sul crollo del Mu-ro, sulla disfatta ingloriosa [...] So-cialismo Reale, sulla trasformazio-ne dei partiti comunisti occidentali, ma [...] della civiltà massmediologica, televisiva con-trapposta alla crisi [...] (non [...] sul piano della comunicazione [...] del teatro, del cine-ma? Molinari prova a [...] acute e ben argomenta-te. Ma quel che conta [...] me non sono tanto le numerose, possibili [...] opinabili), quanto la domanda in sé: cosa [...] Quanti [...] infat-ti gli artisti di questo secolo, anche [...] anche fra i grandissimi, che possono vantare [...] su di noi? Quanti, an-che a distanza [...] dalla lo-ro morte, stimiamo che avrebbero ancora [...] da [...] sui più recenti mutamenti [...] (in campo sociale, politico, morale, culturale)? Pochi, [...]. Ora, sarebbe interessante [...] perché. Qual è il motivo [...] interessa molto di più sapere [...] di Brecht rispetto a [...] di un Beckett, che pure è morto [...] anni fa? Analogamente, su scala nazio-nale e [...] non meramente letterario, perché il vuoto che [...] Pasolini ci pare più vasto di quello di Calvino [...] Gadda o di Landolfi o di Moravia? La [...] è evidentemente qualitativa. Sarebbe arbitrario (quanto inutile) [...] Brecht sia più grande di Beckett, come pure Pasolini [...] Calvino. In ballo piuttosto mi sem-bra [...] il legame (strettissimo quanto contraddittorio, irrisolto) fra la produzione [...] e [...] fra [...] umana e quella poetica; e [...] il rigore morale e intellet-tuale sempre in lotta con [...] doveri [...] rivoluzionaria, o co-munque [...] la radicalità for-male contrapposta [...] o per [...] con Brecht, il «diverti-mento» [...] da una parte il teatro [...] a suo modo sperimentale, [...] la [...] desti-nazione «popolare», ad uso (ed [...] delle masse; eppoi la volontà didattica (moralistica) contrapposta a [...] irresistibile istanza [...]. Ecco, forse è proprio [...] questi dualismi che risiede la bruciante attualità [...] Brecht e nel fatto [...] conna-turati alla [...] più profonda natura di [...] che di arti-sta votato a una causa [...] stesso sempre vissuti con una drammaticità lacerante. È noto come egli [...] e talvolta peggiorando le versioni originali di [...] allo scopo di far risaltare nel modo [...] le tesi che li sostengono. Tanto per fare un [...] modifi-cò, anche a scapito della intensità del [...] Vita di Galileo, dopo [...] appreso della tragedia di [...] nella celebre au-tocritica dello [...]. Ma lo stesso avviene [...] Roman-zo da tre soldi, rivisitazione lette-raria del capolavoro [...] e caduta della cit-tà di [...] così come in molti [...]. Ecco perché la [...] precettistica del suo teatro (tecni-ca [...] «straniamento» in testa), [...] pratico, non si estenua mai [...] un compiaciuto formali-smo. Un avanguardismo fecondo Ecco [...] «avanguardi-smo» ci appare oggi tanto fecondo, in [...] da una grande tensione etica, votato a [...] che per [...] natura è complesso e [...]. Lo intuì immediatamente Franco For-tini [...] a proposito della [...] poesia, della quale fu [...] traduttore: [...] poe-sia moderna, con tanta [...] e con altrettanta sicurezza, progredisce come questa [...] alla solitudine e dalla solitudine alla solidarietà, [...] afferma negando. Quanto più difficile è [...] tanto più semplice [...] la [...] apparenza: la sola immagine [...] è la chia-rezza». Il suo teatro e [...] sono immediatamente comprensibili a chiunque e nondimeno [...]. In altre parole le [...] Brecht -poeta, prosatore, dramma-turgo -mostrano tutte [...] «didattica» a stratificarsi in [...] la lettura di quelli più superfi-ciali non [...] che sia la meno significativa e importante. Quanta «apparente» semplicità e [...] troviamo ad esempio in questi versi tratti [...] A coloro che verranno: «Il mio pane, lo [...] battaglie. [...] agli emarginati [...] ancora un aspetto che [...] Brecht, e a me carissimo: [...] verso gli emarginati delle [...] in peri-ferie fetide e dimesse, spesso rap-presentati [...] freddi, talvolta spietati (per esempio in [...] una durezza che è [...] in qualche caso di morbosità e cinismo [...] serve a smascherare [...] violenza che regola i [...] uomini. Oggi co-me ieri e [...] di ieri. È vero che la [...] di mercato passa an-che per una ridefinizione [...] ma è an-che vero, purtroppo, che nessuna [...] entità garantisce nul-la in sé, perché da [...] della cultura ha poca cultura aziendale, e [...] ha poca cultura. Questo è il paese [...] si è specializ-zata nel privatizzare i profitti [...] perdite. E in cui [...] culturale pubblica si è [...] solo a ri-strette cerchie di utenti, selezionate [...] abbienti, facendo pagare alla collettività i loro [...] ogni spettatore di ente lirico costava allo Stato [...]. Al tempo stesso tagliava [...] soggetti più piccoli, che magari, diventando grandi, [...] reggere in piedi da soli sul mercato [...] questo senso, la politica della [...] che da chi organizza [...] cinquanta persone pre-tende diritti doppi, perché stabili-sce [...] il «minimo le-gale», mentre con la tv [...] sono forfettizzati. Insom-ma, un principio inverso [...] regola il fisco, dove [...] delle tasse cresce sui [...] Robin [...] dove sei?). Di certo uno spostamento [...] è salutare, ricordando pe-rò che il nostro [...] si-mile ad [...] che a Peggy [...] e che [...] (o chi per lui) [...] il mercato culturale negli anni del [...] (cioè [...] degli anni Ot-tanta), creando [...] sistema di importazione culturale straniera mai vista [...] mai riuscire a esportare nemmeno uno spillo. E allora privato dovreb-be [...] mercato, e cioé introduzione di parametri quantitativi [...] quelli -più razzisti che qualitativi -vigen-ti. E cioè sostegno pubblico [...] che domani potrebbero an-dare sul mercato internazionale [...] di una qualità non stabilita per legge, [...] mercato mondiale. Che, nella società [...] e della comunicazione, sarà [...] al supermarket (o agli oligo-poli), dove posso [...] tipo di susine o di ciliege, a [...] e sempre più si-mile al mercato rionale, [...] fra le ciliegie di Vigno-la e quelle [...] Ravenna, [...] due o quattromila lire al chilo. Per inciso, chi frequenta [...] avrà certo notato che sono sempre più [...]. In questi [...] le sue opere sono sta-te [...] mitizzate e poi dimenticate. È tempo di rileggere e [...] il suo teatro. /// [...] /// Cortina [...] dedica una retrospettiva al [...] La pittura di Afro e la politica dello [...] ARCHEOLOGIA Ritrovata la prima dea [...] MARIA GRAZIA MESSINA [...] un periodo, i primi [...] Cinquanta, [...] registra la più vitale e fervida ibridazione [...] in Italia e negli Stati Uniti. Basti pensare alla suggestione [...] materiche di Burri, dalla sequenza dei suoi [...] nascenti ricerche oggettuali della [...] New Dada, di [...] in particolare, col suo [...] tes-suto cromatico e gestuale della tela. Il documento di maggiore [...] stagione creativa è dato dalla pittura di Afro Basal-della [...] è dedicata una bella retrospettiva in questi [...] Cortina [...] che arriva molto presto [...] New York, [...] per otto mesi nel [...] in occasione del-la mostra allestita nella galleria Viviano, [...] sue e di Cagli, Guttuso, [...]. Gli ultimi tre avevano [...] Afro la vicenda del Fronte nuovo della arti, [...] allora espo-ste a New York denunciavano in [...] osservanza [...] professata dal gruppo. Afro Basaldella (1912-1976), dopo [...] Venezia, aveva seguito a Roma, [...] degli anni 30, il [...] scultore Mirko. Da quel momen-to, la [...] di un continuo [...] fra diversi mo-delli, da Mafai [...] Scipione a Cagli fino a Morandi, sulla linea [...] sempre più vissuto in chia-ve intimistica -paesaggi, [...] -e affidata tutto al colore. Un colore che svolge [...] che costruire volumi e figure. [...] del-la guerra e della Resistenza, [...] di Roma città aperta, con-verte [...] come la maggior parte [...] ad opere di impegno e denuncia, ricondotte [...] Pi-casso di [...]. [...] linguistica, in chiave di [...] che il riscontro di una militanza che [...] e di un aggiornamento sul moder-no che [...] in se stessa della pittura italiana negli [...]. Fra il [...] e il [...] Morandi è per lo più [...] di decadentismo, e trova ben pochi risoluti a [...] la ricerca. Afro si adegua ai [...] gruppo del Fronte nuovo e la [...] pittura su-bisce una sorta [...] contenuta [...] in tonali-tà sorde e [...] di forme scomposte secondo uno schema di [...]. Nel [...] del momen-to, il suo [...] comun-que per una trasgressione: Afro preferisce a Picasso [...] un pittore, per propria [...] tan-to a dipingere le cose quanto i [...] di esse. La sensibilità a una [...] relazioni spaziali, visua-lizzate dal colore, lo rende [...] cose disponibile alle ri-cerche [...] astrat-to americano. Il soggiorno di New York, [...] più riprese nei primi anni Cinquanta, acquista [...] Afro [...] valore maieutico. Ne riceve tante suggestioni (da [...] a [...] che hanno [...] di liberare una felicità cromati-ca [...] è tutta [...] e che, da que-sto momento, [...] di un lavoro condotto su [...] partiture e solo a volte inficiato da un allentamento [...] tensione, da un margine di estetismo. Afro, assieme a [...] e Vedova, divie-ne [...] di forza del gruppo degli Otto, voluto da Lionello Venturi per opporre al Realismo, [...] di [...] impegnata in efficace azione politica, [...] di [...] solo attenta ai propri, [...] processi di significa-zione. Nel caso di Afro, [...] fare una pittura che funga da tra-sposizione [...] esperienza del colore. Le opere più significative [...] Afro [...] proprio in questo dinamismo, rat-tenuto e implosivo: [...] un nucleo di colore intenso, [...] sembra avanzare e irra-diarsi [...] di gora, con un effetto empatetico, per [...] espansione vitalistica. A dif-ferenza di Vedova, Afro [...] espressiva deflagrazione, porta il colore, invece che [...] diapason della [...] luminosità timbrica, ma non [...] di una pittura che, piutto-sto che rischiare, [...] di finale gradevolezza. Cercata da se-coli a Roma, [...] rinvenuta in Abruzzo, durante uno scavo ar-cheologico [...] Fonte [...] di Corfinio, in provincia [...]. Ne dà notizia la [...] Archeologia [...] che illustra la scoperta con un saggio [...] Attilio [...] dedicato a un im-portante [...] di Ercole nella regione abruzzese. Tra gli oggetti rinvenuti [...] Corfinio [...] al IV e III a. Si tratta di parte [...] di divinità che può essere identificata come [...] o meglio come [...]. La rilevan-za della scoperta [...] alta (II secolo a. /// [...] /// La rilevan-za della scoperta [...] alta (II secolo a. (0)
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