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Ebbene sì, è proprio [...]. [...] Friedman, il primo «cantante [...] del country, un personaggio scomodo e provocatorio [...] aree culturali più retrive e reazionarie degli Stati Uniti. A disturbare i [...] ci avevano già pensato [...] Bob Dylan e Joan Baez, [...] parlare delle incursioni nel country dei [...] ma lo humour un [...] Friedman graffiava e feriva [...] tanto è vero che nessuno gli diede [...] incidere un album fino al 1973. Richard [...] Friedman è nato in Texas [...]. Cominciò a scrivere e suonare [...] il nome di Arthur and The [...] attirando ben presto [...] di Kris [...] e di [...] Cody. Ancor più scalpore fece la [...] nuova band, [...] Friedman [...] Texas [...] Boys, evidente parodia dei celebri Bob [...] Texas [...]. A offrire a [...] un contratto giunse la [...] una delle case discografiche [...] folk americano, non a caso situata a New York, [...] dei liberal e degli intellettuali americani. Si tratta di quella [...] Larry [...] ha definito, nel libro «On The [...] Bob Dylan» (1978), «forse [...]. Usando un ineccepibile idioma [...] Friedman cantava: «Ora il [...] dai campi. Guarda le creature indifese [...]. Ehi, vecchio amico, non [...] lontano puoi andare prima di fermarti? E [...] il mattino ti accechi, quando porti sulla [...] gialla. I ricordi vivono ancora [...] non riesci a vedere chi sei da [...] con te? Per quanto tempo sarai trascinato [...] al mondo? Il sangue nel ritmo [...]. Io sarò con te, [...] percorrere sei milioni di miglia. Falli correre, ragazzo ebreo, [...] intorno al recinto». Il [...] Marx della musica» (sempre [...] portò il suo attacco [...] Grand [...] roccaforte del country di [...] e prima di dedicarsi [...] bizzarri polizieschi, fece in tempo a partecipare [...] della [...] Rolling [...] Revue. Alle [...] di [...] presero parte tra [...] personaggi come Eric [...] Ron Wood, Rick [...] Levon [...] Roger [...] e Ringo [...]. Rimane ancora oggi [...] più conosciuta della [...] discografia, che comprende tra [...] Friedman» (1975) e «Under The Double Ego» (1983). Giancarlo Susanna Un [...] morto e un film [...] Elvis [...]. Il detective [...] Friedman ha per le [...] «facile facile» che diventerà sospetto e lo [...] cuore della mafia. Scenario: la Grande Mela, [...] di luoghi e facce (alcune riconoscibili, come [...] Paul Simon e Joe Di Maggio tra i [...] nella quale [...] texano ex musicista country, [...] caso, abita insieme agli altri Irregolari del Village, [...] Judy «di sopra» e una Judy «di [...]. Inizia così una delle indagini [...] divertenti della storia della letteratura. È quella di «Elvis, Gesù [...] il primo giallo di [...] Friedman scrittore tradotto in Italia. Vita vera [...] e amici veri dello [...] in pasto alle pagine e alla storia [...] con un senso [...] che avvicina Friedman a [...] Marx molto più [...] versione fricchettona di «Una [...]. Nessuna gerarchia, nessun rispetto [...] parte il titolo dà già [...] e [...] la dà anche la preghiera [...] del detective, indirizzata sia a Gesù, che a Budda [...] a Ron Hubbard). Eccentrico, controcorrente, «irregolare», anticonformista, [...] il suo piacere), Friedman usa se stesso [...] detective strafatto e disincantato alle prese con [...] e i «mali» della metropoli. [...] è un nome acquisito [...] mio [...] riccioluto e dal fatto [...] il cappello da co-wboy, i miei capelli [...] per principianti [...]. Il mio vero nome è [...] Frie-dman». In realtà il vero [...] «Pisellone» Friedman è Richard Friedman, [...] anni fa a Chicago, portato bambino a [...] Texas, dai genitori (il [...] Tom, [...] di psicologia [...] del Texas, la madre, Min, [...] otto anni a New York e [...] di nuovo a [...] Texas. Ama il suo paese [...] ama quel vuoto pneumati-co texano [...] quale le idee saltano fuori dal cervello come pop [...]. Ma [...] dal Texas. È una disgrazia [...] tornare». Professione attuale: scrit-tore di [...]. Professione precedente: musicista country. Le due professio-ni si [...] Frie-dman infatti sta lavorando a un al-bum [...] stesso) per il quale ha già coinvolto, [...] i vecchi amici Bob Dylan, Willie Nelson, Waylon [...] George Jones e Guy Clark. [...] uscirà per la [...] etichetta, la [...] e ver-rà venduto esclusivamente al [...] radiofonico di Don [...] del quale è spesso ospite. Già la breve nota [...] diche ti-po di personaggio [...] Frie-dman, scrittore cult (in [...] in Inghilterra, [...] America, sconosciuto (finora) in Ita-lia, [...] gialli «interpretati» [...] country singer e detective [...]. [...] Friedman è il più comico [...] scrittori gialli e, [...] una fama vicina a quella [...] Clinton. [...] uno dei suoi fan più [...]. Gli ha anche scritto, [...] molti altri libri: «Ho veramente bi-sogno di [...]. La casa di [...] Friedman è un piccolo caravan [...] «broccolo» piazzato in una piccola e verde vallata nel [...] del Texas (a [...] Hill, un ranch di 350 [...] po-polata da milioni di cavalli [...] carosello di morte». Nel cara-van verde broccolo [...] gatti, Dr. Scat and Lady [...]. [...] con Friedman il suo piccolo [...] mo-nastico letto. Se foste fuori della [...] casa di notte, sentireste il [...] macchina da scrivere del Texas. [...] dieci romanzi [...] pubblicato negli Usa il [...] per co-protagonista Willie Nelson -tra cui Elvis, Gesù [...] Coca Cola, il suo terzultimo giallo, il pri-mo [...] Italia, da Feltrinelli. Tutte le sue storie [...] privato ebreo [...] Frie-dman, un ex musicista [...] donne, sigari, alcol, attorniato e coadiuvato nelle [...] di amici «gli irre-golari del Village». Friedman, manco a [...] è un egocentrico: «Non [...] niente, solo che debba smettere di parlare [...] cinque minuti». Non può far altro [...] stesso nei libri, che traggono spunto da [...] reali e amici reali: la [...] tribù. Baffoni, [...] nero e perenne sigaro [...] Friedman è un uomo [...] spirito yiddish [...] molto simile a quello [...] Marx o di Philip Roth [...] eccentrico totalmente allergi-co agli svariati mainstream del [...]. /// [...] /// È riuscito a tirarsi contro [...] il movimento femmi-nista americano, che lo ha eletto nel [...] «maiale [...] scri-vendo e cantando insieme alla [...] band, The Texas [...] una can-zone intitolata [...] in the [...] (and [...] in the [...]. È riuscito a offendere [...] pur essendo ebreo egli stesso. È contro chi è [...]. Non solo lo scrive [...] libri, ma, a proposi-to del suo sigaro, [...] «Natu-ralmente, non lo inalo. Mi limito a soffiare [...] bambini, piante verdi, vegetariani e tutti i [...] capitano davanti». Nel suo cinico petto, [...] cuore gentile. Nonostante il suo sogno [...] diven-tare un country singer, ha studiato psicologia [...] parte-cipato alle missioni del Corpo di Pace. Durante una di quelle mis-sioni, [...] giungla del Borneo, ha iniziato a scrivere le sue [...] can-zoni. Tornato in America, a Au-stin, [...] di Kris [...] Waylon [...] e Billy Swan, nel [...] a in-cidere i suoi album country, dischi [...] luce dallo «stile» di [...]. Nel [...] appare a fianco di Bob Dylan nel Rol-ling [...] Revue. Nel [...] si trasferisce a New York. Suona ogni domenica al Lo-ne Star [...] (una spe-cie di avamposto [...] Gran-de Mela di proprietà [...] uno de-gli amici che Frie-dman [...] nelle storie dei suoi libri) e regolar-mente [...] diverse specie di erbe e spezie», si [...] e cocaina. Vede-vo la maggior parte [...] diventare tossicodipendente o an-dare al creatore. Ma un giorno Hank Williams [...] dalla mia narice sinistra e mi ha [...] la droga. Mi sono fermato e [...] scrivere un giallo». Poco importa se in [...] ricor-do era stato Bob Marley [...] dal naso. Uscire dalla dipendenza diventa per Friedman anche una svolta professionale. Scrive [...] Killing Time in pochi mesi [...] la paura di non riuscire a [...] avendo, [...] di un cocker». Ci mette due anni [...] editore. /// [...] /// Lo trova [...] e il libro diven-ta un [...]. Poco dopo scoppia la [...] Germania. Più tardi riuscirà a [...] culto an-che nel suo paese. Lo stupisce essere famoso fuori [...] «forse leggono le [...] cose come un [...]. Forse leggono un giallo [...] dice. E spesso non si [...] tra le due categorie». Stefania Scateni Il «caso» Friedman Dal [...] ebreo al thriller comico Elvis, Gesù e [...] di [...] Friedman Feltrinelli [...]. [...] Friedman è ormai un [...] ma è anche un sinto-mo. In un mondo -e soprattutto [...] mondo americano -che giorno dopo giorno vede ridursi vieppiù [...] fra realtà e immaginario [...] in termini reali e [...] come [...] tanto simpatica [...]. Friedman è di per sé [...] sembra [...] un romanzo postmoderno: ex musicista [...] strumentista per Dylan e Willie Nel-son, lascia [...] e va a vivere a New York dove si mette a scrivere dei [...] fra le sue conoscenze del Villa-ge. Altro che il Bogart e [...] del Mago di Oz nella [...] holly-woodiana di Stuart [...] là si moltiplicava al quadrato [...] di [...] invece si in-sinua come creazione [...] fanta-sia qualcosa di contemporaneo che ha concretezza anagrafica e [...] biologica. Ancora una volta le demarcazioni [...] non avere più senso e lo specchio, esau-torato dalla [...] funzione di spar-tiacque fra realtà e fantasia, non garantisce [...] di due uni-versi alternativi e opposti. Un [...] come in un viaggio [...] è completo: la Manhattan [...] Elvis, Gesù e [...] ondeggia fra la trionfale [...] Raymond Chandler, il certosino dettaglio metropolitano di Jerome [...] e [...] di uno scrittore il [...] tran-ne che un occasionale praticante della penna. Non solo perché Frie-dman [...] Mark Twain (Wilson lo zuccone) e infila con nonchalance [...] Muriel Spark, Robert Frost e Alfred Tennyson, nonché [...] degne di Brooks [...] canticchiando arie di Sigmund Romberg, [...] che si respira nel [...] più che Stout, [...] o magari la Highsmith, [...] di un Thomas Berger [...] Il piccolo grande uomo) o di un Keith [...] An [...] 1979), di autori, cioè, [...] lavoro ogni mattina entrano [...] della Letteratura non passando [...] porta di servizio. Friedman, peraltro, quasi va [...] laddove Autori come Susan Sontag (Il [...] della morte), Richard [...] avevano impiegato la convenzione [...] alla ri-velazione di una verità che aveva [...] più con gli spazi della co-scienza che [...] di un tribu-nale; e laddove gli stessi [...] non pren-dere più sul serio i loro [...] il Chance [...] di Ross [...]. Spencer (The Dada [...] non intende portare addosso [...] paura di [...] di sparare (probabilmente, aggiunge, [...] e tanto che i dete-ctive di Bill Pronzini [...] ricordando i luoghi comuni che il genere [...] ha fondato e poi su-perato; [...] Friedman, invece tenta di [...] tradizione cui dopo tutto appartiene: la gente [...] modelli di vita, il senso della realtà, [...] dialogico, tutto è parodia, sì, ma è [...] rispetto del cano-ne. Del resto, come scrive David [...] nel suo studio sul [...] anni 70 [...] Sam Spade, [...] New York, 1982), la [...] da parodiare è pro-prio lo stile [...] e Frie-dman prosegue in [...] strada già battuta da autori come Andrew Bergman, [...] dif-ferenza che egli avvicina il genere con [...] culturale e letteraria di un Roger L. /// [...] /// La cosa più strana [...] quando fa la parodia di se stesso [...] entra sempre più in zona «letteraria». La ricerca di [...] non è in fondo [...] quella di un altro Friedman che gode [...] ragguardevo-le nel panorama del romanzo ame-ricano anni [...] Brice [...]. Frie-dman il cui Kenneth Le Peters [...] The Dick si ritrova a investigare soltanto [...]. E non era così, [...] nel [...] di [...] in cui i private [...] Hemingway [...] Fitzgerald, sulle tracce dei rapitori di Gertrude Stein, [...] mezza avan-guardia letteraria americana (cioè, appunto, sulla [...] Sembra proprio che il giallo ab-bia bisogno di [...] o per meglio dire di nuove, impreviste, [...] del proprio im-maginario: mitiche [...] leggendari nomi della lettera-tura americana, scenografie oniri-che [...] anche soltanto una storia che si attorciglia [...] rivelando la natura [...]. O magari Elvis e Gesù [...] Coca Cola in fondo [...] sempre stata) in un [...] da solo suggerisce [...] di di-stinzioni storiche, di [...] di una prossemica regolata su messe a [...] o anche [...] funzionali. Ovvero: il postmoderno è [...] e contamina tutti sen-za eccezioni, pittura e [...] pubblicità televisiva, roman-zo e [...] fiction. /// [...] /// Ovvero: il postmoderno è [...] e contamina tutti sen-za eccezioni, pittura e [...] pubblicità televisiva, roman-zo e [...] fiction. (0)
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