Il libro (Ieri, Milano, Ceschina, [...] fu la [...] cura psicoanalitica. Questa catarsi attuata con [...] due conseguenze fondamentali: la prima, che Delia [...] fu in realtà scrittrice [...] libro; la seconda, che quel libro fatto [...] bagliori gode di un taglio «psicologico» e [...] il suo punto di forza artistico. La [...] che doveva oggettivare i momenti [...] triste infanzia, per [...] definitivamente liberare [...] trovò una distanza di compromesso [...] propria materia: la allontanò fino a [...] simbolica, la avvicinò fino a [...] il turbamento essenziale. [...] shock fu la malattia della [...]. Delia e il fratello [...] «Tita» e «Tito») vissero in una casa ospedalizzata, [...] era scandito dai colpi di tosse e [...] più allarme che quiete. Il lutto arrivò. Ma era impossibile [...] se non per accenni [...] «La casa era quella di prima. Sennonché porte e finestre [...] spalancate, e si camminava liberamente, parlando a [...] se si fosse in strada» (p. [...] shock fu il padre, [...] bello, che tutte le altre facce al [...] sbiadite e grossolane» (p. Un dio greco, col [...] Vulcano. Improvvisi, imprevedibili e violenti [...] scoppi [...]. Incoerenti e sincopate le [...] e tenerezza, diseguale il suo interesse («Capace [...] nonnulla di rincorrere i figlioli con un [...] e di sorpassare indulgente alle loro più [...]. A volte arrivava a [...] trascinare i figli in noiose passeggiate o [...] ricordate con cupo vigore espressionistico. [...] la scuola di ricamo [...] «Tita» [...] antro popolato di arpie, volti paonazzi, dita [...] intente a cucire, un camerone intriso di [...] lezione privata di francese (con la maestra [...] «una gallina spennacchiata» e dava lezioni «come [...] un lumicino a petrolio»). Anche i piaceri, soffocati [...] si guastavano, la festa era sinonimo di [...]. Quel panico e quel [...]. Lo spegnersi come di [...]. E Tunica vacanza familiare [...] quel misero orto e [...] dove non potevano più muovere un passo [...] Torà in cui la mamma si poneva [...]. Irrequietudini quasi febbrili, [...] forzato, assalito da mille [...] carcere diviso con Tito, in quella stanza [...] tutte le loro cose. Immobilità bestiali, mai abbastanza sazie [...] pane, al davanzale di quella [...] che aveva davanti un albero [...] dispettoso (. ///
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Immobilità bestiali, mai abbastanza sazie [...] pane, al davanzale di quella [...] che aveva davanti un albero [...] dispettoso (.