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Ritenuto tra i maggiori [...] (è suo il celeberrimo ciclo della fondazione), [...] senza demeritare anche i terreni del giallo [...] dibattuti e risolti dal club dei «Vedovi [...] fantasy e affrontato brillantemente gli scogli della [...]. In questa antologia postuma, [...] prima parte alcuni racconti ispirati al genere [...] un inedito caso dei «Vedovi neri», e [...] terza alcuni scritti teorici e divulgativi che [...] fantascienza e fantasy soprattutto [...]. Ben otto degli undici [...] parte hanno come protagonista [...] un minuscolo extraterrestre non [...] paio di centimetri, che ricorda tanto [...] Beta amico di Topolino. Costui viene evocato di [...] da un certo George per aiutare qualche [...] difficoltà. Generalmente, gli interventi di [...] ottengono il risultato voluto [...] attese riposte, quasi che anche in questo [...] indiretto Asimov abbia inteso distinguere il verosimile [...] della fantascienza [...] e improbabile della fantasy, [...] soggiace [...] dalla magia che informa [...]. E tuttavia, lo scrittore [...] è [...] che sprezzante verso [...] particolare declinazione del fantastico [...] asserisce gradire particolarmente gli esempi che esaltano [...] «Signore degli Anelli» di [...] più che la forza [...] e spesso immeritata provenienza soprannaturale, [...] dei Nibelunghi» al «Conan» [...] Howard. Tutta la letteratura, ritiene Asimov, [...] tratta generalmente di eventi mai accaduti, è [...] fantasy tratta «non solo di cose di [...] concepire [...] del nostro universo, ma [...] secondo noi non possono esistere nemmeno in [...] da un ragionevole progresso scientifico. Se un ragionevole progresso [...] Asimov, [...] plausibili, allora si tratterebbe [...]. Ecco dunque, esplicitato con la [...] proverbiale chiarezza e schematicità ciò che distingue questi due [...] della letteratura fantastica. Una differenza che vale [...] di poetica e come una chiave per [...] razionale e progressiva, ottimista e argomentativa di Isaac Asimov. Lo incontriamo per par-lare [...] particolare avviata da un editore piccolo e [...] Tullio Albieri, che vive e lavora in un [...] Miasino, in provincia di Novara. Albieri ha deciso di [...] infinita delle opere di Pericoli. Così ha creato un [...] titolo fascinoso di Morgana, una specie di [...] quaranta centimetri per trenta, tre centimetri e [...] che racchiude una dispensa di quaranta pagi-ne [...] stampati in quadricromia e dal vivo quindici [...] di Antonio Ta-bucchi, una tavola sinottica, tiratura [...] lire (o trecento, se si vuole anche [...] contenuto se si pensa alla qualità delle [...]. Il primo volume di Morgana [...] natura e paesaggio, il secondo sarà dedica-to [...] Robert Louis Stevenson e di Da-niel Defoe. Tra la frutta e [...] nature morte di Pericoli spesso si aprono [...] un libro, matite e pennini sembrano alberi [...] e là. Allo stesso modo libri, [...] entrano nei paesaggi rivisti delle colline ascolane, [...] Pericoli [...] nato e dove di tanto in tanto [...]. Poi, ap-punto, Stevenson e Defoe, [...] del tesoro e [...] poi gli innumerevoli ritratti [...] ancora compaiono sulle pagine [...] così si rivela e [...] per il libro e per la letteratura. I ritratti di Pericoli [...] Beckett, Freud, Adorno, Kafka. Mondadori li aveva raccolti in [...] volumetto pubblicato [...] anno scorso. Incontri con i per-sonaggi [...]. I ritratti nascono così [...] disegno, nella grande [...] che si affaccia su [...] a Milano tra piazzale Lore-to e piazza Piola. /// [...] /// Davanti le fotografie e [...] carta leggera sul qua-le la mano tenta [...] di un ritratto, che è sempre un [...] e della [...] opera, poi un altro [...] primo per distanziare la prima immagine. E così di nuo-vo [...] di sovrapposizio-ne e di scarto e di [...]. Pericoli usa matita carboncino [...] vecchi pennini mor-bidi, non con il [...] il cui tratto è [...]. Rac-conta Pericoli che la [...] ritrattista cominciò prestissimo, ad Ascoli, prima nel [...] poi sulle pagine della cro-naca locale del Messaggero, [...] redattore responsabile ave-va pensato per rilanciare le [...] ritratti dei suoi concittadini, dal barista al [...] di affidare il compi-to al giovanissimo Tullio [...] aveva visto sul giornalino scolastico. Ritratti [...] un minuto per ogni faccia. Per que-sto dice Pericoli [...] sulla carta stampata, da Ascoli a Milano, [...] collaborare per il Giorno, nel 1961, per [...] Repubblica [...]. Una vo-cazione: «Le [...] cose stampate sui libri, sui [...] così le vole-vo vedere. Non pensavo di diven-tare [...] isolato che espone soltanto [...]. Pensavo di lavorare contando [...] miei lavori». Pericoli imparò il disegno [...] Pinacoteca di Asco-li, osservando le opere esposte e [...] lezioni del diret-tore, Ernesto Ercolani, pittore di [...] i gessi, i marmi, i bronzi, ricopiati [...] carboncino. In un angolo dello [...] alcuni quadri, dipinti ad olio, recenti. Paesaggi ancora, le colline asco-lane [...] Pericoli osserva dalla [...] casa in campagna riprodotte come [...] la distanza compensata dalla memoria esprimesse ora [...] o una realtà utopica. La pittura ad olio [...] Pericoli, che ha lavorato sempre tra chine, matite, [...] delicatissimi, un ritorno: dipingere a olio significa [...] cancellazioni e aggiunte, [...] a cui il bianco [...] luce dove e quando si vorrà, mentre [...] e [...] luce sono quelli della [...] prima di co-minciare. [...] davanti a quei paesaggi, [...] dove sia il reali-smo della pittura o [...] non sopravviva proprio nello scarto che ci [...] alla riproduzione fotografica del-la realtà e se [...] che ha il senso del distac-co, non [...] an-che i racconti più onirici [...]. Da questa incapacità nasce [...]. La pittura è quella [...] aiuta a vedere di più, a cogliere [...] eserci-tare la critica». Nella stagione del-le immagini, [...] invece [...] fino alla cecità, al [...] serie di immagini che la comunicazione ci [...]. [...] antica che ha saputo [...] i suoi tempi, a partire dalle grandi [...] grandi teoremi, della politica, della religione, del-la [...]. Era [...] comunica-tiva, che doveva parlare al [...] pubblico. Poi questa funzione si [...] perchè altri media [...]. Quella pittura -spiega Pericoli [...] bisogno di didascalie adesso de-ve continuamente spiegare [...] diventata autoreferenzia-le, ha rinunciato quasi del tutto [...]. Diceva Bacon che quanto [...] è povera di teoria, tanto più rivela [...]. E se vai a New York [...] che la pop art è sparita, mentre [...] vedere i disegni di Steinberg». Raccontare una storia è sempre [...] di Pericoli: mettere in scena [...] distribuire oggetti nel palcoscenico. Come nel primo numero [...] Morgana [...] vaso su un tavolo, coltelli e cuc-chiai [...] che acco-glie foglie, frutti e libri, che [...] un paesaggio che mi-racolosamente prende forma fino [...] at-traversato da animali e cavalieri e sul [...] gli stru-menti del lavoro, le matite, i [...] e persino i ri-sultati del proprio lavoro, [...] alle cattedrali oppure i li-bri. I paesaggi di Pericoli, [...] appena realizzati, si guardano sempre da una [...] qualche volta può esse-re un rialzo della [...] può essere appunto una ba-laustra, altre volte [...] un tavolo. Sempre tra noi e [...] un segno, che di-chiara la mediazione [...] e il gioco della [...] reinvenzione. Allo stesso modo vale [...] ritratti. Tra i tanti personaggi Pericoli [...] uno in particolare, Beckett, il vol-to scavato, [...] gli oc-chi [...]. Però, spiega Pericoli, è [...] dice più di tutto, perchè la bocca [...] è espressione conti-nua e accompagna nei suoi [...] ogni articolazione del pensiero. Peri-coli ha avuto [...] a Zurigo, con le scenografie [...] Elisir [...]. Ha altri pro-getti. Per [...] Hansel di Mo-naco preparerà [...] illu-strare un racconto di Jean [...] che piantava gli alberi, [...] costi accessibili. Continua così [...] sulla carta stampata, perchè [...] il solito pubblico distrat-to, per il quale [...] fanno testo sono quelli commerciali, che crescono [...]. Chiedo chi è lo [...] ha più ispirato. Io dico Cervantes, e [...] sì, per la tenerezza sognante, però mi [...] Cal-vino e a un racconto Il sangue, il [...] Ti con zero, una storia di milioni di [...] il dentro e il fuori [...] si scambiano di posto [...] impara che la vita poggia su due [...] saldo [...] nella nostra preistoria. Mario Sironi Tutti i [...] una famiglia Nuova luce su Mario Sironi, [...] più insigni del novecento artistico italiano, viene [...] pubblicato da Bollati Boringhieri e curato da Maria Grazia Messina, «Ritratti di famiglia» (p. Sono [...] disegni inediti (accompagnati da [...] essi riferibili), tra i quali spiccano numerosi [...] di proprietà familiare. [...] i paesaggi, una sola [...] invece i ritratti dei parenti più cari, [...] sorta di cronaca familiare, attenta più ai [...] allo scorrere del tempo che alla precisione [...]. Accanto ai ritratti, moltissimi [...]. In essi Sironi, variando [...] tratto, attua una impietosa scrittura autobiografica, non [...] Maria Grazia Messina (che si è servita [...] in particolare lettere di Sironi alla figlia Aglae), [...] elettivamente ricercate nella storia della pittura, prova [...] di una asserita e manifestata vocazione [...]. [...] si delinea [...] privata del pittore, in contrapposizione [...] quella pubblica [...] compromesso con il regime. Ma il libro è [...] a proposito della formazione romana di Sironi [...] arrivo a Milano (uno dei paesaggi coglie [...] città dalla casa studio di via Bronzetti) [...] impegno nel gruppo Novecento, ma anche una [...] poetica, che rimanda coerentemente [...] pittorica più significativa. A lei, a questa [...] sorpreso, acuto e a un tem-po sfocato, [...] scelto a contrassegno del suo a lungo [...] critica letteraria e dalla saggistica ad una [...] dedicate le strepito-se pagine finali di un [...] la copertina annuncia come raccolta di «racconti». /// [...] /// Un titolo, Ap-prendista del [...] in-tendere [...] lenta e non indolore [...] spericolato e ventoso dei sogni. [...] (la «fan-ciulla che scrive [...] che potrebbe essere uti-lizzata [...] trattato di teo-ria dello sguardo (dagli orecchi [...] colta di sorpre-sa sorprende chi la [...] ri-cambiando con fermezza sguardo [...] due perle a goccia luminescenti, spec-chianti, piccoli [...] catturare la luce e le immagini da [...] di quel-la che dovette essere [...]. [...] di forma letteraria, il racconto, [...] fa pen-sare a una teoria di piccole e auto-nome [...] ciascuna in sé conclusa, legate tra loro dal polso [...] dello scrivente e da una [...] regia distaccata, equidistante, re-frattaria a [...] impulso [...] o [...]. [...] a cui si riferisce [...] però, -come capisce ben [...] lascia tentare dal richiamo a doppio taglio [...] in giallo che, [...] chiede complicità e, sottraendosi, [...] -è un fluido, unitario processo di [...]. Un continuum ne-cessario e solo [...] fram-mentato. Dentro e fuori la [...]. Dentro e fuori il [...] della soggettività e le derive nebbiose della [...] po-litica. Dove la [...] al-tro non è che [...] incurvatura del pensie-ro. Unite in un rigoroso [...] percorso associati-vo, come frammenti di sogno, tali [...] comporre la storia di una vita, a [...] linearità o la coerenza, bensì il nascosto [...] interno. Come se la narratrice, [...] durissimi» di memoria, sopravvissuti a una sorta [...] autobiografiche vanità consumato verso i [...] fosse approdata a quella [...] vicenda biografica che è di chi non [...] destini si costruiscano, ma che essi vedano [...] sco-perti a ritroso, rin-venuti, attraverso [...] liturgia della scrittura. [...] una premessa, in Apprendi-sta del [...] distinta dalle altre pagine del testo sin nella veste [...]. Si intitola Autodafé ed [...] il carattere delle citazio-ni, ma anche della [...]. Quando chi scrive vuole [...] legge che ciò che viene detto e [...] media-zioni, il frutto di [...] presa diretta, che gli [...] disattivati e spente le ma-schere della finzione, [...] del dire in prima persona può il [...] confidenza, del segreto condiviso, della con-fessione. Lì, nel suo incipit fulmi-nante, [...] dice: «Io non im-parai precocemente [...] distinguere tra [...] reale, storico, e [...] o sognato. Come pote-vo essere sincera?. Crebbi divisa, multipla: non [...] o più, autobiografie avrei dovuto scrivere; e [...] nessuna. [...] riempivo diari e diari di [...] calligrafia a onde precipitose, de-stinata e forse programmata [...]. Più [...] nel corso [...] racconto indiziario dedica-to a [...] figura mater-na, Gli orti [...] Regina, [...] ci ricorda che «la detective story è [...] ogni racconto: non dà informazioni che non [...] preciso: e la rivelazione coincide con la [...] e lo chiude. Non cerca-te al di [...]. Se le si fa [...] queste due indicazioni di scrittura (e di [...] delle infinite porte su cui si af-faccia [...] di [...] il nodo misterioso e [...] di una vita che [...] nel puro, documentaristi-co, non contraddittorio racconto di [...]. Il diario raccoglie, registra, [...] materia spesso espulsiva del privato la stra-da [...] perdita, ma anche quella della [...] pensata per un lettore [...]. [...] invece sce-glie, organizza, cataloga, spiega, [...]. Non è detto, tuttavia, [...] racconto, né che sap-pia saldare storia personale [...] non è detto so-prattutto che riconosca alla [...] libertà di staccarsi da ciò che è [...] una zona che è dentro e fuori [...] narratore e può pertanto [...]. Ricordiamo i pendenti dai [...] fanciulla [...]. È lì che va a [...] ciò che la fanciulla vede e non sa, nel [...] macchiato [...] delle sue percezioni e dei [...] ri-cordi. I racconti di [...] so-no altrettante rifrazioni. Il suo sguardo cancella al [...] le sue soglie, catturando in [...] onirica compresenza ciò che non [...] più o non è ancora stato, ciò che non [...] essere visto. /// [...] /// Il suo sguardo cancella al [...] le sue soglie, catturando in [...] onirica compresenza ciò che non [...] più o non è ancora stato, ciò che non [...] essere visto. (0)
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