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Lo hanno scoperto grazie [...] collaboratore Il pentito Di Maggio ordinava omicidi Arrestato [...] fece prendere Riina Caselli: «Ma rimane un [...] fatto ammissioni piene» Non voleva trasferimento La [...] che ingoia una lametta Dalla Prima PALERMO. Prima [...] poi Avo-la e Samperi [...] Contorno. Adesso tocca a lui, [...] Baldassare Di Maggio, il pentito che ha fatto finire [...] 23 anni di serena latitanza Salva-tore Riina, [...] capi, [...] al quale aveva giurato [...] vita, in quella campagna di San [...] Jato, dove lo avevano [...] dopo il suo primo [...]. Un pentito che per Cosa [...] stato come un terremoto. [...] Di Mag-gio da martedì notte [...] in una cella [...] perchè, secondo i magistrati di Palermo, avrebbe ri-costituito la [...] cosca e ordinato addirittura due [...] uno dei quali fallito, ma non certo per vo-lontà [...] sicari. A [...] cadere forse [...] sicurezza. La convinzione che il [...] pentito di «serie A» lo avesse messo [...] sem-pre da controlli ed indagini. E in-vece così non [...]. In Procura hanno tirato [...] dalle carte è spuntato il nome di [...] quale [...] punta molte delle sue [...] che forse per [...] diret-to da Giancarlo Caselli, [...] più importante, almeno sul pia-no [...] quello contro Giulio Andreotti. Il procuratore Caselli lo [...] serenità. Nessuno sconto, nes-suna comprensione. In Sicilia, an-cora una volta [...] sbaglia paga e duramente. Ne sanno qualcosa i [...] Giuseppe [...] che, approfittando della protezione [...] Stato, [...] in città per far fuori la moglie [...] Nitto Santapaola. Adesso [...] è in una cella [...] ergastolo che neppure un miracolo potrà [...]. Sulle colline che sovrastano [...] Jato, che si respirasse aria di guerra [...] aveva ca-pito da tempo. Lì, a San [...] e a San Giuseppe Jato, [...] re-gno [...] che la pax mafio-sa [...] controllo di Giovanni Brusca era finita lo [...] dopo il suo arresto in una villetta [...] San Leone. Altri perso-naggi, fuori da Cosa [...] di prendere il sopravvento. Si diceva che fossero [...] Di Maggio, che come lui ave-vano dovuto [...] di [...] ma che adesso rialzavano [...] im-porre la loro legge. Nulla di strano in [...] in linea con le logiche mafiose: cade [...] subito i «perdenti» cer-cavano di riemergere. Il fatto sor-prendete è [...] testa [...] lo stesso Baldassare Di Maggio [...] viveva lontano dalle colli-ne dello Jato, in [...] con un altro nome e la prote-zione [...] Stato [...] il quale ave-va stretto un patto di [...] lealtà. Lo stesso Di Maggio [...] arrestare Riina e raccontato di [...] visto il capo di Cosa [...] Giulio An-dreotti. A [...] è stato un nuovo [...] codice «Alfa», che si è auto accusato [...] indicando Di Maggio come il mandante. [...] Di Maggio venerdì era a Palermo, in casa di una [...] amica. Lì lo hanno trovato [...] Dia che lo cercavano da alcuni giorni. Da una settimana era [...] comparire», ma si era reso irreperibile. Quando è stato condotto [...] «Tre Torri» ad [...] negli uffici della Dia, [...] magistrati che lo hanno sottoposto ad un [...] chiarire il ruolo che aveva avuto nella [...] Jato. Di Maggio ha tergiversato, [...] che non aveva vie [...] e alla fine ha [...] parte le sue responsabilità, spiegando di [...] ordinato i delit-ti perchè [...] vita dei suoi [...] che secondo il suo [...] messa in pericolo dai picciotti rimasti fedeli [...] Giovanni Brusca e a Vito Vitale. A far scattare le [...] Di Maggio sono stati [...] del meccanico Vincenzo Arato, [...] Di Maggio, ma assai vicino a Giovanni Brusca, [...] colpi di fucile il 24 settembre da-vanti [...] di San Cipirello. Poche settimane prima, esatta-mente [...] era stato ferito [...] Francesco Costan-za, parente della [...] Enzo Brusca e considerato dai magistra-ti uno dei [...] Giovan-ni Brusca. Il cerchio delle indagini attorno [...] Di Maggio si è stretto con [...] il 9 ottobre di Nicola Lazio e Giuseppe Maniscalco, un uomo [...] da sempre protetto da Di Maggio che nelle sue dichiarazioni ne aveva ridi-mensionato il ruolo [...] ad esclu-dere al [...] affiliazione mafiosa. Di Maggio gli era [...] avvertito che Brusca lo [...] così di sfuggire alla [...] emessa nei suoi confronti. Determinanti -secondo gli inve-stigatori -sarebbero [...] le conversazioni [...] tra Ma-niscalco e Di Maggio [...] proprio il ruolo che il [...] aveva nella [...] che la fazione [...] stava tentando sul territorio dello Jato. Intercettazioni che hanno riscon-trato [...] di «Alfa» che aveva [...] vertice del nuovo clan, del quale faceva [...] Nicola Lazio, che avrebbe deciso la condanna a [...] Arato e Co-stanza. Immediate ieri mattina le [...] al proces-so Andreotti. Sul futuro di Di Maggio [...] le previsioni. Sarà la commissione sui col-laboratori [...] giustizia a decidere se mante-nere o meno nei suoi [...] i benefici previsti [...] legge. Dobbiamo fermarci ad un [...]. La [...] col-laborazione, ha aggiunto, «è stata [...] e totale, è [...] da [...] un collaboratore a tutti gli [...]. Non si cancella [...] di Riina». Walter Rizzo [...] 4. Ha ingoiato una [...] «a rischio» che lo avrebbe [...] a Catania. Giuseppe [...] boss pen-tito ieri mattina [...] protesta, davanti agli agenti che lo avrebbero [...] la forza, per deporre in un processo [...] celebrano a Catania e che vede alla [...] accusati di associazio-ne mafiosa e delitti avvenuti [...] a Catania. Sono stati gli stessi [...] di prote-zione che lo hanno soccorso e [...] carce-re di massima sicurezza del centro Italia [...]. Le sue condizioni, restano [...]. Il braccio di ferro [...] ministero Nicolò Marino, che per motivi «di [...] oppo-sto al trasferimento dei pentiti e il [...] III sezione del Tri-bunale di Catania Roberto Passa-lacqua, [...] di trasferimento coatto [...] rifiuto dei pentiti. Si [...] la polemica sui collaboratori di [...]. I tre collaboratori ha [...] Guarnera [...] tra i mag-giori accusatori di Cosa nostra [...] Catania: «È impensabile, per la lo-ro sicurezza, [...] a tornare [...]. [...] di un progetto per [...]. Ieri mattina, [...] doveva testimoniare con [...] bunker del carcere di Bicocca, [...] processo denominato «Ariete 2», contro trenta affiliati al [...] di associazione mafiosa. La sera prima, per [...] ave-vano deposto altri due pentiti, [...] Samperi. [...] dunque, si sarebbe trovato [...] affiliati al suo clan, che rap-presentava il [...] famiglia catanese di Cosa nostra guidata da Nitto Santapaola. Nel corso del processo, infatti, [...] i de-litti più eclatanti trattati, quello di un marocchino [...] Cannizzaro di Catania do-ve era [...] ricoverato in gravissi-me condizioni poche ore dopo [...] teso dai killer del [...]. Ma anche del tentato [...] Giuseppe Ferrera, cu-gino del boss Nitto Santapaola, che [...] si lan-ciò dalla camera del reparto di [...]. I sicari infatti, non [...] entrare nella stanza perché Ferrera, aveva fatto [...]. Giusi Lazzara Procura di Palermo, [...] neanche un solo occhio di fron-te ai [...] uno dei testimoni più significativi del cosiddetto [...]. /// [...] /// [...] di un pentito non è [...] novità. Non ab-biamo dimenticato Salvatore [...] Contorno che spacciava dosi di [...] ai [...] fra una deposizione processuale e [...] o Giuseppe [...] che a Catania spediva i [...] killer per [...] a regolare vecchi conti di [...] fra una deposizione proces-suale e [...]. Collaborare con la giustizia, [...] criminale alla quale si [...] migliaia di pagine nere con nomi, date, [...] tutto ciò non è si-nonimo né di [...] scoperta di valori deamicisiani. Au-gurarsi e fare il possibile [...] ciò accada, è sacrosanto. [...] o [...] per scontato, sarebbe co-me [...] «malato cronico» (tornato di moda in questi [...] di miglioramento, debba es-sere -per decreto del [...] da qualsiasi ricaduta. Abi-tuiamoci a considerare i [...] per quello che sono, alla stregua di [...]. Eviteremo tutti tante delusioni [...] prete-stuose. Lunedì, [...] bunker di Santa Verdiana, [...] Firenze, [...] con-clusione della prima parte della deposizione di Giovanni Brusca [...] suo delitto più orrendo, sequestro e morte [...] di 15 an-ni, il pubblico ministero ha [...] Brusca è stata una deposizione limpida, solare, [...]. Voleva dire che, a [...] Brusca si è caricato sulle spalle tutte le [...] che per [...] stessa ammissione («ne ho [...] e di crude») gli pesano di più. Può dunque es-sere «limpida, [...] de-posizione processuale persino del più incallito delinquente. I pentiti, non sono [...]. Ognuno -ci si scusi [...] un libro che va letto dalla prima [...]. Con la lente di [...] una sola parola non convince. Non esiste infatti [...] testuggine composta da pentiti [...] un gigantesco e in-differenziato scudo collettivo. Quando questa diventerà una [...] indiscutibile per tut-ti, otterremo il risultato -che [...] cosa -di trattare il cosid-detto «pentitismo» mafioso [...] effettivamente é e deve essere: uno strumento [...] di [...] criminale che nacque segreta; [...] caso. Il «pentitismo» è solo [...]. Ecco perché, al quesito [...] di rispondere che [...] capace di imporre la [...] chi magari col-labora con la «legge», oggi [...] con la cattura di Di Maggio. /// [...] /// E anche Di Maggio, [...] San Giuseppe Jato, non potrà più [...] dicendo: « mi manda Picone». Il pubblico ministero Roberto Scarpinato [...] uno dei testi, il magistrato della prima [...] Cassazione Vitaliano Esposito, ma [...] avvocato Gioacchino Sbacchi, uno [...] imputato, contesta vivacemente il modo in cui [...] domande. Per sedare gli animi [...] Francesco Ingargiola sospende [...] udienza per qualche minuto. Sbacchi ne approfitta per [...] vicini uffici della Procura e assistere alla [...] Gian Carlo Caselli. [...] uscita commenta con i [...] «Questi [...] confermano che Di Maggio perseguiva più che [...] disegno di egemonia mafiosa». Sbacchi ricorda quindi che [...] carabinieri Francesco Delfino, che raccolse le prime [...] Di Maggio «aveva già segnalato il pericolo che [...] fossero presenti aperte menzogne», ed analizzando i [...] osserva: «Mi è sembrato che fosse molto [...] al volo quel che si voleva sentire [...]. Il personaggio [...] Di Maggio, pentito per [...] di Brusca Ai giudici raccontò il bacio [...] Andreotti [...] boss Il primo omicidio [...] poi divenne [...] di [...] e suo fedele braccio [...]. Nel [...] la fuga in un paesino [...] Piemonte. Così parlò Baldassarre Di Maggio, [...] quando ancora nessuno sapeva [...] Salvatore Riina era un nome, non un volto, [...] baci di Andreotti nessuno, ragionevolmente, si cu-rava. Era [...] gennaio 1993, matti-na presto, [...] provincia di Novara, Borgomanero. Finì in carcere per [...]. E decise, per gli [...] lo spinsero ad arrivare fino in Pie-monte, [...] Sicilia, [...] collaborare [...]. [...] sapeva di Cosa nostra, [...] vissuto per più di un decennio nel [...]. Di pentirsi, per usare [...]. Per-ché non tutti i [...] atti criminosi che hanno commesso, anzi. Perché il termine «pentito» [...] in senso religioso, il rinnegare un passato [...] entrare in un futuro di purezza [...] ma come un più [...] nobile salto di barricata, che si può [...]. O per paura. /// [...] /// Giovanni Brusca gliela aveva [...] figurarsi dopo il «tradimento» che ha portato [...] Riina. E lui, Di Maggio, [...] come solo un mafioso sa fare: ha [...] un uomo di Brusca che attentava, a [...] sicurezza dei suoi fa-miliari. Come ai vecchi tempi. Ma questo non vuol [...] questi anni, ai giudici abbia raccontato menzogne. E i racconti di Di Mag-gio [...] sono da poco. Uno su tut-ti: [...] famoso bacio di Giulio Andreotti [...] Riina, [...] in casa [...]. La storia di Baldassarre Di Mag-gio [...] assolutamente banale, in tut-to simile alla biografia [...] mafioso. Figlio di un pecoraio [...] della Sicilia occidenta-le, provincia [...] Palermo, [...] senza molta cultura e scivolò con molta [...] di Co-sa nostra. Di [...] di quan-do era bambino, si [...] ovviamente [...]. [...] è quel nomignolo, [...] gri-dato chissà quante volte [...] dal padre, e ripetuto tante di quelle [...] parenti e gli amici [...] al passare degli anni, [...] imponeva il [...]. Ma in fondo quel [...] anche a lui, non gli mancavano certo [...] con-vincere la gente a [...] col suo vero nome. E [...] dichiarato di Cosa nostra, tut-tora [...] e chiamato come Totò. Tornando aDi [...] anni [...] si limitò a [...]. [...] 22, arrivò la grande occasione: [...] uomo da uccidere. Eseguì il la-voro, e [...] cosa che a Bernardo Brusca piacque moltissimo. Tanto che poche ore [...] al rito della «puntuta», sangue e giuramento [...] Cosa nostra di fronte a [...] un uomo, tra i [...] «Quel-lo [...] Riina, [...] -gli disse -. Non lo abbandonare mai». [...] a suo modo, senza fare [...]. Di Riina divenne [...] destro. Ma la [...] ascesa dava fastidio a Giovanni Brusca, [...] di Ber-nardo, che nel frattempo aveva ereditato [...] famiglia. Gli faceva ombra. Così Brusca co-minciò a [...] riunioni, a [...]. [...] di adulterio, sostenendo che [...] sposato e padre di due [...] con la [...] codice [...]. Riina si espose, e [...] tirò [...] che suonava più o [...] «Quando si parla di donne nessu-no ha la [...]. Difesa generale, non del [...]. Di Mag-gio, decifrò la [...] stava offrendo solo una chance di fuga, [...] Giovanni Brusca gli aveva dichiarato guerra e sapeva [...] di questo genere fini-scono con un morto. Il più debole. Baldassarre Di [...] parte le sue aspirazioni e [...] di [...] Sicilia. /// [...] /// Quella mattina di gennaio, [...] quando i carabinieri lo fer-marono [...] un controllo, aveva [...] 9, e un centinaio di [...]. Portato nel carcere di Novara, [...] in una cella accanto a quelle occupate [...] di mafiosi, tra i quali alcuni legati [...] di Riina e dunque di Giovanni Brusca. Di Maggio sente talmente [...] che chiede di parlare con il generale [...] France-sco Delfino. Il mafioso ha due [...]. La prima: non collabo-rare, scontare [...] piccola pena, tornare in Sicilia e [...] esse-re ucciso. La seconda: collaborare, entrare [...] prote-zione e stare più lontano possibile dalla Sicilia. La sera [...] gennaio scelse la seconda strada. /// [...] /// Parlò tutta la notte. La mattina del 9 [...] Di Maggio fu portato a Palermo a bordo di [...]. E lì, davanti ai [...] Ros e agli uomini della Dia, continua a [...]. Di Salvatore Riina, soprattut-to. Dei suoi nascondigli, dei [...]. La mattina del 15 [...] in un fur-gone camuffato in via Bernini, [...] Palermo, [...] uscire dal cancello della villa che lui [...] una [...]. La latitanza di Riina, [...]. Ma [...] Di Maggio non si [...]. Pochi mesi dopo raccon-tò [...] tra Riina e Andreotti, [...] di sa-luto che si diedero quando [...] in casa di Ignazio Sal-vo. Un racconto, seguito da [...] dato spessore alle tesi [...] nel processo, tuttora in [...]. Ma Di Maggio parlò anche [...] in parti-colare, nel 1987. Disse ai magistra-ti e [...] udienze: «Riina spiegò che bisognava dare una [...] per-ché i processi andavano male. Alle elezioni potevamo votare [...] magari anche per altri par-titi, ma non [...]. E ag-giunse: «Riina disse [...] uccidere i giudici Falcone e Borsellino perché [...] facevano fare gli arre-sti. /// [...] /// E ag-giunse: «Riina disse [...] uccidere i giudici Falcone e Borsellino perché [...] facevano fare gli arre-sti. (0)
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