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Seguono le immagini della [...] tedesco Oscar [...]. /// [...] /// È quello di Mosè [...] oggi giudice della Corte [...] Israele, che si salvò lavorando per [...] come disegnatore e come [...]. Lerner alla stessa maniera [...] in «Pinocchio», tira giù dalla parete un [...] il vero volto di Oscar [...] un uomo come tanti [...] di tanti altri (bevitore e donnaiolo [...] cui il destino offrì [...] diventare un «giusto». Per questo [...] è sepolto in Israele [...] tomba sta scritto «Chi salva una vita [...] intero», che è il suo epitaffio e [...] da Spielberg per tutto il film. Il servizio sul cimitero [...] stato realizzato [...] Gabriele Romagnoli, che ci [...] che ospita i nomi di tutti i [...] racconta alcune delle loro incredibili storie. In conclusione dello «Speciale» [...] Spielberg stesso si rivolge al pubblico, alle [...] per [...] alla visione di una [...] non nasconde niente di quello che accadde, [...] cose al di là dei limiti della [...] della possibilità di credere. Eppure in questo momento [...]. Po-che parole, queste, che [...] la strada della memoria. Non [...] che tutto accada allo [...] passato eppure proprio nei giorni in cui [...] Europa (magari soltanto attraverso freddi para-metri monetari) il [...] totalitari resta sempre in agguato. Proprio nel momento [...] verso un progressivo dissolvimento pare [...] il [...] quasi in un rigurgito di [...] violenza. Certo se non vi [...] economiche probabil-mente non vi saranno neanche pericolose [...]. Ma vorrei ricordare quanto è [...] fa. Non tanto e non [...] di-menticare che in Europa è stato portato [...] genocidio più terribile e pianificato causato [...] razziale aberrante nazifascista contro [...] che [...] uomini donne e bambini [...] dalla guerra. Prima era toccato in Germania [...] agli omosessuali, agli zingari [...] via in un grande e terribile contagio [...] popoli in un assassinio di massa che [...] solo con il suo nome: la [...] (sterminio) degli ebrei [...] (e non olocausto: nessun [...] un quadro di morte che ha visto [...] del secondo conflitto mon-diale quasi venti milioni [...]. Può sem-brare banale: talvolta [...] il pro-blema nazismo agli ebrei. Invece il totalitari-smo europeo ha [...] in [...] ed è stato una minaccia [...] per ogni essere umano. Questa minaccia, oggi sempre [...] da esorcizzare completamente eppure resta carica di [...]. A [...] di distanza il compito [...] memoria non è più quasi affidato ai [...]. E allora ricordare diventa [...]. Adorno ha scritto che [...] Auschwitz [...] poesia era finita. Ora a decenni di [...] e letteratura si impossessano di questi grandi [...] li trasformano in «fiction». Tutto questo può contenere [...] per perpetuare il mo-nito in ricordo anche [...] in prima serata senza [...] può diventare un momento impor-tante di sospensione [...] del quotidia-no. Non un programma televisivo [...] altri, bensì qualcosa di speciale, di diverso. Ma non deve essere solo [...] un film, [...] per riflettere. Occorre che nelle scuole [...] termini mai. Così come occorre che [...] ricordo di ieri non si esaurisca nella [...] giorno. Tutto questo sarà possibile? Sarà [...] la memoria non si sclerotizzi e poi [...] perdere il proprio con-torno originale e dissolversi? Dopo [...] di un uomo simbolo come Primo Levi [...] ancora più difficile. Sempre di più chi può [...] un contributo deve [...]. [...] visto in televisione in [...] telespetta-tore può essere [...] per dare nuova forza [...] che pur lontano deve essere sempre presente [...] Europa simili tra-gedie contro altri uomini indifesi, siano [...] immigrati di ogni tipo, non debba-no ripetersi. /// [...] /// Sterminio in prima serata Abbiamo [...] molto af-fascinante -anche se, magari, un [...] «in posa» -la foto [...] Steven Spielberg che vedete in questa pagina. È stata scattata in Polonia, [...] riprese di [...]. Il set riproduce una delle [...] di Auschwitz. Dietro il regista, seduta, sta [...] comparsa. Spielberg è accovaccia-to, con [...] assorta, e riflette. For-se pensa semplicemente a [...] ma sembra che su di lui pesi [...]. Era [...] del [...]. E per Spiel-berg i [...] giorni, erano due: uno professionale e uno [...]. E [...] a distanza di quattro [...] in cui [...] passa in tv, aiuta [...] cose sul regista e sul suo straordinario [...]. Steven Spielberg, in quei [...] la carriera. E questo è il [...]. Mentre gi-rava [...] in Polonia, nel-la lontana California [...] amico George Lucas sedeva di fronte ai [...] lavo-rando al montaggio di [...] Park. I due erano [...] in contatto. Spielberg riceveva i materiali [...] Park sul set e [...]. Con un genio degli [...] Lucas, era tranquillo, ma [...] era pur sempre un [...] che nella stessa estate [...] sarebbe giocato, al [...] la reputazione (com-merciale) di [...]. [...] Spielberg realizzava in Europa [...] grossi divi né effetti speciali, in bianco [...] oltre tre ore, che avrebbe detto una [...] una cosa a cui il regista teneva [...] avrebbe stabilito, una volta [...] Steven Spielberg era an-che un regista serio, [...] straordinario intrattenitore. [...] stati precedenti (Il colore viola, [...] del sole) ma erano andati [...] così e, comunque, non era la stessa cosa: [...] di mezzo [...] ovvero ciò che è impara-gonabile [...] qualsiasi altro evento nella storia [...]. E, con ciò, arriviamo al [...] fardello. Come ha raccontato in [...] Steven Spielberg ha capito di essere ebreo solo [...]. La [...] famiglia [...] allevato da americano. [...] era lonta-no almeno quanto [...]. Cre-sciuto in un ambiente [...] che è il vero spazio urbano e [...] che ha magnificamen-te raccontato in film come [...] o come E. Fare [...] per il regista dei [...] di Holly-wood, è stato anche un modo [...] conti con se stesso, di riap-propriarsi di [...] di [...] e -soprattutto -di [...] degno. Questo è il senso [...] della filmografia di un [...] e tanto importante. Ma, naturalmente, il film [...] là di questa lettura. Il fatto che vada [...] in tv, con tutte le caratteristiche [...] è altamente simbolico. Nel giro di pochi [...] La tre-gua di Francesco Rosi -e purtroppo [...] Spielberg sarà im-pietoso per il film italiano [...] commemorato il decennale della morte di Primo Levi, [...] ha chia-rito [...] del suo suicidio, è [...] di Berlino, e poi [...] lo straordinario documentario Memoria di Ruggero Gabbai, [...] di Auschwitz. In più, [...] dei Savoia che firmarono [...] ha detto le idiozie che tutti ben [...]. Qual è, [...] di questo quadro, il [...] film come [...] Da un lato ci [...] di Piero Terraci-na, ebreo romano, sopravvissuto ad Auschwitz, [...] nel marzo del [...] quando il film uscì [...] Italia: «Da solo un film del genere non basta. Va supportato dalla testimonianza [...]. Anche perché è un film [...] un eroe, su [...] e [...] non è una storia eroica». Non si potrebbe immaginare [...] pertinente, e più sinte-tica, di [...] alla fin fine, è [...] che il bianco e nero rende paradossal-mente [...] sovie-tici degli anni [...] e [...]. Un kolossal straziante, [...] ma anche -nel finale [...] spasmodica corsa contro il tempo per salvare [...] lavorano nella fabbri-ca di [...] è impaginata con uno [...]. Ed è molto «hollywoodiano» [...] industriale di dubbia moralità [...] solo perché può [...] di meno, ma che [...] di [...] per-ché li considera persone, [...] da distruggere. [...] da uomo, da persona [...] quegli anni, in Germania, nulla era normale, [...] fa di lui -giustamente -un eroe. E ancora, diceva bene [...] Terracina: «Il film racconta la storia di [...] e di un gruppo [...] si sono salvati, quindi è un film [...]. E nei la-ger non [...] speranza». Certo, nei lager non [...] speranza. Ma pro-prio [...] per contrasto, emerge [...] possibile lettura del film. Che non è solo [...] del passato, ma è anche un monito [...]. Perché [...] parla della respon-sabilità di [...] indivi-dui, come uomini, di fronte [...] e alla morte. Gli ebrei regalarono a [...] un anello su cui [...] scritto: «Chi salva una vita [...] tutto il mon-do». Oggi, rovesciando il concetto, [...] chi chiude gli occhi di fronte alla [...] tutto il mondo. Sappiate che vedendo [...] stasera in tv, gli [...] bene aperti. Alberto Crespi Il regista [...] Steven Spielberg sul set di [...] pagina il poeta futurista Tommaso Marinetti Così Spielberg celebrò la scoperta delle sue origini LA CURIOSITÀ A Milano (da domani) le coreografie tratte dal [...] futurista [...] danzando il «Manifesto» di Marinetti Firma [...] Silvana [...] allieva di Giannina Censi, [...] dal padre del movimento [...]. /// [...] /// Scoccano gli [...] del Manifesto della Danza Futurista [...] Filippo Tommaso Marinetti e tutto il futurismo torna [...] cosa ha insegnato ai creativi italiani? Silvana [...] coreo-grafa lombarda, a capo [...] Vera Stasi, si accinge ad allestire per [...] alla Scuola [...] Dram-matica «Paolo Grassi» di Milano [...] maggio), le tre danze de-scritte da Marinetti [...] Mani-festo del 1917. Suoni che diventano immagi-ni, [...] come nelle parole in libertà di Marinetti [...] lingua, anzi [...] che il pittore futurista Fortunato [...] inventò nel 1914 per [...] materia»; gesti e movimenti che esaltano la [...] ricettivi [...] in cui sono immersi [...] spettacoli ispirati al futurismo -tutti intitolati [...] Tor-rente ma con un [...] ne suggerisce la succes-sione -creati da Silvana [...] di [...]. Nessuno più di lei [...] di Gianni-na Censi, [...] danzatrice «di-retta» da Marinetti [...] delle [...] del 1931, sembra avere [...] re-gola per allestire, oggi, le tre dan-ze [...] macchi-ne di guerra e di volo (lo [...] e [...] del Manifesto. Eppure per giungere a [...] ci sono voluti [...]. La cre-scente dimestichezza con [...] e poetico dai volti diversi, ha lentamente [...] anche al [...] à [...] con le macchine [...]. Senza paura di solleticare [...] Marinetti interven-tista e guerrafondaio? «Molti arti-sti [...] secolo furono inter-ventisti, ma [...] Marinetti [...] guer-ra ebbe ben poco a che fare [...] e la morte. Era solo una metafora: [...] teatro di eventi veloci e [...] descritti nei suoi vari Manifesti; lo scenario prediletto [...] moltiplica-ta, del mutare repentino, dello [...] continuo. [...] parte non visse la [...] persona: se Boccioni muore sol-dato, Marinetti fu [...] guerra». Le danze futuriste descritte [...] e animatore del futurismo sono «disarmoniche, sgarbate, [...] di [...] la ricerca muscolare, energica [...] molta danza con-temporanea, ma [...] si con-cretizzarono in sparuti [...] pubblicazione del Manifesto della Danza Futurista. Oggi però», conclude la [...] può che verificare con-tinuamente la profezia [...]. Viviamo in un tempo [...] telematico che [...] si deve isolare e [...] di rumore, di si-multaneità e di informazione. Una delle esperienze più [...] vissuto negli ultimi anni, accanto a Franco Battiato, [...] danzare con un gruppo di dervi-sci turchi; [...] non ho fatto che allenarmi con loro [...] ruotare continua-mente alla ricerca [...] del-la sospensione dal tempo [...]. Mi sono rigenerata, poi [...] mia ricerca futurista im-battendomi addirittura in un [...] di Gesù: chissà che [...] del Giubileo? Adesso mi piacerebbe allestire [...] ho preso questo tito-lo [...] di [...] usata per la de-scrizione [...]. Per me do-vrebbe coincidere [...] interiore di coscienza futurista e [...]. /// [...] /// Per me do-vrebbe coincidere [...] interiore di coscienza futurista e [...]. (0)
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