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Mitchell su come si [...] progettuale con la diffusione [...] E [...] cominciò a progettare la [...] dei [...] Le soluzioni ai problemi [...] realizzate dal software invece di essere costruite [...] e irrevocabile con mattoni e calcestruzzo. E sarà sempre il [...] la solidità, la comodità e il piacere. Un libro [...] dello scrittore Gadda? Eccolo [...] biografia senza triti aneddoti e senza vecchie [...] «A [...] certo punto degli anni [...] rovescia verso la fine [...] stato [...] crescente nei confronti di [...] vedevo trafficare vicino ai tombini. Non erano operai del [...] alle fognature; era evidente che avevano a [...] qualcosa di completamente diver-so. Così cominciai a chiedere loro [...] cosa stessero facendo: [...]. Gli operai in questione [...] a quanto av-viene proprio in questi mesi [...] italiane) e il curioso [...] la domanda è William [...]. [...] and Planning del [...] e autore de La città [...] spazi luo-ghi e autostrade informatiche (Ele-cta, [...] 108, lire 50. Mitchell è uno dei [...] di teorie di progetto e di applicazioni [...] archi-tettura ed urbanistica e questo suo libro, [...] on-line che si può [...]. La città dei [...] deluderà chi dalla ricerca di Mitchell si aspetti risposte operative sul piano progettuale e [...] formale: dal libro, insomma, non [...] fuori nessuna tendenza, nes-suna scuola, nessun stile per [...]. [...] piuttosto, mette in fi-la una [...] di acute e provocatorie riflessioni sulle modificazioni della logica [...] innescate dalla [...]. Mitchell getta uno sguardo (e [...] dello spazio digitale e lo fa con una scrittura [...] e talvolta suggestiva. Capitoli e paragrafi so-no scanditi [...] altrettante [...] di tipo [...] come: [...] oppure, scendendo sul «concreto» architettonico [...] tipologico, alla tra-dizionale facciata degli edifici [...] ante informatica si oppone, [...] post, [...] e le libre-rie diventano archivi [...] bit con [...] di gallerie trasformate in musei [...] di [...] virtuali o di prigioni dissolte [...] programmi di [...]. Lo spazio virtuale della [...] Mitchell, «nega la geometria. Più cresce lo spazio [...] meno, secondo Mitchell lo spazio reale, in [...] sposta-menti progressivi verso [...]. Ora devono [...] am-pliati [...] che possono prova-re sensazioni e [...] a distanza. In misura crescente, le [...] fisico e il cyberspazio -del corpo situato [...] specifico e delle sue fluide estensioni elettroniche [...] e ibridate in modi complessi. La tradizionale [...] di [...] di esperien-za è deflagrata -come un tempo [...] nel teatro -e gli architetti [...]. Mitchell non è uno sprovveduto [...] troppo entusiasta della letteratura [...] (anche se cita spesso William Gibson). Parla di bit e [...] si pone, da architetto, il pro-blema della [...]. Che edifici bisognerà disegnare, [...] il frontone neoclassi-co della banca o della [...] spazialmente ai luoghi del denaro e dello [...] fatti, già sostituito da uno sportello bancomat [...] in serie delle moderne borse telematiche? Se [...] (sceglien-do [...] percorsi dif-ferenti) [...] di stanze virtuali; se [...] essere visitata, pezzo per pezzo, su un [...] in un piccolo teatro video», si riveleranno [...] spazi espositivi. E se «la disposizione [...] se-quenza del materiale restano natu-ralmente questioni fondamentali, [...] problema -rileva Mitchell -vengono realizzate con il [...] essere costruite, in modo rigido e irrevocabile, [...] calcestruzzo». Mutazioni [...] e cambiamenti spa-ziali, dunque: [...] interes-sano e interesseranno, come si è ac-cennato, [...] ospe-dali e carceri, grandi magazzini, [...]. Ma quella di Mitchell, [...] di qualche suggestione di troppo, non sembra [...]. Tanto che [...] affronta anche proble-mi politici più [...] e solleva la questione di una lettura da «destra» [...] esempio, le conseguenze sociali del telelavoro, [...] alle reti e del controllo [...] operato da un mo-derno [...] elettronico. Co-me del resto, per [...] più stretto [...] e del ruolo della [...] Mitchell [...] gli entusiasmi con un ri-chiamo alla realtà: «Gli [...] Duemila -scrive -continueran-no [...] gli spazi (sia reali [...] soddisfare i bisogni umani. [...] qualità degli ambienti visivi [...]. Continueranno a ricercare la [...] e il piacere. Ma la comodità sarà in [...] misura [...] di interfacce, come di planimetrie [...] di materiali da costru-zione. La solidità riguarderà non soltanto [...] fisica dei sistemi strutturali [...] dei sistemi computerizzati. E il piacere? Il [...] Mi-tchell -avrà nuove, inimmaginabili dimensioni». Renato Pallavicini [...] Chi conosce anche [...] Gadda sa che non ha [...] mai [...] scrivere un suo li-bro. Ora sappiamo, grazie a [...] che «raramente ha letto [...]. [...] quella [...] che investiva tutto e tutti [...] che ribaltava in modo inversa-mente proporzionale [...] partecipazione ad ogni [...] attivi-tà, sia degli affetti che [...] conosce-re. Non nascondo che del perso-naggio Gadda e della [...] nevrosi troppo è stato [...] da chi lo incontrò anche [...] puro caso, per non generare in alcuni momenti una [...] di rigetto nei riguardi non [...] ma della di lui [...]. [...] a questo, Giancarlo [...] fer-ma la [...] storia al 1930, ben un [...] prima della nascita editoriale dello [...] della [...] leggenda, sapendo, lui che lo [...] riguardo negli ultimi fatidici de-cenni, [...] più sconosciuta e intricante fossero infanzia e giovi-nezza. E come [...] esse si po-tesse cogliere meglio [...] di [...] che generarono quelle opere, allora [...] nelle plaghe di una [...]. Se mai lo, studioso [...] si troverà a riferire di un malessere [...] disagio, più sotti-le ma non per questo [...] cui pochi coetanei e fre-quentatori sembra-no essersi [...] fama, quella del [...] arriva ironicamente allo scrittore [...] della [...] creatività. [...] sa bene quel che [...] Carlo Emilio Gadda tenere a ba-da le richieste [...] di tanti editori, tanti direttori di giornali, [...] perfino di petulanti gio-vani laureandi. E in [...] veste, a casa [...] chiamato in soccorso di un [...] ansiogeno, io conobbi Giancarlo [...]. Pareva, col suo abito [...] torrido agosto, [...] assunto, se non altro, [...] bio-grafato la signorilità del com-portamento. E che altro si [...] cosa si può aggiungere sullo studioso, se [...] quanto è già mirabilmen-te segnalato dal risvolto [...] Gar-boli, [...] ampiamente raccontato dal bellissimo articolo di Citati, [...] bizzar-ro» in [...] capace di co-gliere le [...] e le irrequietudini del suo compli-cato duca. Io vorrei segnare invece [...] cui è tenuta a fre-no ogni ipotesi [...] dati, ogni illazione su una vita così [...] esterni, così ritardata [...] quanto ricca di lesioni [...]. Sono queste lacerazioni, que-sti [...] eviden-zia, non con abusati [...] con [...] dei riscontri tra documenti [...]. E a questi rinvia [...] sguardo affettuoso e di-staccato di chi conosce [...] una costante passio-ne: sono passati del resto [...] suo saggio La di-sarmonia prestabilita e lo [...] che quel reticolo filosofico in cui ha [...] si è come sma-gliato. Per esempio: quei libri non [...] mai letti interamente, solo compulsati e usati quel tanto [...] a Gadda serviva per costrui-re, a [...] immagine, [...] del mondo. E forse lo stesso Don [...] non fu mai ter-minato nonostante [...] non Rabelais, per non parlare [...] Joyce, la cui lingua mal conosceva. La filosofia, come la [...] non veicolano il linguaggio gaddiano se non [...] e la [...] è pre-ferita alla libido, [...] oscuro, divenuto sintagma, re-sta ancora oscuro e [...] Weltanschauung pessimistica che non sintomatologia nevro-tica. E molti secoli pri-ma [...] avverte [...] qualcuno aveva affermato che [...] come [...] che solo se è [...] perla. Gadda ha avuto molti amici, [...] stimato; mol-ti nipotini che [...] adorato e usato; infine sono [...] cer-vellotiche esercitazioni accade-miche. Ora si avverte come [...] riflusso, quasi inevitabi-le, dopo tanti eccessi di [...] alludo solo a La Ca-pria. Questa biografia, fondamen-tale come [...] Joyce [...] e il recente Proust [...] sembra chiudere, con la [...] e radente, il continuo rapportarsi ai testi, [...]. Da quella [...] giovinezza, da quegli incunaboli bisognerà [...] per rileggere un nuovo Gadda, quello uscito da una [...] contemporaneità per entrare, grazie a [...] più idoneo dei classi-ci. Piero Gelli Progetto per [...] City di Frank Lloyd Wright, [...] È morto il sociologo de [...] Il Duca di [...] di Giancarlo [...] Einaudi [...] L. Emofiliaco il popolare [...] come tutti lo chiamavano, [...] nel quartiere [...] mentre decine di persone [...] alla [...] casa per ricevere notizie. Tre anni fa era stata [...] di chiedere ai brasiliani di [...] cibo ai poveri. I quotidiani aveva preso [...] di donare sacchetti di viveri [...] alle loro edizioni domenicali e sia [...] che la Marina davano una [...] alla distribuzione dei viveri che [...] di [...] riusciva a raccogliere per i [...] milioni di poveri del Brasile. La città dei [...] di William [...]. Mitchell Electa [...]. E poi Picasso [...] Matisse, [...]. Fino ai grandi ultimi [...] secolo CATANIA. È stata inaugurata nei [...] Ursino [...] Catania la mostra [...] del XX secolo -dalla [...] Museum di Amsterdam» promossa [...] Nino Strano, Assessore del Turismo, Co-municazioni e Trasporti della Re-gione Siciliana [...] da Enzo Bianco, Sindaco del Comune di Catania, [...] Rudi Fuchs. Straordina-ria mostra [...] per più di una [...] la città di Cata-nia e il restauro [...] Castello Ursino che può ben ospitare opere anti-che, moderne [...]. Pensiamo alla giovane arte sicilia-na: [...] può dire che tutta la regione siciliana è un [...] da qualche [...] alla musica; [...] figurativa alle arti plastiche utilizzando [...] cultura come traino per il turismo. Enzo Bianco con questa [...] il museo di Am-sterdam, ma anche con [...] protagonisti di questo straordinario [...] co-sì la città di Catania, [...] sulla via del cambia-mento, della riscoperta dei [...] risorse della [...] grande [...]. Nel Comitato scientifico, oltre [...] Rudi [...] e a Maarten [...] hanno lavorato attorno a [...] alla Cultura del Comune di Catania Santa Zan-ghì [...] Mario [...] organizza-tore indefesso, studioso [...] che assieme ai restauratori [...] di ridare lustro agli spazi storici che [...] agibili e di [...]. Quel che meraviglia della colle-zione [...] è il lucido program-ma artistico, la consecutio [...] delle idee [...] che comin-ciano con [...] di Ce-zanne, di Claude [...] e [...] espressionismo materico, quasi graffiato [...] vitale e [...]. E poi continuando con Picasso, [...] Matisse; le avanguardie storiche [...] di [...] il neoplasti-cismo di [...] per continua-re con i [...] secolo: [...] il gruppo «Cobra» con [...] Jorn , [...] Brut con [...] una rigorosa «Testa» scolpita [...] Giacometti [...] opera sotto teca, opera di marmo dove [...] degli occhi e della bocca disegnano misure [...] Atlantide allo scoperto, una di-mensione aurea nella Città [...] Dio. Le opere arrivano [...] giorni no-stri; le sale [...] sostare [...] singolar-mente: i muri resi [...] respirano final-mente aria di casa nostra e [...] da essi con una illu-minazione giusta rendono [...] più importanti. La luce è tutto [...]. Ecco il Con-cetto spaziale [...] Lucio Fontana del 1957 di [...]. Gran bel quadro in-corniciato con [...] a giorno, che così discostato [...] muro di marmo acquista una raggelante si-curezza. Piero Manzoni, [...] Antoni [...] Rainer e Ro-bert [...] con opere di misure, [...] sono gli ar-tisti che emozionano di più. Piero Manzoni per esempio [...] tela, [...] di colore irruento che [...] azzerando, spiazzando lo spettatore in un in-canto [...]. Ecco, i ma-gnifici quattro [...] usano il gesto per azzerare lo strumento [...] attraverso [...] totale della figuratività del [...]. Una sorta di pittura [...]. E poi [...] Claude [...] x 82); si è [...] del-la pittura di [...] e forse non sempre [...] quando i critici si sono dilungati troppo [...] Ninfee [...] sulla pittura «acquatica» definita anche «lacu-stre» del [...]. Il quadro esposto è [...] ultimi suoi dipinti, costruito con due colori [...] rapidi, toc-chi quasi a [...] pulire il pennello con [...] ancora intriso gocciolante rende immediata-mente [...] pittorico da usare per [...] una immagine di giardino in odore do [...]. Una esplosione di pigmenti [...] in modo diremmo così [...] così da rendere la [...] oleografica ufficiale che rendeva amara la vita [...] non solo a lui. Gran bel quadro, in-corniciato [...] zecchino come si usa nelle [...] famiglie nordi-che museali. Ma in fondo quel [...] la pittura, il vestito esterno [...]. /// [...] /// Ma in fondo quel [...] la pittura, il vestito esterno [...]. (0)
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