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Domenica 18 ottobre [...] E [...]. Forse perché proporsi di [...] è [...] superstizione di un tempo, [...] non sa darsi ragione [...] che ha in sé [...] ciò che accade in termini di male [...] di evoluzione e di sviluppo, di cause [...] di passato e di futuro. O forse perché ognuno [...] gli uomini che provocano orrore per gli [...] rifiuta di prendere su di sé il [...] quando non chiude completamente gli occhi, evoca [...] immagini di nemico. Solo o quasi, in [...] orrore, Elias Canetti ha messo gli occhi [...] e non ha a-vuto" paura di uscire [...] luogo [...] dire e ridire con [...] germina da quella equivalenza [...] in due verbi apparentemente contraddittori: costruire e [...]. Elias Canetti, maestro senza [...] del rapporto tra massa e potere, tra [...] tra massa e massa (la massa che [...] mentre ascolta risuonare la voce del dittatore [...] che Canetti definisce «recipienti per masse»), tra [...] tra padre e figlio, tra famiglia e [...] anche un altro verbo e lo ha [...] attenzione dei suoi contemporanei: superare. Hitler è uno schiavo [...]. Ma chi può dire, [...] Auschwitz [...] Hiroshima, chi può dire, in un tempo [...] pace come quello che stiamo vivendo, che Adolf Hitler [...] solo una maschera del [...] è facile afferrare e [...] di quella equivalenza. Non è facile nemmeno [...] comico, di un comico che conserva una [...] tragico, vi sia nel verbo superare. Tu hai superato un [...] te. Un gioco innocente, si direbbe, [...] manifestazione di vecchia miseria piccolo-borghe-se; oppure una rimembranza (e [...] il male minore) di finte guerre infantili. Invece, nel verbo scelto [...] Canetti, [...] tutto intero il senso della storia secondo [...] non ha ancora consegnato alla parte morta [...]. Dice Canetti nel saggio [...] base a [...] poiché «ora nel discorso [...] parola, sembra giunto il momento di dire [...] funzione che il superare ebbe per Hitler. Essa offre [...] forse migliore di avvicinarsi [...] mente. Ciascuna delle sue imprese, ma [...] i suoi desideri più profondi, sono dettati da una [...] di superare: ci si può spingere al punto di [...] uno schiavo del superare. Ma in ciò e-gli non [...] affatto solo. Se a-vesse senso caratterizzare [...] tratto [...] della nostra società, dovremmo [...] questo: la costrizione di superare. In Hitler questa costrizione ha [...] una misura tale che non si può fare a [...] di [...] in continuazione. Ci si potrebbe Immaginare [...] faccia qualche luce sul suo vuoto Interiore. Così la parola è [...]. Le intime connessioni si [...] fanno evidenti. Colui che vince ha [...] lo ha distrutto: ma non ha lottato [...] un avversario o per fugare una semplice [...] ha lottato per un fine, per costruire. [...] equivalenza è così più chiara. È fuori discussione che [...] nella mente un progetto, che esso ritiene [...]. È per questa perfezione, [...] si suppone non avesse, che esso è [...]. Il terzo verbo entra [...] precisione assoluta [...] logico: il vincitore ha [...] il vinto, il nemico. E non solo per [...] per impadronirsi, come il guerriero delle Isole Marchesi [...] stesso Canetti suscita dalle pagine di [...] di Han-dy, del suo [...] esso ha lottato anche per [...] nelle opere che nel [...] perfetta pace eterna e universale che scenderà [...] la conseguita vittoria, sono già pronte, belle, [...] anch'esse eterne, per adoperare [...] dello stesso Canetti, come [...]. [...] della vittoria sul sopravvivente, [...] il rafforzamento del potere. Dopo i verbi distruggere [...] dopo il verbo superare, ecco il termine [...] Elias Canetti ha illuminato le menti di coloro [...] sono sottratti alla stretta logica del suo [...]. In Massa e potere [...] fu tradotto in italiano [...] Rizzoli [...] tempo fa se ne [...] grande quantità alle librerie Remainder) Canetti stesso [...] del superare come uno dei meccanismi del [...] riproduzione. È [...] dirà, di continuare a [...] una garanzia di continuare a vivere. Paranoia di Hitler ma [...] potere, della macchina che produce distruzione per [...] costruisce per distruggere mediante [...] fissa del superare. La nuova Berlino, nel [...] i monumenti progettati da Albert [...] che aveva capito alla [...] dello schiavo del superare: nel [...] era distrutta. /// [...] /// Mai equivalenza fu tanto [...] di allora fu chiaro che costruire equivale [...]. Il vincitore distrugge il [...] e non fa i conti con un [...] che esso è, nello stesso tempo, vincitore [...]. Niente Arco di Trionfo [...] de [...] è alto appena cinquanta [...] posto non vi saranno che macerie. In quella cattedrale, avrebbero [...] nel vivo granito, i nomi dei tedeschi [...] guerra mondiale: un milione e otto-centomila. [...] di massa, ed eccoci [...] momento capitale del pensiero [...] si tramuta in idea [...] di morte. Ma ancor prima che [...] quelli dei caduti sono stati nomi di [...] individui che poi saranno indistintamente composti nella [...]. La ragione del dominio [...] Capo, [...] gli altri sono massa [...] Capo raduna negli stadi, nelle piazze, negli [...] dove rimane sempre uno spazio vuoto perché [...] continuamente rinnovarsi. Rinnovarsi, come dire morire [...] e ricostituirsi. La massa, come i [...] le piramidi egizie e [...] de [...] di Napoleone, supera se [...] tempo e durando dà vita al potere [...]. Durare nel tempo è [...] nel profondo di questa macchina; progettare [...] anche di [...] e [...] che può trasformarsi in [...] della vita che Franz Kafka, [...] Altro processo, lo splendido saggio scritto da Canetti [...] lettere di Kafka a Felice, aveva già [...] e ci aveva descritto e comunicato. Ma Kafka, contrariamente agli [...] a Mosè non è [...] la Terra promessa. Se Mosè ha una colpa, [...] da una disubbidienza, è quella di [...] creduto che vi tosse. Il bambino Elias, che apre [...] dimora [...] scritta nel libro intitolato La [...] salvata, si sottrae all', uomo che vuole [...] la lingua e così [...] di parlare, di trovare dimora, [...] nella Terra promessa, ma tra riva e riva, [...] infinito, [...] senza posa: nel fuggire da [...] che ha in sé [...] gli suggerisce di distruggere per [...] di superare per raggiungere un fine e-terno, perfetto e [...]. Noi, come un altro [...] appare nelle prime righe di Auto da [...] romanzo del [...] uscì in italiano, nel [...] Garzanti), sappiamo ora che «in Cina c'è [...] muraglia» e che «è [...] troppo grande. Nessuno può [...]. Proprio per questo [...] hanno costruita». A Franz [...] il bambino, risulta che [...] Cina [...] imparino quarantamila lettere. Ha fatto il conto, [...]. Auto da fé è [...] in cui il rapporto tra i libri [...] si svela drammaticamente. Il libro, la parola, [...]. Forse, se lo sterminatore [...] della verità nomade; saranno questi i luòghi [...] della salvezza. Ma c'è salvezza? È [...] finisce la prima parte [...] che ci si può [...] superbo che può avere il nome di Madre [...] Potere: «1/ paradiso [...] era finito per sempre, [...] gli anni della felicità, gli unici anni [...]. Forse se lei non [...] strappato da lì a-vrei continuato a essere [...]. Ma è anche vero [...] conoscenza di altre cose, diverse da quelle [...] paradiso. È vero che io, [...] uomo, nacqui veramente alla vita grazie al-. Ottavio [...] volti hanno »aggredito» il [...] dei settimanali e dei rotocalchi di tutto [...] quello di Moshe [...] il generale dalla benda [...] secondo molti, voluto dallo [...] per farsi ancor più [...] la conseguenza, secondo la tesi ufficiale, di [...] orbitale; che rendeva impossibile sostituire con un [...] quello da lui perso in Siria combattendo [...] della Francia ; di Vichy. Come che sia, [...] è stato «personaggio» nel [...] della parola; un personaggio sicuramente anche imposto [...] funzionale ad una certa esaltazione della realtà [...] Israele; [...] un personaggio non artificioso, con le sue [...] profondo della terra e della storia della Palestina [...] di Israele) e con una «carica» personale [...] sempre tenuto di prepotenza in primo piano, [...] fatto imprimere il suo segno sulle fasi [...] drammatiche del confronto [...] dm tempi lontani del [...] ai giorni più recenti, [...] battaglia e-lettorale, che lo [...] alla politica attiva dopo un periodo di [...] eclisse. Soldato e politico, [...] con il senso del [...] regista di se stesso, [...] è stato forse più [...] fra [...] del Medio Oriente, esaltato [...] ed odiato, adulato e malvisto. Non poteva essere altrimenti [...] che aveva fra le sue principali caratteristiche [...] per così dire, [...] come è scomodo chi [...] ha puntato, al conseguimento dei propri scopi [...] la propria ascesa ai vertici del potere [...] senza guardarsi alle spalle, travolgendo con irruenza [...] le critiche. Militare per vocazione, artefice [...] vittorie di Israele (la conquista del. Sinai nel 1956, il blitz [...] sei giorni nel 1967); [...] non ha esitato a sfruttare [...] suo prestigio e la [...] gloria di guerriero [...] oltre alla influenza della famiglia [...] moglie Ruth [...] sposata nel luglio 1934 [...] per costruire la propria carriera [...]. E al tempo stesso [...] alla maniera di un militare, trasferendo [...] del parlamento e nei [...] la tattica e la mentalità del blitz. È stato, [...] anche, uomo di grandi contraddizioni [...] contrasti. Il più appariscente e [...] significativo è quello che emerge dal suo [...] gli a-rabi, in primo luogo con gli [...] Palestina. Non [...] il «generale dalla benda [...] guerra dei sei giorni stava per rilanciarsi [...] ma chi era davvero?. In alto: [...] a [...] anche dura-ménte: fin da ragazzo, [...] faceva la guardia alla colonia agricola di [...] e si era guadagnato, fra [...] coetanei del [...] i galloni -di capo, lanciandosi [...] cavallo e con la frusta in mano con [...] i pastori arabi che conducevano [...] loro greggi sui terreni »ebraici». Ma sapeva benissimo [...] e non mancava mai [...] che Israele non ha in prospettiva altra [...] quella di convivere con loro, di trovare [...] intesa; e non perdeva occasione, sia pure [...] forza acquisite, per presentarsi come [...] del dialogo, per aprirsi [...] i sindaci e i dirigenti della Cisgior-dania [...] parlava la lingua, conosceva usi ed abitudini, [...] e mentalità. Immigrati, [...] erano i suoi genitori; ma [...] era un. Un luogo ed un [...] aghi israeliano fanno ormai parte della leggenda [...] storia Era dunque cresciuto fra i [...] e fianco a fianco [...] ara bi, respirando ad un tempo stesso [...] Palestina di allora egli ideali (e la [...] sionismo. Una mescolanza che avrebbe fortemente [...] la [...] personalità. Ce ne dà la misura [...] stesso, nella [...] voluminosa [...]. Dopo [...] raccontato uno scontro con i [...] arabi, verso la fine del 1934, in cui, ancora [...] rimase ferito, così scrive: [...] stato [...] ma non a-vevo modo di [...]. Per generazioni e generazioni [...] i loro greggi su terre che non [...] a pozzi altrui. Allora, però, la terra [...] e lasciata a pascolo solo perché caduta [...]. Adesso era nostra e [...] la mettevamo a frutto. Non ignoravo certo che [...] le cose sotto [...] luce, ragion per cui [...] con loro, tant'è che sei mesi dopo [...] e la [...] tribù a partecipare al [...]. Vennero tutti e si [...] tradizionali». Ma questa capacità di [...] degli arabi non gli impedisce di scrivere, [...] poche pagine, raccontando il suo arrivo nel [...] Città Vecchia di Gerusalemme appena conquistata dai suoi [...] «A [...] mi strinsi nel giaccone [...] in un angolo. Non era che desiderassi [...] avevo voglia di parlare. Non volevo che si [...] suscitati in me dalla città liberata. Gerusalemme mi era più cara [...] quanto mi fosse mai stata. Mai più ce ne [...]. Come se avesse potuto [...] che «non [...] mai più» da Gerusalemme [...] sémplicemente rinunciare ad ogni possibilità di intesa [...]. Ma il punto è [...]. [...] era capace di comprendere più [...] ogni altro le ragioni degli arabi; ma era capace [...] da [...] solo entro i limiti necessari [...] consolidare «la sicurezza di Israele», [...] soltanto alla forza delle armi. Nessuno meglio di [...] dopo la mezza sconfitta [...] era infatti in grado di capire quanto [...] bruta forza delle armi sia, sulla lunga [...] un irrimediabile logoramento. È per questo che [...]. Conoscendo il personaggio, la [...] suo dinamismo e soprattutto il suo coinvolgimento [...] nelle vicende della [...] terra, erano in molti [...]. Il che è puntualmente avvenuto [...] giugno scorso, con lè elezioni [...] mento) che hanno visto un [...] incollatura» fra la coalizione di [...] di [...] e quella laburista di Pe-res. [...] era stato partecipe di [...] come ministro [...] e poi, fino al [...] della prima come ministro degli esteri; e [...] finito col rompere. Si era dunque presentato alle [...] in proprio, con una [...] lista; e il [...] aveva funzionato ancora una [...] era entrato nuovamente in parlamento. Non poteva sapere che [...] suo ultimo atto politico, il suo ultimo [...]. Giancarlo [...] carica dei [...] in basso: Franco Ferrarotti, Achille [...] Francesco Alberoni ROMA [...] «Si dice che [...] scientifico di un convegno sia [...] proporzionale al numero dei partecipanti. Speriamo di smentire questa [...]. Impresa non [...]. Così Franco Ferrarotti dalla [...] prima giornata del Convegno italiano di sociologia. E certo, quanto al successo, [...] ragione: in una sala [...] Parco dei Principi parla ad [...] platea [...] costretta per metà a stare [...] piedi. E sono solo le [...]. Sono più di mille, [...] chiesto il cartellino di partecipazione al congresso, [...] da fuori. Chi sono? Giovani. /// [...] /// Ma studenti pochi. Sono più che altro [...]. Si può dire che [...] di sociologìa si siano concentrate a Roma. [...] degli oratori conferma: ci [...] e Alberoni, Acqua viva [...] Ferrarotti; doveva esserci [...] e c'è [...]. [...] le scuole sono rappresentate, per [...] prima volta riunite [...] da anni [...] in un convegno di queste [...]. [...] del dibattito è imponente: [...] venerdì a oggi, divisi in sedute plenarie [...] gruppi di lavoro, che dovrebbero garantire [...] scientifico-, la cui assenza [...] dalla presidenza. [...] ci sarebbe, ma non [...] battaglia, di scontro reale di posizioni. Non c'è, almeno, per [...] ai lavori. Prima mattinata: relatori [...] e Gallino, rapporti di Carbonaro [...]. Le posizioni sono diverse, [...] che fanno [...] e in qualche modo [...]. [...] è ria via [...] di mille partecipanti, sala [...] giorni di discussione, tutte le scuole unite [...] primo convegno di sociologia dopo venti anni. Cosa prepara? «Siamo saccheggiati [...] potere. Ora basta, vogliamo [...] come la punta avanzata [...] Potere è troppo distante dai «mondi vitali» [...] o perché invece, al [...] consenso, e i cittadini sfruttano [...] generata dal potere stesso, (Gallino). La crisi di legittimazione [...] la sfiducia nei principi costitutivi stessi della [...]. Analisi e soluzioni divergono, [...] che la critica dello «stato di cose [...] e definitiva. La condanna è senza [...]. È strano: fra tutte la [...] è la scienza più vicina [...] anche fisicamente [...] al mondo della polìtica. E se ne dichiara [...]. Alcuni fra i suoi [...] che più di altri intellettuali usano i [...] di massa, a cominciare da stampa e TV. E li denunciano come [...]. Non c'è qualcosa di [...] un caso, ma la discussione, [...] mattina, s'è accesa proprio [...] sociologo», il professor Pietro Rossi, filosofo della [...] ha criticato la [...] . Troppo sbrigativi, eclettici, tautologici, [...]. Gli hanno risposto in [...]. Forse perché in qualche [...] al nodo centrale che aleggiava, non detto, [...]. E cioè: cos'è diventata [...]. Ottomila iscritti, 700 laureati [...] università italiane (Trento, Urbino, Roma, Napoli [...] Palermo) la sociologia è una disciplina molto [...] molto giovane. E dunque fragile: per [...] di vista accademico. Spiega Domenico De Masi: -Sai [...] tempo è che non si tiene un [...] tipo? Da 20 anni. Eravamo nel [...] allora in Italia si era [...]. La prima cattedra era [...] allora. Vent'anni dopo è tutto [...]. E in mezzo c'è [...] degli istituti, che era [...] e il ruolo esercitato dalla cattedra di Trento, [...] politica che da lì [...]. Dopo, nel tentativo di [...] del [...] c'è stato il tentativo [...] Sociologia. Il movimento di allora [...] e la disciplina è stata "punita" con [...]. E c'è anche chi [...] imputare una qual certa responsabilità nella nascita [...]. Cosi, per un periodo, mentre [...] qualcuno si affacciava sul [...] il grosso dei [...] etologi è sembrato andare in [...]. Ma era un letargo [...] sul campo, si faceva ricerca in silenzio. E ora riusciamo fuori [...]. Silenziosi, nascosti e dispersi: [...] visto quattro anni fa, al congresso mondiale [...] Toronto, [...] la scuola italiana di sociologia si è [...] sparso. Ma adesso ci si [...]. È proprio in previsione [...] internazionale (nel 1982 a Città del Messico) [...] Italiana ha deciso di tirare le sue fila, [...] e identità. E anche forza. Dice Ferrarotti: [...] che cambia ha bisogno di [...] se stessa. E però i sociologi [...]. Non sono autonomi. Non possono scegliere su [...]. Dipendono dal mercato. Sono i gruppi di [...] le ricerche, e non lo fanno per [...]. Ma per [...]. Eppure, malgrado questi elementi [...] sociologia è presente, [...] ai. Economisti, politici, storici e [...] saccheggiano: ma non vogliono [...] in quanto scienza. La [...] essenza è un atto dì [...] nella democrazìa. Perché? Perché di regola [...] di sapere cosa pensa la gente. /// [...] /// Chiediamo, accertiamo, studiamo. E così ne abbiamo [...] sempre in tensione per cambiare la realtà. Forse è per questo [...] della sociologia è conturbante. E che la "figura" [...] viene riconosciuta». Accantonati i conflitti, esaltati [...] la sociologia in questo convegno celebra la [...]. E cerca una legittimazione per [...] stessa. /// [...] /// E cerca una legittimazione per [...] stessa. (0)
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