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E così, da una nostra [...] con Vittorio Foa è na-ta una piccola polemica su Gobetti. Foa aveva detto che [...] in Gobetti, incline a «svalutare la democrazia [...]. E [...] ci si butta a [...] «Corrie-re». Per dire: quel Gobetti [...] al pari di Gentile. E il suo [...] è invenzione dei comunisti [...] a se stessi. [...] vita [...] ad Amendola, ha vezzeggiato Gobetti! Ma [...] cose che Go-betti aveva [...] col libe-rale Croce. E bene ha fatto Foa [...] pessimismo e insofferenza [...]. Però, quel giova-ne ucciso [...] un genio. E le sue analisi [...] e contro il blocco storico [...] industriali e agrari, furono saccheg-giate da tutti. Questo ci rimane di Go-betti. Oltre alla coerenza morale. NEO OPPURE PALEO? Si [...] Pier-luigi Battista sul «Parolaio» contro Ga-briele Ranzato che su «Repubblica» [...] «i [...] che spu-tano sulla guerra [...] Spagna». /// [...] /// Chi sarebbero questi [...] avvolti «da allusione deni-gratoria»? Ma chi sian poi [...] sa, visto che Ranzato ci sta polemizzando [...]. Sono Sergio Romano, [...] e quelli di «Liberal». Che hanno scoperto che Franco [...] servigi alla libertà. /// [...] /// Che sembra fatta apposta [...] sinistra a demonizzare certi «libera-li». In verità, piuttosto «paleo». Anzi-ché «neo», come scrive Ranzato. /// [...] /// E adesso facciamo noi [...]. [...] di giugno riceviamo da Ministero [...] una raccomandata con cui ci si invita a ritirare [...] documenti da noi spediti anni fa a detto Ministero. Il timbro postale era: [...]. Ma la let-tera interna [...] datata, in alto, 25 marzo. /// [...] /// Vuol dire che quella [...] stazionato DUE MESI sul tavo-lo del diligente [...]. Prima che il diligente [...]. Il bello è che [...] i tempi di ritiro è perentorio. Quan-to è umana la burocrazia, [...] al tempo [...]. E il [...]. /// [...] /// Buffo necrolo-gio di [...] Zolla sul «Corriere». Straordinario, scrive Zolla, il [...] Castaneda. Dopo però ha cedu-to [...]. Che i suoi ultimi [...] Zolla, siano un sortilegio del famoso stregone [...] E continua: forse anche [...] era [...]. /// [...] /// Come Castaneda, lo stregone, [...] resto. Dubbio: che anche Zolla [...] peyote? Sulle prime si fa fatica a [...] del «Gran-de [...] le scene iniziali ce [...] tutto il suo degra-do, trippa da birra [...] andropausa, capelli sudici e stracci di colore [...] impietosamente le sue [...]. Da subito, il [...] è individuato come un [...] di cui la società bene-stante se ne [...] alla Bukowski che si trascina per Los Angeles [...] stati di decomposizione. Eppure il [...] è forse il più [...] del ci-nema anni Novanta, degno suc-cessore del Philip Marlowe [...] Chandler. Il [...] riprende al-cuni dei tratti [...] ir-resistibili i Marlowe cinemato-grafici del passato: come [...] Bo-gart [...] «Grande sonno», è un puro (anche se [...] dal cuore sorprendentemente tene-ro. Come Elliot Gould nel «Lun-go [...] malinconico e solita-rio. Come il Robert Mitchum [...] «Marlowe, [...] poliziotto privato» è sensualmente decadente. Ma il [...] nel contesto di un [...] come il noir, è un personag-gio inaspettato, [...] la scelta dei fratelli Coen di affi-dare [...] sbandato ex sessantottino il ruolo di centro [...] «Grande [...]. E geniale è la [...] ri-conoscere in un sopravvissuto ideologico un eroe [...] con il quale il pubblico si identifica [...] a dispetto [...] ini-ziale. Perché anche se non [...] e propria filosofia di vita (persino il [...] «faticoso da morire»), il [...] segue un suo preciso [...] che appare via via sempre più condivisibile, [...] invidiabile. Il [...] non produce: a chi [...] abbia un impiego, ri-sponde con espressione interro-gativa: «Impiego?». Il [...] non si fa mantenere, [...] cir-condato dalla generosità degli amici. Il [...] non si lamenta, nemmeno [...] a sangue. Il [...] non finge di co-noscere [...] grandi do-mande esistenziali, tipo «Cosa fa di [...] vero uomo?». E si rifiuta di [...] o di farsi raggiungere dal cerca-persone. È vero, il [...] rotola attraver-so la [...] esistenza come un ce-spuglio [...] i confronti diretti e le prese di [...] poco a poco diven-ta evidente che la [...] da solido baricentro alla [...] esistenza disordinata. Non gli importa se, [...] ricor-dato, la [...] rivoluzione è finita e [...] perso. Il [...] sa che «nella vita [...] fa strike, qualche volta si perde la [...] prende come viene», senza per questo abban-donare [...]. Il [...] può essere trascinato dagli eventi, [...] non ne diventa necessariamente vittima: gettato in mezzo a [...] vicenda [...] che, a differenza di quelle [...] da Chandler, non ha né capo né coda, è [...] ab-bastanza lucido (fra un «trip» e [...] si intende) da [...] re-lativamente chiaro. Al contrario i personaggi [...] apparentemente meno dissociati di lui (anche se, [...] film dei fratelli Coen, tutti ampiamente eccen-trici) [...] contraddizione: [...] Wal-ter odia [...] moglie ma non rie-sce [...] di lei; il «mi-liardario» [...] è in realtà è [...] manie di grandezza; il presidente [...] in-neggia alla civiltà americana [...] irachena, e poi intraprende una guerra in [...] stragi di civili. Il [...] invece rimane coeren-te, [...] incapace di smentirsi. Ed è questo che [...] il suo rifiuto di tradire se stesso [...] passato. [...] dopo il sessantotto, è ancora [...] settimo dei [...] Se-ven (oscuro clone del gruppo [...] di Chicago), che è un [...] come dire [...] dei Moicani. Non ha sposato una [...] Hol-lywood, non si è ucciso sottraen-dosi al presente. Non è diventato un [...] conduttore di un talk show, un capitano [...] un politico conservato-re, un direttore editoriale o [...]. Non si è venduto [...] imparato a vendere. Nel suo lurido bungalow [...] Venice, [...] la sedia del water rimane orgo-gliosamente sollevata, [...] sessantottino continua a vivere la Grande utopia, [...] cam-biare. Nella [...] inscalfibile dignità di perdente, nella [...] irriducibile autenticità il [...] diventa per-sino attraente: la pancia [...] e i vestiti sdruciti si trasformano in sensuali attestati [...] inte-grità, la [...] trasandatezza appare come coraggioso anticonformi-smo. Per questo Maud, la [...] artista commer-ciale abituata a vendere la pro-pria [...] propria identi-tà sessuale, sceglierà proprio lui come [...] padre di suo figlio), perché, senza [...] un vanto, il [...] sa «cosa fa di [...] uomo», e può per-mettersi di darsi lo [...] compagni di bowling. Così un cinquantenne sbraca-to [...] un eroe roman-tico, un personaggio apparente-mente anacronistico [...] il suo tempo e il suo luogo», [...] fede-le a se stesso riscatta una genera-zione [...] che «gli sbandati perderanno sempre». Paola Casella Jeff Bridges [...] «Il grande [...] LA SCENEGGIATURA «Io sono [...]. O se preferisce [...]. Il testo è di [...] della casa produttrice Cecchi Gori, che ha [...] di pubblicazione a «Reset». La «fenomenologia del [...] il personaggio del film [...] Jeff Bridges, è presentata come la vicenda di [...] ed è parte di un dossier sul [...] sorti della sinistra radicale oggi nel quale [...] Piere [...] Antonio [...] Alessan-dro Ferrara, Agnes Heller, [...] Offe, Stefano [...] Stefano Pistolini, Alessandro [...] Michel [...]. Incontro tra [...] e il miliardario [...]. /// [...] /// Bene, signore, lei si chiama [...] e [...] mi chiamo [...]. /// [...] /// Ma sono molto occupato, [...] lei. Cosa posso fare per [...]. Uh, vede, signore, si [...]. Dava veramente un tono [...]. /// [...] /// Lo ha già detto a Brandt (il tuttofare, [...] al te-lefono. E lui [...] detto a me. Io che cosa [...]. /// [...] /// Quei due, quei due [...]. /// [...] /// Forse non ha sentito. Lo ha già det-to [...] Brandt [...]. E lui lo ha [...]. So cosa è successo. /// [...] /// Quindi sa che quelli. Ho urinato io sul [...]. Nel senso che è [...] a far pipì sul mio tappeto? [...]. Pronto? [...] qualcuno in casa? Parla forse [...] lingua? Le ripeto la domanda: ho urinato io sul [...] tappeto? [...]. No, è stato [...]. /// [...] /// No, io vorrei capire una [...] ogni volta che qualcuno. Andiamo, per la miseria! È (solo) che. /// [...] /// È solo in cerca [...] tutti gli altri! Io sono [...]. È così che deve [...] O. [...] oppure [...] se è di quelli che [...] il [...] ad ogni costo, uh. /// [...] /// Lei ha un impiego, [...]. Impiego? (ride) [...]. Non si va in [...] lavoro, vestiti in quel modo. In un giorno feriale! /// [...] /// Io invece lavoro, signore. Quindi, se non le [...]. /// [...] /// Mi dispiace e come! Non può tollerare, capisce? [...] non può essere tollerata. Insomma, se [...] in giro a fa-re. /// [...] /// Mia moglie! Non [...] per niente in que-sto! /// [...] /// Ma se così non [...] problema suo, non mio. Come il tappeto è [...]. E proprio come ogni [...] è re-sponsabile della propria vita. [...] da chi ha scelto di [...]. Un muso giallo me [...] via, in Corea! Solo lei può. /// [...] /// Ah, «vaffanculo»! La [...] risposta a tutto. Se la faccia tatuare [...]. /// [...] /// Gli sbandati hanno perso. Faccia come i suoi [...] mio consiglio. Si trovi un lavoro! Mi ha sentito, [...]. /// [...] /// Le piace il sesso, [...]. Mi scusi? Maude. /// [...] /// Le piace? [...]. Stavo parlando del mio [...]. /// [...] /// Il sesso non le [...]. Nel senso del coito? Maude. Piace anche a me. È un mito maschile sul [...] che noi lo odiamo. Può essere [...] naturale e [...]. Anche se esistono persone [...] satiriasi negli uomini, e della ninfomania per [...] lo praticano in modo non spontaneo e [...]. /// [...] /// Queste anime infelici non [...] vero senso della parola. La no-stra comune conoscente. [...] appartiene alla catego-ria. /// [...] /// Ha del liquore al [...] Trovata [...] Portogallo la campana di una delle caravelle? FIRENZE. Una campana che potrebbe [...] Santa Maria di Cristoforo Colombo è stata [...]. [...] Sommerso nel numero in edicola [...] oggi. Il «tesoro» -eccezionale, se [...] del reperto -è riaffiorato dalla sab-bia di [...] di «Osso de [...] sulla costa di [...] nei pressi di [...] e della città di [...] da [...]. Molti indi-zi, supportati da [...] fa-rebbero attribuire appunto alla caravella «Santa Maria» [...] Cristoforo Colombo. Se identificata come tale, [...] diventare un reperto archeologico di importanza mondiale [...] oggetto esistente appartenuto alle tre storiche caravelle [...] Atlantico alla ricerca delle Indie. Cri-stoforo Colombo partì da [...] il 3 agosto 1492 [...] caravelle e sbarcò il 12 ottobre [...] da lui ribattezzata San Salva-dor, [...] si chiama [...] ed è nelle Ba-hamas. Colombo effettuò altre due [...]. E compì un quarto [...] dopo un periodo di prigionia (venne accusato [...] repressioni), nel quale costeggiò [...] centrale. Tornò, stanco e malato, [...] a Valladolid, ormai dimenticato e senza sapere [...] un nuovo mondo. /// [...] /// Tornò, stanco e malato, [...] a Valladolid, ormai dimenticato e senza sapere [...] un nuovo mondo. (0)
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