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Sabato 28 maggio 1994 In [...]. Celestino, Marie Grace e [...] sono arrivati in Italia con [...] di un [...] rischiato di morire in [...]. Ho camminato per quaranta [...] metri un cadavere, io non avevo mai [...] uomo morto. Quando ho incontrato mia [...] non averla nemmeno salutata». Con voce ferma, guardando di [...] la cartina del suo paese poggiata sul tavolo, Celestino [...] 32 anni, [...] ritorna sulla [...] avventura, una corsa dal Burundi [...] senza alcuna certezza di [...] vivo. Ce [...] fatta, ha ritrovato Marie Grace [...] moglie, i piccoli Ivan, [...] Costantino di 3, e da martedì è [...] Italia [...] tutta la famiglia. /// [...] /// La gioia è un [...] assapora col tempo. Non è arrivato, per [...] momento per sorridere. I soldi raccolti con [...] stati la chiave per la sopravvivenza di [...] per il biglietto [...] e per «comprare» la [...] governative. In questo frangente non [...] ma la solidarietà che [...] vecchi amici. Tanti che ancora dobbiamo [...]. Celestino ha deciso di [...] a metà aprile. Da Pasqua non aveva più [...] di [...] moglie. Marie Grace stava a [...] a sud, da febbraio. Era tornata in [...] con i bambini [...] -dello scorso anno per [...]. Prima di lasciare la [...] hanno bruciato tutto, anche il negozio. Ma a [...] allora, era tutto più [...] la città si trova a pochi chilometri [...] di Celestino e Marie Grace, [...] e [...]. Lui, prima di vincere [...] di studio per [...] faceva il veterinario. Lei insegnava in una scuola [...]. Sono di etnia mista, figli [...] genitori [...] e [...]. Come loro molti in [...]. Se è viva meglio, [...] le dò sepoltura». Appena sceso a Bujumbura Celestino [...] senza passaporto. Lo tengono due ore fermo, [...] . Celestino, Marie Grace e [...] piccoli Ivan e Costantino sono riusciti a [...] Stato africano dilaniato dalla guerra. Celestino studia in Italia [...] Vitorchiano, a due passi da Viterbo. Tutto il paese ha [...] per il viaggio che gli ha consentito [...] moglie a [...]. Il racconto di [...] verso [...] con la morte addosso [...]. E la speranza di [...]. Lui è un [...] del partito di opposizione. Trovai il suo autista [...] da dormire». Il giorno dopo trova [...] una città a 30 chilometri dal confine [...] dove ci sono molti [...]. Ho avuto paura, sono [...] Bujumbura. Però poi mi sono [...]. Perché sono venuto [...]. Due giorni, il tempo [...] taxi in affitto e Celestino 6 di [...] confine del suo paese. Ho proseguito con una camicia [...] dei calzoncini. Cosi mi sono fatto [...] ma non ho seguito la strada ufficiale. Con i soldi e [...] sono entrato da clandestino nel mio paese». Si ferma mentre parla [...] una pausa e poi ripete: «Sono entrato [...] paese, pensa. Ho passato un fiume. In superficie si vedevano [...]. Il fiume, poi una [...] e poi il primo blocco di soldati. Non mi hanno creduto, [...] a tornare indietro. In quattro mi hanno [...] gambe facendomi dondolare appeso sul fiume: "lo [...] buttiamo", si dicevano tra loro. Poi mi hanno lasciato [...] sera, ho pagato da bere per tutti. Litri e litri Rifugiati [...] bitta. I militari risparmiano la [...] Celestino ma lo mettono quattro giorni in carcere, [...] mangiare. Le cifre le ho [...] dopo [...]. Stavo a 40 chilometri [...] mia moglie. Ho trovato un Corinne [...] c gli ho detto: [...] e vedi se c'è [...]. Poi sono entrato in [...] me un ragazzo di cui ero amico. Ho chiesto ad alcune [...] la canoa, perché mi serviva passare il [...]. Loro hanno detto che [...]. Usciti dal bar il [...] ha seguiti e ha sentito che volevano [...] è tornato a [...]. La sera gli faccio [...] cambiato idea. E ho deciso; vado [...] per conto mio, subito, [...]. La corsa di Celestino [...] campagna. Viene a sapere che [...] i governativi avevano ucciso la madre e [...]. La violenza a sud [...] in rivalsa sanguinaria. La zona di [...] è controllata dalle milizie. A Nord est comincia [...] paese caduta nelle mani dei ribelli [...]. A pochi chilometri da [...] c'è [...] per quattro secoli, da! La vendetta che si [...] nella storia, ma non è con questo [...] la gente in [...]. Sono stati addestrati alla [...] e ad uccidere». [...] a dieci giorni [...] a Bujumbura. Celestino trova una città divorata [...] fuoco e dal fumo. A [...] prima della guerra, vivevano [...] oggi ce ne sono circa 200. Il giovane arriva nella [...] dove ha lasciato la moglie. /// [...] /// Marie Grace è in [...] «Sei venuto anche tu a morire quaggiù, [...] rimasto in Italia! Ha paura di non [...] strazio, [...] scavando troppo nei ricordi. Chiede con lo sguardo [...]. Prima che suo marito [...] visto morire [...] madre, due fratelli e [...] ha vissuto con [...] quoti-. Quando scappavo mi dicevo, [...] così mi uccidono e [...] racconta. Ogni giorno la milizia si [...] alla [...] porta. Marie Grace si nascondeva [...] i campi di sorgo. Per calmare i mici [...] pasticche di sonnifero che avevo in casa [...] studiava Farmacia». Il viaggio di [...]. Posti di blocco, ovunque. Celestino paga per non essere [...] con la [...] famiglia. Una volta [...]. /// [...] /// Alla fine più di [...]. La gente del paese, Costantino Bernardini, [...] rappresentato sempre [...] speranza di uscire vivi [...] Celestino [...] Marie Grace. [...] del figlioletto Al confine [...] Burundi passano, ma in fila. Ivan, il bimbo più [...] in [...]. Ventiquattr'ore [...] fino a che, la [...] lo ritrovano, al di qua del confine [...] del Burundi che aveva pagato per la [...] bambino che i soldati volevano buttare nel [...]. Verso Bujumbura alla ricerca [...] per comunicare con Vitorchiano. Tutti i giorni, dalla [...] Celestino il 23 aprile, nella sede del Comune [...] il fax acceso [...]. [...] arriva anche [...] visto pei la moglie. Il 22 la partenza [...]. Marie Grace e Celestino a Vitorchiano vivono una pace apparente. [...] per il loro paese [...]. Sono grati per [...] degli amici viterbesi. Vivono in un appartamento [...] persona del posto che è stato arredato [...] tutti. Ivan, il più grande [...] figli, ha frequentato per un anno [...]. A Vitorchiano Celestino e Marie Grace. In [...] si erano uniti solo [...] civile nel [...] quello religioso significava tre [...] da offrire e loro non avevano abbastanza [...]. C'è tutto, oggi c'è [...]. /// [...] /// Non potrà e lo [...] giorno vorrà portare nella [...] città, tra la [...] gente, la vita che [...] che ha salvato con ogni forza. Da febbraio aspetta un [...]. I papà per mettersi [...] in azione [...] la sera e [...] si riunivano nelle stalle a [...] e a far filò, ci andava anche lui e [...] intratteneva raccontando lunghe storie a puntate; ed erano trame [...] commedie e interi romanzi. La storia che durò [...] senz'altro «I miserabili» di Hugo e mentre [...] peripezie di Jean [...] papà Toni mangiava e [...] il suo pubblico gli offriva. Fu proprio per questa [...] che mi venne in mente il teatro. /// [...] /// Cercammo di rendere un [...] un granaio vuoto e ci mettemmo a [...]. E nacque il teatro [...]. Penso che in quel [...] far nascere il cabaret in Italia. Non saprei come chiamare [...] facevamo; non prosa con commedie, drammi e [...] tradizionale, non avanspettacolo e nemmeno le scenette [...] facevamo tra amici [...]. [...] eravamo in uno «spazio [...] pagante, se si può chiamare pagante chi [...] tre patate e un uovo o un [...] e formaggio. Insomma «entrino, Signori al [...]. Sceneggiammo episodi del «Cuore» [...] De Amicis, la nonna, il nipotino e il rapinatore, [...] penna rossa, Garrone, Franti e la madre; [...] e di Piccole vedette [...] ciò che facilitava la lacrima. Per far ridere invece, Giancarlo [...] verace) cantava parodiando una canzone napoletana «Chi t'ha fa [...] belli, chi t'ha fa chi [...] belli» e strabuzzava gli occhi fino ad uno strabismo [...] -«Chi t'ha fa [...] gambe belle, chi t'ha fa [...] gambe belle» e via che saltellava facendo le gambe [...]. La gente rideva e gli [...] «Ti si, da grand, te [...] en gran [...]. Lei si chiamava Antonietta [...] bellissime trecce bionde che le incorniciavano il [...]. Quando la vidi perla [...] parve una Questo brano del diario di Anna Maestri [...] al periodo della guerra, precisamente al 1944 [...] sulle montagne a ridosso di Trento. [...] racconta come, con le [...] attrice, professione che ha poi svolto nella [...] a salvarsi la vita, durante una perquisizione [...] cascina [...] insieme al padre. Questo diario, come gli altri [...] pubblica, proviene [...] nazionale di Pieve Santo Stefano, [...] da Saverio Tutino. Molte delle opere raccolte [...] Pieve [...] pubblicate nella collana «Diario italiano» della casa [...] Giunti. ANNA [...] dei boschi. Furono gli sposini a [...] con il comandante «Nero». A casa loro andavamo [...] Radio Londra, la sentivamo cosi piano che mio [...] vi appoggiava [...] e a volte ci [...] lo potesse risucchiare fino [...] la testa. Poi rientravamo nella nostra [...] speranza che Hitler fosse battuto al più [...]. Verso marzo, stavo facendo [...] patate rubate, che avrei condito con il [...] AUTRICE DEL DIARIO Mora. Cesare entra di corsa [...] trafelato che una lunga colonna grigia si [...] Cimone e le sue frazioni. Stanno cercando i [...]. Gli uomini validi scappano [...] nelle case restano solo le donne e [...]. /// [...] /// I tedeschi in genere, [...]. Mettiamo un po' d'arte [...]. Levo da un cassetto delle [...] di teatro e [...] e le metto in bella [...] mobile, il cassettone. Mi dò un [...] rossetto. Il bussare alla porta [...] a venire. Vado ad aprire sorridendo [...] davanti un ufficiale tedesco che mi fa [...]. Rispondo subito con gentilezza [...] «Oh. Sorride: «Noi non cerchiamo [...] fa un gesto con la mano e [...] gruppi di soldati con delle mitragliatrici piazzate [...]. Faccio un gesto rassegnato [...] i polsi incrociati, sospiro. Sono una ribelle» e sbotto [...] una ri-. Siamo sempre sulla porta, uno [...] lui fuori, io dentro. Se mi becca posso [...] non ho mentito. Ìndico i gnocchi e [...] . Vedo subito il suo [...] in mano, le osserva. E lui attacca. Mentre declama con foga, [...] ri-corda più né dove si trova né [...] a fare lì. /// [...] /// Guardo con celata apprensione [...] dei cappotti appesi allo spago. Mi sembra di avere [...] raggi X. Vedo chiaramente le [...]. Ritorno in tempo alla [...] ha finito il suo [...]. Applaudo [...] no a spellarmi le mani. Lui è felice, io [...] Giancarlo [...]. In piedi, sulla lastra, con [...] gambo divaricate la fa oscillare a ritmo e ormai [...] che tutto è andato [...] ne, fa il furbo dicendo [...] dialetto: «E chi [...] el [...] (E [...] c'è il v. Interrompo subito il suo [...] gli dico: «Gian, va subito fuori, trova [...] il camerata artista». E lo butto . Ci guardiamo sorridendo, mi [...] «È [...] la perquisizione». /// [...] /// La festa è finita, [...]. Batte i tacchi e [...] lo cado seduta. Non [...] so più [...]. Toma Gian con un [...]. Lo bevo tutto [...] fiato. /// [...] /// Lo bevo tutto [...] fiato. (0)
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