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Il presidente del Consiglio: «Abbiamo [...] anni di grandi potenzialità» Il governo serra [...] «Serve stabilità, le riforme si devono fare» MILANO. Romano Prodi e una bella [...] per una lunghissima giornata [...] fanno sapere che in questo [...] il [...] di [...]. Sullo sfondo sof-fiano i [...] dopo la rottura sulle riforme (Berlusconi da Arcore [...] la dose e Fini ha ap-pena dichiarato [...] sono più margini»), ma il presidente del Consiglio [...] «Il governo deve proseguire il suo lavoro [...] determinazione che ci ha consentito di entrare [...] Europa. Ab-biamo davanti due anni di [...] ancora da sanare nel Paese [...] co-minciare [...] e dal ri-lancio del Mezzogiorno». Anche la risposta agli [...] Governatore della Banca [...] lanciati in mattinata, è [...] ma risoluta nella sostanza: «Ringra-zio Fazio -dice Prodi [...] il monito [...] e la pressione fiscale. Tuttavia ho [...] di precisare che [...] di questo pae-se non [...] voluto io. Si tratta di un debito [...] il [...] del debi-to rispetto al Pil [...] creato io». Quindi sul fisco per [...] torna indietro anche se Prodi promette: «Restituiremo [...] da adesso mi dico convinto che potre-mo [...] anni, di almeno [...]. Variazio-ne sul tema [...] degli im-prenditori: «Si lamentano dei [...] fiscali, senza [...] conto del mi-glioramento [...]. Certo la pressione fiscale [...] credo che sia meglio pagare salato [...]. Ancora:« Qualcuno mi accusa di [...] colpito le classi [...] ciò vuol dire che non [...] colpito quelle [...]. La platea [...] del Teatro Nuovo, ultima [...] governativo, [...]. [...] quella che lui stesso [...] del «dopo Euro»: «Ce [...] fat-ta ad entrare in Europa, [...] tocca affrontare un altro compito com-plesso, quello [...]. Sono sicuro che ce [...]. Le affermazioni di Fazio [...] flessibilità sono da prendersi in considerazione anche [...] che bisogna agire salvaguar-dando il reddito e [...] se così non fosse non lo ascol-terei. La nostra linea economica è [...] e delle protezioni sociali. È inutile che noi descriviamo [...] come un Paese diverso da quello [...] è. Noi abbiamo scelto una [...] precisa che si può sintetizzare così: salvaguardare [...] Stato sociale. Dottrina che abbiamo adottato [...] delle pensio-ni». Ma soprattutto Prodi è [...] del Mezzogior-no: «Nel nostro Sud or-mai i [...] sono fra i più bassi [...] battuti solo da Portogallo [...] Grecia. [...] negli ultimi mesi si è [...] di una ripresa che riguar-da [...] Paese». In-somma la strada è [...] strumen-ti sono attivati e «fun-zionano, eccome se [...] Sud cresce più del Nord», [...] la soluzione è vicina, [...] ancora un [...] di tem-po», «ci sono [...] per un periodo di sviluppo di molti [...] grazie [...] dei sindacati e alla [...] a quello registrato negli Stati Uniti [...] otto anni, che ha [...] gradualmente [...]. Insomma Prodi insiste sul [...] intendere che [...] dei lavori in corso, [...] una crisi politica, sarebbe disastrosa [...]. Dunque la ricetta si [...] in coro dai ministri [...] Costa, Rosy Bindi, Fantozzi, Bassanini [...] Veltroni. [...] Consiglio, parlare per tutti, sintetizzando [...] indirizzato a chi [...] saltare [...] -dice -è un valore importante. [...] sta la ragione per [...] ci auguriamo tenacemente un esito positivo delle [...] stabilità e di un [...]. Dopo [...] attaccato «certe nostalgie per il [...] sottolinea [...] di certe posizioni del Polo [...] di Berlu-sconi [...]. /// [...] /// Insomma, venti di crisi o [...] venti di crisi, il Governo vuole an-dare [...] con [...] stesso spirito [...] portato [...] e che «ha dato grande [...]. Prodi paragona [...] dei «tanti, assurdi scetticismi» che [...] accompagnato i primi passi di questo Governo. La stagione definita dei [...]. Prodi ridacchia rac-contando la storiellina [...] del casel-lante delle Ferrovie: [...] ferroviere viene chiesto che cosa [...] in caso di [...] due treni in arrivo [...] binario: «Accendo le fiaccole». Carlo Brambilla IL COMMENTO Arcore, [...] taglia i ponti e [...] Prodi «Manteniamo lo spirito che ci ha [...] Europa [...] consentito di superare la [...] e dei [...]. Mi stupisce [...] di certe posizioni del Polo [...] Berlusconi» La pausa di riflessione non è durata neppure [...] a martedì: la tregua [...] rotta. Le riforme escono di [...] A [...] la fine ci ha pensato Silvio Berlusconi. [...] giorno, dopo [...] alla Camera in cui annun-ciava [...] suo [...] aveva detto di [...] «scomparire» per qualche gior-no, di [...] che fosse [...] a [...] o gli uomini della trattativa. Ma gli «ambasciatori» non [...] in tem-po a [...]. Ha parlato ad Arcore: [...] parola da due minuti e le agenzie [...] telegrafici dispacci: [...] è offensivo e arrogante». La rottura, anche formalmente, [...] a sera, ricapi-tolando, Fini commentava: «Non [...] più spazio politico per [...]. Il capo di An [...] a giudicare dalle parole non lo fa [...]. Insomma il processo riformatore [...]. Definitivamente? La do-manda è [...] volte abbiamo assistito a capovolgi-menti di fronte [...] un mese fa Berlusconi aveva già parlato [...] era tornato alla Camera per votare sul [...] aria: le rotture annunciate [...] trattativa so-no cosa diversa dai cambiamenti di [...]. E stavolta Berlusconi sem-bra proprio [...] cambiato strategia. Lo fa dopo un [...] lui dice di [...] vinto, ma in cui [...] vinto soprattutto la frantumazione del sistema politico [...] frantumazione il ritorno del centro. Sono in molti a [...] Berlusconi abbia scelto di parlare per «reazio-ne» alle [...] di ieri, quelle in [...] della Bicamerale lo metteva in guardia [...] del [...]. Ma sta-volta nelle mosse del Cavaliere non [...] improvvisazione o reazione, non [...] rabbia e neppure [...] un [...] «naïf», di chi prende lo [...] politico come un fatto personale, che pure gli conosciamo. No, [...] voglia di tenere la scena, [...] protagonista di una scelta. Buttare a mare le riforme [...] è una cosa qualsiasi. E lui lo sa. È un azzardo politi-co [...] per il paese che aspettava il compimento [...]. Ma è un azzardo [...] Forza Italia pensa di [...] rilanciare. E così colpisce che [...] poco lontano da Arcore, nel cuore della Milano [...] amministrazione polista Berlusconi tanto si vanta, a [...] a difendere le riforme ci fosse schierato [...]. Al Teatro Nuovo il [...] Veltroni [...] un bel mucchio di ministri hanno detto [...] un [...] non è certo una [...] di cose. Le riforme servono e [...] saltare commette un er-rore e provoca un [...]. Ma serve anche (e [...] che la Bicamerale affonda) la stabilità del [...]. Sì, perché ieri è [...] giorna-ta del Governatore di [...] ma questo con le [...] poco. Restano diversi interrogativi: in-tanto [...] Berlusconi [...] Fini vo-teranno i loro emendamenti per il [...]. Tutti san-no che verranno [...] però dovrà mostrarsi in qualcosa di altro [...] già det-to, si andrà [...] e si arriverà al voto sul testo [...]. Saranno due mesi di [...] di «Aventino» o i tempi supplementari di [...] già chiusa? E poi [...] quesito riguarderà i processi [...] lungo pe-riodo: Berlusconi, [...] detto, guarda a una [...] come reagiranno da una parte An (marginalizzata [...] e [...] il [...] (minacciato di una invasione [...] insidiosa come la candidatura di Forza Italia [...] europeo dei popolari)? E poi ancora: la [...] tutto o [...] uno spazio per recuperare, [...] leggi costituzionali, alcune delle innovazioni più impor-tanti? E [...] sfondo [...] incognita che si chiama [...] Di Pietro ha portato i suoi banchetti davanti [...] parlava Prodi e il governo. Una «provocazione», la chiama [...]. Una sfida sicuramente: una opportunità [...] che potrebbe scompaginare le carte. E che è forse [...] elemento oggi capace di innescare [...] crisi politica che nes-suno, neanche Silvio Berlusconi, dice di [...]. Roberto [...] I banchetti [...] sistemati davanti a Palazzo Visconti [...] al Teatro Nuovo Tonino, il «provocatore» Di Pietro chiede [...] durante il meeting [...] 2. Per consumare la [...] pro-vocazione, Antonio Di Pietro ha [...] un look vagamente [...] pantaloni [...] camicia verdolina a quadretti, senza [...]. Così si è presentato [...] le 10, al [...] il referendum [...] piazzato in via Cino [...] Duca, [...] due passi da piazza San Babila. Un banchetto galeotto, sistemato [...] al Palazzo visconteo, prima tappa della lunga [...] Milano. [...] sono attesi tre ministri, Walter Veltroni, Anto-nio [...] e Tiziano [...] per un incontro su [...]. A [...] in zona ci sono più [...] e giornalisti che milanesi a [...]. Ovviamente poche le speranze [...] firma, ma il responsabile del presidio referendario, Adriano Ciccioni, [...] radicale, ex ultrà am-bientalista, protestatario da sem-pre, [...] dei valori», non si dà per vinto. Inqua-dra [...] che sta camminando sul [...] «Ministro, venga di [...] firmare per il referen-dum». /// [...] /// Di Pietro non è [...]. [...] invece ha già raggiunto la [...] di palazzo Visconti. Due pa-role coi cronisti, che [...] a tenere [...] metà della scena, occupata da [...] banchetto non ancora visitato [...] numero uno di Mani Pulite. Sulle riforme il ministro [...] Poste [...] lì: «Biso-gna seguire le indicazioni di [...] che ha parlato di [...]. [...] di Di Pietro [...] a quello di Veltroni. Il vicepremier è in [...] secondi. Ha giusto il tempo per [...] veloce dichiarazione contro [...] del comportamento di Berlusconi». Ed ecco Di Pietro. I cro-nisti sbandano. Chiudono frettolo-samente con Veltroni [...] nuovo arrivato. Ora la scena è [...] «Quella di oggi è [...] di svolta -attacca -da [...] ormai trasformando in un diretto, siamo in [...] traguardo delle 500 mila firme è [...]. [...] niente polemiche con quelli [...] parte del marciapiede. Sono pur sempre allea-ti. Il fatto è che [...] sulle ri-forme convince sem-pre più Di Pietro [...] posizione referendaria [...]. [...] non sono più a Roma, [...] per le strade [...] per il mio referendu-m. È bene che chi [...] Roma co-minci a guardare da vicino quanto sta [...]. /// [...] /// Noi non vogliamo nuove [...] che quando ci saranno vengano fatte col [...]. Ancora qualche parola sui «pastrocchi [...] «Il rischio che si [...] è che [...] un accordo si facciano dei [...] pasticci». Poi una breve visita [...] il palazzo del raduno [...]. Intanto Ciccioni ha già [...] delle firme. /// [...] /// Secondo e ultimo atto. Pomerig-gio al Teatro Nuovo [...] San Babila. [...] si sono dati appunta-mento Prodi [...] altri sette ministri. Ed ecco di nuovo [...] Di Pie-tro, proveniente da un altro tavoli-no [...] sistemato nelle [...] pochi metri [...] della Lega, con tanto [...]. [...] magistrato pas-seggia per un [...] del teatro. Poi scende in platea. /// [...] /// Saluta alcuni mi-nistri già [...]. Coi cronisti que-sta volta [...] vicende giu-diziarie: «È chiaro che si vuole [...] a Mani Pulite, invece che ai corruttori [...]. Ieri ho avuto [...] richiesta di proscio-glimento ma [...] parla-to. Non sta nè in [...] terra la [...] mio carico». Si sfoga a lungo, [...] Prodi, lui ha girato le spalle e [...] andato. Il presi-dente del convegno [...] e annuncia ugualmente alla pla-tea: «Ringraziamo Prodi, [...] e Di Pietro per [...] in sala». Al nome [...] ma-gistrato gli applausi ci [...] precisamente calorosi. /// [...] /// A Roma si rischiano pasticci [...] fare accordi a tutti i costi Di Pietro, a Milano, a un tavolo per i referendum Carlo [...] fra il Cavaliere e Kohl [...] la guida [...] FELICE BES OSTRI senatore [...] del gruppo socialista [...] parlamentare del consiglio [...] LA MOSSA di Berlusconi [...] saltare il compromesso sulla forma [...] governo non va sot-tovalutata, ridotta a una pura rea-zione [...] alle sue preoccupa-zioni giudiziarie ed alla crisi della [...]. Sul piano nazionale [...] fa parte di [...] più ampia: [...] più sensibile alle esigenze [...] della Chiesa [...]. [...] al finanziamento della scuola privata, [...] in Italia è al [...] confessionale, alla difesa della famiglia [...] insieme con [...] e [...] si presenta come la [...]. Questo nuovo centro esercita [...] non in-differente nei confronti dei [...]. Se nel [...] oltre che la naturale [...] della gerar-chia cattolica, dovessero farsi stra-da preoccupazioni [...] di elezioni anticipate, la ma-novra centrista, favorita [...] Cossi-ga [...] riuscire soprattutto per mancanza di alternative, cioè [...]. La forza maggiore della [...] Berlusconi deriva dal conte-sto politico europeo e dal [...] Helmut Kohl. Con tutta [...] concentrata [...] (anche per deprecare demagogica-mente [...] dei banchieri) po-chi si sono [...] che il prossimo Parlamento europeo avrà poteri più ampi [...] che la commissione e specialmente il suo [...]. La resistenza degli Stati [...] di sovranità farà da contrappeso alla spinta [...] Parlamento eu-ropeo. Le spinte in direzione [...] nazionali e del Par-lamento europeo avranno il [...] di mediazione poli-tica ed istituzionale nella Com-missione. La personalità del futuro presi-dente [...] una influenza primaria [...] la [...] della futura Europa (la for-za [...] costituzione materiale [...] sperimentata anche in Italia: non [...] procedure [...]. [...] dispone della maggioranza [...]. [...] partiti del [...] sono al governo in [...] quindici e sono otto [...]. [...] italiana, è egemonizzato dai de-mocristiani [...]. Accanto [...] un asse politico democri-stiano tra [...] tedesca e la [...] ita-liana, altrettanto importante degli [...]. La continuità democristiana da [...] e De Gasperi ad [...] da una omogeneità politica supe-riore [...] quella dei socialisti. Soltan-to in tempi relativamente recenti [...] laburisti hanno abbandonato un [...] di principio e sono [...]. I risultati elettorali delle [...] la sfida mag-giore tra le due grandi [...]. Non è un mistero [...] candidatura di Feli-pe Gonzales alla presidenza della Commissione [...]. Forse è me-no noto che [...] è anche [...] Helmut Kohl. Tale ipotesi non è [...] il timore che [...]. Tuttavia anche se Helmut [...] si è logorato: la presidenza [...] commissione [...] una [...] incoronazione a [...]. In questa strategia oggi [...] di Forza Italia e domani i suoi [...] voti sono un tassello indispensabile. [...] è quello di un [...] le destre europee, in [...]. La linea di Kohl è [...] derivanti dalle tradizioni [...] forti nei paesi del [...] e dal fatto che in [...] paesi [...] è [...] portante di ogni governo, [...] o socialista come nei Paesi Bassi. Le resistenze dei [...] e del [...] appaiono più consistenti e [...]. [...] destra e centrodestra non [...] a livello europeo che [...] la contiguità con movimenti [...] altro verso liberali, distanti non solo [...] sociale ma soprattutto cristiana [...]. Nel piatto della Bicamerale non [...] sono soltanto ingredienti della cucina italiana, sarà bene [...] presente per uscire da una [...] che rischia di travolgere con il pro-cesso riformatore il [...]. /// [...] /// Nel piatto della Bicamerale non [...] sono soltanto ingredienti della cucina italiana, sarà bene [...] presente per uscire da una [...] che rischia di travolgere con il pro-cesso riformatore il [...]. (0)
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