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Gli «anni di piombo». /// [...] /// Da Mimmo Calopresti (La [...] Wilma Labate (La mia generazione), da Gianni Amelio (Colpire [...] cuore) a Giuseppe Ferra-ra (Il caso Moro), [...] hanno tentato a più riprese di rac-contare [...] nostra storia. Una ferita ancora aperta [...] co-me testimonia il tormentato dibat-tito [...] che va [...] da [...]. Ma quello che non [...] il nostro cinema è andare a scoprire [...] «esuli». Quei «rifugiati» riparati nella Francia [...] tra la fine dei Settanta [...] Ottanta, quando con [...] dei socialisti [...] il paese [...] si pro-pose come un [...] tut-ti gli esuli politici. Oreste Scalzone, Toni Negri, [...] i nomi più famosi. Ma oltre a loro [...] tanti altri, che non hanno mai avuto [...] crona-che» e che in Francia vivono e [...] riusciti a rifar-si una vita. Ed è di loro [...] Vite sospese, il primo lungometrag-gio (prodotto dalla Rai) [...] Marco Turco, giovane regista, per anni aiuto di Gianni Amelio, [...] già affrontato questo argomento in un documentario [...] Storie [...] per [...]. Il racconto della loro [...] lo-ro difficoltà, delle loro debolezze». Per questo la trama, [...] periodo della coabita-zione [...] che fece temere misure [...] dei rifugiati, è tutta incen-trata sul rapporto [...] Jacopo (Massimo [...] un giornalista ventenne e Dario (En-nio Fantastichini) un «esule», ap-punto, che vive da anni [...] Parigi. Anche se il più [...] nel [...] di Dario: lui, quello [...] dei [...] era andato in Porto-gallo, [...] nella politica. Cose che Jacopo, troppo [...] anni, sta sco-prendo poco a poco solo [...]. Ed è proprio questa [...] Jacopo a riavvicinarsi a Dario. [...] gli è offerta dal matri-monio [...]. Così come nella realtà [...] padre del regista. In questo senso sento Vite [...] un film autobiografico. Quegli anni li ho [...] perso-na. E rispetto al terrorismo sono [...] stato [...] parte. Vi-vendo con grande sofferenza [...] consapevole di appartenere ad un nucleo origi-nario [...]. Ma nonostante la premessa [...] Marco Turco tie-ne subito a precisare che «con [...] non ha alcuna intenzione di esprimere un [...] quanti hanno scelto la strada della lotta [...]. Al contrario «ho cercato [...] vite degli [...] nel modo più discreto [...]. Abbiamo girato in super [...] spiare più age-volmente nelle [...] loro vita quotidiana a [...] quartiere di rifugiati tra [...] per i romanzi di Pennac. E anzi, proprio durante [...] febbraio scorso, si sono ritrovati di fronte [...] di loro, in seguito [...] di [...] che, eliminando le frontiere, [...] a repen-taglio lo status di rifugiato. Torna a [...] Marco Turco, «Vite sospese [...] sulla condi-zione umana dei rifugiati. Su come si pone [...] di fronte alle col-pe». Un esempio? «Credo di [...] spiegato con una battuta di Dario: [...] essere pentiti si deve [...] ca-pito. E io ancora non [...]. Posso dire che oggi [...] più, ma sono sempre la stessa [...]. Perché mi rendo conto [...] appartiene alla cul-tura cattolica, difficile da com-prendere [...] noi viene invece da una formazione materia-listica». Ora, come già accadde [...] La [...] volta di Calopresti, anche Vi-te sospese ha [...] degli stessi «protagonisti». Come ripor-tiamo [...] accanto. Ma Turco è consapevole [...] af-frontare certi temi. Anche perché in principio [...] coinvol-gere nel progetto gli stessi esuli pa-rigini, [...] la sce-neggiatura e chiedendo consigli. E degli esuli ho [...] gli aspetti uma-ni, le debolezze. Cosa [...] di mise-rabile in questo? Non [...] alcun giudizio morale. Piuttosto, prima di fare valutazioni [...] film, aspettino di [...]. Gabriella [...] opera che riflette sugli [...] terrorismo Il racconto quotidiano di chi vive [...] Il regista: mi accusano ma vedano prima il [...]. Nella primavera del [...] è stato girato a Parigi [...] Marco Turco il film documentario dal titolo: «Vite [...] alla trasmissione su [...]. Quattro i personaggi del [...] Andrea Morelli, Pino [...] Livia [...] e Domenico De Feo, [...] presente. Siamo stati a lungo [...] Marco Turco su tre temi: la fuga, [...] a Parigi, [...]. Facciamo par-te, infatti, di quella [...] di italiani [...] in Francia alla fine degli [...] Settanta per sottrarsi [...] di man-dati di cattura emessi [...] relazione ai [...] «anni di piombo». Abbiamo of-ferto a Marco Turco [...] completa disponibilità perché il suo approccio al [...] guidato da un sincero desiderio di conoscenza. Per la prima volta [...] un in-terlocutore televisivo tanti particolari sul nostro [...]. E il risultato è [...]. Oggi Marco Turco ha [...]. Dal documentario passa alla [...]. Ed ha girato il [...] «Vite [...]. La ripetizione del titolo [...] del soggetto già trattato e fa sperare, [...] ad un arricchimento di per-sonaggi. [...] che ispira la [...] è interessante ed è [...] realizzazione del documentario: a Parigi il protagonista [...] perso di vista da tempo. Grazie a questo incontro [...] che gli concedono i compagni del fratello, [...] aneddoti e stimoli, scopre una storia a [...] attraverso il racconto di suo fratello ripercorre [...] vita. Purtroppo questa idea si [...] rovinata nel corso della sceneggiatura: la storia [...] inverosimili, personaggi caricaturali, dialoghi zeppi di luoghi [...]. La fiction quando prende [...] reali ha in sé la possibilità eccezionale [...] realtà di drammaticità, comicità, ironia, ma non [...] diritto di raccontare falsità. Noi «vite so-spese» ci [...] causa perché la storia in que-sto copione [...] inventata: è carpita alla nostra storia personale [...] caricaturata, banalizzata. Oggi si cerca da [...] soluzione politica e giuridica agli «anni di [...] storia di quegli anni comincia ad essere [...] spirito nuovo. Questo film ispirerà reazioni [...] i suoi personaggi: miserabili, immorali, indegni di [...] che si prefigura in questa Italia di [...]. Questo film dà [...] degli esiliati che non [...] storia, ai loro sentimenti, al lo-ro modo [...]. Per questo ci sentiamo [...] dignità. In un film di Turco [...] parigini della «lotta armata» I PRECEDENTI ROMA. Il terrorismo raccontato al [...]. Negli anni Novanta i [...] riscoperto questo argomento da vari punti di [...]. Spesso tirandosi dietro grandi [...]. È il caso, per [...] La seconda volta di Mimmo Calo-presti, con Nanni Moretti. A [...] scese sul piede di [...] Oreste Scalzone, in perso-na, che si presentò al Festival [...] e ottenendo intere pagine sui gior-nali italiani. Riflessioni e dibattiti seguirono, [...] La mia generazione di Wilma Laba-te. Meno noto, invece, è Roma, Paris, Barcello-na di Paolo Grassini e Italo Spinelli, che [...] un rifugiato politico italiano a Parigi che [...] due vecchi compagni in [...] terroristica a Barcello-na. Ma anche negli anni Ottanta [...] i titoli che affrontano direttamente il tema [...]. [...] è il discusso [...] di Giuseppe Ferrara, Il caso Moro. [...] è il celebre Colpire [...] Gianni Amelio sul conflitto generazionale tra un [...] di brigatisti e il figlio pronto a [...]. Figlia di un commissario [...] e fidanzata con un [...] la protagonista de Il diavolo in corpo [...] Marco Bellocchio [...]. Mentre in Maledetti vi [...] Marco Tullio Giordana presenta il dramma esistenziale di [...] Sessan-totto che, di ritorno in Italia dopo [...] non si riconosce nella [...] la caduta degli ideali e il ter-rorismo. Infine, I tre fratelli [...] Francesco Rosi [...]. Il confronto tra tre [...] della morte della madre. Uno è un giu-dice [...] essere nel mirino dei terrori-sti. [...] è un operaio che ammette [...] della violenza nella lotta politica. Il terzo au-spica la [...] il malcostume italiano. Tariffe di abbonamento Italia Annuale Semestrale [...] numeri L. Via Bettola 18 -20092 Cinisello Balsamo (MI) Tariffe pubblicitarie A [...]. /// [...] /// Direzione Generale: Milano 20124 -Via Giosuè Carducci, 29 -Tel. /// [...] /// Sede Legale: 20123 MILANO -Via Tucidide, [...] bis -Tel. /// [...] /// Roma -Via Carlo Pesenti 130 [...] Industria Poligrafica, Paderno Dugnano (Mi) -S. Statale dei Giovi, 137 [...] S. Gli incontri con Coltrane [...]. Un film su [...] Fateh Ali Khan. /// [...] /// La musica [...] è come il jazz: [...] ma ri-velata. E quanto dice [...] Fa-teh Ali Khan a [...] il canto devozionale della tradizione sufi pakistana, [...] stato il più grande inter-prete, applaudito e [...] Occidente quanto in patria. An-zi, del [...] è stato [...] profeta, come recita il titolo [...] documentario di Jerôme de [...] passato ieri [...] sera alla «Rassegna del film [...] di Firenze. Allo stesso modo è un [...] Ravi [...] insu-perabile virtuoso del sitar, [...] reso celebre in Occidente grazie [...] con i Beatles, ma che in realtà è [...] che ha «sdoganato» [...] sto-ria della musica classica [...] gli orizzonti in una continua [...] con le esperienze più varie, dal jazz alla musica [...] colta. Di questo e della [...] grande Ravi -che [...] in Occidente sconta lo [...] che si precipitavano in India [...] una nuova spiritualità -parla in-vece Pandit Ravi [...] il film di Nicolas [...] finora inedito in Italia: [...] tratti di una personalità fuori dal comune [...] appassionate intervi-ste come quella al direttore [...] che guidò la New York [...] Orche-stra nei meandri di [...] di [...] e che per lui [...]. Strepitose le immagini del [...] violi-nista [...] dove i due musicisti [...] che si inerpicano si-no a tali vette [...] fiato. Il vero protagonista dei due [...] è [...] tra due mondi: quello tra [...] e [...] della musica. Ecco dunque [...] con John Coltrane, oppure i [...] di un George Harrison giovanis-simo e baffuto con tanto [...] ca-micia indiana alla [...] prima ed emozionata lezione (siamo [...] santo del rock», il [...] con il maestro indiano. Dopodi-ché, ecco [...] in tempi ben più recenti [...] in una grigia strada londinese che racconta come «in [...] anni [...] era diventata una moda, perché [...] tutto era esplo-sivo: pur tuttavia, [...] grazie a quel periodo che oggi forse si ha [...] comprensione maggiore di quel-la musica di quanto non si [...] allora». Un percorso per certi versi [...] a quello compiuto [...] scomparso [...] scorso: [...] la testimonianza di Peter Gabriel, [...] «scoprì» (peraltro grazie al suggerimento di un altro rocker, Pete [...] degli [...] il profeta del [...] e lo mise sotto con-tratto [...] la [...] Real [...] fa-cendo assurgere incredibilmente il canto [...] alle classifiche di-scografiche. E [...] quella del pro-duttore Michael [...] che guarda ammirato il [...] lancia in quegli arabeschi vo-cali che portano [...] del Signore, e dice scon-solato: «La loro [...] infinitamente più mobile della nostra». Allo stesso modo dicono [...] e [...] di [...] il problema delle composizioni [...] Ravi [...] che vivono solo con lui. Quello che suona lui [...] solo lui. È questa «irripetibilità», al [...] pagina scritta, la vera ci-fra della musica [...]. Ed è in questo [...] destini di due profeti come [...] e [...] sono legati fra loro. Perché siamo noi ad aspirare [...] ma non ci arriviamo mai. Roberto Brunelli [...] 1. /// [...] /// Roberto Brunelli [...] 1. (0)
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