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Nel primo ciclo di conferenze [...] subito dopo il suo ritorno a Basilea [...] 1858-59, [...] aveva esemplificato molto bene questo [...] nel contrasto tra lo storicismo [...] della «Scuola di Atene», a [...] aveva attribuito una grandissima importanza artistica ed etica, e [...] in cui aveva visto invece [...] tipico di fuga dal classico equilibrio dei pesi e [...] misure, la manifestazione di un atto di esistere più [...] di conoscere, il simbolo della preponderanza [...] sul conoscere. Davanti a Michelangelo, perfino [...] di Rubens, pur nella [...] mescolanza di storia e allegoria, [...] allo storico svizzero più vicina e in sintonia con [...] visione del Rinascimento [ibidem). [...] come Alberti, riteneva infatti che [...] la libertà espressiva [...] si isola da un sistema [...] unitario, dalla tradizione propria di una cultura, allora anche [...] finisce per perdere il suo valore etico di creare [...] far rinascere forme imperiture, mentre la società degenera, come [...] splendida favola del [...] in una [...] perversa», giacché smarrisce ogni capacità [...] rinnovare quei precetti artificiali che la garantiscono [...] distruttivo di un arbitrario soggettivismo [...] di un caotico politeismo di forme e di valori. Per [...] il significato del Rinascimento, [...] della «scoperta [...] e del mondo», risiedeva [...] una soluzione storicamente determinata al più vasto [...] tra tradizione e innovazione, tra forma e [...]. Ecco perché, in queste [...] di Michelangelo, [...] insiste su due aspetti [...] correlati: sul problema della figura umana, vinta, [...] comunque sottomessa e mai finita, a cui [...] spinta neppure la pittura bizantina e italiana [...] e avversari; e [...] della stretta dipendenza [...] di Michelangelo dal potere, [...]. Michelangelo, infatti, aveva considerato [...] resto superfluo: «spazio, architettura, paesaggio, che altri [...] almeno considerano nelle loro opere, in lui [...] segnano il passo le forme ornamentali [. Anche la classica distinzione [...] decorazione era venuta meno, mentre una concezione [...] umano aveva sostituito quella razionale e proporzionale, [...] e il corpo avevano assunto la veste [...] di «manifestazioni della volontà» [...]. La scultura [...] appariva dunque a [...] come foriera di un [...] una patologia della potenza, di un energetismo, [...] creativo non più garantito dalla logica della [...] autorità della tradizione antica. ///
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Quella scultura che si [...] di levare, appariva allo storico svizzero come [...] complesso sacrificio al trionfo della spiritualità individuale. ///
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Quella scultura che si [...] di levare, appariva allo storico svizzero come [...] complesso sacrificio al trionfo della spiritualità individuale.