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Mercoledì 24 marzo [...] E [...]. Nato a Roma nel [...] nelle università di Liverpool e Manchester; nel [...] di Roma. Scrittore, critico, saggista, anglista [...] fu amoroso riscopritore di periodi della storia [...] cultura che erano stati completamente dimenticati. Fra le sue opere più [...] «La morte, la carne e il diavolo nella letteratura [...] del 1930, gli «Studi sul concettismo» del 1934, «La [...] nel romanzo vittoriano», pubblicato nel [...] la «Filosofia [...] e «La storia della letteratura [...]. Le condizioni di salute [...] soffriva di un male incurabile, si erano [...] giorni, ma al suo capezzale si sono [...] di scrittori ai quali era particolarmente affezionato, [...] studiosi che con lui avevano collaborato in [...]. [...] scritto di Mario Praz [...] uno dei giornali ai quali, a più [...] (era nato a Roma nel 1896) seguitava [...] pochi giorni fa. Ed è un commento, [...] ricco di suggestioni, alle Epifanie di Joyce [...] uno dei suoi allievi più cari, Giorgio [...]. E [...] ricordo che io ho [...] giorno prima della [...] morte, è appunto quello [...] questo articolo che un altro sue allievo, Vittorio Gabrieli, [...] gli andava facendo, su [...] richiesta e che lui [...] cereo [...] si sforzava di ascoltare, [...] tutta [...] che le forze ormai [...] consentivano. Poche ore dopo quelle [...] meno, e la lunga, laboriosa giornata del Maestro [...] conclusa. Ma di tale giornata nulla [...] di questa finale immagine mi pare che possa, [...] definire il senso. Un altro grande critico, [...] Edmond Wilson, aveva inventato per lui la categoria [...] ciò ad indicare quel complesso gioco di [...] di accostamenti e richiami per cui ogni [...] quadro osservato, ogni soggetto descrìtto, passa come [...] che da un lato ne moltiplicò le [...] significati, ne rivela i lineamenti più segreti [...] lo immette in un [...] unitario, in cui la stessa critica e [...] si trasfigurano in una nuova creazione. Basti un passo da II [...] serpente del 1972: «Gli uomini del sottosuolo [...] per 40 anni ma forse per 40 [...]. Apertosi con Freud e Joyce [...] di Pandora, tutto il mondo larvale dèlia [...] dilagato in letteratura, che a far nomi [...] mai. Il loro nome è Legione. Dalle labbra dello scrittore [...] da [...] del pennaiuolo o della [...] parole dal sottosuolo, ciascuno marciando in piena [...] serpente attorcigliato al corpo nudo come nella [...] del film Cleopatra. E si può anche [...] un clima di Pop Art, alla fine [...] le parole. Ma questo era appunto [...] per una naturale disposizione della mente, [...] il senso non solo [...] che della vita della cultura, in tutti [...] Praz aveva, e per la funzione altissima [...] attribuiva. E invero, proprio come [...] Casa [...] vita, ad esempio trova la [...] compiutezza nella fusione, che [...] dei vari e disparati aspetti della esperienza [...] una forma estremamente flessibile, dinamica, capace di [...] catalogo descrittivo quanto un [...] o un paesaggio di [...] vera e propria narrazione, così [...] tutta di Praz, il [...] i suoi vari interessi e attività traggono [...] dalla loro assoluta . È una [...] che [...] quanto nessun e-lemento, anche il più bizzarro [...]. Né, [...] parte, questo universo di cui Praz è [...] il creatore e [...] esploratore e difensore costituisce un [...] astratto staccato dalla vita, una torre d'avorio in cui [...]. Certo esso nasce da [...] proprio [...] mento di fronte al [...] mondo che peraltro Praz seguiva in tutte [...] anche le più minute), da una incapacità, [...] borghese a cui Praz apparteneva, ad accettare [...] traumi e lacerazioni del nostro [...] po. E anche nasce da [...] precarietà [...] umana, da una lucida [...] limiti che serpeggia, ora esplicitamente ora segretamente, [...] pagine di Praz e che influisce anche [...] di critica come critica soltanto del gusto: »Una [...] critica della letteratura e [...] va così considerata come [...] gusto. Il suo scopo finale [...] scoperta ai una verità assolutà, ma la [...] aspetti che [...] della bellezza ha assunto [...]. Lo Shelley credeva che [...] fosse stato lacerato il velo dipinto che [...] gli uomini, la verità avrebbe brillato dinnanzi [...] in tutto il suo splendore. Forse la nostra conclusione [...] gli uomini dovrebbero fermarsi al velo dipinto; [...] è il velo dipinto-. Ma è proprio questo [...] di precarietà, che lega [...] culturale alla vita. Sono appunto quelli che Conrad [...] les [...] che questo universo vuole racchiudere, [...] e conservare (così come Praz [...] i suoi libri, i suoi quadri, i suoi mobili). Ed ecco allora che [...] le ricerche, i saggi, gli scritti, [...] che hanno aperto nuove [...] e alla lettura letteraria, costi-tuiscono anche e [...] di un unico [...] edificio, di una Casa [...] dire, che non è stata [...] malgrado le ascendenze e [...] che Praz è il primo a riconoscere [...] forma alla cui sensuale contemplazione abbandonarsi, né [...] al culto immobile e reazionario di una [...] è stata invece il virile tentativo perseguito [...] 60 anni di incessante operosità . Di questa costruzione impavidamente [...] desolata» di cui Praz [...] traduttore, [...] ricordata [...] mi pareva [...] il segno di una [...] scientifica ed artistica ma anche umana e [...] arricchito la nostra coscienza consegnandoci un u-niverso [...] e difendere con lo stesso lucido coraggio [...] Mario Praz li ha difesi fino alla morte. Agostino Lombardo Che succede [...] / [...] di essere assenteisti, privilegiati, [...] certo che la loro identità è in [...]. E sotto sotto serpeggia una [...] non è meglio riprendere il ruolo di «educatore» [...] il ROMA [...] Ma insomma chi sono gli [...] e perché si parla tanto male di loro? La [...] li ha dipinti recentemente come i più attivi tra [...] assenteisti (la percentuale di defezione dal lavoro è passata [...] 25,2 c, [...] di assenze del [...] al 32,9 fó [...]. E allora sono forse [...] hanno perso la vocazione o privilegiati incalliti [...] lavoro soltanto un rapporto strumentale? Sono loro [...] i veri responsabili del collasso in cui [...] scuola italiana, che sforna studenti che non [...] generici, universitari senza specializzazione e via [...] corso della nostra [...] abbiamo sentito pareri molto [...] ai lavori e di coloro che si [...] teorici [...]. Il quadro ha molte [...] tutte contrastanti. In Italia gli insegnanti [...] della didattica, professionisti, ma generici cui si [...] niente. Quando la sinistra mise [...] della scuola [...] va (che si limitava [...] non seppe trovare un nuovo modello, cosicché [...] possibilità che la cultura si potesse trasmettere. [...] educatore della tradizione cattolica [...] il "politico" delta cultura di sinistra, e [...] si è assunto come valido un modello [...] piccolo borghese. La scuola invece dovrebbe [...] omogenea ciò che c'è di costitutivo, di [...] da un punto di vista convenzionale) nei [...]. Mi spiego meglio. Il docente è oggi [...] che sfugge alle leggi del mercato capitalistico. Per [...] invece, è ancora totale [...] e questo, secondo me, è un limite [...]. Anche Gramsci diceva che [...] avere chiarezza di obiettivi. Ora chi sa dire [...] della scuola italiana? Slogan generici come "sviluppo [...] "dello spirito critico" lasciano il tempo che [...] spazio proprio per la loro ambiguità. La scuola si è [...] la società le ha scaricato addosso molte [...]. Ora questa visione integralista viene [...] in crisi proprio [...] che [...] c'è una società educatrice (famiglia, [...] media), di fronte alla quale la scuola perde potere [...] per la [...] genericità. Insomma, perché oggi i [...] a scuola se questa ha perso la [...] formatrici? Cosicché [...] condizione di privilegio è [...] prezzo di una progressiva degradazione professionale come [...]. /// [...] /// I cosiddetti "maestri dai [...] indubbiamente ammirevoli, ma la produttività di un [...] un milione di dipendenti non si può [...] individuali ma da quelli collettivi. È la struttura che [...] non il singolo». Una scuola come una [...] cui [...] faccia parte di un [...] sovrasta e procede anche senza di lui? Questa [...] che sembra affacciarsi in una parte del [...] guarda con interesse ai modelli anglosassoni e [...]. Essi indicano come [...] gli apparenti privilegi [...]. /// [...] /// Per Emma Castelnuovo, pioniera [...] della matematica «in Italia il [...] può fare ciò che vuole [...] la [...] classe, organizzarsi il tempo come [...] gli piace, seguire o non seguire i programmi. In Francia il controllo [...]. Praticamente una volta al [...] viene a verificare se hai seguito le [...] o no». [...] risponde che questa è una [...] solo apparente. Perché? «Perché ogni insegnante [...] riti nel chiuso di un ambiente, senza [...]. [...] è un boomerang, è una [...] illusione. Prendere una decisione significa [...] valutare le conseguenze della scelta. Molto spesso, invece, gli [...] una base di informazione, credono di scegliere [...] materialmente valutare le conseguenze di quella scelta, [...] non [...] fatta». Tutte queste analisi non [...] Pietro De Santis, 29 anni, insegnante di tecnologia [...] tecnico Fermi di Roma, [...] più turbolente nel 1977. Secondo me [...] non deve dimenticare di [...]. Gli studenti ci chiedono questa [...] che è [...] autoritaria, magari per [...] ma non possono rinunciare a [...] anche . Giovanni Berlinguer, da poco [...] scuola del Pei, dice che [...] non può essere risolto [...] e che il Pei a Perugia, alla [...] terrà una conferenza nazionale. E poi aggiunge: «Credo [...] ogni rapporto umano, che sia difficile separare [...] trasmissione delle nozioni dalla formazióne delle coscienze». Se tu vieni a [...] ricominciare daccapo. La scuola non è [...] da fornire un servizio qualificato anche in [...]. Dagli strumenti tecnici a [...] devi procurare tutto da solo». Educatori o istruttori, modello [...] e odiare o figura professionale senza identificazione [...] Se [...] sono i poli del dilemma potremmo concludere [...] Maragliano [...] che la crisi che [...] a fattori generazionali (e molti negano che [...] in realtà da molto lontano e nasce [...] la scuola italiana non è cresciuta secondo [...] si è soltanto dilatata con tutti i [...] rispondere come [...] a una domanda radicale [...] messo in discussione le fondamenta. Matilde [...] :Intensa ma breve è [...] del femminismo sulla scena politica e culturale [...]. E tuttavia, come mette [...] Claudia Mancina in «La famiglia» (uno dei Libri [...] E-ditori Riuniti, 143 [...]. Così pure, il modo [...] questione del significato della [...] glia è stato, in [...] femministi, più radicalmente innovato di quanto lo [...] precedenza da decenni di cultura marxista liberamente [...] ricorda infatti, la Mancina, che il tentativo [...] cultura marxista su questo terreno fu il [...] Gramsci svoltosi nel 1964, ma che esso ebbe [...] non ebbe seguito, fu una specie di [...] sé. Ne addita i limiti, [...] torto, nella chiusura ai contributi della ricerca [...] cui il nostro secolo è ricco ma [...] cultura comunista [...] di prendere in considerazione. Quanto sia oggi più [...] di allora il confronto culturale lo rivela [...] saggi di più autori [...] di famiglia degli anni [...] (Laterza, [...] L. Chiara Saraceno ad esempio [...] «modelli di famiglia» presenti oggi nella società [...] con lo sviluppo economico e col [...] di aree sociali diverse [...] tre: [...] in cui della famiglia [...] di «azienda», e le aree marginali agricola [...]. Ermanno [...] esamina invece il ruolo [...] che oggi è assai più importante di [...] non tanto per le attività che la [...] per il fatto che è la famiglia [...] reddito», che stabilisce [...] degli individui ai livelli [...]. Carla e Stefano [...] tracciano una breve storia [...] diritto di famiglia, ricostruendo gli ostacoli che [...] un primo tempo [...] molto più importante di [...] creda, e la società le sta scaricando [...] che non sono i suoi: due libri [...] ruolo [...] di un testo costituzionale [...] un secondo [...] lunghissimo [...] tempo resero difficoltosa [...] di leggi conformi al [...]. La trasformazione dei rapporti [...] è analizzata da Elena Già-nini Belotti: una [...] differenza di altre di pari importanza, non [...] fatti e poi nelle coscienze ma, al [...] progettata da parte del movimento delle donne. Luigi [...] e» [...] infine la famiglia come [...] normalmente si adatta ai biso-gni mutevoli dei [...] discontinua, «per crisi», che [...] rischio: questi si manifestano come comportamenti devianti [...] psichiatrica di uno dei membri, quando il [...] sa adattarsi alle mutate esigenze reali. La complessità e le [...] «sistema famiglia», come vengono lumeggiate dai saggi [...] mettono in evidenza quanto sia grave e [...] famiglia come struttura -borine à tout [...] come struttura -tutto fare» [...] volta in volta, come osserva Chiara Saraceno, [...] supplire alle inefficienze dei servizi so» [...] affinché «tenga a casa [...] la biancheria del malato in ospedale, gli [...] talvolta anche da mangiare ecc. Ancora più assurdo il [...] del modo di affrontare [...] e le sofferenze psichiatriche: che vengono semplicemente [...] cioè sul sistema che ne ha condizionato [...] in linea generale [...] si faccia alcunché per [...] particolare «sistema famiglia» possa modificare il proprio [...] in tal senso. Molte perplessità suscita il [...] Sabino Ac-quaviva, dedicato in gran parte al [...] famiglia ita-liana di oggi non assolverebbe il [...] conservazione [...] demografico. Secondo Acquaviva c'è [...] che, con gli andamenti [...] tra cento anni a due milioni di [...]. Credo che ci sia [...] calcolo, forse di uno [...]. Ma il problema non [...] verifica matematica: il problema è che i [...] possono venire previsti sulla base di estrapolazioni [...] parte di chi con la matematica ci [...]. Quanto pesa, nella scarsa [...] d'oggi a fare figli, iì problema degli [...] Se [...] si accerta [...] per esempio [...] questo punto, nessuna previsione [...] minimo di sensatezza. Ma persino se davvero [...] italiano fosse così accentuato come ritiene Acquaviva, [...] ab-bia un certo margine dì tempo prima [...] e-gli fa. Secondo i dati forniti [...] oggi 5? milioni di [...] se avessero a disposizione [...] in forma di pane [...] di seta e di lana, di caffè [...] il raccolto di 23 [...] di terra coltivata, e altrettanti di suolo [...] autostrade e aeroporti e magazzini). Il nostro territorio nazionale [...] milioni di ettari globalmente, compresi i massicci [...] aree urbanizzate. Soprattutto in quanto al [...] miliardo di denutriti, e in quanto è [...] di allargare il territorio nazionale, forse una [...] non sarebbe un disastro. O, come sì esprime Acquaviva, [...] genocìdio indiretto», una sconfitta. I tempi in cui [...] successo di un [...] con il successo [...] non erano già [...] ContiLe forze, i [...] ci fanno [...] 152. /// [...] /// V Luigi Pedrazzi Mai di [...] della De Dal movimento cattolico, interrogativi e proposte per [...] politica [...] Mulino. /// [...] /// V Luigi Pedrazzi Mai di [...] della De Dal movimento cattolico, interrogativi e proposte per [...] politica [...] Mulino. (0)
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