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Fare, per usare una vecchia [...] una politica di tipo [...] tenendo conto che in una [...] aree più ricche del mondo, [...] ci sono cin-quanta milioni di [...] e venti milioni di disoccupati. [...] a chi aveva creduto [...] da solo potesse essere un gran-de e [...] sociale. Guarda alla Germania e pensa [...] degli ultimi Pierre [...] grande dirigente dei metal-meccanici e [...] negli anni Settanta. [...] faccia sotto le cocenti [...] aveva puntato tut-to sulla moneta mettendo in [...] lavoro ed è stato travolto dalla crisi [...]. Ora deve succedere il [...] -La piena occupazione deve [...] al quale [...] di sinistra, di centro [...]. Cosa è successo in Germania, [...] 16 anni ha dovuto [...] al socialdemocratico [...] delle elezioni tede-sche ha [...] il bi-sogno di rinnovamento. Un sa-no [...] ricambio [...]. Ma non è soltanto questo, [...] in Germania. Negli anni Set-tanta e Ottanta [...] la cultura fondamentalista del mercato e del [...] supremo ai mali del mon-do. Se lungo la strada [...] rimasti mor-ti e feriti non era [...] è stato giudicato il [...]. [...] appartene-vano alle classi su-balterne non [...] stato un problema. Ma ne-gli ultimi mesi la [...] dei mercati finanzia-ri [...] ma [...] Latina ha coinvolto molti altri [...] ha scosso le certez-ze di coloro che pensavano che [...]. Quello che succede a Bonn [...] riflesso della crisi asiati-ca? «Penso proprio di [...]. Di fronte a questa [...] riscoperta la ne-cessità di un sistema che [...] ragioni del mercato con le ragioni non [...]. La vittoria dei [...] cambierà la politica [...] «Nella memoria storica dei tede-schi [...] la [...] nella memoria storica degli ame-ricani [...] la [...]. Questo produce, ha prodot-to [...] politi-che di segno opposto. [...] imposta dalla [...] che rappresentava dal punto di [...] monetario [...] più forte [...] di una politica di disinflazione. Si è continuato con [...] quando [...] nel Vecchio Conti-nente era [...]. [...] ci sarà un rallenta-mento [...] mondiale a se-guito della crisi [...]. Un rallen-tamento che nel prossimo [...] sarà intorno al [...] rispetto alle previsioni di crescita. Questo [...] bisogna agire diversa-mente». Come bisogna agire? Dal [...] la Banca centrale tede-sca [...] dalla Banca [...] ha perseguito la politica [...]. Questo ha influito sia [...] sviluppo e quindi sul livel-lo di disoccupazione [...] Europa, [...] ha anche prodotto una per-versa redistribuzione del [...] trasferimento significati-vo dalle attività produttive alla rendita. In un decennio in Italia, [...] al [...] il prodotto interno lordo, è [...] di quasi il [...] quota [...] è diminuita del [...]. In questo contesto ci [...] allegri che pensano che la soluzione del [...] deregulation. La chiamano [...] non solo del mercato [...] salari e alla fine anche [...] diritti. Flessibilità chiesta ai lavoratori [...] si [...] pagare il prezzo [...]. Questa concezione che [...] fatta da pa-drone negli ultimi [...] ora [...] mentre si fa strada [...] che ci può esse-re un [...] più equilibrato tra eco-nomia e società se si riesce [...] combinare valori e pragmati-smo. Nel caso della Germania [...] ve-nuto fuori con forza e chiarezza. Ci sono problemi a [...] dalla crescita della [...] mercato da solo non [...]. Io non credo che [...] dato i voti alle forze di centrosinistra [...] go-vernano oramai in 13 Paesi del conti-nente, [...] più efficien-za la stessa politica che avrebbe [...]. La risposta deve essere [...]. [...] di [...] darà [...] disoccupati? «Ci sono segnali che [...] in questa direzione. Non dimenti-chiamo [...] di [...] fino a oggi mentre il [...] del lavoro [...] una [...] la moneta rappresenta una politica [...]. La differenza è sostan-ziale. Il lavoro deve passare da [...]. E cosa serve per una [...] «Intanto una riduzione dei tassi [...]. Se [...] è al di sotto del [...] non si capisce per-ché i tassi veleggino intorno al [...]. Con effetti depressivi che [...] sulle attività [...]. Negli [...] negativi e nulla impedi-sce che [...] an-che oggi in una fase [...] cui [...] bi-sogno di un rilancio [...]. Dopo i tassi, serve una [...] tipo [...] una politica di [...]. Stiamo parlando [...] «Di tutte e due. Tenendo conto che i [...] nostro compreso, sono bloccati dal trat-tato di Maastricht [...] Patto di stabilità. Bisogna programmare politiche in [...] la-voro. Oggi la produttività cresce [...] vuol dire che si fanno le stesse [...]. /// [...] /// Lui sembra avere delle [...] che una diminu-zione degli orari possa produrre [...]. In verità siamo sommersi [...] dimostra-no il contrario e possono essere invocati [...] non si può fare una politica del [...] si interviene dal lato [...]. Poi bisogna intervenire dal [...]. Diceva già più di [...] che era un liberale [...] rivo-luzionario, che [...] qualcosa che non funziona [...] che ha tanti bisogni sociali insoddi-sfatti e [...]. [...] persona, [...] al patri-monio culturale. Non possiamo vivere [...] privata di pochi e [...] dei molti. Questa è la sfida [...] fronte alle forze di sinistra che hanno [...] di guidare [...]. E per questo non servono [...] giaculatorie un [...] fuorvianti messe in campo dalla [...] nel corso [...] due decenni. Le ricette Reagan e [...] fallito. Ora biso-gna tornare ad assumere [...]. Le elezioni tedesche hanno una [...] anche per [...] «Se la domanda sottintende [...] non so rispondere. Quello che penso è [...] cambierà in Italia e in Europa e [...] del lavoro e [...]. Inflazione ferma Accogliendo [...] del segreta-rio nazionale [...] e preso atto della [...] sospendere i provvedimenti uni-lateralmente annunciati e ad [...] sindacato in sede [...] lunedì 5 ottobre, [...] dei lavoratori poligrafici ha [...] prova di responsabilità e attaccamento alla testata, [...] scio-pero già proclamato per la gior-nata di [...] di darsi ap-puntamento il 5 ottobre alle [...] discutere gli esiti [...]. [...] ribadisce [...] a sostenere questo duro confron-to [...] riaffermare quelle regole che sono il cardine del buon [...] delle situazioni di crisi aziendale e dei [...] e lavoratori. Princìpi che non possono [...] fa [...] a semplici problemi di [...]. La [...] è sempre stata [...]. /// [...] /// ROMA Fondo Monetario Interna-zionale più [...] del governo [...] italiana nel 1998. Mentre il Governo ha ritoccato [...] le stime di crescita del Pil italiano 1998, le proiezioni che [...] pubblicherà nel prossi-mo [...] indicano per il [...] una crescita del [...] con una va-riazione negativa dello [...] rispet-to alle [...] dimaggio. Nel 1999 il Pil salirà [...] contro il [...] che era stato previsto a [...] prima che la crisi asiatica esplodesse. Le stime non sono pe-rò [...] agli ultimi dati Istat [...] per gli economisti di Washington [...] della congiuntura italiana resta più positiva di quan-to lo [...] governo di Roma [...]. [...] anche altri indicatori economici fondamentali: [...] disoccupazione [...] prossimo dovrebbe scen-dere [...] dal 12,1 attuale. [...] dopo il lieve brivido che [...] fine anno farà salire i prezzi [...] tornerà [...] del [...] quando il Fondo moneta-rio internazionale [...] calcolato un aumento [...]. [...] sta prose-guendo lungo la strada [...] rigore nella finanza pubblica. Il deficit, in rapporto al Pil, dovrebbe scen-dere dal [...] del [...] nel 2000 ed [...] nel 2003. Anche il debito appare in [...] rispetto alla ricchezza prodotta: il debito netto, dal [...] di [...] scenderà al [...] entro il 2003. Quello lordo, dopo essere [...] crollerà al 113,7 nel 2000 [...]. Subissato dalle richieste di [...] che dalle critiche, il Fondo monetario internaziona-le [...] assemblea annuale più calda dai tempi di [...] Woods, quando fu istituito [...]. Prima le ex Tigri [...] Far [...] che cedono sotto i [...] e speculazione. Poi il Giap-pone che [...] pro-blemi dei vicini diventa un pro-blema esso [...] ne-gativa e banche che falliscono a catena. In estate esplode anche [...] da capitalismo selvag-gio della Russia e ora [...] rischiano di costare agli americani quanto il Messico [...]. [...] il [...] lamenta di [...] quasi finito i soldi: restano [...] 27 mi-liardi di dollari per tamponare le [...] Stanley Fischer. E se è vero, [...] «New York [...] che per il Brasile [...] 30, [...] di che preoccu-parsi. Clinton ha chiesto anche una [...] concertata dei tassi [...] per rilanciare [...] ma i banchieri centrali delle [...] economie hanno ribadito di non [...] nessuna intenzione di legarsi le [...] in un campo dalle repentine [...]. Una posizione che non [...] porta ad eventuali interventi «autonomi» nei singoli [...] proprio dagli Usa. Oggi, tutti si aspettano infatti [...] la [...] dia il [...]. /// [...] /// Oggi, tutti si aspettano infatti [...] la [...] dia il [...]. (0)
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