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I protagonisti di questo [...] Martin [...] e Dylan [...]. [...] alla casa editrice Bonelli [...] debutto di «Padova Fumetto», la rassegna internazionale [...] delle comunicazioni visive, organizzata [...] alla Cultura di Padova [...] Circolo Amici del Fumetto guidato da Silvano Mezzavilla [...] aveva organizzato la prestigiosa rassegna di «Treviso [...]. La nascita di [...] di Mister No, di Dylan [...] e di tutti gli [...] sarà raccontata attraverso disegni originali, albi e [...]. Sedi delle varie sezioni [...] dei più noti palazzi storici della città, [...] restaurato Caffè [...]. Le giornate clou di «Padova Fumetto» [...] il 10, 11 e 12 ottobre con [...] delle novità editoriali e del fumetto di [...] padiglione 15 [...] Fiere), con un convegno [...] Padova sul «fenomeno Bonelli» e con [...] dei premi intitolati al Signor Bonaventura. Ma la storia della [...] può leggere anche attraverso i suoi nomi. Bonelli, infatti, non è [...] Bonelli. Agli inizi le edizioni [...] Audace (1941-1949) per trasformarsi poi in Araldo (1960-1968). Dal 1969 e fino [...] nuovo nome è una sigla, [...] mentre nel 1975 diventeranno [...]. Ancora una sigla, quella della [...] (1980-1986) a cui si affiancheranno [...] 1982 le edizioni [...] trovata. Nel 1983 nascono le [...] Nemo, [...] dal 1984 al 1986 è la volta [...] i archi [...]. E infine, nel 1986 [...] Sergio Bonelli Editore. Da oggi a Padova i [...] eroi in mostra È una storia italiana, una delle [...]. [...] passa «dal tram alla Lambretta [...] dalla Lambretta alla Cinquecento». Una famiglia che, sogni, [...] non si limita a [...] ma li produce e [...] e poi milioni di copie. [...] la famiglia Bonelli, premiata ditta [...] fumetti. Gian Luigi, il [...] assieme ad Aurelio [...] di [...] Tea, la madre, sposa, [...] direttrice e amministratrice della ditta [...] dopoguerra; e Sergio, il [...] in mano le redini [...] nel 1957 e la [...] Bonelli Editore: un colosso che sta dietro solo alla [...] fumetti, vende oltre 1 [...] di albi mensili, ha una quarantina di [...] duecento colla-boratori (sceneggiatori e disegnatori) [...]. [...] la conosce [...] grande [...] una bella scalinata, stanze, corridoi [...] in fondo [...]. [...] «È andata [...] casa che faceva anche da [...]. Mio padre, nel 1939, era [...] bra-vo sceneggiatore che lavorava per giornali come [...] Tin [...] facevano capo [...] Vecchi. Era un [...] un [...] portava dise-gnatori, scriveva soggetti. Era paga-to quattro soldi, [...] lavorava come un matto: faceva tra-duzioni, [...]. Nel 1941, suo padre, Gian Luigi Bonelli [...] vecchia testata de [...]. /// [...] /// Innanzitutto sul piano editoriale perché [...] pa-dre trasformò la testata da [...] di storie a fumetti di [...] pagina ciascuna in [...] si chiamava allora [...] con [...] storia di 16 pagine. Erano quasi tutte scritte [...] perso-naggi come Furio, un pugile spacca-tutto, castigamatti [...] poli-ticanti, un tipo alla Dick Fulmine, come [...] padre e anche un [...] come piaceva agli italiani [...]. Mio padre era così, [...] scanzonato e so-stanzialmente apolitico. Ma fu una svolta anche [...] piano personale. Nella nostra casa vedevo [...] prestigio come Caprio-li, Cossio, Paparella, editori come Vecchi, Casarotti, [...]. Tutti uomini che si [...] sé, tutti artigiani e tutti amici. Avevo una decina [...] allora, e ho comin-ciato a [...]. Ero sempre in mezzo [...] e se mio padre mi por-tava al [...] che [...]. Nel 1943, dopo [...] pa-pà Bonelli si rifugiò in Svizzera. Lei restò solo con [...] madre Tea. [...] «Eravamo sfollati in un paesino [...] fondo ad una valle della Liguria. Il sentore della guerra [...] formazioni partigiane, le bri-gate garibaldine, che giravano [...]. Mio padre era lontano e [...] mi abituai un [...] alla [...] mancanza e a vivere solo [...] mia madre. Forse questo mi ha [...] soffrire troppo quando, alla fine della [...]. Il dopoguerra coincide con [...] svolta per la ditta Bonel-li. Suo padre, si separa [...] ma le cede la conduzione [...]. Forse pesò anche la sepa-razione [...] e un [...] a Milano, forse attraver-sava una [...] identità, ma per certo [...] fumetti». [...] madre Tea si rivelò una [...] «Mia madre era una [...] che non avrebbe mai distinto [...] disegno [...]. Si trovò con parecchio materiale [...] pronto, ro-ba degli anni della guerra su cui pra-ticamente [...]. Maga-ri erano anche cose [...] nel dopoguerra [...] un pubblico nuo-vo che [...] da anni. Le tirature erano limitate [...] volevano troppi soldi; così con qualche cambiale [...] am-ministrazione, ad ogni numero guadagnava qualche briciola [...] insieme: un lavoro da for-michina. Mio padre, che in [...] lavorava per altri, venne da noi. Era inevitabile, perché lui [...] sulla piazza. Ma restò [...] più di tanto: [...] uomo [...] uno di quelli che buttano [...] e stanno a vedere come [...] a fi-nire». E il giovane Sergio [...] «Prima stavo in collegio e qual-che problema [...]. Soprattut-to per il fatto [...] il padre e la madre che facevano [...]. [...] e da lì a poco [...] an-che casa. Finalmente una casa più grande, [...] punto che ospitavamo [...] (il disegnatore di [...] che non sapeva dove andare [...] dormire. Vado ancora al liceo a [...] mano. Faccio un [...] di tutto: vado a ritirare [...] disegni, li rifinisco, scrivo piccole cose, lettere di risposta, [...]. Dunque, [...] e dunque il [...] «Non da subito. [...] copie e ne torna-vano almeno [...]. [...] restava in-dietro rispetto a concorrenti [...] come [...] Grande [...]. [...] di formato, da [...] a striscia a quaderno. Ma il conseguente au-mento [...] una scelta difficile: passare da un unico [...] che era molto amato, [...]. An-dò bene e, in [...] persi-no [...] di educazione grafica abituando il [...] ad una pluralità distili». Facciamo un salto e [...] passaggio di timone della ditta Bonelli: [...] madre a lei. Eravamo in tre: io, [...] una ragazzina, Maria [...] che ancora oggi è [...] collabo-ratrice. Mia madre sente che [...] disegni ne capisco più di lei e [...] il timone per la parte redazionale, tenendo [...]. La storia successiva è quella [...] una crescita costante e, a partire dagli anni Settanta, [...] della [...] che affiancano [...]. Un conti-nuo aggiornamento di [...]. Sta [...] il segreto della [...]. Ogni volta che usciamo [...] personaggio, ci pensiamo bene pri-ma, lo studiamo [...] cocco-liamo. Chissà, forse il segreto sta [...]. Ma come, la lentezza non [...] pe-nalizzata da un mercato che si [...] «Certo, il ritmo lento un [...] pe-nalizza e un [...] ci favorisce. Funzio-na perché dà lavoro e [...] è una dimostrazione di fiducia. Io non so mai [...] pensata due anni prima funzionerà due an-ni [...] dò fiducia agli autori». Sergio Bonelli ha mai pensato [...] lasciare il passo, alla [...] succes-sione? «Devo dire che vivo [...] male questo momento, anche per-ché, pur avendo conservato una [...] artigianale, i rapporti non sono più quelli di qualche [...] fa. Una volta, scherzando, dissi che [...] una [...]. [...] soprattutto oggi che il [...] la passa così bene. Ma sono un [...] stanco e vorrei sapere che [...] rappresento [...] spiaggia per molti autori. [...] che le decisioni drastiche, come [...] ridimensionamento aziendale o la-sciare il passo, mi sarebbero state [...] dal mercato. Come una dozzina [...] fa, quan-do il momento era [...] pesante per tutti noi editori di fumetti. Ma poi, [...] e il successo clamoroso [...]. Insomma, Sergio Bonelli [...]. [...] «Il futuro per ora sono [...] nuove serie che usciranno tra un anno e mezzo: [...] prima si chiamerà [...] avrà per protagonista una cri-minologa [...] sarà scritta da Giancarlo Berardi, uno degli autori di Ken Par-ker; la seconda sarà un fantasy alla [...] e sarà firmato da [...]. Renato Pallavicini BUENOS AIRES. Poesie, racconti, pagine di [...] cosa manca al campionario completo di uno [...] Il [...]. Il roman-zo, per [...] era il prodotto fin [...] dello scrittore argentino per [...] Jorge Luis Borges, autore di poesie come quelle raccolte [...] Fervore [...] Buenos Aires, racconti come [...] pagine di viaggio come [...] Atlante, [...] come in Altre inquisizioni. Una lacuna che, come [...] Cechov, [...] auto-re prolifico di racconti, drammi, epistolari, ma [...] dato adito anche ad ipotesi critiche. Ora a Buenos Aires [...] dubbio: è Borges [...] del romanzo giallo Il [...] apparso a puntate sul [...] «Critica» [...] 1932? E, per sciogliere il dubbio, sa-rebbe [...] una commissione [...] dentro la Biblioteca Nazionale, [...] Borges che la diresse dal 1955, dopo [...] Peròn e dopo essere diventato cieco, dopo [...] conferen-ziere e il critico cinematografico, [...] e [...] di riviste. Un testimone, che solo [...] fatto vivo, asserisce che [...] Petit de [...] grande amico di Borges, [...] e an-che lui scomparso, gli raccontò che [...] le pun-tate del giallo in un paio [...] di veloce scrittura a mac-china. A favore di questa [...] pronunciata anche Maria [...] la vedova di Borges [...] Fondazione a lui dedi-cata. I sostenitori di [...] di-cono che lo scrittore [...] e depistaggi tipica-mente «borgesiana» -avrebbe la-sciato trapelare [...] del romanzo in Finzioni, lì dove citando [...] Avvicinamento ad [...] ne parla come del [...] scritto da un citta-dino di [...] nel 1932 su carta [...] giornale». Un codi-ce dove le [...] giallo» «1932» e «giornale». Gli oppositori dicono che [...] pseudonimo sotto il quale fu pubblicato il [...] Sauli [...] è [...] del nome di un [...] Luigi (Luis) A. Stallo, uomo [...] italiano residente in Argentina. Aggiungono che Borges scriveva [...] diven-tato cieco, dettando, ma mai a macchina. E che neppure ubria-co, o [...] avrebbe mai po-tuto partorire una prosa come quella del Mistero della via [...] soprattutto per ciò che concerne [...] descrizioni di alcuni personag-gi. Gli argentini sono dei [...] letterari di Buenos Aires ora va di [...] Il mistero della via [...] è il romanzo che Borges [...] mai scritto. Alcuni dei protagonisti dei [...] Bonelli. In alto: Sergio Bonelli [...] in basso: [...]. Protagonisti [...] storiche e generi narrativi [...] dalla costola del famoso personaggio [...] e i suoi fratelli. Tutti uguali, anzi gemelli Dylan [...] Nick Raider , Ken Parker, [...] Nathan Never : anche [...] costruiti a somiglianza di attori e avventure [...]. In mostra 35 macchiaioli [...] Ormai [...] poco, [...] sta per compiere [...]. Nato nel 1948 dalla [...] Luigi Bonelli e dalla matita di Aurelio [...] è stato in questo [...] un appuntamento, ha mantenuto [...] lineare. I lettori hanno premiato [...] affezionati perché sanno che [...] compa-gno di viaggio, che li porterà solo [...]. Intanto però a [...] sono [...] fratelli. La stessa casa editrice, [...] Sergio [...] negli anni in edicola [...] albi con [...] personaggi che vivono [...] diver-se e soprattutto in generi narrativi di-versi. Dylan Dogè un [...] Never e [...] Weaver appartengono alla fantascienza, Nick Raider [...] un giallo, Ken Parker, [...] e Mister No fanno [...] avventuroso con [...] che vanno dal [...] al we-stern, Magico Vento [...] western e [...]. Eppure, malgrado la notevole [...] sono fratelli di sangue di [...]. Si assomigliano perfino in [...] dire, fisici. Il formato degli albi [...] rigorosamente in bianco e nero, i vari [...] ai quali è richiesto di evitare una [...] un prodotto di difficile comprensione a un [...]. Non solo, in ogni [...] ogni episodio vi so-no elementi comuni che [...] che la casa editrice ha acquisito negli [...]. /// [...] /// Molto simile è la [...]. [...] volto [...] costruito, per esplicita ammissio-ne [...] rifacendosi a Gary Cooper, [...] di Dylan [...] sono dichiaratamente ricalcate su [...] Rupert Eve-rett, quelle di Magico Vento sono [...] Daniel Day Lewis [...] de [...] dei Mohicani»), quelle di Ken Parker [...] per alcuni tratti a Robert Redford, mentre [...] Nathan Never è ispirata a quella del [...] interpretato da Har-rison Ford. [...] Sigourney [...] prende non solo le fattezze [...] persino il nome, e [...] nato, Napoleone, è sputato il Marlon Brando di «Ultimo tango a Parigi». Tutti i volti poi [...] Magi-co Vento e Napoleone) rispettano lo [...] texano: viso pulito, aperto, [...] corpo agile e snello. A un lettore attento, [...] sfuggire che la costruzione dei personaggi [...] segue or-mai alcune tappe [...]. Nel primo [...] del 1948 [...] compare nel bel mezzo [...] ad-dirittura fuorilegge; solo in albi suc-cessivi si [...] passato. In se-guito sposa una dolcissima [...] dato un figlio, incontra Kit Carson, [...] buon brontolone e ormai compagno [...] si costruisce nel West [...] e di [...]. [...] ha dato a [...] uno spessore e una tra-dizione, [...] continuità narrativa al-la [...] vita [...] delle avventure seriali, lo ha [...] umano, familiare [...]. Anche i fratelli di [...] da Ken Par-ker che [...] da lei ha un figlio a Nathan Never [...] sco-priremo vedovo e padre, seguono la [...] o si sposano, tutti [...] personaggi secondari iro-nici che tornano più o [...] avventure, tutti insomma ac-quistano nel tempo [...] che si evidenzia attraverso [...] sentimenti teneri e naturali. E come anche Kit Carson [...] figlio di [...]. I fratelli più giovani seguono [...] pista analoga. [...] un [...] Nick Raider, gli stessi autori [...] dichiarato che il riferimento è la [...] degli anni Cinquanta e il [...] di-stretto di polizia dei gialli di Ed Mac [...]. Le storie di Martin [...] e di Dylan [...] poi sono zeppe di [...] riferimenti cine-matografici e letterari. Anche il ritmo [...]. Nei fumetti Bonelli [...] rapi-da e incalzante si alternano [...] più lente, momenti di riflessione utili [...] di [...] successiva. È quasi un modo [...] senza però esagerazioni e degenera-zioni che allontanino [...]. Il risultato complessivo è [...] Sergio Bonelli riesce ad offrire oggi una produzione [...] artigianale, della quale [...] ha costituito la materia [...]. È [...] forse il segreto dei suoi [...]. Da questa tradizione derivano [...] avventure, ricche di colpi di scena e, [...] ironiche e umoristiche con perso-naggi ben delineati [...]. /// [...] /// Ermanno Detti [...] «macchiaioli» inediti da oggi [...] in mostra a Firenze alla galleria Pananti [...] provenienti da collezioni pubbliche e private italiane. Tra questi anche cinque [...] fin dal 1940 dopo che erano stati [...]. Si tratta di opere [...] pittori come Fattori, Signorini, [...] e Lega di cui, [...] visibile [...] «Donna che cuce vicino [...]. Il quadro è considerato uno [...] capolavori del maestro e non è mai stato esposto [...] Italia, ad eccezione di una fugace apparizione ad una [...] del 1914. /// [...] /// Il quadro è considerato uno [...] capolavori del maestro e non è mai stato esposto [...] Italia, ad eccezione di una fugace apparizione ad una [...] del 1914. (0)
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