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Mi viene in mente [...] uscito di recente, Amore amore edito da Newton Compton [...] curato da Francesca Pansa, che riguarda un [...] lo stesso téma: una serie ai interviste [...] sugli autori a loro più congeniali e [...] questi poeti d'oggi ci sono anch'io, in [...] Dante, in particolare del Dante della Vita [...] mi ha appassionato, sia dal punto di [...] che da quello della critica. D'altronde io mi sono [...] Dante. Ciò che colpisce (e [...] Dante è [...] narrativo, sia per quanto [...] Vita [...] dove [...] narrazione [...] giustifica via via la [...] sia nel caso della Commedia. Da questo punto di [...] osservare come Eliot e [...] siano riusciti a rinvenire, [...] di rabdomanti della poesia, le sórgenti dantesche [...]. Mentre la tradizione lirica [...] per secoli, fin dal Trecento, dal Petrarca, Dante [...] come [...] possibile alternativa e proprio [...] narrativa e di racconto della poesia, in [...] dire, [...] rispetto ai modelli dominanti. Ecco, superata questa specie [...] Dante, la poesia contemporanea e la coppia Eliot [...] devo dire che il [...] della Commedia che più [...] è Dante stesso, che, [...] testo, nonché per [...] stessa dichiarazione, è sì [...] Dante [...] considerato, persona fisica e storica, ma è [...] molto inventata, che diventa allegoria della condizione [...]. Questa specie di somma [...] tra il soggetto reale e il soggetto [...] il gioco [...] che questo comporta, è [...] «medioevale» e, al tempo stesso, estremamente contemporanea. Soprattutto perché credo che [...] appassionante nasca proprio risollevando la questione [...] e questo è un [...] insieme due figure tanto diverse, sotto ogni [...] còme Eliot e Benjamin. [...] da Ulisse, un uomo [...] coraggio e del suo ingegno che, dopo [...] sotto le mura di [...] Troia, deve ancora lottare [...] per far ritorno alla [...] casa e vivere in [...]. E, poi, voglio citare Tatiana, [...] di Puskin che impersona lo spirito del [...] della «donna russa». Se i generali [...] avessero capito fino in [...] nella primavera del 1941 non si sarebbero [...]. Non voglio però terminare [...] un personaggio italiano: Giacomo Leopardi, delle cui [...] cui «Zibaldone» [...] che non ci si [...] leggere, anche perchè fanno da supporto ad [...] delle sue poesie -egli è autore e [...] tempo. [...] ciascuno il suo« Ultima [...] e degli uomini fu la florida [...] Era, la [...] con lui in amorosi [...] Ebe. /// [...] /// Da sè solo, dalla [...] la terribile glaucopide [...] eccitatrice di tumulti, trascinatrice [...] augusta. Cosi recita la [...] di Esiodo, VIU secolo a. G, cosi la mitologia [...] Minerva, o Atena, o [...] che [...] si voglia, sia nata [...]. Dalla testa di un dio [...] parto geneticamente, e non [...] di una donna, Ebbene, delle [...] modalità [...]. [...] infatti, non poteva nascere se [...] da una testa, da [...] cervello, trattandosi di [...] somatizzata, [...] in un personaggio. Non credo che la [...] forzatura interpretativa più di tanto, anzi mi [...]. Il bello dei [...] la loro seduzione, sta [...] sistema procreativo, che consente di modellarsi la [...] e non tanto a propria immagine e [...] inevitabile), ma secondo i propri desideri, [...] col massimo di coerenza [...] sotto specie intellettuale. E il massimo di [...]. Certo, con tutti i [...] i padri nei confronti dei figli, con [...] pretendono i figli, con la naturale libertà, [...] di crescere come a loro pare, svincolati [...] e intenzioni, dai paterni disegni. Al punto da rendersi [...]. Per unicità cromosomica. Al punto di [...] la paternità o [...] garante. E la consistenza biologica, [...]. Perché i personaggi muoiono, [...] nella rappresentazione biografica. Muoiono perché non tutte [...] teste di Giove, non tutte sono in [...] Minerva. Muoiono nonostante gli apparati [...] (che servono spesso solo a [...] il coma), inventati dalla [...]. [...] parte i fiori durano una [...] stagione, certe farfalle pochi giorni, il loro servizio è [...]. E sono, possono essere bellissimi, Il che vuol di-FOLCO [...]. Non è sufficiente a [...] ai di là della misura del loro [...]. Come si trovano [...] personaggi. Abacuc, Abelardo, Abele, Abigail. /// [...] /// Ciascuno col babbo e [...] pure i non pochi bastardi (che possono [...] trono, [...] me accade nella storia). [...] Ulisse, Peter Pan, [...] lo scrivano, [...] Madame [...]. Infiniti eroi -Abbiamo chiesto [...] Italiani di raccontare [...] nelle pagine scritte e [...] vita secondo [...] di ciascuno. Ed ecco le risposte. Di cosa parliamo? Di [...] catalogazioni secondo i segni particolari, secondo [...] psicofisiche. Lei è bruna o rossa [...] capelli? È più facile che sia una vamp pericolosa [...] non una vergine. Alla vergine, [...] meglio si addice un gentile [...] biondo. Con tutte le dovute eccezioni, [...] sottrarre lo stereotipo da una [...] bloccata. Andiamo [...] Giorgio [...] e Filippo II, il [...] saran baritoni o bassi, mentre Manrico e Alfredo, [...] non possono non essere tenori. Lo stesso valga per Leonora [...] così come per tutte [...] si prevedono antagonistiche, Il babbo le partorisce [...] una loro voce specifica. Analogamente «il cattivo» ha [...] o sgradevole in qualche misura così come [...] buono», in una omologazione paradisiaca [...]. Sono dati macroscopici di [...] che non è solo romantico, di una [...] possibile un riconoscimento immediato (con sottintesi in-clusi), [...] lo più con formule comportamentali. E [...] si dovrà ricordare che [...] al di fuori [...] e [...] sono complementari, nel senso [...] codice di correlativi oggettivi che coinvolgono tanto [...] e [...]. Voglio dite che un personaggio [...] rischio di diventare fatalmente un [...] di smentire quindi quella parvenza, [...] fisica, fisiologica, umana e autonoma [...] in un elemento linguistico, uno [...] Beh, il caso è evidente, incominciando proprio da [...] invocata ali [...] con tutto il suo olimpico [...]. Dalla storia e dal [...] ritroviamo nella retorica. Ripeto: Zeus partorisce [...] dalla [...] testa (cos'altro potrebbe?). C'è semmai da [...] chi partorì Zeus, con [...] personaggio, ma la risposta è ovvia. Dante che scende [...] o Faust che sfida [...] gli Edipi o tutte le [...]. Diventa quasi, impossibile, frequentando [...] ritrovarsi, prima o poi, lassù in cima [...] mi cima»), con gli archetipi. Il Potere, la Bellezza, [...] Paura, [...]. Ma poi riconsegnati, [...] a travestimenti [...] e subdoli, da scambiare le [...] per [...] o non [...] più [...] addomesticati e imborghesiti. Che non fa meraviglia [...] ad [...] a [...] o sul Nauti-lus. È possibile che il [...] davvero, nella mancata soggezione, nel rifiuto della [...] loro assolutezza, definitiva, [...] dagli archetipi, nella degradazione [...] nel ripudio delle ascendenze (che non significa [...] siano più), nella loro parodia o nella [...] dai quale ci avevano sottratto. Nel gioco [...] nella generativa imitazione di Zeus? Cos'è, [...] loy PETER PAN Peter Pan [...] bambino che rimane chiuso nei giardini di [...] che ha scelto la [...] libertà di non [...] essere nulla. [...] di quando attraverso i [...] la madre china felice su un altro [...] tornata molte volte alla mente. Peter Pan batte ai [...] vuole entrare ma nessuno lo sente, la [...] dimenticato e sorride vicino a [...] culla. La favola, come spesso [...] inglese, è atroce e meravigliosa insieme. Peter Pan ha preferito [...] della fantasia a quello sicuro e protettivo [...] del poi» e del «noi e gli [...]. Ma non è un [...] di carne e il suo cuore e [...] sono sensibili a una finestra sbattuta, a [...] un grido. Lui è [...] attratto dagli interni familiari [...] le fiabe che i genitori raccontano vicino [...] loro bambini. Bambini che Peter Pan [...] simile al pifferaio magico sino a [...] nel suo giardino di [...]. Ma appena i piccoli [...] arte di seduzione non [...]. Dura un attimo; poi [...] è voluto sfuggire [...] i suoi piccoli compagni [...] a casa. Ho sempre visto Peter Pan [...] metafora di quando, trascinati da impulsi e [...] infrangere le regole di una realtà che [...] rifiuta. È Peter Pan la speranza [...] volare e sciogliere i lacci [...] ci legano come una mongolfiera al suolo. Ma o lo strappo [...] non lo è, e se la mongolfiera [...] fino a sparire, oscillerà matta ancorata a [...]. Ma sarebbe un errore [...] Peter Pan [...] o il poeta, poesia [...] in luoghi precisi mentre Peter Pan ha [...] il vento. Quasi la perfezione fosse [...] dove nessun segno o parola [...] ancora espressa. Non si chiama forse [...] Peter Pan [...]. [...] Tom Sawyer, 7 Alice, [...] Finn, Peter Pan. Questo era il [...] dei giorni lontani, quando [...] libro scivolava naturalmente verso la realtà. E [...] oltre che spadaccino spaccone [...] invitava a farsi cuochi di [...] piccioni rapiti ai nidi [...] torri rovinate dalla guerra e protette dai [...]. E Alice insegnava a [...] buchi delle grotte, Tom Sawyer gli equilibrismi [...] raggiungere fichi gonfi di latte e giuggiole [...]. Peter Pan era il [...] che si apre e che permette i [...] Finn [...] assoluta, una orfanezza senza traumi. Ma [...] che permetteva di intrecciare [...] solitudine e libertà, era per me, per [...] di giochi, uno, uno solo: Robinson [...]. Il grande naufrago, il [...] il falegname, il lettore, [...] lo scrittore. Il libro di Defoe [...] e [...] dei nostri desideri. Dava la sicurezza e [...]. Ognuno avrebbe voluto avere la [...] isola, la [...] vita. Con il libro di Defoe [...] capanne, pescare, cambiare il corso dei rigagnoli, [...] fiori, modellare piatti e candele, cucire. /// [...] /// Con il libro di Defoe [...] capanne, pescare, cambiare il corso dei rigagnoli, [...] fiori, modellare piatti e candele, cucire. (0)
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