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Israele, i romanzi e [...] parla il celebre scrittore [...] 1936. /// [...] /// In Israele da cinque [...] Abraham B. Yehoshua è un «sabra». Sono gli ebrei nati [...] Israele. In ebraico significa fico [...]. Si vuole che i [...] fichi [...] siano duri fuori e [...]. È un mito israeliano [...] Ses-santa, sicuramente presente nelle posizioni [...] di Abraham B. /// [...] /// Uno dei più importanti [...] Yehoshua è conosciuto in Italia soprattutto per i [...] da Einaudi: [...] Le cinque Stagioni e Il Si-gnor Mani. Altri libri usciti in Italia [...] Il poeta continua a tacere e il polemico [...] Elogio [...] normalità entrambi per la casa editrice Giuntina. Attento alla molteplicità psicologica [...] letterari, acuto osser-vatore dello stato ebraico, Yeho-shua [...] fortemente impe-gnato nella lotta per la pace [...] palestinesi. Il suo libro più [...] Italia, sempre per Einaudi, è il romanzo Un [...]. È la storia di [...] e dei suoi 9 [...] Israele, dove tor-na, dagli Stati Uniti, per ottenere [...] moglie rinchiusa in un ospedale psichiatrico, dopo [...]. Negli Stati Uniti ha [...] donna da cui aspetta un [...]. La storia prosegue come [...] giorno dopo giorno fino alla festa di Pasqua [...] separa-zione finale. Ogni capitolo rico-struisce un [...] narrato da un membro diverso della fami-glia. È un romanzo polifonico: [...] i tre figli, i [...] stesso. Attraverso lo sguardo e [...] di ognuno, Yehoshua riesce a denudare tutti [...] rabbie e i risentimenti tenuti fi-no a [...]. Professor Yehoshua, anche in [...] rapporto di coppia risulta essere un tema [...]. Sono convinto che uno [...] della vita sia il rapporto coniugale, per [...] un tema centrale dei miei romanzi. I rapporti [...] inten-do quello della famiglia [...] tra madre e figlio e [...] tra fratelli, sono rapporti imposti. Il rapporto matrimoniale nasce [...] il rapporto più profondo e com-plesso che [...] possa-no vivere. Il matrimonio è una scel-ta [...] vita e richiede un continuo mettersi alla prova, una [...] costruzione, un avvicinarsi costan-te. Per tutti questi motivi [...] può essere molto pe-ricoloso, la [...] profondità può es-sere distruttiva, [...] possono consumare delle vere e proprie tragedie. Nelle Cinque sta-gioni [...] molto delicata e molto sottile [...] un uo-mo ed una donna nel rapporto coniugale. Il divorzio tardivo è in-vece [...] storia di una separazione, la difficoltà, la lacerazione della [...] è la storia di una fa-miglia, ma anche la [...] della follia [...] dei meccanismi familiari. [...] il personaggio del libro, ha [...] vivere la [...] normalità fino a quando la [...] parte folle era in consegna alla moglie. La [...] follia era nascosta dalla follia [...] moglie. Il disagio di una persona [...] quello de-gli altri. E gli equilibri sono [...]. Quando vengono rotti vengono [...] conflitti laten-ti. I personaggi femminili dei [...] sempre figure molto ambivalenti. Negli ultimi anni ho lavorato [...] sui personaggi femminili, sulla per-sonalità delle donne, credo di [...] fatto molti progressi nello scoprire [...] femminile. Penso sia fon-damentale confrontarsi [...] ogni scrittore lo deve fare, altrimenti non [...] un grande scrittore. Flaubert è gran-de proprio [...] scena dei grandi personaggi femminili. È un grande mistero, ma [...] una grande sfida. Questo suo romanzo è [...] negli Stati Uniti, da Harold Bloom, come [...] realtà ebraica, del dissidio tra diaspora e Israele. Il mio non è [...] è rivolta soprattutto al-la [...] problemi della famiglia, agli ambienti, alle cose, [...]. Sono i piccoli segni che [...] un personaggio, non [...]. Certo il libro è [...] la fine degli anni Set-tanta e il [...]. Quello era un perio-do [...] lo Stato [...] e per chi era [...] pa-ce. La società era disgregata, divisa [...] tanti spezzoni, la guerra del Liba-no è stata una [...] una guerra inutile: tutto ciò si riflette nel-la storia [...] la più negativa che io [...] mai scritto. [...] tra letteratura ed impe-gno [...] frequente nella tradizione ebraica? Il movimento sionista [...] a degli scrittori: solo attraverso [...] era possibile trovare una [...] in esi-lio. Si ha un grande [...] tradizione verso [...] morale [...]. Gli scritto-ri possono esprimere [...] cose che i politici non solo non [...] non possono neanche immaginare. Il mio modo di scrivere, [...] era più isolato, più surrealista. Il lavoro che ho [...] fase della mia opera è stato proprio [...] corale dei miei pre-decessori. Dopo la Guerra dei [...] ho capito che non po-tevo più evitare [...] degli ebrei e [...] e del rapporto con [...]. Non potevo delegare ad [...] su questi problemi: erano fondanti per la [...] appartenenza. Professor Yehoshua, [...] riunione del Congresso Mondiale Ebraico [...] è tenuta qualche settimana fa a Gerusalemme, [...] che Israele non ha più bisogno [...] degli ebrei della diaspora [...] rive-dere la legge del ritorno. Sì, non è stata [...] la diaspora, credo semplice-mente che sia giunto [...] mo-mento di essere autonomi, indi-pendenti. Al funerale di [...] le autorità di tutto il [...] siamo legittimati ormai, con molti paesi arabi abbiamo avviato [...] processo di pace, che adesso sarà ancora più forte. Credo che il rap-porto [...] dalla diaspora, oggi non trovi più nessuna [...]. Questa proposta si può collegare [...] idea di «ebreo normale» contro [...] Certo, ne è una conseguenza. La condizione [...] contiene in sé una profonda [...]. Se non ci fosse [...] Stato [...] io non vorrei rimanere ebreo in dia-spora [...] paese, io vorrei es-sere parte integrante del [...] tenterei di essere completa-mente americano, totalmente fran-cese, [...]. Sono un ebreo [...] ho bisogno di identificarmi totalmente [...] il paese dove abito, con la [...] storia, con la [...] architettura, con i suoi colori, [...] posso vivere parzial-mente la realtà. La diaspora è stata mitizzata, [...] è diventato un va-lore, la mia critica è rivolta [...] denu-dare questa falsa coscienza; il vive-re fuori dalla storia [...] può essere una legittimazione per non pren-dersi le proprie [...] io credo [...] totale, al rifiuto [...] un ebreo parziale, [...] normale. La grande sfida per [...] quella di riuscire a stare da soli, [...] se stessi andan-do a vivere sempre in [...]. Lei spesso cita Ben [...] come esempio di questo [...] ebraica. Ben [...] era un uomo politico [...] il po-tere e tutti i suoi meccanismi, [...] visione etica molto sal-da, come De Gaulle, [...] che è giusto da ciò che non [...]. Gli ebrei amano [...] e Ben [...] sottolineava [...] della creazione in uno Stato [...] ebraico. Ben [...] in-dicava il deserto, il deserto [...] il luogo [...] ebraica, era vuo-to, non [...] gli arabi. Il deserto poteva crescere [...]. Per questa ragione dopo [...] sei gior-ni, lui disse di non annettere [...] disposto a [...] su-bito in cambio della [...]. Per trop-pi anni abbiamo litigato [...] una pietra perché era legata alla nostra storia, [...] troppo misticismo. La so-luzione è nel [...]. Crede che [...] israeliana stia andando verso [...] Mi sta chiedendo se noi israeliani saremo [...] mantenere la nostra integrità senza la lotta [...] Certo, il nemico è un forte elemento [...] ogni società, ma [...] non può ba-sarsi solo [...] solo su un nemico. Sartre soste-neva che gli [...] at-traverso gli occhi ostili degli altri. Questa tesi mi trova in [...] disac-cordo: esiste [...] positiva degli ebrei, una loro [...] dei valo-ri. Possiamo e abbiamo il [...] essere un [...] norma-le. Ma possiamo [...] sostene-re che questa normalità [...] sconfiggere [...] e che questo continuerà [...] il nostro sentimento di identità. Con il processo di [...] presente in Israele tra re-ligiosi e laici, [...] ed identità nazionale avrà più ter-reno per [...] Sì. È un conflitto eterno [...] sin dalla nascita dello Stato ebraico. Il problema del clericali-smo [...] Israele [...] molto serio, tutti hanno cercato di utilizzare [...] dalla propria par-te perché [...] il go-verno. Credo che questa strumen-talizzazione [...] delle conseguenze tragiche. Oggi è im-portante riprendere [...] i partiti tradizionali sionisti e i religio-si. Si deve avviare una trattativa [...] loro per tornare ad [...] religio-sa che permetta la discussione [...] non che la neghi. La nostra cultura è [...] sacri, ma questo non significa rimanere ancorati [...]. La società israeliana è [...] può conservare della religione tutti quei valori [...] morali che fanno parte del nostro bagaglio [...]. Crede che con il [...] alcuni legami tra Israele e la Dia-spora [...] degli ebrei si è [...] tempo di tre grandi proble-mi, tre grandi [...] pro-blema [...] il problema degli ebrei [...] problemi in-terni della pace in Israele. Questi sono i tre [...] hanno determinato [...] ebraica israeliana sia per [...] per le colombe, ma naturalmente io im-magino [...] capacità di in-fluire sarà minore. Il problema [...] con il passare del tem-po [...] diminuirà di importanza, ma sarà diverso, [...] sarà me-no forte, meno diretto; [...] gli ebrei sovietici non [...] più problema e co-sì si [...] sarà anche per la pace con gli arabi. Le comunità ebraiche [...] con il venire meno [...] grandi temi dovranno tro-vare dentro se stesse [...] ali-mentare questa identità. Il processo di pace [...] in questi ultimi mesi a delle prove [...] a [...] per mano israeliana, poi [...] degli estre-misti islamici e infine la vittoria [...]. [...] a [...] ha creato un compattamento [...] che si è trovata più [...] in [...]. La vittoria della destra, [...] dei religiosi, ha messo in evidenza la [...] in Israele. Il percorso che ab-biamo [...] pace negli ulti-mi anni è stato duro, [...] un processo irreversibile, la pace va [...]. Gli attentati suicidi di [...] non possono fermare il [...]. È giunto però il [...] arabi palestinesi si prendano le loro responsabilità: [...] intervenire in modo più chiaro, più forte [...] fondamentali-smo e il terrorismo. Solo in questo modo [...] contributo alla pace e alla loro indipendenza. Ecco i temi centrali [...] Abraham Yehoshua, uno dei maggiori scrittori israelia-ni, affronta in [...]. Partendo dalla [...] scelta di prendere la [...] primario della società. CLAUDIA HASSAN [...] È cominciata la grande corsa [...] IL LIBRO. Rosalba Conserva analizza i [...] «rapporto» sempre più difficile Un allievo in [...] maestro intermittente Vacanze di lavoro per alcuni [...] dai loro editori per contrastare [...] nuovo libro di Susanna Tamaro, «Anima [...]. Tra gli autori Mondadori, [...] Alberto Bevilacqua. Il titolo del suo [...] richiamare quello della [...] agli inizi di ottobre [...] «Anima [...] con il sottotitolo «Il romanzo segreto». Per un pubblico più [...] «Canone inverso» di Paolo Maurensig, strappato alla Adelphi. Infine per il target [...] Pietro Citati con «La luce della notte». [...] della Rizzoli sarà Dacia Maraini, [...] sta completando la [...] nuova fatica, pronta forse per [...]. Ma il vero colpo [...] Oriana Fallaci: pare imminente un suo nuovo [...] alla malattia che la sta tormentando. Feltrinelli scende in gara [...] «Recita [...] Vecchiato nel teatro di Rio Saliceto» di Gianni Celati, [...] attesa della fine [...] di Antonio Tabucchi. A lui il compito [...] classifiche del [...]. SANDRO ONOFRI [...] i pomeriggi sono a casa [...] solo. Me ne sto ore [...] studia-re chiuso nella mia stanza, e qualche [...] tutto quello che sto perdendo». Questo passo è tratto [...] un ragazzo di sedici anni, va-lutato con [...] tutte le mate-rie. Si tratta dunque di [...] non si presenta in modo partico-larmente problematico [...] anzi. Eppure, cosa deve fare [...] un se-gnale di aiuto del genere in [...] il bisogno di essere consiglia-to? E innanzitutto: [...] un inse-gnante, che vive i suoi dubbi [...] insicurezze, di dare un consiglio così fondamentale? Cosa [...] riba-dire al ragazzo la perentorietà di quei [...] sistema scolastico affida a ciascuno, o tentare [...] respirare il dub-bio, affermando la verità di [...] più problematico? Ecco: questo è un esempio [...] è presente in ogni rapporto pe-dagogico, e [...] è [...] dei nostri istituti scolastici, [...] e consuetudini di-dattiche diventate ormai calli durissi-mi. Il libro di Rosalba Conserva La [...] non è necessaria (La nuo-va Italia, L. Alla base [...] di Con-serva ci sono [...] Gregory [...] il filosofo della Ecologia [...] strettamente ri-guardanti la conoscenza, la perce-zione della [...] riproduzio-ne del sapere. Si tratta, se è con-sentita [...] semplificazione, di un libro che di fatto ripensa proprio [...] aspetti [...] e in generale del processo [...] che di più appaiono pacificamen-te [...] e condivisi. E ripen-sare significa essenzialmente per Rosalba Conserva «ricombinare le carte», rivoltare i parametri dati fin [...] come acquisiti e, soprattutto, dare spazio [...] liberarsi del-le catene imposte dalla [...]. Mescolare i pezzi significa [...] di nuovo semplifican-do, eliminare [...] didattica certi miti che [...] «dire bene», [...] in maniera corretta», che [...] acri-ticamente accettati come [...] ma che: innanzitutto non [...] gli unici possibili; secondo poi, si dimostrano [...] agibili o per nulla adottabili [...] dei contesti formativi in [...] a cresce-re molti nostri giovani. [...] che ho trovato illuminante [...] logica, quella che tende [...] struttura della frase per giu-stapposizione, considerata solita-mente [...] alla quale viene preferita la subordinazione sintatti-ca, [...] sia più fe-dele specchio dei nessi che [...] modi di percezione e lo svolgersi e [...] stessa. Oppure lo sfasamento della [...] nominalizzazione, processo lo-gico o scorciatoia che schiaccia [...] rende astratti percorsi e situazioni che invece [...] più «narrativamente», a rendere estremamente quotidiani, [...] alla propria espe-rienza personale [...] per scendere su un piano concreto, che [...] parlare di «delinquenza» e un altro è [...] di «delinquenti»). Non voglio adesso mettermi [...] rassegna tutti i «ripensa-menti» suggeriti da Rosalba Con-serva [...] didattiche più affermate, perché sarebbe per for-za [...]. Mi limito a ten-tare [...] che ho tro-vato come i due stimoli [...]. Il primo riguarda quella rivalutazio-ne [...] vecchie cose che forse proprio vecchie non sono, e [...] potrebbero rappresentare dei vali-di sistemi di protezione dalla fretta [...] che caratteriz-zano [...] ai nostri gior-ni, recuperando una [...] che proprio perché così fuori da que-sto mondo può [...] una [...] potenza formativa. Un solo esem-pio, lo [...] perché paradossale quanto suggestivo, e lo cito [...] «E [...] a tem-prare la fretta servisse anche la [...] Il lento procedere della scrittura, che mirava [...] riuscita estetica delle paro-le, forse non [...] ad alcun grande pensiero, [...] a pensare con cautela alla scelta di [...]. Bestemmia, vero? Ma, appunto, [...]. Il secondo stimolo deriva [...] vera, che Con-serva fa tra «il bravo [...] maestro»: il primo è il bravo pro-fessionista, [...] seria-mente, si aggiorna, sa spiegare in maniera [...] si preoccupa di avere sempre una ri-sposta [...] domanda che arriva dai propri allievi; il [...] meno bravo e di sicuro meno pronto, [...] ai suoi allievi con i suoi dub-bi, [...] loro tutto ciò che lo interessa, dialoga, [...] loro la soluzione dei problemi, scopre le [...] dopo giorno la realtà. La modernità, si sa, [...] voce il primo. Ma i giovani mostra-no [...] avere bisogno del secondo. E i giovani, per [...] Canetti, sono più saggi dei vecchi, perché sono [...] fine del mondo. /// [...] /// E i giovani, per [...] Canetti, sono più saggi dei vecchi, perché sono [...] fine del mondo. (0)
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