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Ed era sola più che [...] sul rogo, a [...]. Deviante e solitaria, continua [...] paradi-so dei francesi che [...]. [...] Per la filibusta, Elisabetta I Non [...] dispiaceva essere chia-mata la «regina vergine» e [...] donna suffi-ciente a se stessa. La relazione col suo [...] Wil-liam Cecil, non intacca [...] di una donna capace [...] propria [...] degli altri e per [...] 1558 al 1603 -quella [...]. Sotto il suo regno, [...] chiesa anglica-na contro i «papisti», fu deca-pitata Maria [...] regina di Scozia, fu [...] degli spagnoli. E [...] grazie anche al disinvolto uso [...] corsari, af-fermò la [...] supremazia sui mari. [...] Per se stessa, Greta Garbo Dal [...] abbandonata Hol-lywood dopo [...] film «Non tradirmi con [...] Gre-ta Garbo si stabilì a Manhat-tan. Quando qualcuno, [...] per strada, incre-dulo la [...] Garbo -scri-ve Maria Grazia Bevilacqua nel libro «Con Garbo» [...] dalla Tartaruga -«scuoteva leggermente la te-sta come [...] ti avvici-nare, non [...] sorrideva in maniera complice [...] alle labbra: [...]. [...] della Divina per la stampa [...] leg-gendaria. [...] far proliferare un intrico di [...]. Incapaci di scal-fire il culto [...] una donna il cui viso -scrisse Roland [...] neve [...] so-litudine». [...] Per gli altri, Simone [...] Della [...] vita non lunga (34 [...] Simone [...] trascorse una gran parte [...] paese, la Francia: prima in Spagna, con [...] guerra civile, poi a Lon-dra, dove lavorò [...]. Individuale nel suo [...] per il culto che, [...]. Co-me sostiene Thomas R. [...] nel libro a lei [...] in queste settimane per Bollati Boringhieri. [...] Per il mondo, [...] «Per viaggiare bisogna essere [...]. Sennò tutto finisce in pa-role»: [...] consigliava [...] la grande ed eccentrica viaggiatrice [...] di inglesi, [...] morta [...] di [...] nel 1993. Il suo primo tentativo [...] a quando [...] ca-sa per diventare mozzo [...] indietro dal posti-no» raccontò in [...] alla [...]. Poi, dopo i 34 [...] soprattutto in Arabia e Medio Oriente. La penultima esplorazione era stata [...] 83 anni, a dorso di mu-lo, lungo le pendici [...] a 87 anni [...] su una zattera di paglia. Quando, eccezional-mente, si fece [...] uomo, un colonnello inglese, il poveretto uscì [...]. Non [...] giornale che nei giorni scorsi, [...] della [...] morte, non abbia pe-rò sottolineato [...] particola-rità: Camilla Cederna per 86 an-ni è vissuta da [...] -né mari-to né figli -però non era una fi-gura [...] desola-ta, anzi, il contrario. In quel «pe-rò» si legge [...] a [...] anticonformista. E, insieme, il giudizio [...]. Una donna sola, nel [...] di affetti coniugali e filiali, se non [...] Camilla Cederna suscita ancora, di necessità, sentimenti fastidio-si: a [...] imbarazzo? Socialmente, la scor-ciatoia è già stata [...] «single». O -basta che eserciti [...] proprio da facchina -«donna in carriera». Ma le etichette hanno [...] che, nonostante il femminismo, quel «però» certifi-ca [...] vegeto? Ne par-liamo con Lella [...] Belloc-chio, analista junghiana, autrice [...] psiche femminile. Quanto può essere brutta, per [...] «Molto. [...] scorso mi ha fatto visita [...] signora, di questa borghesia milanese di un certo tipo, [...] che voleva fare un libro di piccoli racconti intitolato [...] signora è [...]. Diceva: [...] solitudine, an-dando in giro, si [...] di fare certe cose: per [...] andare al ristorante. Si patisce la stigmatizzazione [...] sola, vuol dire che non hai nessuno [...] di [...]. Anna Del Bo Boffino, invece, [...] una [...] zia che diceva [...] son de [...] non sono di nessuno. O magari [...] sono più di [...]. Una persona che vive sola, [...] ha una fa-miglia [...] ha un po-lo di riferimento, [...] il ri-schio, invece, che soffra [...] soli-tudine disperata». È un sentimento autentico [...] sentirsi addosso il peso [...] «Il giudizio sociale non [...] che ognu-no di noi [...]. Il dolore espresso in [...] so-no di [...] è proprio, però, solo [...] momento della vita. Prima, la famiglia si deside-ra [...] a [...] vuoi farti la tua vita [...] sola, [...] buttare fuori di casa padre [...] ma-dre, il desiderio di autonomia per forza di cose [...] gli altri, de-vi giocarti la tua [...] sola come essere a caval-lo, [...] del tuo istinto. E que-sto, è considerato [...]. Da anziana, devi proteggere [...] degli altri una solitudi-ne conquistata. Tra i trenta, [...] anni e la vecchiaia, in-vece, [...] difenderti da [...] negativa. Un [...] a que-sto, pure, serviva negli [...] pas-sati il mettersi insieme tra don-ne, [...] la cura della reciprocità, [...] vicendevole. Ma anche lì, dopo un [...] si sen-tiva la mancanza [...] cioè [...]. Solitudine allora è una parola [...] «No. Ne va conquistato il [...]. Nella fase del consoli-damento [...] viene, so-cialmente, stigmatizzata come una [...] e il problema è quanto si interiorizza questo giu-dizio. Quanto, sentendo di non [...] a qualcuno, da ciò si [...] negativa di se stessi. E quanto, invece, del-la [...] cerchi il va-lore più profondo. Non quello sociale, inseguito [...]. Né quello che si [...] sono io, per [...]. Ma quello che va [...] sono io, per [...]. Ecco il guado attraverso [...] passare, per vivere dav-vero bene la solitudine. E se hai marito [...] lo stesso». Insomma, [...] solito dire, [...] «Sì, ma veramente. [...] una fa-se della vita in [...] lo esigi, sei giovane, devi espanderti e far fuori [...] altri. Poi, se hai una [...] preoccupata di con-solidare i rapporti e, se [...] solitudine, lo reprimi per-ché il rapporto con [...] esempio, te lo impedisce. Ancora dopo, le relazioni [...] se il marito o la moglie [...] co-mincia a confrontarsi con [...] la propria vecchiaia, la propria ipotesi di [...]. A questo punto devi [...] sono io, per [...] e affrontare la singolarità della [...] esistenza. E solo se punti sulla [...] solitudine, su [...] che, per usare termini junghiani, [...] ce la fai. Ma, come mostra di [...] «Donne sole» di Maura Palazzi, per le [...] o sorelle o madri o mogli fino [...] in senso giuridico, [...] possi-bilità di esistere. Da un lato, la [...] vedeva riconosciuti più di oggi certi compiti [...]. [...] se necessario, era pronta per [...] una nicchia fuori del mondo: il convento. Noi donne, con questa storia, [...] più o meno capaci [...] «Io penso più capaci. Donne di una certa [...] star da sole, ce ne sono assolutamente [...]. Uomini troppo identificati in [...] per esempio quella lavorati-va, che si dedicano [...] dedicano anche meno spazio a se stessi. Oppure percepita come strana. /// [...] /// Mentre un uomo solo [...] ce ne sono pochi, se non vivono [...] restano figli e vi-vono con la madre [...] conserva [...] di possibilità. Ma questo ha a [...] una percezione di-versa del tempo, nei due [...] vivono il processo di cre-scita in un [...] le donne si giocano tutto in un [...]. Sulle differenti connotazioni [...] pesa [...] bio-logico: il fatto che le [...] possa-no far figli non oltre i [...] e gli uomini, invece, anche [...] «Sì. Ma [...] un risvolto positi-vo, per le [...] non possiamo rimandare [...] quella do-manda [...] la pressione interna a definirci, [...] è più pesante, ma ci aiuta a costi-tuire il [...] di noi stesse». La donna che non [...] viveva sola, nella prima metà del nostro [...] percepi-ta come «pericolosa»: la [...] ses-sualità sfuggiva al controllo. [...] quali rapporti passano: [...] la [...] realizzata [...] che fino a ieri si [...] una ragazza che poteva sperimentare, ora le sembra di [...] solo coppie con figli e si sente una [...]. Ci so-no quelle che [...] fare le [...] vere o finte, dei [...] e quelle che di fare le [...] non ne possono più, [...]. È un bel dire, [...] identità, ma anche a prezzo di [...] da sola, di so-litudine [...] sul piano sessuale. Una paziente mi diceva: [...] vista come la mina vagante nel grup-po [...] mi si attribui-sce una maggiore disponibilità sessuale, [...] la [...]. E, se appena appena [...] nel passato di portare via il marito [...] vissu-ta con sospetto. [...] la donna sposata, può [...] la libertà, proietti proprie fantasti-cherie: [...] fossi sola mi farei [...] che voglio, [...]. Oppure che [...] vorrei che avesse tutte le [...] belle che con la famiglia vivo [...]. E in un uomo [...] più facilmente sgomento o attrazione? «Sgomento. La donna sposata non ti [...] in discussione, è una storia che si può vivere, [...] lei sta da [...] parte. La donna libera innesca [...] della perdizione, [...] nelle mani di quella che [...] farti quello che vuole. Ma [...] anche qualcosa di più [...] si presenta come autonoma, se è bella, [...] più, non sai da che parte [...] non ha bisogno di [...] spettro di [...] espulsiva. Questo nel-la fantasia maschile. In realtà le donne [...] sul principe azzurro. So-no due immagini che si [...] fantastica la Circe, la donna [...] che si ferma». Al termine «single» alcuni dan-no [...] connotazione di stabilità: è una scelta, sei solo e [...] sarai. Ma chi vive solo non [...] spesso, un senso più precario della vita, non vive [...] fortemente il sentimento del «divenire» anziché quello [...] e [...] «ho» un [...] «Sì. Ma può essere un [...] vissuto come una mancanza, [...] verso qualcosa che non si [...]. Mentre chi ha vissuto [...] sa che la solitudine [...] questo, può essere il contrario della mancanza. Può essere vissu-ta come [...]. [...] del divenire da una certa [...] in poi ci accomuna tutti. Le per-sone che stanno [...] sono sempre state o perché vedove, se-parate, [...] alle spalle? Chi con fatica si è [...] da storie tre-mende, si ricorda bene cosa [...] in coppia e della solitu-dine apprezza la [...]. La rete degli affetti può [...] costruita in modo non classico: si [...] «Ci vuole la genialità di [...]. È, dunque, una contrapposizione fittizia? «Sì. E meno ci si [...] ruolo, più la si supera». Maria Serena [...] Alain [...] Donne di nessuno La [...] che può far crescere In «Donne sole» Maura Palazzi [...] le tappe [...] dal marchio della solitudine Da [...] «single»: storia di un tabù infranto Fino [...] per le italiane era impensabile, anche per [...] vivere in famiglia o in [...]. Fino agli anni settanta [...] nessuna donna si sarebbe offe-sa [...] sentirsi chiamare «zitella»: la [...] per definire le ragazze in [...] del matrimonio. In [...] i voca-bolari cominciano a registrare, [...] la parola «zitellona» (che ormai [...] viso cavallino, aria mesta, magre [...] insomma la signora Ma-tilde alla quale nel «Giornalino» Giamburrasca [...] in un colpo i quattro grandi amori, gatto, vaso, [...] esibita [...] maggiore). Questo slitta-mento semantico del termine [...] ce lo ricorda Maura Palazzi, stori-ca, nello studio «Donne [...] -Storia [...] faccia [...] tra antico regime e società [...] (e annota che è successo, [...] momento in cui zitelle ricche [...] pove-re cominciavano a emanciparsi, le [...] al patrimonio familiare o diplomarsi [...] maestre, le seconde [...] un [...]. La solitudine femminile è [...] temi che, come spesso quelli af-frontati dagli [...] costrin-gono a rovesciare la storia come un [...] oggi, nota Palazzi, la parola «single» definisce [...] modi di affrontare [...] e, [...] auna sostanziale [...] e donne», insomma, se [...] normale che una donna viva fisicamente sola [...] e si mantenga, o viva sola con [...] al primo dopoguerra le «single» erano guardate [...]. Erano costrette [...] famiglia patriarcale e allargata, [...] con altre in un convento. Oppure, se proprio si ostinavano [...] rimosse dalla Storia. Nel suo impor-tante e [...] storica bolo-gnese insegue appunto, tra il Seicen-to [...] tracce di questa parte [...] finita [...] serve, monache, madri illegittime, [...] anche nubili tout court, vedove, [...]. [...] régime la donna che [...] e non partoriva figli le-gittimi falliva [...] previsto per lei da [...] sociale» scrive Maura Palazzi: fi-no [...] in vigore del Codice [...] nel 1866, del Codice Pisanelli -quando anche [...] sesso femminile viene attribuita la legittima [...] ricchezza che una donna [...] tra le mani era la dote, prima [...] al marito. Poi comincia il processo di [...] sgreto-lamento [...] prima è la cop-pia dei [...] ad acquistare diritti [...] del marito, poi, piano piano, [...] di proprietà, diritti [...] autonomia finanziaria, insomma [...] viene concesso agli indi-vidui, donne [...]. Con un pro-cesso, si [...] femminile av-viata durante la Grande Guerra, [...] fascismo rea-gisce con la battaglia de-mografica e [...] celibato. In quel mondo passa-to [...] ci si pensa appare come un incubo [...] si chiede Palaz-zi, che rendeva una donna [...] uomini accanto? Nella prima [...] marito» -rintraccia ap-punto le nubili, le suore, [...] che non potevano dire di essere «di» [...] o nolenti vivevano in collettività, nel clan [...] quello sostitutivo: il convento, [...] come in Bretagna nel Settecento, [...] degli eredi venivano piazza-te a vivere in [...] costavano di meno ed erano mante-nute sotto [...]. Nella seconda categoria -le [...] -rinviene la più variegata ed ec-centrica fauna [...] mala-sorte o provvidenza aveva privato di una [...] attrici che sul carro di [...] facevano vita [...] come la bolognese «Maria Bartoli, [...] Caterina Pederzoli, trentenne che le fa da [...] censi-mento del 1796, le orfane come tale Maria Sabbatini Fanti di Bargi, alla quale il padre morendo [...] tutta per sé e che, poveretta, trascorse [...] vita cercando di ottenere dal tribunale il [...] una porta indipendente da [...]. È anche, il libro di Maura Palazzi, una ricerca sulle strategie femminili: [...] le donne in Italia, ri-vela [...] esempio, erano la maggio-ranza dei prestatori di mutui, perché [...] di far fruttare [...] bene concesso, i soldi. [...] estrae la storia -che assomiglia [...] a una fiaba di [...] un saggio da Marina [...] -delle sei figlie di un [...] romano che, cadute in disgrazia economica, ottenuta [...] delle doti elar-gite [...] decisero di [...] insie-me per permettere alla maggiore [...] sposare un gentiluomo ricco. Il qua-le, di converso, si [...] però impe-gnare a [...] tutte. Un noma-dismo (di casa [...] famiglia in famiglia) che, osserva Maura Palazzi, [...] per secoli alla condi-zione femminile: donne emigranti, [...] da un allog-gio [...] purchè non [...]. [...]. Donne sole di Maura Palazzi Bruno Mondadori [...]. /// [...] /// Donne sole di Maura Palazzi Bruno Mondadori [...]. (0)
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