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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 4207317212.

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Ma il dato centrale [...] cioè la capacità di selezionare ciò che [...]. Le mnemotecniche [...] e il decadimento [...] di ricordare [...]. In cosa [...] nella tradizione filosofica. Basti pensare ai due grandi [...] e Aristotele. [...] del sapere come reminiscenza è [...] evidentemente alla memoria. Ogni cosa che sappiamo [...] Pla-tone -il ricordo di ciò che abbiamo appreso [...] in un altro mondo, prima di scendere [...]. Nella filosofia di Aristotele la [...] occupa una parte estre-mamente importante e rilevante, però [...] è completamente di-versa. [...] che, in modo un [...] affrettato, potremmo definire, scientifico. Cioè Aristotele si occupa di [...] del-le facoltà della mente umana e ope-ra una distinzione, [...] poi [...] per tutto il Medioevo e [...] larga parte [...] moderna, tra memo-ria e reminiscenza. La memoria è quel [...] ci vengono alla mente cose del passato, [...] quando cerchiamo di riafferrare nel passato un [...]. Quindi, la reminiscen-za ha un [...] di consapevolezza che nella [...] mo-do assente. È ovvio che queste sono [...] nella storia della filosofia, ma [...] sostanza restano fortemente [...]. Queste due visioni sono [...] «Oggi, a parte il grande interesse per la [...] degli stu-diosi del cervello in generale, nella [...] tema della memoria ha a che fare [...] tradizione plato-nica. Faccio un solo esempio: se [...] pensa alla tematica [...] nella filosofia di [...] ci si accorge che [...] tema del sapere, come reminiscenza [...] della presenza nel mondo [...] come decadimento, non è un [...] scomparso nemmeno nella [...]. [...] così importante il tema [...] è che il tema [...] solo un tema di filosofia, ma è [...] radicato profondamente in ciascun essere umano che [...] stato detto, il terrore di essere dimenticato. Il nostro desiderio di immortalità, [...] dal fatto che crediamo o meno [...] immortale, è comunque forte. Siamo pieni di oggetti [...] ad esempio, i [...] sono luoghi che ci [...] le persone scompar-se. Si può affrontare questo [...] piano di filosofia alta e ci si [...] conto della [...] pre-senza guardando ai prodotti [...]. In un bel film [...] compaiono degli uomini sintetici, [...] identici agli [...]. Es-si ignorano di non essere [...] e [...] gli è stata inserita nel [...] come in una macchina, e che gli da [...] di [...] vissuto una vera vita. [...] sospetta di essere una replicante, [...] a dubitare anche dei propri ri-cordi: la possibilità che [...] terribile, poiché ella sarebbe co-sì [...] persona che non può avere nostalgia del passato. Ecco, [...] della nostalgia, [...] della memoria è, come si [...] comune-mente, una perdita [...]. Se non avessimo la [...] sapremmo chi siamo. Questo lo pensava già Hume, [...] pensavano [...]. E questo riguarda solo [...] vale anche per le colletti-vità? «Riguarda certamente [...]. Siamo toscani, lombar-di o [...] so di quale altro gruppo, perché in [...] gruppo si è costruito una [...] memoria storica. La memoria è quindi un [...] positivo, però può [...] anche [...] negativo. Nel momento in cui, per [...] il senso di appartenenza ad una comunità nazionale si [...] in nazionalismo, o in altri casi in tribalismo o [...] una specie di effetto [...]. Lei si è occupato [...] tra memoria ed oblio. Che relazione [...] tra ricordare e di-menticare? «Memoria [...] sono [...]. [...] ad esempio, la propria vita? [...] istanti, momenti. Proviamo a ro-vesciare il [...] ricor-dasse tutto sarebbe in una situazio-ne patologica. [...] di-menticanza, non [...] neppure me-moria, [...] soltanto questa specie di cosa [...] che sarebbe il ricor-dare tutto. Questo tema dei disturbi [...] parte della letteratura sui casi psicopatologici . Ci sono pa-zienti che [...]. Un grande neurofisiologo sovietico, che [...] sul quale scrisse un saggio bellissimo che si chiamava [...] che non dimenticava [...]. Questi era una persona che [...] aveva avuto in cura per [...] anni e che [...] seduta [...] anno [...] minimi dettagli tutto della terza [...] della quarta seduta avvenuta quin-dici anni prima. Era simile [...] mi [...] artista della memoria del Cinque-cento. Faceva cose simili a ciò [...] si racconta facesse Pico della Miran-dola, sebbene per Pico [...] tratti più di [...]. [...] «Si può dire, un [...] metaforica-mente, che abbiamo dimenticato che [...] memoria ha una storia. [...] esi-stita infatti [...] nella nostra cultura, vicina [...] di pochi secoli fa -in cui la [...] e rafforzata artifi-cialmente negli esseri umani. Vi erano delle vere [...] della memoria e persone che utilizzava-no tali [...] presentandosi al pubblico raggiungevano effetti abbastanza sbalorditivi. [...] è presente già in Cicerone, [...] Quin-tiliano e nella retorica antica, poi in Tommaso [...] e nei grandi [...] del Quattrocento e del Cinquecento. In realtà [...] non è una cosa particolarmente [...] da spiegare e non ha nulla di sublime. La tecnica è abbastanza [...] un luogo fisico che sia geometricamente rappre-sentabile [...] facilità, per esempio una chiesa o una [...] molte finestre o molte co-lonne. Si memorizzano, in modo completo [...] assoluto, essendo sicuri [...] i cosiddetti [...]. Su questi luoghi si [...]. Si diceva: i luoghi [...] car-ta, le immagini come la scrittura. Cioè, i luoghi sono [...] li pos-so più cambiare, le immagini sono [...]. Alle immagini si associano [...] ricordare. [...] della me-moria consiste nel collocare [...] im-magini nei luoghi. Allora, se [...] mi è molto familiare, riper-correndo [...] luoghi, io rivedo una do-po [...] le immagini. Le immagini sono tali, [...] per contrasto, da richiamare la cosa che [...]. Queste immagini, che caratteristiche [...] Pietro da Ravenna, che era il più fa-moso [...] queste dovessero essere immagini [...] ma per tale motivo [...] sicuri di insegnare a un pubblico ca-sto [...] che non utiliz-zasse immagini peccaminose. Pur tuttavia, il miglior [...] dava era quello di collocare delle fanciulle [...] per-ché, diceva, gli uomini ricordano con più [...] una fanciulla nuda che qualunque al-tra». Quali erano allora le prestazio-ne [...] di cui gli [...] in grado di fare questa [...] davanti alla recita di una sfilza di parole, essere [...] grado di [...] tutte, [...] alla fine, dalla fine [...] da un qualun-que punto [...] da un qualun-que punto alla [...]. Il che è [...] fare. Ci sono decine di [...] di Università in Germania, do-ve questo viene [...] come una cosa compiuta comune-mente dagli artisti [...]. La cosa un [...] impressionante è questa, che se [...] guarda le cose che descrive [...] a proposito del suo paziente [...] le cose che racconta-no di [...] fatto gli artisti della me-moria [...] università tedesche del Cinquecento, praticamente [...]. Perché il successo di [...] luogo soprattutto nel Rinasci-mento, e perché oggi, [...] memoria non viene più valutata come una [...] intelligenza e della [...] «Sì. La stima che si [...] me-moria è andata calando, è andata a [...] mondo contemporaneo. Basti pensare alla polemica, [...] giusta, che è stata fatta contro il [...]. La lotta contro il [...] però al punto che ha rischiato, rischia [...] eliminare le nozioni, come se le nozioni [...]. Questo è chiara-mente stato [...] ora si assi-ste a una rivalutazione anche [...]. [...] fondamentali di tale svalutazione [...] che ne abbiamo minor bisogno, perché con [...] poco più di [...] -ci si può comprare [...] enciclopedie e cose da met-tere nel computer, [...] ha a di-sposizione una quantità di infor-mazioni, [...] filoso-fo o grande intellettuale del Me-dioevo e [...]. In tali epoche vi [...] per così dire, più orale della nostra, [...] naturalmente era quella grande cosa che è, [...] non [...] questa enorme disponibilità che [...]. Quindi, sapere a me-moria [...] importante di quanto lo sia oggi. Io, che mi occu-po [...] idee, ho trovato dei luoghi diversi per [...] seconda dei periodi: le corti e le [...] Cinquecento e nel primo Seicento, nel nostro secolo [...] neurologi. Quindi in questi ultimi [...] probabilmente, una dose di sofferenza [...] di quella presente nei [...] del Rinascimento. Da cosa dipende questo? Dal [...] che nel passato il loro eccesso patologico era valutato [...] come una sofferenza? Questa, in realtà, è una di [...] cose che non potremmo sapere mai, perché relativamente a [...] le fonti manca-no. [...] memoria non era avvertita come [...] di patologico, ma solo ed esclusivamente come il prodotto [...] cioè come qualcosa di arti-ficiale. Sergio Benvenuto [...] 4. Si è laureato a Firenze [...] Eugenio Garin. Nel 1947, sempre con Garin, [...] il diploma di perfezionamento in Studi Filosofici. Dal 1950 al 1959 [...] Milano, assistente di Antonio Banfi. Libero docente in Storia [...] Filosofia [...] 1954, è stato professore incaricato di Filosofia [...] Storia [...] Facoltà di Lettere [...] di Milano dal 1955 [...]. Ordinario di Storia della Filosofia [...] ha insegnato nelle Università di Cagliari e [...] Bologna [...] dal 1966, [...] di Firenze. Dal 1980 al 1983 [...] Presidente della Società Filosofica Italiana e, dal 1983 [...] della Società Italiana di Storia della Scienza. Nel 1988 è stato [...] Socio Corrispondente della Accademia Nazionale dei Lincei e, nel [...] Socio Nazionale. Studi particolari ha dedicato [...] Vico. Ma il campo [...] in cui ha lavorato [...] fecondamente è la rivoluzione scientifica della modernità. Sta preparando un volume [...] scienza moderna in Europa, che farà parte [...] «Fare [...] diretta da Jacques Le Goff [...] verrà pubblicato da Laterza in Italia. Opere: [...] arti della memoria e [...] Lullo a Leibniz», Ricciardi, 1960; II ed. Il Mulino, 1983; «Le sterminate [...] studi vichiani», [...] 1969; «Il passato, la memoria, [...] Il Mulino, 1991; (in collaborazione con V. Ferrone); «Naufragi senza spettatore: [...] di progresso», Il Mulino, 1995. Ha diretto per la Utet [...] «Storia della scienza moderna» e, nel 1995, il [...] volumi, «La filosofia», 1995. ///
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Ha diretto per la Utet [...] «Storia della scienza moderna» e, nel 1995, il [...] volumi, «La filosofia», 1995.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .