Come dice Antonio Tabucchi, [...] pure lui a Pessoa: «Da personaggio diventa [...] da personaggio statico, da personaggio immutabile, si [...] personaggio in progress, un personaggio che deve [...] narrativa, quello che è la vera storia [...] 3. Autore e personaggio vengono [...] stessa prospettiva spaziale e temporale; miticizzati entrambi, [...] di esistenza, di cui non si misurerà [...] ma anche [...] a credere a Ricardo Reis, Pessoa [...] è mai stato così [...] come da quando è [...] se stesso. Vi è [...] ombra che scivola furtivamente [...] di Borges. Reis legge, o si sforza [...] leggere, The [...] thè [...] libro immaginario attribuito al chimerico Herbert [...] in Finzioni. Con eleganza Tabucchi commenta: «Pessoa, [...] la vita, scrisse un immenso libro senza [...]. Reis, per entrare [...] si porta un titolo senza [...]. Ma, mentre Borges costruisce [...] un mito, Saramago adatta un [...] preesistente [...] in [...] concreta. Il mito, soprattutto se [...] se stesso grazie [...] del presente. Via via che il [...] sosta, il mito perde ogni vincolo temporale. [...] e [...] Pessoa e Ricardo Reis, [...] fittizi, sono altrettanto vivi sotto Salazar che [...]. Mito, detto e metafora [...] vi si adattano [...] o la plasmano. Svelano una scorribanda infernale, [...] Jorge de Sena, in cui il presente, ribelle [...] è centrifugo. Secondo [...] «lo stile del discorso [...] proliferazioni e false citazioni si beffa di [...] come fa la narrazione che non distingue [...] menzogna, passato e presente, ma che mescola [...]. Tramite il contenuto del [...] indirettamente, dei processi stilistici, Saramago mira a [...] il passato. Le distorsioni [...] manifeste, talvolta celate, che [...] il lettore a rimanere di continuo sul [...]. Mescolando verità e menzogna, [...] Saramago introduce il dubbio nel cuore delle [...]. La storia non è [...] intoccabile. La mosca non ha [...] lo scrive Aristotele: i bambini che giocano [...] Storia [...] di Lisbona lo sanno [...]. ///
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La mosca non ha [...] lo scrive Aristotele: i bambini che giocano [...] Storia [...] di Lisbona lo sanno [...].