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[...] sotto, lo scrittore Claudio Magris [...] basso, il compositore Joe [...]. La via naturale tra Oriente [...] Occidente Quanti nomi per quel grande fiume [...]. In latino [...] Ister, [...] in tedesco [...] in ce-co [...] in ungherese Du-na; in [...] e in rome-no [...]. Il Danubio che è [...] Selva Nera e sbocca, alle Porte di Ferro, [...] MarNero. [...] e bagna un area di [...] mila chilometri quadrati. Gli altri grandi fiumi [...] Nord a Sud o viceversa, il corso [...] Danu-bio [...] invece, da Ovest a Est. Il grande fiume dalla Fo-resta Nera, presso il limite fra Europa centrale e [...] arriva al margine della steppa [...] orientale. Per questo motivo il fiume, [...] naturale [...] e [...] ha sempre costituito, nei secoli, [...] straordinaria via [...] per invasioni, guerre e migrazioni. Ma an-che motivo di [...] tra popoli di-versissimi. Quante invasioni attraverso il [...] Le leggende dicono che il Da-nubio fu percorso [...] Argo-nauti [...] che lungo le sue rive, in periodi [...] Dario [...] Traiano e Marco Aurelio. È certo, comunque, che il [...] venne percorso dagli Un-ni [...] bulgari, dai magiari, dai [...] e dai cumani. In senso inverso, e [...] Oriente, lo percorsero i franchi di Car-lo Magno, [...]. [...] contrario, si mossero i tur-chi [...] giungendo fi-no a Vienna. Il Danubio sarà, però, [...] delle ricon-quiste cristiane e [...] bacino medio formerà la [...] sotto la monarchia de-gli Asburgo. Lungo il grande fiume [...] da sempre, popoli tedeschi, cechi, slovacchi, ruteni, [...] magiari, [...] romeni, bulga-ri, turchi e [...]. Il fiu-me è sempre [...] grande via fluviale per il [...]. Bellezza e romanticismo di [...] Bellissimi paesi e grandi città decadenti e romantiche, [...] fiume. Le più note, ovviamente, [...] Vienna, Budapest e Belgrado. Sulle rive borghi e centri [...] una cultura legata al fiume: [...] grandi elegie, struggenti canti poetici, [...] fanta-stici, quadri e mosaici, parla-no del [...]. Anche se il Da-nubio [...] blu», per tutto il mondo, il fiume [...] basta. La cultura sla-va, ma [...] vici-no Oriente, ne è stata incredi-bilmente influenzata. I [...] si accamparono lungo le rive [...] fiume. Un cronista rac-conta che [...] la sera, si sedevano a guarda-re, sotto [...] acque che andavano verso le loro terre. Alcuni di loro, su [...] grande fiume di portare i loro messaggi [...] lasciate sole e lontane. In realtà, dopo tante [...] tra i po-poli, per decine di volte [...] trattati che pone-vano il Danubio sotto con-trollo [...] gli europei, li-bertà di navigazione. Dopo la recente tragedia jugoslava [...] i cambiamenti negli ex paesi [...] ancor oggi motove-dette internazionali percor-rono [...] fiume per tentare, [...]. Non solo perché ha [...] andato in scena in Ita-lia con buon [...] di Egisto Marcucci e [...] del compianto Tino Schi-rinzi. Non solo perché, in [...] dramma, che ha per protagonista il servo [...] Goethe, è rappresentato a Berlino dove verrà [...]. Non solo perché Ma-gris traduce [...] ha tradotto [...] alcune comme-die. Ma perché a teatro Magris [...] da spettatore. Perché fre-quenta le prove, [...] con taluni dei quali ha rap-porti [...]. Non stupisce, dunque, che [...] proprio a lui, reduce dai trionfi del Pre-mio Strega, [...] ha vinto con Mi-crocosmi, tocchi [...] il [...] che si tiene a Cividale [...] Friuli. Un festival che indaga [...] Mitteleuropa per il più mitteleuropeo dei no-stri [...] sembrare la conclusione di un progetto architettato [...] Parallela [...] Ro-bert Musil. Solo che Magris «debutterà» [...] Cividale [...] Friuli (dove, peral-tro, due anni fa hanno [...] mise en [...] di Illazioni su una [...] un testo scritto per il teatro, ma [...] di un romanzo che è anche il [...] viaggio della mente e del cuore: Danubio. Di-ce:« Sarò sicuramente presente [...] Cividale come so-no stato presente alla prima [...] Giorgio [...] ha fatto con gli [...] altri Ottavia Piccolo, Omero Anto-nutti, Giampiero Bianchi, Anna [...] Maurizio Donadoni, Mario Maranzana, Moni Ovadia [...]. Quando ho scritto questo [...] mai pensato che un giorno potesse essere [...]. Ma Giorgio [...] al quale mi legano [...] un ungherese che è diventato scrittore italiano [...] incarna lo spirito del mio libro [...] che percorre tutto il [...] da tempo, tan-to che un giorno, a Budapest, [...] di Danubio, mi parlò [...] idea di rap-presentazione che mi affascinò: un [...] snodava in tanti gironi concentrici. Lo spet-tacolo che si rappresenterà [...] Ci-vidale -continua [...] il suo adattamento e dunque [...] anche un [...] suo. Sarà itineran-te e coinvolgerà [...] città, le piazze, le case, le fine-stre. Sono anche contento che [...] lavorino dei registi come Marcucci, [...] dai tempi di [...] come Federico Tiezzi e Giorgio Barberio Corsetti. Un fiu-me che passa [...] popoli diversissimi fra di loro cambiando a [...] e che Magris percorre [...] Fo-resta Nera fino al delta nel Mar Nero [...] attraverso le vi-cende e i personaggi che [...] storia del Nove-cento, ma anche le «microsto-rie» [...] cose di tutti i giorni, di vita [...]. Un romanzo, dunque, che [...] il viaggio, così caro alla cultura di [...] tutti i tempi. Ma quando ho scritto Danubio [...] al Viaggio sentimentale di Laurence Sterne. E a un modo [...] presuppone, accanto a quello del viaggio, il [...] che ha il suo modello in-superabile [...] di Ome-ro. Un viaggio [...] tempo e nella mente [...] gioca un ruolo fonda-mentale perché è necessario [...] comprende-re la cultura mitteleuropea, che è costituita [...] di passioni e di risentimenti che può [...] da un viaggiatore [...] in certo qual senso, [...]. Da [...] la [...] fondamentale originalità nei confronti [...] per eccellenza, il Reno, come difen-sore della [...] te-desca. Tema che gli ha [...]. Verrebbe, al-lora, quasi voglia [...] Danubio, fiume lento, maesto-so, pacato, come a [...] Madre contrapposta [...] virilità del Reno. Del resto per me [...] del fiume -e quella del [...] -, è sempre sta-ta [...] del femminile. Ma il Danubio, [...] è, soprattutto, lo specchio [...] Babele [...] che stia-mo attraversando». Tutto cambia nel corso [...]. Anche i quasi tremila [...] la vita a quel fiume che, al [...] si sostiene in un celeber-rimo valzer, non [...] blu e che Magris ripercorre in un [...] oltre che della memoria: «perché -raccon-ta -non [...] fra ragione e cuore. Come se la ragione [...] mecca-nismo intellettuale e il cuore, il sentimento, [...]. Non [...] mai la carne contrappo-sta allo [...]. È [...] esperienza della vita, insomma, che [...] le fa vedere in simbiosi così come il viaggio [...] di dare [...] alle sensazioni «come succede per le [...] che amo di più: vive-re, innamorarsi, mangiare, fare [...] spiega. Pubblicato nel 1986, prima [...] muro e proprio per questo, sostiene, «più [...] legato [...] giunto ormai alla [...] sesta edi-zione, Danubio ha [...] suo autore. Sento davvero questo slancio [...] chi, con una vita com-plicata come quella [...] la voglia di leggermi, di [...]. E pensare che io [...] tutto neppure del mio scritto-re preferito che [...] Dostoevskij. Rompe la discrezione so-lo per [...] che sarà [...] let-teraria. Per il teatro [...] ancora tempo. Ma [...] da essere certi che non [...] dimenticherà. Maria Grazia Gregori Le mille [...] del Danubio Il musicista Joe [...] ha presentato la [...] the [...] nel corso di Umbria Jazz Una sinfonia [...] per acque multietniche Passando da [...] linguaggio colto a uno popolare, [...] sfiora il jazz e la [...] «La cosa curiosa è che [...] amo la musica classica. /// [...] /// Non mi è [...] piaciuta, anche se ho studiato [...] Conservatorio, ma questa è una sinfonia classica, e sa [...] ho ac-cettato di [...] Perché era una [...] le sfide». Col berretto da base-ball [...] al posto del suo tradizionale zucchetto colorato, [...] di bianco, Joe [...] chiacchiera a ruota libera [...] curiosa e ambiziosa opera sinfo-nica che ha [...] the [...]. [...] presentata ieri sera in «prima» [...] a Perugia, nel cartel-lone di Umbria Jazz, dove [...] au-striaco è ormai di casa [...] anche nel [...] alla prima edizione del [...] praticamente ogni estate. Ed era stato proprio a Perugia, tre anni fa, che [...] tastierista dei [...] Re-port aveva annunciato di [...] ci-mentare in una sinfonia e [...] portare proprio [...] nel cuore [...]. [...] era già cimentato, «ho [...] Haydn in concerto con Friedrich [...] un grande pianista viennese [...] -Una [...] è venuto a [...] in camerino Luciano Pavarotti; [...] voce, e mi sarebbe anche piaciuto lavorare [...]. [...] stato: è proprio questo [...] Pavarotti vuole essere amato da tutti. Perché [...] sul Da-nubio? «Intanto -prosegue [...] -perché mi è stata commissionata, [...] Bruckner [...] di [...] per la precisione. E poi perché il [...] quasi ovvio [...] un fiume multiet-nico; percorre un [...] passa per [...] e la [...] di [...] Jugoslavia, sulle sue sponde si [...] tanti popoli, tante etnie, compresa la mia. Tanti pezzi di diverse [...]. /// [...] /// Non è solo una [...] quel fiume scorre un pezzo fondamentale della [...]. [...] insieme ai miei ricor-di [...] quella terra, a quel mondo, che per [...] presente, anche se [...]. Il Danubio fa parte di [...] e io mi sento come una pietra dei suoi [...] che vede scorrere [...] e con [...] la storia». Intorno alla magia e al [...] simbolismo del Da-nubio blu, già ispiratore di composi-zioni classiche, [...] ha costruito [...] opera sinfonica, generata da una [...] di improvvisazioni [...] in sette «movimenti», e già [...] su cd, [...] scorso, dalla [...]. Quella di ieri era [...] per il pubblico italiano di [...] rappresentata dal vivo, e [...] ha scelto di farsi [...] dai musicisti del suo [...] anche [...] Filarmonica di Brno, [...]. [...] venuti a presentare la sinfonia [...] un festival jazz (comunque piuttosto aperto alle «contaminazioni») ma [...] resto le «Storie del Danubio» [...] in una sala sinfonica, perché [...] seguendo la propria natura di [...] sonoro, ne ha fatto un grande affresco [...] che passa dal linguaggio «colto» [...] quello popolare, sfiorando il jazz e la [...] il canto, le percussioni, le [...] scivolando da una suggestione etnica [...] proprio come il Danubio scivola dalle sue [...] sul Mar Nero. In realtà [...] non [...] il suo stile, e secondo [...] finale è meno appassionante, ad [...] lungo [...] geografia, [...] al Mali, dai Caraibi al [...]. La musica africana non [...] mai ascoltata, fino a pochissimi [...] fa. In realtà fino a quando [...] non mi ha chiesto di [...] pensare che [...] le sue cose non mi [...] neanche tanto, mi sembravano troppo commerciali, e invece adesso [...] in lingua bambara. È importante imparare a [...] la [...] voce, il suo respiro, [...]. Ecco, secondo me la [...] tutti noi abbiamo una storia da racconta-re, [...] di noi sono capaci di [...]. Nel jazz penso ad [...] Miles Davis, Louis Ar-mstrong, Ben Webster, Dinah Wa-shington. [...] Non so cosa significhi, è [...] definizione pri-va di senso. Io anticipatore della [...] inserirmi in una categoria, allora [...]. Alba Solaro [...] 1. /// [...] /// Alba Solaro [...] 1. (0)
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