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E gli italiani abbracciano [...] Gli italiani preferiscono [...]. So-no diventati più [...] vanno pazzi per le [...] si affidano alle stelle e [...]. È quanto emerge da [...] valori e sugli stili di vita» degli [...] pae-se, che Giampaolo Fabris e il suo [...] conducono da ben diciannove an-ni. [...] soglie [...] questo: gli italiani tendono a [...] il razionale e abbracciano qualunque [...]. Allora, Fabris: siamo diventati più [...] «Questo è un [...] esagerato. Certamente da alcuni anni [...] fenome-ni di spiritualità, di religiosità, di esoteri-smo. È una tendenza presente in [...] il mondo che si contrappone ad [...] e [...] -di progressiva laicizzazione o [...] della società. Ricordo [...] libri di quel periodo dai [...] significati-vi come «Dio è morto», oppure [...]. Lei parla [...] di irra-zionalità e spiritualità o [...]. Non pensa che invece [...] distin-zione? In fondo fior di scienziati sono [...] molto religiosi, grandi e ra-zionali pensatori hanno [...]. La religiosità che va [...] di molto eterogeneo e diverso dal passato. La [...] crescita è forte e può [...] della famiglia. Oggi le famiglie sono [...] ci sono i conviventi, le cop-pie [...] i separati che ricostrui-scono [...] e così via, ma il valore della [...] intatto se non aumentato. Così è aumentato il [...] religioni e forme di religiosi-tà. [...] che si è giovata della [...] del partito unico dei [...] sono le sette, la cultura New age. [...] fi-nisce la spiritualità e comincia [...]. Allora, invece che distinguere [...] la pena di capire qual è [...] di questo fenomeno: perché [...] abbracciano quel vasto e composito e ambiguo [...] «Le origini sono diverse e vale la pena [...]. Intanto [...] la crisi delle grandi [...] mar-xismo, ma anche il benessere, le aspettati-ve [...] di sviluppo e di [...] che in futuro probabilmente avremo di meno [...] più. E anche una battuta di [...] che erano le ideologie monotematiche [...] questi decenni: il femminismo, [...]. Ad un certo punto della [...] storia, negli anni [...] la fine delle ideologie aveva [...] tendenza che [...]. [...] piacere, la ricchezza, il [...] fisica e così via. Adesso [...] è stato sostituito dalla religiosità? Un bel [...]. Oggi [...] anche una ricer-ca di [...] stessi. In alcuni casi questa ricerca [...] la [...]. E la fine del millennio, [...] tutte le paure che comporta, può [...] influito [...] «Certamente sì. Anche questo contri-buisce alla [...] e spiritua-lità. Ma ripeto che [...] -ed è molto impor-tante -anche [...] ricerca di forme che aiuti-no la ricerca di una [...] interiorità. Sia-mo [...] dalle religioni tradizionali. Come è [...] oggi si ha di [...] scegliere, in un paniere che [...] diverse forme di religioni e di spiritualità, quella che [...] si adatta al [...]. Non [...] questi anni, la risposta edonistica [...] questa specifica forma di religiosità? In [...] di ricerca del proprio benessere. Non so se ha [...] abbraccia nuove pratiche religiose, chi si dedica [...] buddismo, spiega che lo fa perché così [...]. Siamo ben lontani da quel [...] con Dio [...]. Tanto più che oggi [...] le ho già detto -scegliere fra le [...] quella che è più adatta a se [...] si riceve mag-gior benessere fisico e spirituale. Non è [...] che si adegua ai [...] un Dio. Possiamo dire, paradossal-mente, che [...] religioni senza Dio, [...]. [...] «Perché gli uomini dopo [...] bisogni primari tendono ovvia-mente alla [...]. Ricordo an-che che, mentre [...] impongono sacrifici ed obblighi, le nuove no. Mentre nelle prime è più [...] con-cepire una progetto di crescita personale, [...]. Ritanna Armeni Gli italiani, [...] Giampaolo Fabris, sono alla ricerca di [...] valori. /// [...] /// Gli italiani, commen-ta Francesco Alberoni, [...] ribel-lando alla dittatura della scienza che: «ha [...] dominio sovrano su tutto, dimostrando che Dio, [...] morale sono [...]. E per que-sto, con [...] della ri-bellione e con la bramosia inappagata [...] spiritualità, corrono da astrologi, maghi e fattucchiere. /// [...] /// È facile fare [...] su [...] quella di Alberoni, così [...]. Forse è troppo facile. La reazione ironica, nella [...] di farci dimenticare il fatto rilevato da Fabris. Che cioè una parte [...] italiani è davvero alla ricerca di valori [...]. E che in questa [...] meno confusa, ve-de nella cultura scientifica una [...]. Se non la nemica. Il fatto è incontro-vertibile. [...] parte ne abbiamo un [...] questi giorni, in cui la ribellione contro [...] e le sue insopportabili procedure trovano ampio [...] e per-sino validazioni in pretura. Il fenomeno non è [...]. E non è affatto [...]. Un grande storico della [...] Gerald [...] ha appena licenzia-to per [...] Feltrinelli un libro, «La lezione di Einstein», [...] preoccupato, tutte le modalità in cui si [...] della scienza». Fonte di preoccupazione per Gerald [...] non è solo e [...] il senso di fastidio [...] ribellione di masse, se non proprio di [...] delle prin-cipali articolazioni della cultura del no-stro [...]. Ma il fatto che [...] senso di fastidio e, talvolta, la ribellione [...] intellettuali esterni alla scienza. Tanto che non solo [...] le due culture, ma, scrive allarmato Ge-rald [...] persino: [...] della scienza come elemento [...] sta diventando sempre più improbabile». [...] ester-no alla scienza, rileva [...] percepi-sce [...] scientifica come [...] sì utile, ma spiacevole e [...] puramente logica, lineare, gerar-chica, svuotata di ogni passione ed [...]. E le rimprovera il pragmati-smo, [...] furia iconoclasta, la perversio-ne etica, [...] da apprendista stregone, il disastro [...] lo scien-tismo, una potenza illimitata e magica nella [...] incomprensibilità. Le rimpro-vera, soprattutto, [...] delle lealtà, ovvero la [...] unitarie del mondo. Anzi, come rileva Alberoni, il [...] del mondo. Ma è davvero così? [...] della scienza è davvero [...] se non proprio immorale, materialista? Davvero la [...] né Dio, né i valori, né la [...] carat-terizza per la totale assenza di spiritua-lità? Davvero [...] ha instaurato una feroce dittatura che ha [...] In realtà non [...] nulla che giustifichi una [...] cultura scientifica. Né nella sto-ria, né [...] scientifi-che. In Grecia lo scienziato [...] filosofo, e tutta la [...] ricerca era percepita come [...] sapien-za». Per gli Arabi la [...] filosofica diventa: «amore per la sa-pienza espressa [...] Corano». E, [...] sciita [...] la cono-scenza della natura è [...] delle vie maestre per riconoscere [...] divina nel mondo (Clelia Sarnelli Cerqua, «La civiltà islamica e le scienze», [...] 1995). Anche la «nuova scienza», [...] a Galileo e la messa [...] del libro di Copernico, [...] in Occidente come impresa seco-lare che si [...] teologico. Tutti i fondatori della [...] solo sono credenti, ma percepisco-no la conoscenza [...] modo eletto di avvicinarsi a Dio. Per Galileo Galilei il [...] aperto a tutti coloro [...] il linguag-gio matematico, è il libro in [...] Dio [...] rivela nel modo più semplice e diretto. Per René Descartes Dio [...] del-le leggi di natura che [...] va sco-prendo. Per Isaac Newton Dio [...] della stabilità [...] edifi-cio cosmico, governato dalle [...] che ospita [...]. Tutte le grandi figure [...] cerca-no di conciliare la fede con la [...] dimensione altamente spi-rituale alla loro impresa. Non distin-guendosi, in questo, [...] cristiano Jean [...] da quel Tom-maso [...] che ha «cercato di [...] cristiana con la filosofia razionalistica di Aristotele» (Jean [...] «Dio e la scienza», Bompiani, [...]. Di più, sostiene con [...] lo storico della scienza Amos [...] la nuova scienza nasce [...] essere, co-me costola della teologia che, tra Me-dioevo [...] Seicento, cerca i mezzi più or-ganici e omogenei [...] natura e a Dio (Amos [...] «Teologia e immaginazione scientifica [...] Medioevo [...] Seicento», Einaudi, 1996). La scienza, dunque, ha una [...] spirituale, persino religiosa, che la accompagna fin dalle sue [...]. Conoscere la natura è [...] uno dei modi eletti di rico-noscere Dio. /// [...] /// E, verrebbe da dire, [...] presente. Mai, infatti, in passato [...] affer-mato quanto scritto oggi da Giovanni Paolo II: «Anche [...] discipline scientifi-che, come è ovvio, ci stanno [...] e di apprezzare [...] come un intero e [...] ricca di processi e di strutture intricatamente [...] le sue componenti animate e inanimate». Questa conoscenza non ha [...]. Ma, scrive il Papa: [...] una conoscenza più completa di noi stessi [...] ruo-lo umile e tuttavia unico nel creato» (Russell, [...] and [...] 1988). Se Giovanni Paolo II riconosce [...] la cultura scientifica non ha una componente [...] e, anzi, riconosce il ruolo [...] la scienza ha nella comprensione profonda [...] e della [...] presenza nel cosmo, vi sono [...] credenti che ritengo-no possibile e addirittura necessaria [...] tra scienza e religione. Sia perché, come ha [...] Sa-lam, [...] scienziato islamico insi-gnito del Premio Nobel: «Le Scritture mettono sempre in risalto il valore [...] riconoscere il disegno di Allah». E la scienza, tramite la [...] può aiutare lo sviluppo culturale e civile del Sud [...] mondo [...] Sa-lam; «Notes on [...] and [...] in the [...] the South», The Third [...] 1988). Sia per-ché, come afferma [...] teologo anglicano John [...] entram-be, scienza e religione, [...] di qualcosa in cui «credere» che non [...] ma abbia solide fondamenta (John [...] «Quark, caos e cristianesimo»; [...] 1997). Non indugeremo oltre nel [...]. Quello che ci interessa [...] molti credenti, scienziati e non, colgono la [...] nella conoscenza scientifica. Una spiritualità percepita anche [...] grandi uomini di scien-za agnostici o atei [...] e disvelare la profonda armonia della natura. [...] che solo la ragione può [...] e donare [...]. Einstein, per esempio, sentiva [...] attività di scienziato era corrobora-ta da un [...] anche se egli non credeva in Dio. O, almeno, non in una [...] antropomorfa di Dio. Il fisico tedesco pur [...] «teo-ria scientifica in sé non costituisce un [...] ispirare la pro-pria vita», si sentiva di [...] a una sorta di «religione co-smica». La scienza, scriveva, «può [...] da coloro che sono inte-gralmente convinti delle [...] verità e verso la comprensione. Ma questa sorgente di [...] sfera della religione, alla quale appartiene anche [...] possibi-lità che le regole valide per il [...] razionali, com-prensibili, cioè, con la ragione. Non riesco a concepire un [...] scienziato senza una fede profonda» (Abraham Pais; «Einstein è [...] Bollati Boringhieri; 1995). Davvero, dunque, non [...] fonda-mento alcuno nel ritenere quella [...] una cultura senza anima. Colpe-vole del disincanto del [...]. Al con-trario la scienza [...] di cul-tura che, forse più di ogni [...] cogliere lo spessore e la pro-fondità [...] intrinseco del mondo. Ma allora, da dove [...] che porta Thomas Eliot a identificare la [...] che porta Jacques Maritain a definire la [...] mortale» che ha portato al rifiuto «di [...] e di valori assoluti»; che porta lo [...] Arnold [...] ad accusare la scienza [...] il posto della Cristianità quale fonte principale [...] culturali; e che porta molti sociologi ad [...] di [...] perpetrato il [...] del mondo? Questa percezione [...] tre fattori. Il primo è senza [...] tra scien-za e tecnologia. Tra conoscenza scienti-fica e, addirittura, [...] della tecnologia. Molti guardano al Novecento [...] della spiritualità smarrita. La te-si è tutta [...]. Ma non [...] dubbio che, se una [...] è andata smarrita, è per il prevalere [...] vita fondati sul consumo di beni materiali, [...] contem-plazione [...] della natura. Non [...] dubbio che questi stili di [...] sono stati resi possibili da una straordi-naria capacità di [...] tecnolo-gica. E non [...] dubbio che i tecnologi, [...] hanno smesso di ave-re un approccio artigianale [...] hanno assunto uno fondato sul metodo scientifico. Ma cosa [...] la conoscenza scientifica in tutto [...] Pressoché nulla. Il [...] del mondo, ammesso che ci [...] va attribuito [...] alla politica. Non certo alla conoscenza, [...] che sia. Il secondo motivo lo [...] Gerald [...]. E consiste nel «raggelante [...] la prima volta nella storia, i nostri [...] di [...] co-noscenza del mondo». [...] registra quello che è [...] di tutti: il rifiuto, talvolta esibito, di [...] alla scienza di ricono-scere il valore culturale [...]. Questo crea seri proble-mi [...]. Perché [...] a imma-gini erronee della [...] definiti-va della realtà: «sarebbe impossibile se queste [...] ancorate a due forme di ignoranza. Il primo li-vello di [...] dei fatti, va-le a dire quello che [...] inse-gna sulla vita, quello che la chimica [...] ci insegnano sulla materia . Il secondo livello di [...] per cui gli intellettuali contemporanei sanno assai [...] in cui le di-verse scienze si integrano [...] del mondo». Insomma, si sentono smarriti. E lo smarrimento è [...] che porta molti intellettuali a un clamoroso [...] culturale della scienza. La storia della scienza, [...] coincisa con il progressivo allontanamento [...] dal centro del creato. Dopo Copernico, dopo Darwin, dopo Edwin Hubble, [...] si ritrova specie tra le [...] su un pianeta qualsiasi, di una stella qual-siasi, di [...] galassia qualsiasi [...] per [...] con Jacques [...] indifferente del cosmo. Detronizzando [...] da re e fulcro del [...] la scienza sembra [...] cancellato anche il senso della [...] esistenza. Ma, come ri-leva Robert [...] del perché [...] si dia la pena [...] di ospitare in un pianeta di periferia [...] si pone simili problemi, si interrogano senza [...] la filosofia e persino la teologia (Robert [...] «Spiegazioni filosofiche»; Il Saggiatore; [...]. E [...] modo per tentare di [...] risposta o, quanto me-no, per lenire la [...] di risposta consiste non nel fuggire la [...] non perdere la fiducia nella capacità, limitate [...] ragione. Che poi, a ben [...] questo lo scandalo che non è mai [...] Gali-leo e ai suoi figli. Quello di perseguire, per [...] Eugenio Garin: «un sape-re profondamente -quasi dolorosa-mente -consapevole [...] condizione umana, ma saldamente fondato [...] di una libera ragione, [...] campo non riconosce al di fuori di [...] controlli di sorta» (Eugenio Garin; «Galileo: gli [...] filosofia»; Firenze, 1991). /// [...] /// Quello di perseguire, per [...] Eugenio Garin: «un sape-re profondamente -quasi dolorosa-mente -consapevole [...] condizione umana, ma saldamente fondato [...] di una libera ragione, [...] campo non riconosce al di fuori di [...] controlli di sorta» (Eugenio Garin; «Galileo: gli [...] filosofia»; Firenze, 1991). (0)
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