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Roma: omaggio ad un [...] si professava «conservatore» [...]. [...] imprigionato in un sacco. Quando, negli anni del [...] Alberto Burri presentò al pubblico le sue tele con [...] cuciture, strappi, lacerti di colore, in Italia [...] dibattito tra i realisti alla Guttuso da [...] gli epigoni di Picasso e i formalisti [...] Dorazio) [...]. [...] del solitario, silenzioso, estraneo Burri [...] il gusto contemporaneo e le sicurezze dei critici abituati [...] di omologazione [...] artisti-ca nelle poetiche di gruppo. Quei relitti non ave-vano [...] che fare con i [...] dada di [...] o con i reperti [...]. Quella materia logorata e [...] se stessa e non come simbolo di [...] nei quadri come uno strano panorama [...] interno e dal nitore [...]. Con una logica perfetta che [...]. Una classicità trasgressiva Ancora [...] classicità di Burri, uno dei massimi protagonisti [...] Novecento, sorprende. Lo si può verificare [...] della grande retrospettiva roma-na, che si apre [...] Palazzo delle Esposizioni e che in cento opere [...] tutto [...] creativo del maestro di Città [...] Castello attra-verso le opere appartenenti ai vari cicli [...] primi quadri figurativi ai cretti, ai [...] e ai monocromi. La mostra, curata da Maria Grazia Tolomeo e Carolyn [...] e organiz-zata in tandem [...] Galleria Nazionale [...] moderna di Roma e [...] Palazzo [...] (collezione Burri) è la [...] la morte [...] avvenuta il 13 febbraio [...]. Si apre a [...] di distanza dalla prima [...] sempre a Roma, alla Gnam. Accompagnata da un ricco [...] Electa, [...] al [...] fino al 15 gennaio [...] martedì chiuso). Prevendita telefo-nica al numero [...]. Biglietto elettronico 06/3200075). Dopo la chiusura, la [...] a Monaco dal 5/2 al 6/4 e [...] Bruxelles [...] 5/6 al 17/8. Sarebbe più facile per [...] che non è necessa-rio dipingere». Burri ha sempre cercato [...] inutili sul valore della [...] arte e sulla passione [...] nata durante [...] guerra, [...] prigioniero in un campo [...] a [...]. Di quel pe-riodo è [...] in mostra «Texas», uno scarno, [...] paesaggio del [...] ancora figurati-vo e tendenzialmente espressionista, [...] già con tutta la voglia di «riduzione» [...] che [...] era un giovane ufficiale medico [...] de-siderio di esercitare la [...] professione in quel for-te isolato [...] Texas. Ma gli fu vietato, [...] i lunghi giorni vuoti fino alla liberazione [...] del conflitto, riprese i pennelli e le [...] studente. Quando non bastava il [...] Burri [...] come supporto i sacchi del-lo zucchero. Alla necessità di risparmiare [...] tempi, si deve forse quel rigore essenziale, [...] che gli avrebbe per-messo poi di conciliare [...] creare di-struggendo. Distruggendo la materia, natural-mente. /// [...] /// Ferite, piaghe, strappi, spoglie [...] una natura sofferente e tormentata si prefigurano [...] degli ultimi anni 40, i catrami e [...] nel primo sacco del [...] con frammenti di stelle [...]. A quel tempo la [...] si tradu-ceva in una carica irrazionalistica, nel [...] e di qualsiasi valore cognitivo. Al fondo [...] un senso di rivolta contro [...] società che aveva prodotto i campi di sterminio e [...] bomba atomi-ca. Gli artisti allora presero [...] possibi-lità espressive della materia che manipolavano e [...]. Certamente «Un art [...] come si diceva in Francia, [...] altra rispetto alla tradizione; non figurativa, dun-que, e variabile [...] ma nipote [...] (da cui «impressionismo astratto» o [...] lirica» per definire [...] non-ché delle maggiori correnti [...] del pri-mo Novecento che avevano [...] la cultura rife-rendosi piuttosto [...]. [...] e gli altri [...] De Stael, [...] Vedova, [...] Kline, [...] (questi ultimi due esasperando [...] contat-to con la materia attraverso la violenza [...] erano più o meno [...] di Burri che a suo modo violentava [...] a [...] disposizione [...] però, come contrappunto, [...] delle variazioni spaziali e [...] un «esprit de geometrie» che contempera ogni [...] sovversiva. Certo, per il «pessimista» Burri [...] materia con-serva in sé le tracce della storia che [...] rovinata e distrutta, [...] resa inutilizzabile ancor prima [...]. Non esiste materia vergi-ne, [...] lo splendore di quella materia in origine, [...] origine. Lo scempio della mano [...] è passato su quella natura [...] quasi [...]. Ciò che [...] può dare a risarcimento parziale [...] danno è [...] estetica ben concepita. Osserviamo ad esempio una tela [...] Sacco [...] del 1954: sul fondo [...] una fascia di ju-ta presenta [...] fori e spaghi che la ten-dono [...] agli orli. Si configura così uno [...] cui percezione non avviene immediatamente ma solo [...] «adattato». [...] percepita dalla retina è qualcosa [...] simile ad un orizzonte, una veduta antica, tipica di [...] terra umbra [...] con lievi colline ed alberi, [...] quando non è [...] è aspra e terragna, spietata [...] que-sto pezzo di sacco. Quando Burri passa a [...] legno, il ferro, le plastiche il conflitto [...] più duro, e cretti, spaccature, combustio-ni, crateri [...] tutta la crudezza di piaghe non rimarginate, [...] di ramifica-zioni [...]. [...] del fuoco per [...] è a volte necessario per [...] dei materiali amorfi. Se non fosse per [...] che [...] dietro e per la [...] stile saldo e coerente, quelle ope-re sarebbero [...] come sono spesso i quadri di certi [...] stes-so Burri non possedendo però affatto quel [...] quella consapevolezza [...] che è alla base [...]. Lo spagnolo [...] e [...] sono i più diretti «discendenti» [...] Burri. Il primo non sa uscire [...] presente, creando una semantica [...] esistenziale; [...] si tormenta nella contraddizio-ne che [...] vede esistere come artista in una società che nega [...]. La [...] avversione ai premi Quello che [...] destinato a diventare uno dei più quotati e venerati [...] americani cominciò solo dopo [...] a concepire i [...] che [...] reso famoso. Burri non ha mai avuto [...] lusinghiere per certe correnti [...] contemporanea: praticamente le disprezzava tutte. Come disprezzava la politica, [...] destra, e i premi, [...] sempre. Del resto, la [...] arte non ha mai [...] rifiutandosi di rap-presentare la storia e la [...] linguag-gio [...]. Dunque è tutta lì, [...] valore iconografico e formale attraverso le cose. Cose povere come le [...] Morandi, clas-siche anche quelle. Il loro riferimento temporale [...] lontano ed edulcorato della storia ma in [...] della cronaca. Così per Burri [...] è una realtà a [...] at-tinge al di fuori i propri motivi, [...] propri effetti [...]. Il procedimento è per [...] di evitare dispersione e ridondanza ed è [...] in musica di cui Bach fu il [...]. Origine e fine [...] so-no [...] stessa. Lontano dal concetto romanti-co che [...] un valore, Burri ri-porta [...] alla realtà della co-scienza. Quando critici e benpensanti [...] ENRICO GALL I AN [...]. Ci si sente ancora [...] alle opere di Alberto Burri, esposte da [...] al 15 gennaio prossimo al Palazzo delle Espo-sizioni. Un rapimento «mostruoso», a significare [...] a gratificare [...] per [...] di irripetibile gioia del gusto. Prima grande an-tologica di [...] dopo la [...] scom-parsa avvenuta nel 1995. Antologica che racco-glie circa cento [...] e costituisce al contempo un omaggio al maestro ma [...] mo-stra voluta [...] stesso che iniziò a prepara-re [...] già nel 1994. Rapimento si diceva, e [...] affollano nella mente, indelebili e inevitabili. Nel secondo dopoguerra, fin [...] la pittu-ra di Burri fu malvista, se [...] apertamente. Ed è dinanzi ad una [...] sue opere, il Grande Sacco 1952 [...]. Il maestro avrebbe voluto [...] Grandi Sacchi nel 1952 in occasione della Sesta [...] Club di Roma, ma Enrico [...] grande artista e fondatore [...] Club, [...] di parere diverso e indusse il maestro [...] opere e a [...] con [...]. I tre Grandi Sacchi [...] studio [...] nel 1952 e 1953. [...] 1959 il Grande Sacco del [...] che era stato esposto nelle sale della Galleria nazionale [...] Roma, fu oggetto di polemiche sulla stampa e di [...] del senatore Terracini. Si chie-se persino [...] della sovrintendente Palma Bucarelli; [...] anni di diatri-be giuridiche, fu donata alla Gal-leria [...] Roma. Gli anni Cinquanta furono [...] di polemiche, a volte an-che rissose. Astrattisti contro rea-listi; opinione pubblica [...] istituzio-ni contro le avanguardie artisti-che; comitati civici contro [...] degenerata e im-monda. Ci si deve ricordare an-che [...] Piero Manzoni e della [...] opera del 1961 prodotta, [...] e titolata Merda [...]. E che dire [...] censorio anco-ra bruciante del [...] La [...] vita di Federico Fellini? Prodotto nel 1959, [...] program-mazione nelle sale [...] subito i fantomatici comitati [...] della morale pub-blica definirono la Dolce vita, [...] vita» e opera immorale; [...] tolto dalla circolazione e contro questa deci-sione, [...] dovettero scendere in piazza, reclamando a gran [...]. Ci vengono alla mente [...] ridosso di due mostre, che si tengono [...] a Roma, [...] Orlan, la qua-le dal [...] riprendere mentre subisce operazioni di chirurgia estetica: [...] particolari, dove il bisturi apre le carni [...] sul viso sanguinolente. E che non sembrano [...] disgusto da parte dei benpensanti. Eppure sono gli stessi [...] bocca e lo stomaco dinanzi ai riti [...] Teatro [...] Misteri e delle Orge di Her-mann [...] dove vengono sgozzati [...] armenti e capretti, nelle [...] introducono i fedeli [...]. Oscillazioni del gusto, mutamenti [...] semplice disinteresse? Chissà. [...]. Burri, il «day [...] I sacchi, i catrami, i [...]. I legni, le crete [...]. Gli strappi, i buchi, [...]. Materie e grammati-ca pittorica [...] Alberto Burri, il grande artista di Città di Ca-stello [...] dedicata una grande retrospettiva che si apre [...] Palazzo delle Esposizioni di Roma per [...] fino al 15 gennaio. E che restituisce per [...] di un artista sereno e distaccato, quanto [...] fu drammati-ca e coinvolgente. /// [...] /// Una ricerca de «Il Mulino» [...] pensa che il «titolo» non serva Lavorare [...] Possibile, [...] solo con laurea [...]. /// [...] /// Diffidate da quanti sostengono [...] dicono che quel pezzo di carta, viatico [...] soltanto una inutile perdita di tempo e [...]. Tutti luoghi comuni. Smantellati da uno studio [...] Cattaneo da due giovani [...] Marco Santo-ro (Università cattolica) e Maurizio [...] (Università di Trento): «Dopo [...] sfide e strategie, edi-trice «il Mulino». [...] si basa su un [...] laureati, metà femmine e metà maschi, degli [...] Bolo-gna Parma, Ferrara e Modena. San-toro e [...] sono andati a vedere [...] giovani tre anni dopo la laurea. E hanno scoperto che [...] per cento ha già un lavoro stabile. A prima vista potrebbe [...] preoccupante perchè [...] pezzo, il 31 per [...] anco-ra non ce [...]. Ma analizzando più da [...] cifra viene fuori che [...] per cento degli intervi-stati [...] perchè impegnato in attività formative e non [...] al momento, di lavorare. [...] fetta di non occupati, [...] è costituita da individui che hanno già [...] di lavoro dopo la laurea e sono [...] hanno in vista un nuovo e migliore [...]. Fatte queste precisazioni gli [...] ancora in cerca della prima occupazione dopo [...] termine degli studi si riducono [...] (motivi: obblighi di leva, [...] pro-lungamento della formazione). Quale tipo di lavoro [...] neolaureati ? [...] vero che finiscono a [...] ? Niente di più falso. La ricerca dimostra che [...] di accedere ai piani alti del mercato [...]. Un terzo rientra in [...] si può definire [...] professionale, la clas-se superiore, [...] che appartengono tipicamente alla bor-ghesia. Questo terzo è così suddivi-so: [...] 18,5 [...] sono professionisti che lavorano alle [...] altrui, il [...] sono medi o alti dirigenti, [...] sono liberi professionisti iscritti ad [...] albo e il [...] sono imprendi-tori. Oltre a questi ci [...] vanno a fare i borsisti (0,7 per [...] il primo gradino della car-riera universitaria e [...] stu-di professionali (2,5 per cento). [...] poi un 16 per cento [...] neolaureati che sceglie [...]. [...] al-tra grossa fetta, il [...] finisce nel ceto impiegatizio. Infine solo una piccola quota, [...] per cento, del campione analizzato dichiara, a tre anni [...] laurea, di fare [...]. Sui laureati che trovano [...] la ricerca conferma che le maggiori opportunità [...] ingegneri e coloro che sono usciti da [...]. Una curiosità: agli effetti [...] privata il voto di lau-rea in genere [...] viene invece valutato nei concorsi pubbli-ci. Altra notizia: conta avere lavorato [...] gli studi. Il datore di lavoro [...] molto se il laureato ha piccole esperienze [...] tipo, alle spalle. Ovviamente a patto che [...] dilatato a dismisura il tem-po di conseguimento [...]. Ancora: «quando il figlio [...] laureato non ha meno [...] del figlio del dirigente [...]. E una volta laureati [...] differenze fra uomo e don-na». [...] un altro luogo comune [...] sembra sfatare e cioè che la maggior [...] sa-rebbero insoddisfatta della sistema-zione lavorativa rispetto alle [...] era fatta nel corso degli studi. /// [...] /// Il campione indagato di-mostra [...] di soddisfazione per [...] lavorativa intrapre-sa sono piuttosto [...]. Se si escludo-no le [...] (rispetto alle quali sono soddisfatti il [...] dei neolaureati), tutti gli [...] ricevano un giudizio po-sitivo nella maggioranza dei [...] percentuali variabili tra il [...] (tempo libero per le [...] e il [...] (rapporti con i col-leghi [...]. Il trattamento eco-nomico trova [...] 58 per cento. La coerenza del lavoro [...] effettuati trova soddi-sfatto il [...] dei neolaureati. Un altro indice di gradimento, [...] per cento, va [...] che i neolaureati godono sul [...]. An-dando per categorie, i [...] assoluto sono i laureati di econo-mia, seguiti [...] medicina, lettere ecc. Per i ricercatori la [...] semplice. [...] chiaro che in sè funziona [...]. [...] vero che [...] è ancora di classe, come [...] una forte connotazione classista anche gli altri studi intermedi. Ma una cosa è certa: [...] riesce a conquistare una laurea avrà certamente opportunità in [...] rispetto al cugino, [...] , al vicino che non [...]. DALLA NOSTRA REDAZIONE RAFFAELE CAPITANI SCUOLA Liberismo alla «Liberal» [...] meritorio [...] della rivi-sta «Liberal», per [...] scuola, specie in un paese come il [...] corto di innovazione e classi dirigenti. E tuttavia non con-vince [...] mensile, presentata ieri in un documento a [...] nel corso del convegno [...] Mi-nerva («Allarme scuola»). Che senso ha, ad [...] può essere elevato solo [...] nettamente forma-zione professionale e scuola supe-riore? Contrad-detta in pieno dalla [...] Mulino. Che dimostra: la «laurea [...]. È apprezzata in Italia [...]. Ed è un forte [...] sociale. Infine, ed è [...] più [...] ricomin-ciamo con la storia dei [...] che sembrava morta e sot-terrata dopo i pasticci liberisti [...] confessionali del ministro [...] È palese che tale sistema [...] la centralità [...] pubblica. Smobilitando le ri-sorse impegnate [...] per [...] al mercato e alle [...] in mille guise). Uno schema che, a [...] pubblici, si risolve-rebbe in esborsi a fondo [...]. Insomma: deregulation e spesa [...]. /// [...] /// Insomma: deregulation e spesa [...]. (0)
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