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Ungaretti e Achmatova Il [...] È, [...] alcuni, [...] gelida e dolorosa, anticipazione [...] morte. È tene-bra interiore quella [...] Anna Achmatova, unica so-pravvissuta [...] poeti eliminati da Stalin: «Ma nella stanza [...] disgrazia/ ve-gliano a turno la paura e [...] Musa. [...] fa del buio e [...] Foscolo scriveva con più pacatezza e naturalezza biolo-gica: [...]. La notte . Cvetaeva e [...] Il buio? È un [...] per Marina Cvetaeva che, alle sue escursioni [...] e con [...] dedica un ciclo, «Insonnia»: [...] mia [...]. E ancora: «Oggi sono [...] nel tuo paese. E ancora: «Come pupilla, [...] succhiante/ la [...] amo, perspicace notte. Perché ama piuttosto [...] as-soluta: «È venuta la notte. [...] non dà [...] valore metaforico, non ci vede [...] né tesori. Solo la possibilità di far [...] più segretezza ciò che si fa di giorno. E negli [...] versi brevi, avverte: «Quando [...] Capi [...] Stato preferisco-no/ lavorare di notte,/ il cittadino [...] aperti». Sono brevi anche gli [...] che arrivano dal Giappone. [...] di [...] «Nel buio di un [...] mio volto». I versi corti e [...] che narrano «È [...] notte di luna/ ombre [...] pavimen-to di tatami», come quelli di [...] «Cadono i fiori di [...] della risaia:/ stelle,/ al [...] notte senza luna». Il sonno . Di «Sera» con Pascoli Il [...] la sera della vecchiaia, è dolce, invitante [...]. Ne scrive, nella poesia [...] o meno tutti dovuto imparare a memoria, [...] dei nostri poeti di primo Novecento: «Il [...] di lampi;/ ma ora ver-ranno le stelle,/ [...]. Nei campi/ [...] un breve gre gre di [...]. /// [...] /// E mi dicono, Dormi! /// [...] /// Sul mare con Penna Quando [...] si scioglie riappaio-no i colori. Scrive Sandro Penna: «Se [...] cede un poco/ su la riva del [...] in si-lenzio come i suoi colori-/ uomini [...] che vanno. Amico buio [...] sono ragazzi, oggi, che pro-babilmente [...] hanno mai speri-mentato la notte. Quella vera, fonda, tenebrosa. Ma neppure la notte [...]. Le città sono nemiche [...]. Immensi lam-pioni illuminano le [...]. Le mille luci terrene [...] posto del-le mille luci del cielo che [...] i nostri padri. È un altro dei [...] perdute», o modificate, con le quali [...] del Duemila si trova [...] conti. Eppure un tempo la [...] non solo di misfatti, o di terrori. Ricordate gli equivoci amoro-si [...] «I Racconti di Canterbury», gli scivolamenti in letti «sbagliati» [...] Casanova? E quei ritorni a casa in campagna col [...] fasciava come un abito e la scarna [...] malapena mostra-va la strada? Solo nostalgia di [...] dalla tecnologia o anche un mutamento più [...] la nostra esperienza interiore, la percezione della [...] Ne [...] parlato con Mario Trevi, psicologo e psicoanalista [...] oggi incline a una ricerca personale e [...] «scolastiche». Trevi, che si de-finisce un [...] radicale e diffida di ogni teoria, [...] a questa chiac-chierata il taglio [...] un «work in pro-gress», un [...] di impressioni più che di [...]. Il buio, allora. Cosa simboleggia [...] Due opposti. Da un lato [...] ignoto, inesplicabile, e perciò [...] oggettivo e della vita psichica. In questo senso può [...]. [...] Grecia [...] era per eccellenza il luogo [...] ombre e [...]. [...] la-to rimanda a uno [...] al bisogno di raccogliersi, di sottrarsi alla [...] realtà esterna. Che significato [...] alla paura del buio [...] Freud non ha dubbi. Il bambino non ha [...] buio quanto della perdita [...] amato. E se nel buio [...] la mano del figlio, il bambino torna [...]. Freud, che è sempre incline [...] asso-lutizzare ogni [...] pur profonda in-tuizione parziale, pensa [...] ogni-qualvolta [...] sussista la pau-ra del buio [...] sia riportabile alla paura della perdita [...] amato. È più probabile, invece, [...] sgomento di fronte al buio sia atavico, [...] alla condizione originaria di anima-le che ha [...] tutto la pro-tezione naturale degli istinti. Qualcosa che fa parte [...] genetico? [...] è, per natura, un [...] timore della notte, del buio, della solitudine. Nei vecchi si manifesta [...] la paura di restare soli. Un sentimento che può derivare [...] riemergere, [...] tipico del-le persone anziane, di [...] atavi-che. [...] parte il buio è anche [...] di desiderabile. Per alcuni mistici è [...] rivelarsi di Dio. Da Giovanni della Croce [...] poetica della «No-che oscura» ha intensamente illu-strato [...] a quella indù, e così via, il [...] decisiva. Poi [...] tutta una civiltà, quella [...] Cina carat-terizzata dal Taoismo, che [...] saputo mediare tra il buio e la luce. Il Taoi-smo mette in evidenza [...] e [...]. [...] riconciliato con la natura, [...] con il Tao, non ha timore né [...] della luce, perché com-prende quanto essi siano [...]. Che posto ha [...] nella ri-flessione junghiana? [...] non si sofferma in [...] punto, né credo siano vali-di [...] i riferimenti al suo [...] e per lo stadio neces-sario [...] psichica che è la [...] quel buio che può essere messo in [...] notte oscura del mistico. Per [...] la [...] è un passaggio indispen-sabile [...] i contenuti pro-fondi, per il mistico la [...] stadio necessario per attingere a realtà trascendenti. La [...] può essere anche intesa [...] depressione, una situazione psicologica che peraltro non [...] si tende a fare oggi con troppa [...]. [...] una de-pressione, infatti, che [...] a che fare con la patologia, ma [...] talune strutture psicologiche assolutamente normali. Il ciclotimi-co, ad esempio, [...] conti con periodici momenti di malinconia, di [...] sulla real-tà esterna. Sono stati [...] nei quali viene a mancare [...] che comunemente si ritiene indispensabile alla vita matura. Tut-tavia si può lavorare, [...] quella vivacità della vita che nei momenti [...] tutto luminoso. Abbiamo eliminato fisicamente la [...] di [...] dalla nostra esperienza psichi-ca. Un tempo era inevitabile [...] con [...] che faceva emergere. Fronteggiare quella paura poteva [...]. Non crede che [...] reso im-possibile [...] nella quotidianità possa essere [...] di molti disagi esistenziali contemporanei, [...] esclusa la de-pressione? Credo che tutto ciò sia molto [...] anche se non possiamo farne una teoria scientifica. Certamente [...] moderno tende a eliminare [...] buio, sia vera che me-taforica, rifugge [...] della mor-te, si disabitua [...] di buio e luce interiore e, quando [...] della fine, è colto [...]. È anche vero che [...] ha perso il grande ri-paro della religione, [...] aspetti più consolatori, e deve trova-re un [...] esorcizzare [...] della morte. Non è un compito [...]. E perlopiù sa bene che [...] vita finisce [...] in «hoc [...] e questa consapevolezza può essere [...] una conquista di maturità psi-chica (Freud era convinto che [...] fos-se), ma poi deve fare i conti col nul-la, [...] inquietante idea evocata dal buio. Che vuol dire elaborare una [...] idea della morte? Compiere una sintesi tra la necessa-ria [...] o persuasione di vivere e la certezza di [...] verso il nulla. [...] di una vita confinata sulla [...] non è comunque nuova. Come ha ricordato di [...] acu-tissimo come Natoli, questa convin-zione era presente [...] classica e costituisce lo [...] paganesimo. Persi-no Omero fa dire [...] Achille [...] pre-ferirebbe di gran lunga rivivere nei panni [...] di schiavi, piut-tosto che soggiornare [...]. E noi sappiamo che [...] riserva tuttavia posti privilegiati agli [...]. [...] par-te anche [...] ebraismo non pre-vedeva alcuna vera [...] dopo la mor-te. Lo [...] ebraico equivale [...] greco: in entrambi la sopravviven-za [...] una mera vita di ombre, di in-consistenti simulacri. Nelle culture primitive il [...] nel buio era una delle con-dizioni primarie [...] di pas-saggio. Cosa significava quel per-corso? [...] sempre [...] di morte e [...] una [...] che [...] primitivo po-trebbe [...] ricavato da una profon-da interiorizzazione [...] ciclicità della natura. Per avere una nuova primavera [...] e psichica biso-gna attraversare [...]. Per una nuova alba [...] bisogno di una notte. Viviamo in uno spazio [...] continua alternanza di luce [...]. Per passare da una fase [...] della vita, per superare la di-pendenza dalla famiglia e [...] entra-re nella vita civile adulta era necessa-ria una morte [...] rappresen-tata [...] del buio. Ma la notte era [...] di guarigione. I medici [...] Gre-cia ritenevano molto importante il [...] incubatorio. Il paziente veni-va invitato [...] notte da solo nel tempio. In quel buio si [...] onirici, che, se bene interpretati, avevano il [...] al malato la via della guarigione. Non va infine di-menticato [...] è legato il mi-stero del sonno e [...]. Dopo tanti anni di [...] è ancora un mistero? Sì, per fortuna. Io credo che [...] benefica del sogno non abbia [...] la psicologia moderna con la [...] pretesa di spiegare, una volta [...] tutte, la [...] complessità. Molti si sono piegati [...] su que-sta sfuggente realtà pretendendo di [...] con un «non è [...]. Le pretese scientiste di [...] dalle nostre vite hanno rag-giunto comunque una [...]. Tornando al valore iniziatico [...] che molti giovani oggi cerchino di sostituire [...] esperienze rischiose, come le notti folli in [...] sfide del genere. Si tratta di [...] tipiche [...] della tecnica che non aiuta-no [...] il ragazzo a entra-re [...] adulta. Pensiamo a cosa poteva [...] albori del cristianesimo, un rito come quello [...]. Che potere di trasfor-mazione [...] e a quale livello di insignificanza è [...]. Oggi i passaggi da [...] sono labili, [...] come una perdita generale di [...] e tutte le età si intrecciano e si sovrap-pongono. Tenendo lontana la notte, [...] la ciclicità della vita, la [...] naturale alternan-za. È un bene o un [...] tutto que-sto? Non me la sentirei di farne una [...] generale. Penso che ognuno di [...] diversamente rispetto ai gran-di temi della vita [...]. Io so-no infinitamente lieto [...] di fronte a un cielo stellato, ma [...] così ben disposte al-la spazialità tipica della [...] questo sentimento non lo provano affatto. Non [...] dubbio che le grandi [...] portato a trasformazioni fisio-logiche e psicologiche [...]. Alle soglie del Duemila [...] nuove sintesi, di [...] mo-di di atteggiarci [...] spazio e al tempo. Il buio è scomparso [...] quotidiana. Le mille luci accese [...] a [...] di comodi-tà ma al [...] il buio, condizione naturale che evoca morte [...]. Ma che può anche [...] Dio e a una vita più riconciliata. Mario Trevi, psicologo e [...] cosa perdiamo negandoci questa esperienza. La prossima [...] perduta» che [...] indagherà sarà quella del silenzio. /// [...] /// Immanuel Kant scrisse queste [...] del [...]. A oltre duecento anni [...] la mano chi può dire altrettanto. Sorvoliamo sulla legge morale, [...] chi vorrà si interrogherà stasera prima di [...] invece della volta celeste. Difficilmente il cielo stellato [...] il nostro animo di meraviglia, semplicemente perché [...]. Inghiottito dalla troppa luce. Abbiamo illu-minato le nostre [...] punto (e tanto ma-le) che oggi la [...] persone durante gran parte della [...] vita non vedrà la Via Lattea. E il tutto è [...] anni. E io non sono Matusalem-me». Cosa è successo? «Abbiamo [...] ambiente, an-che da questo punto di vista. [...] luminoso non dà il cancro [...] polmone come quello [...] ma provoca ugualmente dei danni. Il cielo, che ha [...] quando ancora camminava a quattro zam-pe, che [...] attraverso paure e miti, [...] dato la scansione temporale, oggi non [...] più. Da un punto di [...] culturale è indubbiamente una grande perdita». Senza dimenticare che non [...] noi. Gli uccelli che, per tro-vare [...] in volo, si servono delle stelle vengono deviati [...] loro traiettorie dalle luci delle [...]. Si trovano sempre più [...] che, in pieno inver-no, volano intorno ai [...] più fredde, [...] per il sole. Le [...] appena uscite dalle uova [...] un tempo andavano verso [...] dalla luce riflessa della luna; oggi vanno [...] attratte dalle luci delle discoteche. Il problema interessa ovviamente [...] occidentale. E alcuni paesi pensano [...] rimedio a questa per-dita. In [...] la settimana scorsa, duran-te una [...] lumino-so, il governo ha promesso [...] revisione del-le leggi per cercare di ridurre il danno [...] mini-mo. In Italia sono state [...] di legge firmate da parlamentari che rappresentano [...] i gruppi. [...] è duplice: risparmio energetico [...] re-cupero della volta celeste [...]. I rimedi? non si [...] illuminare meno le nostre città, ma di [...]. Ad esempio, dicono gli [...] evitare di spa-rare fasci luminosi verso il [...] molte discoteche nostrane. Oppure, si può pensare [...] fari sugli edifici pubblici [...] verso il basso e [...]. Infine, i lampioni dovrebbero [...] modo da inviare la luce verso il [...]. Usando poi lampade al [...] pressione, il risparmio energetico sarebbe no-tevole. Alcune città, come Firenze [...] Frosino-ne, [...] stanno adottando alcune di queste mi-sure. [...] nel nostro paese sono nati [...] «Parchi delle stelle», aree pro-tette [...] luminoso dove è pos-sibile ancora [...] del cielo stellato. I telescopi di cui [...] ormai tal-mente sensibili che dobbiamo [...] a co-struire sulle Ande [...] Canarie. La cosa in-vece è [...] astrofili». Sono loro infatti soprattutto che [...] battono contro [...] luminoso. Lì, ad esempio, i [...] potrebbero finalmente tornare a [...] le stelle». /// [...] /// Lì, ad esempio, i [...] potrebbero finalmente tornare a [...] le stelle». (0)
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