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Parla [...] Mario Botta: [...] etico è la qualità [...] e non il profitto» Un [...] di [...] sulle forme del sacro [...] 5. Mario Botta, in questo [...] sempre dettare il principio del costruire, essere [...] come il presupposto e la preoccupazione ultima [...] architet-tonica? Il titolo [...] proposto il curatore della [...] fa parte il libro, Bene-detto [...] ma effettiva-mente io credo [...] debba parlare e pensare quasi inevitabilmente in [...] perché il «soggiornare», quindi [...] di uno spazio di [...] è [...] fina-le per il quale [...]. [...] si occupa [...] dello spazio di vita [...] e può essere [...] positiva o negativa: è positiva [...] riesce a for-mulare dei valori abitativi che poi si [...] in diritti abitativi del cit-tadino. Altrimenti lavora per altri [...] massimo profitto, la fun-zionalità fine a se [...]. Non vedo altre possibilità: o [...] lavora per una qualità dello spa-zio, che è una [...] necessaria per conquistare una maggiore quali-tà della vita, o [...] lavora contro la qua-lità dello spazio e quindi, inevitabil-mente, [...] una peggiore qualità del-la vita. In questo senso, credo che [...] debba sentire una neces-sità morale [...] dello spazio e assumere la [...] etica del [...] operare. La distruzione causata dalla [...] una [...] cultura [...] si esprime og-gi nel [...] «perdita del luogo», che come ha spiegato [...] libri Christian [...] è perdita dei «ca-ratteri» [...] degli ambienti, privati della loro memo-ria simbolica [...] una «universale monotonia». Come si può rispondere [...] que-sto movimento di estinzione dei significati? La [...] Moderno è caratteriz-zata [...] dalla bana-lizzazione e quindi [...] carica simbolica. Fare architettura vuol dire [...] la-voro, una condizione di natura in una [...] e quindi vi è anche sempre la [...] memoria del lavoro [...] e del-la fatica [...]. Quindi [...] è paradossalmente [...] che si serve delle [...] della razionali-tà del proprio [...] dire co-se che sono sempre anche diverse [...] al presente, che de-vono evocare condizioni, valori, [...] strettamente legati a questi dati tecnici. [...] è un segno del [...] può trasfor-marsi, entrare in tensione con [...] di valori metaforici e [...] «altro» rispetto alle fun-zioni a cui gli [...]. Credo che questa capacità [...] dei valori primari [...]. [...] di rincorrere un segno che [...] capace di parlare in termini positivi del proprio tempo, [...] partendo da contraddizioni ne-gative, è [...] legittima e costante nel lavoro [...] non so-lo [...] ma anche della pittura e [...] in genere. Con un segno fonico [...] ecce-dere il rumoroso silenzio del presen-te ed [...] che si rivol-ge [...] e situarsi, in un [...] in una dimen-sione sovratemporale. La forza del grande [...] la ricerca del proprio passato, non del [...]. Si ri-cerca [...] del grande passato, il dialogo [...] con la tradizione, per-ché si ha bisogno di parlare [...] tout court. Se pensiamo alla corrente [...] anche ad alcune cose della recente Bienna-le [...] Venezia, «Architetti come si-smografi», dove era preponderan-te un certo [...] sembra farsi [...] la revisione e la [...] classico della [...]. Mario Botta sembra invece [...] del recupero della stabilità e della [...]. Io credo che la [...] voglia o no, faccia parte della natura [...]. Avere una compo-nente di durabilità [...] solidità che sfi-da [...] è [...] di ogni architettura, nonostante si [...] che ogni manufatto umano, per quanto grandioso come le [...] sia destinato a tornare terra [...] polvere. Questa idea, e quin-di [...] questa utopia, che il lavoro [...] possa durare, io credo [...] senso stesso di gravità, del bisogno stesso [...] al di là della pro-pria vita, che [...] ragione stessa per la quale noi lavoriamo. In questo senso la [...] cara a [...] e alla grande tradizione, ha [...] ragione [...] anche nella cultura contemporanea, nella [...] non lo si può negare, ha un suo ruolo [...] la cultura [...]. Ma a me piace pensare [...] sia fatta anche di elementi [...] di una forza fisica che ritengo sia un plusvalore [...] con-temporaneo. Rudolph [...] evocando una frase di Leon Battista Alberti, ha osservato a proposito di una delle [...] la picco-la Chiesa di [...] costruita in una valle [...] Canton Ticino, che «isolata ed elevata al di sopra [...] circostante, que-sta Chiesa riluce in isolamento, in [...] al conte-sto». Come vive il rapporto fra [...] civile e quella religiosa, e il rapporto con le [...] com-mittenze? Credo sia difficile separare [...] religiosa da quella civile, fissare [...] distinzioni [...] come tale. In fondo tutta [...] è sacra, perché essa parla [...] capacità [...] di trasformare il suo ambiente. [...] stessa della casa, nel momento [...] cui vi è un perimetro che chiude ri-spetto [...] esterno, vi è [...] del sacro. [...] parte da elementi tecnici [...] aspira a [...] questa è la [...] bellezza, la gioia di [...] con la luce, sempre uno spazio fra [...] il cielo. È sempre questa ca-pacità evocativa, [...] capacità di sape-re dare emozioni altre [...] del nostro tempo, a determinare [...] qua-lità o la non qualità di [...] di ar-chitettura, che è o [...] è tale, a pre-scindere dalla [...] destinazione. La volontà di trasformare [...] della committenza in un qualcosa che parli [...] pro-fondi è una costante. Vi è sempre uno [...] idealizzazio-ne che [...] realizza partendo da dati [...] aspirare ai valori più profondi che la [...]. Ti chiedo-no una casa e [...] gli dai una reggia, ti chiedono una capella e [...] gli dai un santuario. Importante oggi è riusci-re [...] subire semplicemen-te il diktat delle esigenze tecniche [...]. Il bravo architetto non deve [...] prevaricare, ma deve sapere controllare questi ele-menti e riuscire [...] a [...] le potenzialità espressive. Proprio per questo mi [...] vogliano delle basi culturali molto solide per [...]. [...] di ar-chitettura di [...] forza trai-nante della nuova Università [...] Svizzera italiana, da due mesi è una realtà. Come vive questo im-pegno, anche [...] veramente etico, nel campo della didattica? È indubbio che [...] ci sia un pensiero, ci [...] una tensione estetica che sempre maschera una tensione etica. Non vi è una tensione [...] che non abbia nelle pieghe una tensione etica. E quindi [...] ad offrire dei valori abitativi [...] perché ti prefiguri una serie di va-lori da offrire [...] di oggi. La di-dattica, e in particolare [...] creazione di una nuova scuola di architettura, rientra un [...] in [...]. Abbia-mo constatato che la [...] oggi non risponde più alle esigenze primordiali [...]. È diventato una sorta [...] una spe-cie di maquillage [...] scelte che invece vengono preli-minarmente fatte da [...] gli operatori economici, i pia-nificatori, gli ingegneri [...] e così via. Io credo invece che [...] a ripro-porsi al centro del processo di [...] la centrali-tà del progetto per far sì [...] semplicemente subire come prioritarie le esigenze tecniche, [...]. È precisa-mente da [...] che è nata [...] di una scuola con un [...] accento sulle di-scipline umanistiche. La nostra scuola si [...] una sola battuta: abbiamo la consapevolezza che [...] cultura del moderno e alla [...] rapidità di tra-sformazione [...] abbia biso-gno di più [...] la necessità di porre più pro-blemi che [...]. Il vero tempio è [...] della comunità. La Chiesa rappresenta [...] di questo [...] di questo [...] in uno del molteplice. Così, Massimo [...] che apre un numero doppio [...]. Il fascicolo si apre [...] due edifici storici della moderna architettura religiosa: [...] Guarnigione a Ulm di Theodor Fischer e [...] a Copenaghen di [...] Vilhelm [...] due magnifici complessi, segnati [...] e da una spiritualità tipica del gotico [...]. Interessanti le pagine dedicate [...] Rudolf Schwarz ed alcune riflessioni teologiche affidate [...] Roberto Masiero e ad altri contributi, tra cui quello [...] Milano, cardinal Martini. Una sezione della rivista [...] cinque progetti per altrettante chiese della Roma [...] Duemila. Altri saggi e articoli [...] progetti di Carlo Scarpa, di Vittorio De Feo [...] Mario Botta. E valori» Un libro, Etica [...] (Editori Laterza, lire 25. Ma anche una nuova [...] architettura, sor-ta nel Canton Ticino per iniziativa [...] Botta e di altri studiosi e architetti. E un insegnamento che [...] formare un «nuovo architetto» e di costruire [...]. Ecco, nelle sue parole, come [...]. NICOLA EMERY Un ticinese [...] Mario Botta è nato a [...] nel 1943 e si [...] architettura [...] universitario di architettura di Venezia, [...] relatori Carlo Scarpa e Giuseppe [...]. Dopo gli studi e [...] come quelle al progetto per [...] di Le [...] e per il palazzo [...] Louis Khan a Venezia, torna a Lugano [...] suo studio. Progettista di fama internazionale, [...] progetti principali si annoverano numerose case e [...] pubblici come la banca di stato a [...] la banca del Gottardo [...] Lugano, [...] teatro e la casa della cultura a [...] i musei [...] a [...] Francisco. Numerosi anche gli edifici [...] cattedrale di [...] le chiese di [...] di Pordenone e sul [...] Tamaro. Attualmente sta costruendo una [...] centro culturale a Tel Aviv. Poteva essere una brutta notizia, [...] ritorno di Kaori in tv, ma a oscurare la [...] versione moderna [...] ci pensa Gianrico Tedeschi. E infatti nei [...] cantare le lodi di Fanta-sie Philadelphia [...] il protagoni-sta indiscusso è [...] dal bravissimo attore. Per la veri-tà sta [...] svam-pito, parla a vanvera, ma il suo [...] prodotto è comunque più credibile di quello [...] «figlia del sol levan-te». Scusate [...] metafora, ma è per [...] di «giap-ponese». Come che sia, il [...] per lo meno senza la retori-ca dei [...] che hanno visto debuttare la anoressica «fanciulla [...]. /// [...] /// Stavol-ta anche il cane [...] tene-rezza e non lasciato fuori dalla por-ta [...] su-scitata dal formaggio. Una volta tanto la [...] cor-so. Merito (forse) del direttore [...] Dario Diaz e degli altri au-tori, che hanno aggiunto [...] e, per riuscirci, hanno dovuto fare [...] al-la magrezza della. Per la realizza-zione si [...] casa di produzione Film Go e alla [...] Massimo Magrì. [...] pubblici-taria [...]. Thompson ci informa gentilmente [...] che il cane chiamato Callisto nello spot [...] allevatore di quello che recita a fianco [...] Roc-ca Gigi Proietti. /// [...] /// [...] contro lo stress. Nuova nuova la campagna [...] che ha debuttato in [...] di Capodanno e, anziché puntare sul «lavoro [...] altre presun-te qualità del prodotto, racconta storie [...] niente. Gli spot sono due. Nel primo vediamo un [...] ravvicinare il suo colloquio con una bella [...] allontanare il geloso cagnone che le fa [...]. Ci riuscirà tramite [...] così come nel secondo [...] si libererà per mezzo del-la gomma da [...] rappresentato da una mosca. In-somma roba da niente, [...]. [...] si è affidata alla [...] Al-to Verbano, che è di Renato Poz-zetto, [...] che abbiamo visto protagonista in tutto il [...] della campagna Motta. Per [...] però i due film [...] sono stati realizzati a Londra negli studi Black [...] e sotto le regia [...]. E, se qualche lettore [...] facciamo a [...] confessiamo subito che le [...] (su richiesta) materia-le informativo in cui troviamo [...] più stravaganti, spes-so più interessanti dello stesso [...]. Per esempio a proposito [...] abbiamo scoper-to che sono [...] alla [...] Park per rende-re credibile [...] della mosca. Mentre sono stati ricostruiti [...] spiaggia caraibica e la facciata di un [...]. E la [...] (The Mill) è la stessa [...] cui si serve [...] Scott. /// [...] /// La spietata guerra dei [...]. Piange calde lacrime [...] Leo Gullotta costretto a [...] Condorelli. Ma poi non li [...] padrone omonimo, di fronte [...] comporta da sempre co-me un povero Fracchia. Si tratta di un [...] che ha guerreggiato durante le fe-ste con [...] torroncini [...] decisamente più iconocla-stica e [...]. Mette in scena in-fatti [...] Re Magi che devono portare il loro dono a Gesù Bambino [...] inve-ce se lo mangiano tra musiche e [...]. Ma, tornando a Gullotta, [...] tutto lo spot vive della bravura [...] più che di in-venzione [...]. La crea-tività è comunque [...] Salvo Scibilia e la produzione [...] e [...]. Newton abbonato Rai. La campa-gna Rai per [...] nuovo anno è molto intensiva, ma non [...]. A [...] ha lavorato la struttura [...] Agostino Saccà, con un numero sicuramente grande [...] cui non sappiamo citare i nomi. Gli spot sono infatti [...]. Dei primi quattro soggetti (Gi-rasole, Mummia, Newton e Spada) hanno curato la regia i [...] Ben e Joe [...] , mentre da poco [...] andare in onda anche i sei «episodi» [...] ufficio postale e diretti [...] Vittorio Sindoni con lo [...] commedia [...]. Ma il più riu-scito [...] filmati è quel-lo ispirato al grande scienziato [...] Isaac Newton, colto [...] della caduta della famosa [...]. Momento altamente filosofico che, [...] Rai, diventa subito vivacemente cal-cistico. /// [...] /// POLEMICHE [...] «Brunelleschi non [...] con la Cappella dei Pazzi» [...] lancia; il «New York [...] rilancia, anticipando un secondo intervento [...] rivista spe-cializzata. E sulla Cappella dei Pazzi [...] Santa Croce, a Firenze, cala di nuovo il [...] opera di Filippo Brunelleschi? Marvin [...] studioso del Rinasci-mento, sostiene [...] ne attribui-sce la paternità a [...] che [...] disegnata imitando la Sa-grestia Vecchia [...] Firenze, opera, questa sì, di Brunelleschi. Già il pri-mo articolo [...] sei me-si fa, aveva [...] nel mondo [...]. Auspice il «New York [...] la polemica si riaccende. E divide il campo [...] Vittorio Sgarbi, [...] come Fe-derico Zeri, che [...] genere» non vuol discutere, e irremovibili co-me Achille Bonito Oliva, che defini-sce le tesi di [...] « autenti-che americanate». Sgarbi si dichiara «per [...] «Cre-do che un ricercatore della statura di [...] parli sulla base di [...]. Dubbi erano affiorati anche [...] i nostri esperti. Trovo verosimile che la [...] di Bar-tolomeo, un artista [...]. Drastico Bonito Oliva: «La [...] Pazzi non può che essere opera di Brunelleschi, [...] ordine spa-ziale, volumetrico. E poi, i Pazzi [...] ad un imitatore, sia pure straordinario come [...] ammettendo così di essere [...] dei Medici». /// [...] /// E poi, i Pazzi [...] ad un imitatore, sia pure straordinario come [...] ammettendo così di essere [...] dei Medici». (0)
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