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In Francia, Italia, Germania [...] anglosassone ripresi a tappeto gli studi sul Settecento. Un progetto di riforme [...]. Convegno su azionisti e Costituzione Il Partito [...] un protagonista «scomodo» della [...] «Mia moglie me lo ripete spesso -ci dice [...] Giuseppe Ricuperati -: lo storico non dovrebbe impicciarsi del [...]. Eppure, talvolta, le cose [...] e il dialogo tra le epoche diventa [...] rivelare il presente e inventare il futuro. A Giuseppe Ricuperati è [...] far [...] e indietro tra ieri, oggi [...]. Di mestiere fa appun-to [...] particolare lo storico [...]. Ha scritto di Gian-none, [...] chiese dei radicali settecenteschi. Ci riceve nel suo [...] quar-to piano [...] Università di Torino dove [...] tre decenni. Siamo andati da lui [...] un fenomeno in rapida cresci-ta, quello [...] per [...] dei Lumi, che non [...] cultura italiana ma più in generale [...]. Nel generale crollo di [...] e fedi incrollabili, infatti, sol-tanto il termine [...] godere di una incrollabile for-tuna. [...] dello Stato, la borghesia lombar-da [...] il servizio postale dovrebbero es-sere, o tornare a essere, [...]. Alcuni giorni fa [...] di Tori-no ha dedicato [...] a Franco Venturi, maestro di intere generazioni [...] Settecento. E proprio a Franco Venturi [...] la colossale impresa editoriale [...]. Dizionario storico, curato da Vincenzo Ferrone [...] Daniel Ro-che, di cui Ricuperati ha redatto [...] «Uomo dei Lumi». Questi dizionari si stanno del [...] moltiplicando un [...] ovun-que. In Germania è appena [...] der [...] (a cura di Werner [...] se ne annun-cia uno [...] University [...] negli Stati Uniti, sta [...] mer-cato editoriale con il suo malloppo di [...]. È soltanto una moda, chiediamo [...] Ricuperati? «No, [...] -ci ri-sponde -intorno [...] si sta combattendo una vera [...] pro-pria guerra culturale. La Francia si sente minacciata [...] antica egemonia [...] angloamerica-no che negli ultimi anni, [...] olandese, ha preso piede [...] degli studi. Poi [...] la Germania, che sta [...] progetti di ricerca [...]. Sono una grande potenza economica, [...] cer-cando nel passato [...] identità cul-turale che li liberi [...] recenti sensi di colpa. Il [...] appena uscito porta però come [...] Europa». La Germa-nia viene prima [...] che fa un [...] paura, che ci di-ce [...] superare antichi complessi di superiorità». E [...] Italia? [...] partecipa con questo nuovo Dizionario, [...] della collaborazione con la Fran-cia, [...] tra due scuole, quella di [...] at-tenta alla circolazione delle idee, [...] e alla creatività in-dividuali, e quella francese che vie-ne [...] più attenta alle prati-che, ai [...] so-ciali di ricezione e consono della cultu-ra». /// [...] /// Questa rincorsa [...] storica [...] fa co-munque riflettere. È sempre stato così. Gli uomini della Restaurazione [...] esorcizzare quel buco nero della storia che [...] la Rivoluzione, «Il laicismo illuministico fu poi [...] laica Terza Repubblica francese -continua Ricuperati -per [...] nella Germania neokantiana di [...]. Nel nostro secolo, comunque, [...] le culture di resistenza degli anni trenta, [...] al nazismo, al franchismo». La resistenza ha vinto, [...] ora di crisi delle grandi visioni or-dinatrici [...] continua a risorgere dalle [...]. Da un lato [...] il risorgere di localismi, identità, [...] varie. Questa torre di Babele, [...] più in gra-do di dialogare tra di [...] e rendono necessario [...] illu-ministico. [...] lato mi pare che [...] culture che negli anni sessanta e settanta [...] crisi il canone occi-dentale e illuministico fondato [...] ragione, e cioè i vari [...] i [...] le femministe, stiano oggi [...] rapporto con quel ca-none. Penso, per restare in Italia, [...] fortuna di un pensiero [...] o al ritorno di [...] esempio tra gli eredi di Vattimo». La [...] che rina-sce a fine [...] ce-neri è comunque molto diversa dal passato. Si chiude il Novecento, [...] con la coscienza delle de-bolezze della nostra [...] mille tragedie che hanno incri-nato la fiducia [...] tutti i costi, con la fine del [...] della scienza. Non possiamo, insomma, fare [...] canone occidentale e illumi-nistico non sia stato [...] prova, che Nietzsche, [...] e Freud non abbiano [...] certezze e Auschwitz le nostre speranze. Aggiunge Ricuperati: «Affermare [...] oggi non significa fede cieca [...] ragione e nel progresso, significa ragione co-me metodo e [...] come sistema, uso [...] critica. Signi-fica insomma recuperare [...] al di fuori delle sue [...]. Parlare di Settecento con Giu-seppe Ricuperati [...] anche un modo per ripercorrere gli ultimi [...] e della cultura italiana. Ricuperati è stato allievo [...] Franco Venturi, azionista di spicco. Per ragioni anagrafiche non [...] dissolversi del partito [...] ma ha a lungo [...] tradizione. Gli chiediamo: la fine [...] nel 1947, è anche il segno della [...] illumini-stici nella società italiana? «Direi di no [...] piuttosto il se-gno di un loro momentaneo [...]. Gli azionisti restarono del [...] nelle scelte econo-miche del dopoguerra. Il loro pro-getto politico [...] Eu-ropa e stato nazione Italia -era troppo [...]. Non a caso azionisti [...] Altiero Spinelli torneranno alla politica attiva negli anni settanta. [...] dopoguerra le ricomposi-zioni politiche non [...] pas-sare attraverso [...] illumini-stico degli intellettuali azionisti, bensì [...] i modi molto più mitici offerti dalla [...] e dal Pci». Come altri della [...] generazione (è nato negli [...] Trenta), [...] Ricuperati ha fatto negli anni ses-santa la [...] Pci. Un tradi-mento [...] ispirazione illuministica? «Anche [...] direi di no. La tragedia della mia genera-zione [...] è stata [...] del Pci di assorbire il [...] laico [...] illuminismo, quanto piutto-sto [...] di [...] del Psi, che sarebbe stato [...] più naturale erede [...]. Molti di noi si [...] Pci perché vi senti-vano una tensione ideale [...] Psi, a partire dal centrosinistra, [...] perse». Oggi, a sentire Ricuperati, [...] la possibilità di riprendere il [...] interrotto con la fine del partito [...] quello di una collabora-zione tra [...] e cattolici illumina-ti. Gli diciamo: alcuni, soprattutto laici, [...] troveranno un [...] troppo ottimista. Risponde: [...] otti-mista fa parte del mio [...] illu-minista». Poi riflette un attimo [...] «Ottimista a patto che soprattutto la sinistra riprenda [...] illuministico di equilibrio tra utopia e riforma. Non ci si può [...] il presente, bisogna immaginare so-luzioni creative per [...]. Non si può dire, [...] fallito, la [...] ha vinto. La fine dello [...] fondista del lavoro, le nuove [...]. La rivoluzione tele-matica e [...] la ricerca di nuove strade, di [...]. [...] in fondo è stato [...] progetto di riforma della società che si [...] di utopia». Roberto Festa [...] 3. [...] una storia infinita di personaggi [...] perennemente incom-presi e in lotta con il loro tempo. Personaggi straordinari: da [...] a Leo [...] a Vittorio Foa, che nel [...] ricordava nel pastoso libro «Il Cavallo e la Torre», [...] il Partito [...] «vive in lui come una [...]. Una metafora che forse, [...] Mani Pulite in [...] il nostro Pae-se ha [...] pen-sando a quel codice genetico di va-lori [...] che quei po-chi, vecchi e testardi azionisti, [...] in eredità. Utopia? È davvero credibile [...] oggi possa nutrirsi del [...] a mezzo secolo dalla [...] partito? A margine del [...] il processo costituente», cui [...] gli altri due padri [...] e Alessandro Galante Garrone, [...] tastare il terreno [...]. [...] fondo, [...] conclusivo affidato a Marco Re-velli, [...] quale, dalle testi-monianze esce «un profilo non [...] certo apologeti-co della vitalità culturale e politica [...]. Un partito che nella [...] dopoguerra si è asse-gnato un ruolo scomodo: [...] mobile di una democrazia incompiuta. Un partito proteso a [...] agli altri partiti di [...]. Ma, soprattutto, un partito [...] straor-dinario bisogno di anticonformi-smo». Una caratterizzazione che oggi non [...] riproducibile, argomen-ta Giovanni De Luna, storico [...] cui deve [...]. Un tentativo di aggiornamento [...] oggi sarebbe davvero anacronisti-co». Di quella politica De Luna [...] la concezione pedagogi-ca. Un valore fondante e [...] azionisti, i quali pre-ferivano sottolineare gli aspetti [...] e quindi tutti gli ele-menti di incompiutezza. Insomma, [...] contrario [...] politico e quindi in rotta [...]. Una posizione, conclude De Luna, [...] «ti condanna al [...]. Un risultato di cui [...] primo piano non si sono mai preoccupati [...] fa-talismo. /// [...] /// Era scritto a caratteri [...] concezione di Pa-tria, di Stato, in quel [...] politica che li predestinava ad es-sere esclusi [...] quo-tidiana. Ed è quasi giocoforza [...] questa fase di scorrimento veloce della politica, [...] zavorra». Però, commenta da un [...] Franco [...] docente uni-versitario [...] di Torino, il Partito [...] alla politica un importante lascito: un rapporto [...] e partito aperto, dal quale erano esclusi [...]. Che cosa è rimasto [...] «Senza dubbio un partito [...] leggero che oggi ha un suo valore [...]. Guardato in retrospet-tiva, il [...] si è rivelato un [...] prodotto una forma di di-scrasia tra sé [...] tempo. Ad esempio ha saputo anticipare [...] di grande attualità, dal federalismo [...] regionale e alla [...] istituzionale di cui la sinistra [...] priva. Dunque, un movimento [...] culturale della so-cietà italiana, aveva [...] di non [...] sbocchi politici [...]. Una sorta di sacrificio dovuto? Certo, osserva Claudio Pavone, il [...] era tra i partiti resistenziali [...] che «aveva maggiore [...] parlamentare aveva attraversato [...] non erano divenuti per vizio [...] fascisti. Uno dei motivi che lo [...] indotto ad impegnarsi [...] di una [...] fra [...] la [...]. Ma [...] percepito dal Pci? Secondo Aldo Agosti, [...] di recente biografia su Palmiro To-gliatti, [...]. E [...] si distingueva il capo del Pci». Per quale motivo? «Per [...] semplice: Togliatti non accettava che gli azionisti [...] diversa dal ruolo che era stato loro [...] sorta di pontieri tra la sinistra e [...] i ceti modera-ti non anticomunisti. Oggi, quel giudizio appare [...]. Ma, nella logica comunista del [...] se il [...] non diventava funzionale [...] esistere, era condannato [...]. In proposito, Foa ha [...] «Nel-la [...] mente la memoria della resi-stenza si confonde [...] partito [...] del partito della mia [...] della giovinezza. Il partito [...] mor-to giovane, la stragrande [...] aderenti e degli stessi suoi diri-genti non [...] per esso, come per [...] muore giovane, [...] per un futuro inadempiuto, [...] una strana impressione di sopravvivenza». Dunque, una mor-te quasi annunciata. O forse una [...]. Michele Ruggiero Un particolare [...] Enciclopedica, in un incisione di [...] del 1742 [...]. Dizionario storico cura: Ferrone [...] Roche Laterza [...]. /// [...] /// Dizionario storico cura: Ferrone [...] Roche Laterza [...]. (0)
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