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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 4134706703.

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Aron [...] era arrivato a New York [...] cinque mesi fa, sognando [...] dei film. Diciannove anni, fotografo di-lettante, [...] in una larga famiglia ebraica di sedici [...] promessa ha trovato inve-ce la povertà e [...]. La notte di [...] una delle due stanze dove [...] con [...]. Pochi giorni prima della tragedia [...] ricevuto [...] di presentarsi agli uffici [...] pubblica per concordare il suo [...] di lavoro, ob-bligatorio secondo la riforma [...] per mantenere [...] che era la sola fonte [...] sostegno della fa-miglia. Aron si è sentito [...]. Costretto a lavorare, sarebbe [...] morto di una occupazio-ne dequalificata [...] dovuto ab-bandonare i corsi [...] passa-porto necessario per integrarsi nel [...]. In una rara manifestazione [...] il sindaco Rudy Giulia-ni, il più attivo [...] clienti del [...] in un esercito forzato [...] così com-mentato la tragedia di [...] «Ecco [...] vittima della crudeltà del [...]. I motivi che conducono [...] suicidarsi sono personali e [...] uzbeko è estrema ma [...] delle difficoltà create dal totale rovesciamento della [...]. Quando il presidente Clinton [...] Congresso hanno decretato lo scorso agosto che i [...] de-vono andare a lavorare, e possono re-stare [...] massimo per cinque anni, [...] spirito dei programmi per la povertà che [...] finanziari alle famiglie povere per tutta la [...] condizioni. [...] Responsabilità Personale e Op-portunità di Lavoro, un nome che non lascia dubbi sulle intenzioni dei [...]. A conferma della inversio-ne vittoriana [...] politiche sociali americane, taglia la spesa per i buoni [...] ma poiché una gran parte dei poveri sono bambini [...] di mamme nubili e [...] miliardi [...] degli adolescenti [...]. Al momento del passaggio della [...] cattolico di [...] scrisse sul Washington Post che [...] era «moralmente giustificabile». Due [...] dal ministero degli affari sociali [...] non volevano essere complici [...]. Ma solo pochi mesi [...] sembra [...] già ottenuto un certo [...]. Almeno per quello che [...]. [...] liste del [...] sono diminuiti di 1 [...]. [...] declino iniziato già due [...] accelerato dal passaggio della [...]. [...] di vista numerico [...] oggi i poveri sono 11 [...] e mez-zo contro i 14 e mezzo del 1994. Quello che non è ancora [...] è [...] fini-re le centinaia di mi-gliaia [...] scomparsi dai registri [...]. Molti non fanno nean-che [...]. Altri si sono messi [...] a cercare lavoro, sapendo che il [...] li garanti-sce solo per [...] comunque li [...] lavorare. La ripresa eco-nomica, con [...] disoccupazione di poco più del [...] offre certamente più opportunità [...]. Ma il passaggio di [...] dalla disoccupazione cronica al la-voro non è [...] un intervento molto più ampio per rag-giungere [...] della riforma senza lasciare vittime lungo la [...]. Stati e comuni si [...] da fare per trovare [...]. Tra le novità della riforma [...] del [...] che in teo-ria dovrebbe aiutare [...] transizione al lavoro chi non ha mai lavorato in [...] ma non lo fa che [...] perpetua invece il circolo vizioso [...]. Per molti si presenta [...] un intervento pedagogico, co-me una punizione: infatti [...] in cambio non di un salario normale, [...] che prece-dentemente veniva distribuito senza chiedere nulla [...]. In alcuni [...] alternativa di lasciare gli studi, [...] potrebbero aiutare a trovare una occupazione migliore e più [...] o [...]. A New York il [...] sotto accusa di recen-te dalla morte del [...] im-piega già 35 mila [...] po-co qualificati, come la pulizia delle [...]. Luis Fernandez, un [...] che nei mesi scorsi [...] sue giornate a pulire le strade di [...] dice non gli è [...] e spesso neanche gli stivali e i [...] dotazione [...]. [...] ricevuto sono stati ordini, «sono [...] la spazzatura». È una forza lavoro, di [...]. [...] Willie James, il primo segretario [...] del sindacato dei trasporti, ha scoper-to il vaso di Pandora [...]. James ha firmato un [...] di lavoratori pagati dal [...]. Di fronte [...] indipendente dei trasporti che avrebbe [...] tagliare i costi della pulizia di autobus e metropolitana [...] 2 mila operai, ha ottenuto il blocco dei licenziamenti, [...] al loro posto di clienti [...]. [...] non supererebbe le 26 ore [...] centomila lire in contanti e cento in buoni pasto [...] due settimane. Il la-voratore sindacalizzato guadagna [...]. È un precedente straordinario [...] New York, dove esiste un patto di fer-ro tra [...] del sinda-cato dei dipendenti pubblici Stanley Hill [...] Giuliani: io ti offro la [...] non licenzi, né assumi [...] sindacalizzata. Ma nella valanga di [...] ha prodotto anche dei ri-sultati interessanti, suscitando [...] coscienza dei lavoratori pro-venienti dalle liste del [...] per la prima volta la questione della [...] è in [...]. Entro sei anni, dice [...] stati che non avranno ridotto della metà [...] perderanno il [...] dei fondi governativi. Gli uffici [...] ad affrontare il problema. Gli assi-stenti sociali sanno come [...]. La risposta sembra essere sempre [...] e [...]. Una [...] e reduce della «guerra contro [...] po-vertà» dai tempi di Kennedy, ha [...] del problema: «Negli anni sessanta [...] contro il complesso [...] adesso contro il [...]. Così è nata America [...] una specie di collocamento privato. Il suo [...] agli inizi il sindaco David [...] la [...]. Ma con [...] cooperativi e oggi America [...] aiuta una media di 500 [...] a trovare un impiego perma-nente [...] lasciare il [...] al tempo stesso realizzando un [...]. Per ogni persona che riesce [...] impiegare, [...]. [...] segreto di tale successo? Il [...] me-dio di America [...] è una donna giovane con [...] figli ma senza diplo-ma superiore, che ha passato circa [...] anni [...] pubblica e che molto probabilmente [...] ha mai [...]. [...] di livello basso, che può [...] anche una volta assunta. I suoi problemi sono [...] motivata a riuscire dopo anni di falli-mento, [...] contatti ne-cessari per trovare un lavoro, come [...] una situazione [...]. [...] entra in scena America [...]. [...] società, abbiamo chiesto alla venti-na [...] persone riunite in una classe quante di loro erano [...] aiutate a cercare [...] occupazione [...] assistenza. Nessuno ha alzato la [...] di essere stati scoraggiata. Al-cune, che avevano frequentato dei [...] «Se vuoi aiuto devi lavorare» Disoccupati senza futuro? [...] definito per anni solo come [...] piccolo re», sta diventando ora «il pa-triarca» del Medio Oriente. Domenica scorsa ha compiuto [...] precedenti. Lui, sovrano arabo, è [...] davanti ai genitori delle sette ragazze israeliane [...] soldato giordano, [...]. [...] pioggia battente -hanno rac-contato [...] per-corso a piedi le povere strade della [...] e, accompagnato dalla figlia [...] è passato di casa [...] porgere le sue condoglianze. Si è trattato di [...] grande importanza politica, nel momento in cui [...] corre il rischio di franare, grazie ai [...] a Gerusalem-me est, tutto il processo nego-ziale [...] Oslo. Ma si è trattato, [...] ve-ra e propria «rottura» nella sto-ria [...] fra governi o Stati, [...] popoli e tra società. Quella foto di re Hussein [...] parla con il padre di Adi Malka, una delle [...] assassinate, o [...] foto in cui il sovrano [...] da un [...] non possono non [...] altre immagini, di segno contrario. In una, in partico-lare, rivedo [...] Shamir allo-ra primo ministro, mentre [...] af-frontando [...]. Duran-te una visita uffi-ciale a Roma -mi pare che fosse il febbraio del 1988 -offrì [...] caffè a un gruppo di giorna-listi italiani per esi-bire [...] sue sicurez-ze. Erano i giorni in [...] mostrava [...] sol-dati israeliani che affrontavano [...] che tirava-no pietre e bottiglie incendia-rie. E, ad una domanda [...] la repressione ali-mentasse fanatismi e aiutasse la [...] islamico, replicò che «il problema non era [...] suo governo», che era invece « del [...] dei governi arabi» e che «spettava a [...]. La voce roca di Sha-mir [...] tono ancora più ruvido ad una risposta [...]. Quasi dieci anni dopo, [...] accorgiamo quanto abbia pesato [...] del fondamentalismo islamico, quanto [...] sia specchiato, lì in Medio Orien-te, in [...] in quello ebraico. Quanto, in-somma, i [...] a [...] a richiamare i vecchi [...] e a logorare, così, la [...] di una casa comu-ne: è lungo [...] di tutto ciò che sono [...] a cancellare, [...] di [...] per svuotare la politica [...] fino alle stragi, sugli au-tobus [...] Gerusalemme e nelle strade di Tel Aviv, con cui [...] della pace è stata dissociata da quella della sicurezza. Fino al massacro di [...] quando il soldato giordano [...] il gruppo di ragazze israeliane in gita [...]. Il gesto di un pazzo, [...] stato detto, come era stato detto per Baruch [...] nella moschea di [...]. Dove il richiamo alla follia [...] crimine serve [...] esorcizzare [...]. Ma il viaggio di [...] Hussein [...] ha avuto un si-gnificato [...]. Ha voluto di-re che [...] si è trattato del gesto di un [...]. E che, an-che [...] tale, la follia in [...] è individuale, ma è figlia di un [...] sono avvolti dal mistero. O, quanto meno, non [...] lui, per questo pic-colo uomo, alto un [...] centimetri, che regna ad Am-man dal 1952 [...] da poco i [...] è il de-cano del Medio Oriente. Deca-no, intanto, perché testimone, forse [...] importante testi-mone, della guerra più lunga [...] mezzo secolo e del-la pace [...] difficile. Non aveva ancora [...] quando suo nonno, re Abdallah, [...] nella principale moschea di Gerusalemme da un [...]. Quando, poco dopo, salì [...] un dinaro bucato su [...] quasi macroce-falo, dalla voce [...] e il viso pulito. Insomma, era poco più [...] -lui, discendente di una famiglia che nella [...] seco-lo, incrociando personaggi co-me il colonnello Lawrence, [...] a dettare la storia e a dise-gnare [...] pezzo di mondo -quando cominciò ad imbattersi [...] Israele e in tutte [...]. Aveva poco più di [...] la guerra del 1967, quella dura-ta solo [...] il pezzo più importante del suo regno, [...] Gerusalemme [...] la Cisgiordania. Ne aveva 35 quando [...] -nelle strade di Amman il suo esercito [...] pa-lestinesi, [...] e costrin-gendo Yasser Ara-fat [...] capitale. Fu, lo ricordiamo, il [...]. Non aveva ancora [...] quando, nel 1973, [...] israeliano riuscì, ancora una volta [...] contro tutti, a superare il Cana-le di Suez e, [...] a soli cento chilometri dal Cairo, a dare il [...] finale al panarabi-smo, al sogno arabo di una vit-toria [...] la vittoria per cancellare Israele. Era poi, en-trato negli [...] quando ha cominciato a misu-rarsi con i [...] di-plomatici: le rotture e le ricuci-ture con Arafat [...] Hussein, con Assad e [...] gli incontri segreti con [...] Peres, alla metà degli [...] momenti di tensione con gli Stati Uniti, [...] poi [...] (alla fine del 1992, [...] da un cancro) del suo ritiro dalla [...] girandola alla fine della quale -nel momento [...] della pace con Israele, [...] di [...] -ven-ne definito «un grande [...]. [...] il re maestro di [...] svolte, oggi è diventato il «patriar-ca». Forse lo è diventato [...] che gli ha dato la vi-ta. Forse per la breve [...] che lo ha legato a [...]. Forse, più semplice-mente, per caso, [...] il Me-dio Oriente ne aveva bisogno e lui ha [...] le idee e le parole giuste: come, ad esempio, [...] pronunciò, nel no-vembre del 1995, [...] come quando è riu-scito a [...] stringere [...]. Come, infine, domenica scorsa, [...] se stesso tra la violenza o, meglio, [...] del fonda-mentalismo e le ultime possibi-lità che [...]. ANNA DI L ELLIO Clinton [...] la base dello Stato sociale: salario minimo [...] di lavoro e solo per 5 anni. [...] chi è «scomparso», chi [...] e chi si affida alle agenzie private [...]. ///
[...] ///
[...] chi è «scomparso», chi [...] e chi si affida alle agenzie private [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .