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La rivolge sul «Giornale» di [...] Marco [...] a [...]. Motivo: [...] pubblicato [...] a [...] omettendo di ricordare che [...] «Né destra né sinistra», ritradotto da [...] Castoldi, era già stato [...] nel 1983, e a [...]. È vero, la «sciagurata» omissione [...] stata, nel presentare [...] allo studioso realizzata da Umberto De Giovannangeli. E tuttavia ce ne era [...] di omissione, più interessante. E cioè: [...] studioso di sinistra e [...] 1983, che [...] era una piccola editrice [...] «nuova destra radicale», aveva finito col considerare [...] scelta di cedere i diritti ad [...]. Sino a ripromettersi di [...] testo per un editore nostrano privo di [...]. Oggi [...] si chiama appunto [...]. A lui lo studioso [...] manoscritto ampliato e con una nuova prefazione. E ne è (ri)nato [...] questione. Comprendiamo il fastidio di Marco [...] per il declassamento subito [...]. Ma comprendiamo altrettanto bene [...] studioso [...] ebraica di Gerusalemme per [...] da una edizione improntata a linee culturali [...] da quelle a cui egli ispira il [...]. Controrivoluzione culturalmente nata in Francia, [...] del [...] non senza interscambi col [...] e [...] della «Rivoluzione» contro liberalismo [...]. Dunque, una prospettiva radicalmente avversa [...] quella tipo «nouvelle [...] con la quale [...] guarda al lavoro di [...]. Bruno [...] e gli inganni della [...] Nei taccuini di viaggio del grande scrittore, [...] di una passione ideologica [...] infranta E Gide disse: «Sapete che [...] È la felicità di [...] di ciascuno» La visita [...] Sovietica del famoso intellettuale [...] da forti polemiche, destinate ad accrescersi e [...] e da sinistra. Ma prima di Gide [...] di viaggiatori aveva già cercato il paradiso [...] Russia. La morte [...] ieri [...] e quella grande [...] «Comunista, [...] di cuore sia di men-te, io lo sono sempre [...] anche [...] André Gide nel suo Journal. Ammo-nendo, però: «Non [...] di conversione». Quattro anni dopo, lo [...] incarnazione compiu-ta del mito [...] partiva per [...] sovietica per compiere quel [...] su di lui come un dove-re». Era il momento caldo [...] Fronte Popolare francese e il viag-gio poteva risultare molto [...] comunisti occidentali, ma soprattutto per i sovietici. Le ansie del pellegrino Nonostante [...] perplessità e il timore di non riuscire [...] sovietica quella «per-fetta realizzazione ideale e pratica [...] cui credeva, [...] qualche tempo prima: «Vorrei [...] la mia simpatia per la Russia; e [...] grido fosse sentito, avesse impor-tanza». Quando tornò in Francia, alla [...] di agosto, stilò, con una prosa elegante e forbita, [...] de [...] che apparve in libre-ria [...] di novembre, desti-nato a sollevare [...] clamori e dolorosi distacchi tra Gide e alcu-ni dei [...] vecchi compagni di strada. Cominciò la [...] il 3 dicem-bre, sostenendo [...] era «un tipico rappresentante del ceto borghese [...] partico-lare per la perversione». Le accuse del giornale [...] da [...] dove Ro-main Rolland definì [...] «mediocre, [...] povero, superficiale, pueri-le e [...] con considerazioni pesanti e finanche con riferimenti [...] alla [...] omosessua-lità. In quella ter-ra veniva [...] senza precedenti che ci riempiva il cuore [...] dal quale ci aspettavamo un enorme progres-so, [...] di trasci-nare tutta quanta [...]. Nei nostri cuori e [...] le-gavamo decisamente al glorioso destino [...] stesso della cultura; e [...] tante volte. Ci piacerebbe [...] dire ancora». [...] del-la premessa al [...] rivela che il disinganno si [...] consumato. E pochi mesi dopo, [...] ai suoi tanti critici, Gi-de dava alle [...] à mon [...] de [...] (entrambi pubblicati alcuni anni [...] Bollati Boringhieri), dove la denuncia dello stalinismo era [...] il fallimento con cui veniva bollata [...] sovietica. Il mito si infrangeva. Nella «terra dove [...] stava per diventare una realtà» [...] le immagini di miseria e [...] desolazione colte a Mosca, a Leningrado, ma soprat-tutto nelle [...] città. Fino a oggi, però, [...] viaggio tenuto dallo scrittore è ri-masto inedito. Gide aveva espun-to queste [...] suo Journal. Perciò le sue impressioni immediate [...] erano sconosciute. Adesso, sul numero di [...] Revue Français pubbli-ca per [...] quella tren-tina di pagine redatte tra il [...] del 1936 con una nota di Eric Marty [...] che ha curato per la Pléiade di Gallimard [...] edizione della prima parte del Journal, 1887-1925, [...] li-breria. [...] riserva molte sorprese, in [...] im-pressioni non rivelano prese di distanza o [...]. Gide sem-bra essere pervaso [...] sempre la realtà sovieti-ca. La [...] adesione al «proget-to» sembra [...] folla di un prodigioso interesse» è sempre [...] con un travaglio, di modo che si [...] assistere a un parto del futuro». Una verità che sfugge [...] «molto spesso la verità [...] è detta con odio [...] con amore». La [...] ammirazione appare quindi quasi [...] i guasti e la censura denunciati nel [...] appaiono assenti, e lo [...] non «fa-re il gioco del nemico». Come si spiega allora [...] de [...] i giudizi siano diametral-mente [...] Marty [...] che non si trattò di [...] per paura della polizia [...]. In Gide mancava quella [...] che si coagulò al suo rientro a Parigi, [...] maggiore meditazione, lontano [...] che accompagnò il suo [...] maniera più critica le cose viste. In più, durante la [...] co-minciarono a giungere le voci sui primi [...] Mosca, altri ele-menti che accelerarono il suo di-stacco [...]. Le note di Gide [...] senso di una vicenda politica e personale [...] a quanto già non si sapesse sulla Russia [...] anni; ma sarebbe utile [...] con molti altri reportage [...] pe-riodo. I richiami immediati possono [...] Maestri del diluvio di Corrado Alvaro, del 1934, [...] Viag-gio [...] Russia di Joseph Roth, del 1926, o [...] Diario [...] di Wal-ter Benjamin, redatto tra la fine [...] del 1927. Scrit-ti che esprimono tutti [...] per il paese fino ad allora quasi [...]. La realtà zarista descritta [...] Maistre o da [...] de [...] non pote-va essere collegata [...] Russia [...] dopo Rivoluzione [...] che aveva fatto nascere [...] in Occidente. Roth, il grande deluso Così Benjamin [...] annotare di un incontro a Mosca con [...] Fuga senza fine: «Roth è arriva-to in Russia [...] e ne [...] monarchi-co». Una delusione provata an-che [...] Benjamin. Tanto che i lo-ro [...] severi di quelli espressi da [...] convinti come Harry Franck [...] Un [...] nella terra dei Soviet, del 1935, o [...] Carmen [...] nel suo A Mosca [...] Pie-troburgo. Diario di un viaggio [...]. Ma [...] di verificare il grande [...] Piano quinquennale varato nello stesso anno del [...] Borsa di New York, portò in Russia tan-ti [...] da Edmund Wilson a George Ber-nard Shaw, [...] dei tanti «pellegrini» politici, da Ro-main Rolland [...] Henri Barbusse. E se si tradusse [...] aspetti più immediati della vita quotidiana, che [...] di giudizio generale, rivelò anche [...] diversa per [...]. Se ne fecero soprattutto [...] inne-stando un dibattito tra la realtà del [...] del bolscevi-smo. E se dimenticato è [...] Viaggio di un poeta in Russia, di Vincenzo Cardarelli, [...] al-trettanto lo sono il Giudizio sul bolscevismo, [...] Gaetano Ciocca, del 1933, uno dei più diffusi libri [...] reportage di P. Bardi scritti nello stesso [...] e Il Lavoro fascista, [...] volume Un fasci-sta al paese dei Soviet. [...] mirata a confrontare due modelli [...] società e a dimostrare la superiorità del fascismo nella [...] nuovo». Un [...] che ebbe nel dopoguerra [...] altre ragioni, [...] «pelle-grinaggi» politici, che Gide [...] lui che certo non ignorava quanto scritto [...] autore forse del libro [...] Russia zari-sta: «Sono andato in Russia per [...] contro il governo rappresentativo, ne ri-torno partigiano [...]. Carlo Carlino [...] Fabrizio [...] morto anco-ra giovane [...] giorno, era uno dei volti [...] noti del [...]. Per tanto tempo i [...] Mosca, [...] internazionali, così come i [...] sobri nel tono e con [...] convincen-ti-si [...] autorevolez-za e credibilità. Ma prima di appro-dare alla Rai, una quindicina di an-ni fa, [...] aveva trascorso quella che certamente [...] stata la fa-se più intensa della [...] vita profes-sionale e politica [...] e a [...] cioè [...] stampa del Pci. Il suo percorso era [...] su cui si puntava per la loro [...] la loro capacità e che dovevano superare [...] del mestiere e poi la prova della [...] re-sponsabilità e della direzione. Il mestiere lo imparò [...] con le cronache sindacali, a cominciare [...] caldo, intrecciate con la [...] e difficili anni Settanta. Poi passò al settimanale [...] Palmiro Togliatti aveva fonda-to e che era considerato un [...]. Allora [...] fu uno degli artefici [...] importante della [...] del dopo Togliatti, cioè [...] con il lancio del compro-messo storico e [...] seguito alla fine della solida-rietà nazionale. Fu un decennio in [...] del settimanale di-ventarono la sede di [...] di-scussione politica, di un [...] e, anche, di uno sforzo giornalistico non [...] di capire quello che succedeva in Italia [...]. In quella redazione forse [...] si ritrovarono, accanto a vecchi intellettuali co-me Ottavio Cecchi, Bruno [...] e Romano Ledda, alcuni [...]. Oltre a [...] Paolo Franchi, Angelo [...] Fabio Mussi e tanti altri. I loro destini professionali [...] diversi. Ma in quegli anni [...] nel costruire un fenomeno politico e culturale [...] non soltanto nel Pci, ma in tutta [...]. Di quella [...] Fabrizio [...] diventò il vice-diretto-re, proprio [...] di quel gruppo di giovani [...] e intellettuali. La storia di [...] finì però presto, cioè [...] in senso alter-nativista delle posizioni di Enrico Berlinguer [...] tutte le sue conse-guenze nel Pci, nel [...] a sinistra e con la [...]. [...] si dimise -senza troppo [...] uno stipen-dio sicuro, da quel gentiluomo onesto [...] essersi trovato in aperto [...] scelte del direttore Lucia-no Barca, [...] del partito, e dopo [...] il dissidio era insanabile. Fu [...] della crisi per [...] fu [...] della [...] quel [...]. Renzo Foa André Gide [...] Svezia In un volumetto edito da Laterza il prestigioso [...] nuova ondata liberista e il culto del [...] il liberalsocialismo che viene [...] Ormai [...] in tutte le lingue, lo studioso, che [...] da anni sul celebre [...] libertà. [...] è uno studioso la [...] e morale dif-ficilmente potrebbe essere messa in [...]. Di origine indiana (è [...] Bengala nel 1933), [...] è oggi uno degli [...] sulla scena internaziona-le; [...] dove inse-gna economia e [...] stato insignito nel 1990 del pre-mio intitolato [...] Giovan-ni Agnelli. [...] quindi, è tutto fuorché [...] ma proprio per questo le critiche che [...] nuova ondata liberista e al culto estremi-stico [...] la mas-sima attenzione, anzi, dovrebbero diventare [...] patrimonio di idee cui [...]. [...] espone i suoi punti [...] un prezioso libretto che Laterza ha appena [...] in parte ri-prende il testo scritto in [...] Agnelli: «La libertà in-dividuale come impegno sociale». Questo titolo richiede una parola [...] chiarimento: ciò che [...] vuol [...] chela [...] si debba necessariamente esplicare [...] sociale; al contrario, sono la [...] e la poli-tica che devono impegnarsi per la libertà [...] tutti gli individui, vista come il fine e il [...] principale [...]. Ma quali sono le [...] strategie atte a promuovere effetti-vamente, e non [...] libertà individuale? Lo sforzo di [...] è appunto quello di [...] a questa do-manda. Prendendo le mosse dalla [...] da Isaiah Berlin, di libertà negativa e [...] spiega innan-zitutto che non [...] fare spesso il pensiero li-berale o liberista, [...] termine [...] per-ché entrambi i tipi [...] indispensabili ed egualmente [...] la libertà dal bisogno, [...] e [...] a condizioni sociali che [...] godimen-to di questi diritti. [...] ricorda la tragedia che [...] quando lui aveva solo dieci anni, la [...] la [...] regione, il Bengala: perciò [...] che le libertà «liberali» sono imprescindibili, ma [...] è la libertà di non mo-rire di [...] vivere in modi degni [...]. Quello di [...] quindi, è un ap-proccio che [...] italiano, alle quali [...] indiano è legato anche da [...] familiari; ha sposato infatti [...] Eva [...] figlia del filoso-fo e combattente [...] Resistenza Eugenio [...] prematuramen-te scomparsa nel 1985. Una socie-tà che si [...] libertà de-gli individui deve, secondo [...] darsi [...] di accrescere non solo [...] cui essi possono di-sporre (questo è il [...] il mercato dà le sue prestazioni mi-gliori), [...] le loro opportunità di sviluppo umano: e [...] scopi il mercato spesso non basta, ci [...] e strumenti. Non ci si può [...] di mer-cato, per esempio, per distribuire servizi [...] «Il mercato -scrive [...] -può effettivamente es-sere un [...] libertà indivi-duale in molti campi, mala [...] lungo senza soccom-bere a [...] può essere prevenuta richiede una gamma più [...] sociali». Il fallimento dei sistemi [...] piano economico che su quello politico (oppressione [...] democrazia) non de-ve farci dimenticare, sostiene [...] che «i fini e [...] hanno in passato attratto la gente verso [...] a [...] im-portanti come lo erano [...]. [...] il ragionamento della seconda [...] dedicata al con-flitto che attualmente oppone, so-prattutto [...] Europa, [...] necessità del rigore finanziario e quelli che [...] chiama gli «obblighi pubblici [...]. [...] per la tutela sociale e [...] la disoccupazione non [...] la stabilità monetaria. E il conteni-mento del [...] può essere ottenuto solo compri-mendo la spesa [...] smantellamento delle garanzie, contrariamente a quanto credono [...] traduce anche in una riduzione della libertà [...]. Stefano [...] La libertà individuale come [...] Laterza [...]. /// [...] /// Stefano [...] La libertà individuale come [...] Laterza [...]. (0)
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